Amanti insospettabili
di
Ceci11
genere
saffico
Finalmente dopo qualche anno di fidanzamento oggi mi sposo con Carlo, l'uomo che amo dai tempi della scuola.
Siamo affiatati e innamorati, è stato il mio primo uomo e ora che ha trovato un buon lavoro possiamo sposarci.
Le nozze le festeggiamo a casa di mia suocera Anna, che si è offerta di ospitarci per i primi tempi, per potere risparmiare e trovare una casa nostra.
Abbiamo accettato con entusiasmo, lei è una donna ancora giovane, intorno ai 50, rimasta vedova da anni e Carlo è il suo unico figlio. Non la conosco molto, perchè abbiamo studiato fuori città, ma lui ne ha sempre parlato bene. E' disponibile ed allegra, non mi è mai sembrata invadente.
L'unica sua compagnia in casa, per brevi periodi è la sorella Sandra, di pochi anni più giovane, che viaggia molto e quando è dalle nostre parti è ospite gradita. Si assomigliano, alte e snelle, piacenti. Chissà perchè Anna non si è rifatta una vita.
I festeggiamenti sono un successo, i parenti e gli amici sono in gran festa ed io sono al settimo cielo fra le braccia di Carlo.
Mi ha detto di adorare l'abito nuziale, con uno scollo che lascia vedere parte del mio seno generoso ed aderente sui fianchi. Mi promette il paradiso appena potremo ritirarci in camera.
Carlo mantiene le promesse, la notte è un sesso fantastico, spero di non avere fatto troppo rumore. Poi partiamo per il viaggio di nozze. 10 splendidi giorni prima di entrare nella routine lavoro, casa.
Il lavoro impegna molto Carlo, che esce la mattina presto e spesso non riesce a tornare per pranzo. La sera si addormenta sul divano, povero tesoro, mentre io e Anna, sua madre facciamo i lavori e guardiamo la televisione.
Per fortuna il fine settimana Carlo non lavora e possiamo recuperare il tempo insieme.
Questa mattina l'ho sentito alzarsi, mi ha baciata sulla spalla ed è uscito per prepararsi al lavoro. Ho sentito la porta chiudersi e mi sono riaddormentata.
Forse sto facendo un sogno erotico, mi sento accarezzare il seno, sento una lingua farsi largo fra le grandi e piccole labbra, il clitoride gonfio. "Carlo... non sei al lavoro amore? Che sorpresa".... ma mentre apro gli occhi incontro lo sguardo infuocato di Anna, il volto bagnato dai miei umori, che aspettava solo che la guardassi per penetrarmi con un dildo legato ai fianchi.
Scivola dentro me, è grosso e duro, e lei spinge con forza come se volesse dimostrarmi qualcosa. Sento il suo senso di possesso, sento la sua passione, senza bisogno di parole.
Mi sta baciando, le sue labbra, la sua lingua profumano di me. Io sono sopraffatta, totalmente. Sono completamente abbandonata a lei.
Questo interesse inaspettato, questo risveglio inaspettato, questo sesso inimmaginato mi stanno portando ad un piacere nuovo, totale.
Amo Carlo, da sempre. Ma non voglio che Anna smetta.
Sono in sua balia, la ricevo completamente mentre col suo dildo mi dilata come mai prima e la mia figa gode e si bagna per quell'invasione.
Lei ha sentito perfettamente la mia resa. "Urla quanto vuoi tesoro, siamo sole ed ho appena incominciato con te"
Ho un orgasmo e poi un altro, quando finalmente esce da me. Sento colarmi gli umori lungo le gambe, le lenzuola sono bagnate come se me la fossi fatta addosso.
Lei mi guarda, tenendomi le gambe spalancate. Sorride soddisfatta. "Sei una gran figa, cara. E sarai mia."
Si stende sulla schiena, il suo dildo spicca grosso e dritto, lucido dei miei liquidi.
"Vienimi sopra e impalati. Mettitelo nella figa fino in fondo e rimani ferma"
Non penso nemmeno a rifiutarmi. La cavalco e guidando la punta del suo cazzo finto la inserisco.
