La donna del mio amico parte seconda
di
Etienne (de la Fede)
genere
tradimenti
La settimana successiva Luca mi invitò a casa sua a vedere la finale di Coppa. Cenammo insieme in assoluta tranquillità. Serena, però, continuava a trafiggermi con gli occhi mentre Luca scherzava e rideva con me. Mentre guardavamo la partita lei leggeva una rivista sul divano accanto a noi accavallando le lunghe gambe bianche e giocando con un sandalo che faceva dondolare con il suo piede perfetto e affusolato. A un certo punto, alla fine del primo tempo, Luca si alzò per portare fuori il cane. "Faccio un giro un po' più lungo perché devo fare una telefonata di lavoro" ci disse " cerco di fare in fretta; poi mi racconti, comunque". Appena la porta si chiuse Serena si alzò di scatto e si sedette su di me a cavalcioni. "Dobbiamo fare in fretta" disse e, senza neanche darmi il tempo nei parlare mi infilò tutta la lingua in bocca. La ruotava sinuosamente intorno alla mia esplorandomi tutta la bocca con avidità, impedendomi quasi di respirare. Cercai di abbassarle gli slip frenaticamente: avevo una smania animale di ficcarglielo dentro. Mi fermò la mano:"Ho le mie cose" mi sussurò ridendo. "Aspetta". Si staccò da me e si inginocchiò sul pavimento. Con un unico movimento mi abbassò pantaloncini e boxer e il mio pene congestionato saltò fuori come una molla. Lo prese in bocca cominciando a muoverlo fra le labbra velocemente. Il piacere era insostenibile. I miei occhi erano fissi sulla porta temendo che potesse aprirsi da un momento all'altro. Poi cominciò a leccarmelo passando la lingua sull'asta lentamente e roteandola intorno alla punta gonfia. Stavo per esplodere. "Sto per venire" la avvisai con la voce quasi strozzata. Immediatamente se lo infilò in bocca mentre con spasmi quasi dolorosi mi svuotavo sulla sua lingua, sperando in cuor mio di schizzare così forte da fargliene ingoiare almeno un po'.Serena, in ogni caso, continuò a tenere il mio uccello stretto fra le labbra finché non smise di contrarsi, poi lo lasciò scivolare dolcemente fuori lambendo con piccoli baci sul glande le ultime gocce. Quando tornò Luca, pochi minuti, dopo mi chiese:" Come sta andando?". Sorrisi con un enorme e ipocrita senso di colpa" Alla grande", risposi.
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