Quel giorno scoprii di avere una sorella 4.

di
genere
etero

Riposatomi un poco dopo la potente inculata col mio generosissimo batacchione nello stretto e magro culetto di Margaret, ripresi a slinguarla, baciarla in bocca sempre con più foga, impeto e lei subito mi chiese di penetrarla in figa scopandola duramente, quasi come fosse uno stupro ed io che non avevo mai stuprato una dnna, mi vidi costretto ad usare modi poco ortodossi e quindi la scopai facendola gridare di rallentare il ritmo, di fermarmi poi addirittura ma io ormai ero fuori di testa ed ero così eccitatissimo da non pensare minimamente a ridurre il dolore che le stavo causand col mio strumento naturale assai ingombrante e...penetrante. La scopai fino a sborrare e venirmene godendo pazzamente ancora di più di prima. Dopo che ci mettemmo tutt'e tre nella doccia ampiamente capace, tra insaponate reciproche e leccate di sessi, ricevetti da Susan un meraviglioso bocchino. dopo la doccia ci mettemmo in cucina e tra il mangiare qualcosa e parlare, maturai, invogliato da Susan che mi invitava a riflettere cosa significava per me il vivere a Roma e da solo, le chiesi che tipo di lavoro si trovava facilente in Australia, lì a Perth e subito mi rispose se possedevo patenti di guida oltre che per auto e le feci vedere che la avevo anche per autocarri con rimorchio...insomma, dopo due giorni mi trovavo alla guida di un camion con un "musone" enorme e mi teneva lontano da Susan e Margaret per pochi giorni ogni settimana ma si può dire che vivevo in un mini appartamento sopra tantissime ruote perchè la cabina di guida era fornita di aria condizionata, Tv frigo-bar, armadietto, diciamo simile ad un monolocale e quel gioco mi piaceva molto per le strade a grandi corsie che rendevano così più agevoli negli spostamenti e poi con tanto di doppio rimarchio dietro di me e la busta-paga era assai ben capace contenendo tanti soldini sotto forma di accrediti su banche a scelta mia. Il lavoro mi piaceva così chiesi una settimana per andare a Roma e spedire a Perth, lasciandomi la casa senza vendermela che poteva poi servire per venirci con le mie donne in ferie. Lì a Perth stavo in casa con le mie donne ed una sera, al mio ritorno, trovai la brutta sorpresa di trovare Margaret a letto con perdite di sangue dovute ad un gioco erotico che le causò sanguinose emorroidi ed io convinsi Susan di chiamare il loro Medico che venne subito e le prescrisse pomata ed iniezioni per riparare il danneggiato ano. Susan disse che non sapeva praticare iniezioni ed io subito mi offrii per farle a Margaret e, mentre ero ad assistere Margaret, Susan corse subito in farmacia e tornò con il necessario per la cura da seguire. Dopo cena preparai la siringa e, dopo che attesi Susan a convincere Margaret a farsi bucare da me il culetto, allora potei massaggiare a lungo la natica da bucare e ci infilai poi l'ago senza che Margaret se ne rendesse minimamente conto di quanto stava accadendo e svuotai la siringa lentamente da non accorgersene affatto. La terapia durò venti giorni e ogni volta che mi trovavo davanti l'eccitante ed invitante per me, culetto di Margaret, sentivo il batacchione che tentava di uscire dalla patta dei calzoni premendo alla stoffa. Per fortuna poi Margaret mi praticava un bel bocchino e dopo Susan mi offriva il suo culone tondo e sodo, così placavo i miei eccitamenti. Chiaro che dopo essere andati a letto, lasciavo in pace Margaret ma tormentavo Susan scopandola e poi inculandola, talvolta facendola gemere ed addirittura piangere per il dolore provato nell'essere inculata. Poi, quando ritornando dai miei trasporti una sera in casa, ebbi una poco felice notizia da Susan: era morta una sua cugina e le due sue figlie erano così rimaste sole e Susan non le voleva lasciare sole e così le due che erano poi gemelle, due bamboline rosse di capelli e peluria sul corpo, molto carine, entrarono a fare parte della nostra famiglia. Le gemelle erano diciottenni e si chiamavano Sophie e Katty, subito si affiatarono con me e le trattenni a parlarle della mia bella Roma che promisi ce le avrei porate presto a fargliela vedere, insieme alla loro zia e la sua compagna. Dopo alcuni