Mi sento aprire la carne. Nessun dolore, solo il piacere di sentirsi aperta a quel gioco di piacere.
Quando è tutto dentro me lei mi prende le tette in mano e le strizza fino a fare male. Mi obbliga a rimanere ferma
Mi chiede di chiudere gli occhi e concentrarmi su quanto è dentro e su chi glielo ha messo dentro. Chiudo gli occhi.
Lei comincia a parlare, con voce cantilenante "sei mia, con questo atto, davanti al nostro piacere, ti prendo e mi appartieni. Sei la mia troia, la mia cagna, l'oggetto dei miei desideri. Soddisferai mio figlio, ogni volta che te lo chiederà, per il resto, quando saremo sole, sarai solo mia. Il tuo corpo è mio, la tua anima è mia e mi amerai come io ti amo. Accetti questo patto?"
"No Anna, è ...è una pazzia... non.."
"Accetti?" e nel dirlo mi prende per i fianchi e mi fa roteare il bacino attorno al dildo. Ho un orgasmo per cui credo di svenire.
"Accetti?" "Anna basta... basta non è divertente.."
Mi rovescia sulla schiena e mi scopa con forza, quasi con cattiveria. Scendo scivolare il coso dentro me e sento un altro orgasmo che arriva
"Accetti piccola ipocrita? Credi che non senta il tuo piacere"
Mi copre la bocca con la sua e mi infila ancora la lingua in bocca. la succhio, gemo e godo.
"Accetti?"
"Si, si, si, si..." poi non riesco più a parlare perchè gemo per un altro orgasmo e mi redo conto di essere perduta.
Doccia, mi vesto, caffè. Lei mi raggiunge in cucina, sorridendo. Mi bacia su una spalla "sei stata brava tesoro, hai voglia di uscire per negozi?"
"Non credi che dovremmo parlarne?" le chiedo
"Amore mio, non c'è nulla da dire. Ti ho posseduta, ti amo. Sei la mia ragazza"
"Ma Carlo.. io..."
"Carlo non lo sa, e non vedo perchè dovresti dirglielo. Viviamo insieme, ognuno avrà la sua parte e tu ci avrai tutti e due. Sei abbastanza calda per soddisfarci entrambi. Anzi, inginocchiati"
La guardo perplessa, lei mi appoggia le mani sulle spalle per spingermi giù.
Mi inginocchio davanti a lei, che alza la gonna e mi ritrovo la sua figa ad altezza del viso.
Si siede a gambe larghe e mi chiede di leccarle la figa. Non l'ho mai fatto, non ho mai pensato di farlo. Lei mi attira verso il suo sesso. Chiudo gli occhi e la bacio, poi la lecco e succhio. In breve viene e bevo il suo succo.
"Vedi che sei brava, hai un talento naturale" mi dice ridendo mentre ancora ha il respiro affannoso.
Il resto della giornata lo passiamo al centro commerciale, a chiacchierare del più e del meno, a scherzare, a incontrare conoscenti. Al punto che mi chiedo se non è stato tutto un sogno.
Prepariamo la cena pronte ad accogliere Carlo, che entra e mi bacia davanti a lei. Racconta la sua giornata, cena e poco dopo dorme sul divano col il viso affondato nella mia spalla.
Anna è al mio fianco, la sua mano è sotto la mia gonna e lentamente mi sfila le mutandine. poi le sue dita mi masturbano piano. Io cerco di controllare il respiro per non svegliare Carlo, ma l'orgasmo è faticoso da nascondere.
Carlo ad un certo punto si sveglia e con gli occhi ancora chiusi ci saluta per andare a letto perchè non ne ha più e la mattina deve alzarsi presto.
Gli dico che lo raggiungo al più presto.
Ed è vero, dopo che sua madre mi ha scopata in piedi nel corridoio armata del suo dildo in cintura, mi stendo accanto a lui e sprofondo in un sonno ristoratore.
