Domenica afosa
di
Penna.Rossa
genere
etero
Immobile. Distratta dai miei pensieri ascolto i rumori della città entrare dalla finestra. Entrano suoni che non attutiscono il rumore della mia mente. Ti voglio. Sento il peso della tua immagine prodotta, adagiata su di me. In questo caldo giugno la tua pelle si fonde con la mia, scivoliamo in questa passione. Ti voglio, ti muovi su di me come un serpente. Mi stringi nella tua morsa. Impotente mi abbandono scientemente a questo vortice mentre mappi la mia pelle con il tuo tocco. Ti aggrappi ai miei fianchi di donna e mi trascini giù. Aggiungo il suono dei miei mugolii al concerto. Ti voglio. Le tue mani ruvide risalgono le mie cosce, scali il pendio per arrivare alla fonte, cedo, l'acqua fiotta come al rompersi della diga. Non c'è argine che tenga. Prendimi arrovellati in questo mio enigma. Decifra il mio piacere. Soddisfatto ti muovi lentamente su di me e poggi la tua erezione sul mio ventre. Guarda cosa hai fatto, mi dici, mentre affondi le labbra sul mio collo come a voler lasciare impresso ciò che hai appena detto. Ti avvolgo. Impaziente, il mio respiro è affannato, cogli il mio invito ed entri dentro di me lasciandomi contorcere nel mio piacere mentre con il tuo corpo blocchi la mia fuga. Batti nel punto più alto della mia passione. Forgiami come la tua spada, fammi assumere la forma del tuo desiderio. Plasmami col tuo amore. Affondi, colpisci al ritmo dei miei sospiri. Le gocce di sudore trovano il sentiero dal tuo viso al mio. Com'è acre il frutto del nostro godimento. Avvicini la tua bocca alla mia e mi strappi via un respiro. Fammi vivere dell'aria che ci scambiamo, seguiamo questo Valzer infernale. Interrompi lo spartito e con un movimento del braccio mi ruoti a pancia sotto, ti aggrappi di nuovo, affondi le dita nella carne dei miei fianchi e mi avvicini, piegando il mio corpo come la mia volontà, sento la tua mascolinità. Affondi ancora dentro di me, con la decisione di chi si è scelto. Sgocciolano le voglie tra le mie gambe mentre il lenzuolo inizia a macchiarsi di questo peccato che vorrei già ripetere. Ti accasci sulla mia schiena mentre la mordi e la baci nel continuare della tua danza. Ti sento soffrire nell'attesa della fine dello spettacolo. Ed eccoci, un attimo dopo il tuo ultimo atto, ascoltare l'applauso della platea.
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