Un educatore convincente

di
genere
gay

Mi chiamo Alessandro e ho 19 anni. Finora il sesso è stato un mistero per me, infatti sono timido, poco dotato e tutto liscio; quindi, questo mio aspetto non suscita alcun interesse nelle ragazze. Mi è capitato invece che maschi si siano fatti avanti, provandoci con me Questo è successo nei mezzi pubblici o in locali e qualcuno ha anche allungato le mani sul mio culetto. Ho infatti un aspetto e un ‘andatura effeminata, anche considerando i miei lunghi capelli lisci. Il mio culetto tutto liscio e bianco risulta inoltre molto sporgente e tondo, con un solco profondo, attirando così gli sguardi .Ciò mi aveva procurato a scuola sfottò e prese in giro dai compagni e anche palpate scherzose. Una volta il mio compagno di banco di allora mi chiese di mostrarglielo. Mi disse che mi dava 10 euro se lo avessi fatto. Chiusi nella sua stanzetta, mi calai i pantaloni e lo slip davanti a lui. Nel vederlo lui fece un commento meravigliato, dicendomi che era bellissimo. Come quello delle pornostar, aggiunse. Io ne ero sorpreso e mi volevo rivestire, ma lui mi offrì altri 10 euro per toccarlo. Ti devi però mettere a pecora per farmelo vedere in tutta la sua bellezza. Intascai la banconota e mi piegai in avanti a 90. Lui allungando le mani lo carezzava e me lo palpava tutto, sempre tessendomi le lodi del mio culo. Cercava anche di infilare un dito nel mio buchetto, ma io posi fine al gioco. Mi vergognavo troppo, mi rialzai e scappai via a casa tutto sconvolto. Nel tempo ho ripensato spesso a quella avventura, rivedevo la sua faccia eccitata nel vedermi il culo e il mio terribile imbarazzo. Ormai però ero iscritto all’università e non pensavo più a quelle cose. Per permettermi una agevole condizione economica mi ero anche trovato un lavoro di consegne a casa da un supermercato. Fu così che conobbi il sig. Vincenzo, un uomo su 50 ,molto atletico e benestante che era diventato un cliente fisso del lavoro. Lui aveva spalle grosse e braccia possenti da ex atleta, molto alto e muscoloso incuteva rispetto in chiunque. MI aveva detto che ora lavorava nelle riprese cinematografiche, ma aveva avuto un passato sportivo importante. Avevo notato che mi sorrideva spesso nelle consegne e mi faceva molti complimenti. Inoltre, non mi lesinava le mance e facendolo mi sentivo molto riconoscente nei suoi confronti. Le cose andavano avanti così quando al termine di una consegna di venerdì lui mi fece una proposta inattesa. Avevo appena lasciato nella sua cucina i pacchi, chinandomi davanti a lui in avanti. Mi era sembrato che mi avesse guardato il mio lato b con un certo interesse, ma forse mi ero sbagliato. Capivo che stava rimuginando qualcosa, quando mi chiese se avessi impegni per il giorno dopo. Sorpreso dalla richiesta gli dico che dovevo solo studiare per gli esami e che di sabato non lavoravo. Lui mi guarda e mi dice: ho delle nuove macchine fotografiche e obiettivi da provare per il mio lavoro, mi servirebbe un modello per testarne le caratteristiche-. Quindi ho pensato a te, aggiunge. MI vede che sono incerto e che cerco una scusa per defilarmi. Allora rincara: naturalmente ti pago il tempo che mi dedichi. Io ho visto poco fa che hai le forme giuste per le mie prove. Sono sorpreso, dico, non ho mai fatto questo lavoro e non credo di esserne capace. Lui mi sorride, non avrai nessuna difficoltà dovrai solo metterti in posa per un paio di ore di lavoro ,poi potrai tornare ai tuoi studi. Rifletto che un po’ di soldi, soprattutto guadagnati in poche ore, mi farebbero molto comodo e gli dico che accetto , ma solo per due ore . Lui mi sorride, mi stringe la mano con forza e mi dice che siamo d’accordo. Solo due ore ben pagate di lavoro per lui. Me ne vado chiedendomi il motivo del suo sorrisino lieto che ho visto sulle sue labbra congedandomi. Poi decido di lasciar perdere e riprendo le mie consegne. Il giorno dopo, come convenuto alle 17 mi presento da lui. Lui mi accoglie con un abbraccio e mi dice di seguirlo in laboratorio, dove avremmo fatto le prove. MI sento in leggero imbarazzo. Lui mi indica una scala in discesa dove andare e mi avvio scendendo i gradini con lui dietro di me. Sento che mi sta studiando nei movimenti, non ci do peso e entro in uno studio con proiettori, fondali e macchine da ripresa. Mi guardo intorno curiosando sulle attrezzature, mentre lui inizia ad accendere riflettori e manovra una serie di comandi da una console . Poi mi dice di salire su una specie di palco, poco rialzato da terra e di fermarmi al centro. Regola gli impianti su di me guardandomi. Ora da bravo sorridi e sentiti naturale nelle pose che inizio, mi dice da dietro un apparecchio. Non so cosa fare e resto fermo al centro sorridendo timido. Non ci siamo, mi dice lui, sentiti più sciolto e a tuo agio, sorridi sempre. Sento il ronzio delle macchine e degli scatti mentre cerco di ubbidire ai suoi ordini. Bene dice lui, ora mi serve una serie sul corpo, togliti i pantaloni e la camicia, dice da sotto. Replico che non mi va di spogliarmi, seppure parzialmente e lui si rialza e