Ho male alla pancia, mi brucia la figa, mi fanno male anche le tette, ma mi rendo conto di essere entrata in un vortice che mi attrae. Domani Anna sarà ancora qui a prendersi sesso ed io non mi sottrarrò perchè la voglio nel mio destino
Siamo affiatati e innamorati, è stato il mio primo uomo e ora che ha trovato un buon lavoro possiamo sposarci.
Le nozze le festeggiamo a casa di mia suocera Anna, che si è offerta di ospitarci per i primi tempi, per potere risparmiare e trovare una casa nostra.
Abbiamo accettato con entusiasmo, lei è una donna ancora giovane, intorno ai 50, rimasta vedova da anni e Carlo è il suo unico figlio. Non la conosco molto, perchè abbiamo studiato fuori città, ma lui ne ha sempre parlato bene. E' disponibile ed allegra, non mi è mai sembrata invadente.
L'unica sua compagnia in casa, per brevi periodi è la sorella Sandra, di pochi anni più giovane, che viaggia molto e quando è dalle nostre parti è ospite gradita. Si assomigliano, alte e snelle, piacenti. Chissà perchè Anna non si è rifatta una vita.
I festeggiamenti sono un successo, i parenti e gli amici sono in gran festa ed io sono al settimo cielo fra le braccia di Carlo.
Mi ha detto di adorare l'abito nuziale, con uno scollo che lascia vedere parte del mio seno generoso ed aderente sui fianchi. Mi promette il paradiso appena potremo ritirarci in camera.
Carlo mantiene le promesse, la notte è un sesso fantastico, spero di non avere fatto troppo rumore. Poi partiamo per il viaggio di nozze. 10 splendidi giorni prima di entrare nella routine lavoro, casa.
Il lavoro impegna molto Carlo, che esce la mattina presto e spesso non riesce a tornare per pranzo. La sera si addormenta sul divano, povero tesoro, mentre io e Anna, sua madre facciamo i lavori e guardiamo la televisione.
Per fortuna il fine settimana Carlo non lavora e possiamo recuperare il tempo insieme.
Questa mattina l'ho sentito alzarsi, mi ha baciata sulla spalla ed è uscito per prepararsi al lavoro. Ho sentito la porta chiudersi e mi sono riaddormentata.
Forse sto facendo un sogno erotico, mi sento accarezzare il seno, sento una lingua farsi largo fra le grandi e piccole labbra, il clitoride gonfio. "Carlo... non sei al lavoro amore? Che sorpresa".... ma mentre apro gli occhi incontro lo sguardo infuocato di Anna, il volto bagnato dai miei umori, che aspettava solo che la guardassi per penetrarmi con un dildo legato ai fianchi.
Scivola dentro me, è grosso e duro, e lei spinge con forza come se volesse dimostrarmi qualcosa. Sento il suo senso di possesso, sento la sua passione, senza bisogno di parole.
Mi sta baciando, le sue labbra, la sua lingua profumano di me. Io sono sopraffatta, totalmente. Sono completamente abbandonata a lei.
Questo interesse inaspettato, questo risveglio inaspettato, questo sesso inimmaginato mi stanno portando ad un piacere nuovo, totale.
Amo Carlo, da sempre. Ma non voglio che Anna smetta.
Sono in sua balia, la ricevo completamente mentre col suo dildo mi dilata come mai prima e la mia figa gode e si bagna per quell'invasione.
Lei ha sentito perfettamente la mia resa. "Urla quanto vuoi tesoro, siamo sole ed ho appena incominciato con te"
Ho un orgasmo e poi un altro, quando finalmente esce da me. Sento colarmi gli umori lungo le gambe, le lenzuola sono bagnate come se me la fossi fatta addosso.
Lei mi guarda, tenendomi le gambe spalancate. Sorride soddisfatta. "Sei una gran figa, cara. E sarai mia."
Si stende sulla schiena, il suo dildo spicca grosso e dritto, lucido dei miei liquidi.
"Vienimi sopra e impalati. Mettitelo nella figa fino in fondo e rimani ferma"
Non penso nemmeno a rifiutarmi. La cavalco e guidando la punta del suo cazzo finto la inserisco.
Mi sento aprire la carne. Nessun dolore, solo il piacere di sentirsi aperta a quel gioco di piacere.