giorni io ebbi alcuni giorni di ferie, così al mattino mi svegliavo con la gemelline in casa e Susan e Margaret erano fuori per i loro lavori. Dopo colazione mi risdraiavo sul lettone e quel mattino mi riaddormentai ma, ad un certo punto sentii come una carezza sull'orecchio, aprii gli occhi e vidi una gemella sdraiata accanto a me, intenta a scorrere le sue sensuali labbra, rosso vivo, carnose, sensuali...da farmi subito svegliare il pisellone e sentii la sua manina scorrere sui calzoni del pigiama tastandomi il cazzo. Aprii gli occhi e le chiesi che intenzioni aveva, dato che da tempo facevo caso che ambedue andavano spesso a fissarmi il gonfiore al "cavallo dei pantaloni" e lei, senza indugiare più, scese col viso arrivando ad estrarre il cazzone dai pantaloni e scorrendoci la manina impugnandolo. Mi fissò pio in viso e dopo si prese il batacchio già ben gonfio e tosto in bocca e ci fece scorrere la lingua morbosamente e, quando iniziai a perdere il mio autocontrollo, lei mi sussurrò nell'orecchio che dovevo essere molto dolce e delicato e quindi si mise a pancia sopra spalancando le cosce, pronta a ricevere nel pancino il cazzone ed io non ci vidi più e mi misi col cazzo alla fighetta già umida e palpitante. Le introdissi subito dentro il batacchio senza sosta alcuna e, quando sentii la presenza dell'imene, urtato dal mio cazzone, non ce la feci a tornarmene indietro e diedi il colpo finale lacerandole la poco resistente membrana seguiti il tutto con un urletto che chiaramente mi diede tanta eccitazione ma subito dopo le dissi che non le avrei sborrato in figa per non metterla incinta e le proposi di prendersi lei in bocca il mio sperma, cosa che accettò subito così la scopai a lungo ma poi, sentendo arrivare l'orgasmo, estraetti fuori il cazzo e le chiesi di prenderselo in bocca e lei se lo prese anche se era insanguinato ma la sua linguetta me lo ripulì e si prese poi un lunghissimo spruzzo che quasi le uscì dalle labbra. Tra il gridolino do dolore suo ed il molleggiare del lettone, si era svegliata anche l'altra gemellina che venne in camera mia trovandoci la sorella e chiese cosa stava accadendo anche se poi era tutto ben chiaro perchè io avevo il cazzo in bocca a sua sorella e le sue cosce avevano ancora delle macchioline di sangue ben evidenti. Chiaro che il boccone prelibato, gustato appena poco prima dalla sorella, fu richiesto dalla altra, invitandomi a fare poi "la festa" alla sua fighina. Chiaro che avrei dovuto stare al gioco ma non volli correre rischi perchè era fin troppo prevedibile che in seguito a quel giorno ne avrei avuto altri di rapporti con loro due ed allora mi alzai dal letto e, dopo un caffè me ne uscii di casa per andare in farmacia a comprare profilattici e ne presi molte scatole. Tornai a casa e, dopo una doccia che feci iniseme alle gemelline, tornammo sul lettone e, preparai al ricevere il cazzone la verginella ansiosamente eccitata ma anche impaurita nel pensare al doloroso strappo dell'imene ed allora, concordando con l'altra gemella che aveva già ricevuto il cazzo in figa, indossai il preservativo e le leccai la figa per scorrere bene dentro col cazzo senza attrito, poi la penetrai e lei subito smaniò godendo assai. La cavalcata durò molto ed infine le sborrai senza fine. Allora la gemellina ancora verginella, mi chiese di penetrarla subito e così le leccai la fighetta e, mentre le scorrevo la lingua sui seni ancora acerbi, diedi una piccola spinta infilandole il cazzo in figa e subito dopo lei lasciò andare un grido lacerante l'aria e dei lacrimoni le uscirono dagli occhioni quasi commovendomi ma non desistei e ci diedi più impeto nello scoparla e, quando sborrai ed anche lei se ne venne godendo, allora la sua sorellina si fiondò a sfilarmi dal cazzo il preservativo e si ingoiò in bocca il contenuto del "guanto di gomma". Rimasi a baciare in bocca tutt'e due e poi le proposi di riprendersi una nuova scopata che accettarono subito. Le scopai una appresso all'altra per due volte per una e quando cominciai a sentire che la fame bussava, andai a preparare il pranzo attendendo Susan e Margaret
scritto il
2022-04-16
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