si avvicina. Accade l’imprevisto, scompare la sua dolcezza e si avvicina a me dandomi un sonoro schiaffo sulla guancia. Sto quasi per cadere per terra, sorpreso e impaurito. Lui mi urla che mi paga e che devo fare quello che mi ordina. Sono sconvolto dalla sua reazione e anche impaurito dalla sua stazza, che mi domina minacciosa. Replico facendo segno di si con la testa. Bene riprendiamo, su spogliati mi dice. Con un certo timore che mi pervade ,tolgo i pantaloni e la camicia ,resto solo con uno slip bianco. Girati e fermati di schiena dice lui. Ubbidisco nel timore di un'altra percossa e sento che intanto lui sta scattando. Poi si avvicina e mi dice di togliere lo slip abbassandolo lentamente sulle cosce. Mi vorrei girare e nascondermi ,ma mi dico di restare in quella posizione fermo e ubbidire. Sento altri scatti mentre scopro il mio culetto liscio. MI vergogno di saperlo totalmente esposto, come era accaduto con il Compagno di banco. Lui si accosta, mi dice che è perfetto. Lo aveva capito dal giorno prima che avevo un culo molto sexy, a suo dire. Lo guarda, mi accarezza le cosce da dietro e poi mi palpa lentamente le natiche. Mi sento morire dalla vergogna durante le manovre ma non trovo il coraggio di ribellarmi alla sua volontà. Stai bene nudo, mi dice, da dietro sembri una femmina ,proprio come piace a me . Con un culo così vedrai come ti faccio divertire, aggiunge. Mentre me lo dice non smette di carezzarmi il culo e i fianchi. Sono tutto rosso e imbarazzato: mai mi sarei aspettato questo genere di trattamento. Ora girati mi dice con voce decisa. Io mi giro nascondendo con le mani il mio pisellino. Su metti le mani dietro la schiena, mi ordina. Mentre lo faccio mi guarda con un ghigno la mia micro dotazione. Non c’è dubbio mi dice guardandomi in faccia, sei proprio una femmina, meglio.. mi piace così. Anzi, aggiunge da ora ti chiamo Alessandra, cosi ti abitui presto a fare la donna quando sei con me. Sono travolto dalla vergogna e vorrei scappare subito, ma inattesa sento una strana sensazione nascere dentro di me. Sentirmi trattato da femmina mi dà dei brividi e un senso di emozione che non avevo mai provato prima. Fatto sta che resto bloccato li, nudo davanti a lui senza trovare la forza di reagire. Mi tremano le gambe mentre lui mi valuta e scatta altre istantanee. Poi mi viene vicino e mi sussurra: ora tiro fuori tutta la donna che hai dentro e vedrai quanto ti piacerà. Resto immobile non capendo a cosa miri. Le sue dita arrivano ai miei capezzoli e iniziano a solleticarli e a tirarli. Prima delicatamente poi con maggiore forza, portandomi quasi sull ‘ orlo del dolore. I capezzoli così maltrattati diventano duri e grossi,mi fanno male. Un dolore ,però ,misto a piacere ,infatti avverto qualche goccia scorrere nel mio pisellino ,che tuttavia resta molle e liscio. Vedi che sei una troietta, mi dice lui rilevando le mie gocce. Continua a torturarmi i capezzoli e con essi mi palpa anche il mio piccolo seno. Dopo poco smette di toccarmi; mi dice di scendere e di sedermi su uno sgabello lì vicino. Incerto scendo dal palchetto e mi siedo. Lui si allontana verso un baule che apre. Lo vedo sfogliare tra vari indumenti di scena e tornare con qualcosa in mano. Visibilmente soddisfatto afferma: ora vedrai come facciamo bella Alessandra. Non capisco cosa intenda, ma porgendomi i vestiti vedo che si tratta di un perizoma ,un reggiseno e calze nere autoreggenti. Inoltre mi mette in mano una minigonna e un paio di scarpe femminili con tacchi. Si siede davanti a me e mi guarda mentre io cerco di capire come indossare il tutto. Su cara, mi incita lui, fammi vedere come stai bene con quelle cose addosso. Inizio dal perizoma, poi dalle calze e infine scarpe e gonna. Sul petto allaccio il reggiseno. Brava, continua alzati e fatti vedere bene. MI alzo vergognandomi molto e resto in piedi davanti a lui seduto. Lui, come prima mi dice di girarmi e di far vedere quanto ero bella. Mentre lo faccio vedo che dai suoi pantaloni si forma un gonfiore inequivocabile. Sei perfetta, cara aggiunge. Vedrai che ti piacerà sempre più vestirti così. Ora vieni qui vicino e mettiti in ginocchio. Si abbassa il pantalone e mi esibisce un boxer gonfio. Mi apre le gambe e io mi metto tra di loro . Mi prende una mano e la poggia sul pube, sento il suo membro duro che preme sulla stoffa. Mi abbassa lo slip e mi ritrovo tra le mani un pene gonfio, caldissimo, molto grosso e duro. Cara fammi vedere come sei brava con quelle manine, mi dice. Lentamente inizio a muovere la mano e il pisellone cresce ancora reagendo al mio tocco. Non avevo mai preso in mano il membro di un altro uomo e non ne avevo mai visto uno così grosso. Non c’è dubbio, mi sussurra, sei portata a fare la femmina. Ti insegnerò a farla bene e a fare impazzire tutti i maschi. Mentre lo dice mi sento morire e mi chiedo fino a che punto arriveremo. Sono pensieroso. La mia mano lo carezza lento, scappellandolo tutto

continua ,se può piacere

commenti a matcont3@libero.it
scritto il
2022-08-12
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