Quando è tutto dentro me lei mi prende le tette in mano e le strizza fino a fare male. Mi obbliga a rimanere ferma
Mi chiede di chiudere gli occhi e concentrarmi su quanto è dentro e su chi glielo ha messo dentro. Chiudo gli occhi.
Lei comincia a parlare, con voce cantilenante "sei mia, con questo atto, davanti al nostro piacere, ti prendo e mi appartieni. Sei la mia troia, la mia cagna, l'oggetto dei miei desideri. Soddisferai mio figlio, ogni volta che te lo chiederà, per il resto, quando saremo sole, sarai solo mia. Il tuo corpo è mio, la tua anima è mia e mi amerai come io ti amo. Accetti questo patto?"
"No Anna, è ...è una pazzia... non.."
"Accetti?" e nel dirlo mi prende per i fianchi e mi fa roteare il bacino attorno al dildo. Ho un orgasmo per cui credo di svenire.
"Accetti?" "Anna basta... basta non è divertente.."
Mi rovescia sulla schiena e mi scopa con forza, quasi con cattiveria. Scendo scivolare il coso dentro me e sento un altro orgasmo che arriva
"Accetti piccola ipocrita? Credi che non senta il tuo piacere"
Mi copre la bocca con la sua e mi infila ancora la lingua in bocca. la succhio, gemo e godo.
"Accetti?"
"Si, si, si, si..." poi non riesco più a parlare perchè gemo per un altro orgasmo e mi redo conto di essere perduta.
Doccia, mi vesto, caffè. Lei mi raggiunge in cucina, sorridendo. Mi bacia su una spalla "sei stata brava tesoro, hai voglia di uscire per negozi?"
"Non credi che dovremmo parlarne?" le chiedo
"Amore mio, non c'è nulla da dire. Ti ho posseduta, ti amo. Sei la mia ragazza"
"Ma Carlo.. io..."
"Carlo non lo sa, e non vedo perchè dovresti dirglielo. Viviamo insieme, ognuno avrà la sua parte e tu ci avrai tutti e due. Sei abbastanza calda per soddisfarci entrambi. Anzi, inginocchiati"
La guardo perplessa, lei mi appoggia le mani sulle spalle per spingermi giù.
Mi inginocchio davanti a lei, che alza la gonna e mi ritrovo la sua figa ad altezza del viso.
Si siede a gambe larghe e mi chiede di leccarle la figa. Non l'ho mai fatto, non ho mai pensato di farlo. Lei mi attira verso il suo sesso. Chiudo gli occhi e la bacio, poi la lecco e succhio. In breve viene e bevo il suo succo.
"Vedi che sei brava, hai un talento naturale" mi dice ridendo mentre ancora ha il respiro affannoso.
Il resto della giornata lo passiamo al centro commerciale, a chiacchierare del più e del meno, a scherzare, a incontrare conoscenti. Al punto che mi chiedo se non è stato tutto un sogno.
Prepariamo la cena pronte ad accogliere Carlo, che entra e mi bacia davanti a lei. Racconta la sua giornata, cena e poco dopo dorme sul divano col il viso affondato nella mia spalla.
Anna è al mio fianco, la sua mano è sotto la mia gonna e lentamente mi sfila le mutandine. poi le sue dita mi masturbano piano. Io cerco di controllare il respiro per non svegliare Carlo, ma l'orgasmo è faticoso da nascondere.
Carlo ad un certo punto si sveglia e con gli occhi ancora chiusi ci saluta per andare a letto perchè non ne ha più e la mattina deve alzarsi presto.
Gli dico che lo raggiungo al più presto.
Ed è vero, dopo che sua madre mi ha scopata in piedi nel corridoio armata del suo dildo in cintura, mi stendo accanto a lui e sprofondo in un sonno ristoratore.
Ho male alla pancia, mi brucia la figa, mi fanno male anche le tette, ma mi rendo conto di essere entrata in un vortice che mi attrae. Domani Anna sarà ancora qui a prendersi sesso ed io non mi sottrarrò perchè la voglio nel mio destino
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