Una notte d' estate in macchina

di
genere
sentimentali

Non pensavo che nella mia vita sarei mai arrivata fino a qui, o meglio, l' ho sempre sognato, ma non ho mai creduto che sarebbe potuto succedere davvero. il ragazzo che faceva ardere il mio cuore d' amore, colui che rendeva felice ogni attimo della mia vita, aveva appena parcheggiato la macchina in mezzo ad una strada oscura e isolata. L' eco delle cavallette accompagnava il suono dei nostri respiri ansanti. Una mano timida mi sfiora la coscia, lasciandomi alla bocca un dolce sapore al gusto di adrenalina. Più la sua mano si avvicinava alla più sensibile e vulnerabile parte del mio corpo, più il mio cuore accelerava e accelerava... Nello specchietto nella macchina noto di sfuggita il mio rossore in viso che faceva da contrasto alla mia pelle diafana. Nemmeno la morte avrebbe potuto affievolire il sorriso stampato nel mio volto in quel momento e nemmeno tutte le stelle che cercavano di illuminare quella notte, splendevano come i miei occhi. Quanto ero felice... La sua mano ormai aveva raggiunto la tanto attesa metà accarezzando delicatamente la mia intimità e concedendomi respiri sempre più profondi. Il mio sguardo , seppur imbarazzato, si mise a guardare con dolcezza quello di chi mi stava regalando i momenti più belli della mia vita. Era soddisfatto, era affamato del mio benessere, più mi vedeva succube di lui, più continuava a darmi carezze più passionali. I suoi occhi sentendosi osservati, si inchiodarono nei miei. Mi resi conto di stare osservando l' anima più pura di questo mondo. Un sorriso da bambino furbetto gli spuntò all' improvviso e un forte sensazione di solletico mi torturava il clitoride. Era veramente troppo, non riuscii a contenermi ed ebbi il bisogno di chiudere gli occhi, mandare la testa all'indietro ed espirare nel mentre la sua mano si inflitrava sempre più in profondità... Un' altra mano mi coccolava la testa, massaggiandomi la nuca e scendendo poi nei miei lunghi capelli; accompagnandomi in quella che mi sembrava un' esperienza mistica. Quando venni gli strinsi più forte che potevo il polso che era artefice di tutto ciò, mentre con l' altra mano mi misi a sbattere contro il paraurti della macchina in preda a quella che sembrava una scossa elettrica partitati dal mezzo delle mie gambe per arrivare a tutta la mia pelle, fino alle ossa. Quando finii, dolci lacrime mi pulivano il volto e un tenero bacio mi si schioccò sulla fronte come a ricordarmi che dopo tanta sofferenza, questa serata era meritata. L' adrenalina che era nel mio corpo, però, non si era ancora scaricata, così, presa da un istinto animale, mi misi a cavalcioni nelle sue gambe, accarezzando delicatamente quel volto angelico e dandogli un bacio così lungo che difficilmente avrebbe dimenticato. In tutto questo , il mio corpo stava saltellando allegramente sul suo cercando di accarezzare lentamente e in maniera circolare le sue vulnerabilità. sentirlo respirare sempre più forte, mi ordinava di continuare, fino a sentire il suo pene che pian piano diventava di marmo e andava a sbattere contro la mia vagina che oramai aveva reso nuovamente fradicie le mie mutandine. La mano che prima mi aveva fatto volare sulle nuvole, ora mi donava un tacito silenzio, accarezzandomi la guancia ancora bagnata dalla commozione di prima. Le sue espressioni facciali cercavano di contenersi, mentre con l' altra mano si copriva le palpebre chiuse per riuscire nel suo intendo. Allorché scoppiai in una fragorosa risata che riempì la macchina e che scatenò la stessa reazione in lui. All'improvviso, in una mossa decisa, non resistetti più e liberai quella creatura dalle grinfie di quei pantaloni che erano diventati troppo stretti. Una sospiro di sollievo si liberò nell'aria , non feci in tempo a sentire lo schienale andare all' indietro che i miei capelli furono afferrati da una presa violenta, che però non aveva perso il suo rispetto. Avevo intuito le sue intenzioni, o meglio, i suoi ordini, così mi chianai per terra sul tappeto. L' imbarazzo mi fece esitare un istante, finché, lui non allentò la presa e mi diede un altro bacetto sulla fronte e un'altra carezza sul viso, cacciando così, tutta la mia timidezza. Con delicatezza decisi di imparare da lui, quindi inizia prima con il accarezzare dolcemente le sue parti intime. Vederlo sussultare e gemere ad ogni mia mossa, con gli occhietti vergognati che sbirciavano tra le dita della mano, mi caricava ancora di più, come se fosse una cosa che avevo sempre fatto. Dopo qualche istante, con il cuore in gola dall' emozione iniziai a dargli tanti bacini e leccarlo, finché mi decisi a introdurlo un bocca. Era meraviglioso vederlo cercare di controllarsi il respiro senza riuscire nel suo intendo. Incominciò a prendermi i capelli con la stessa forza di prima , a farmi sua. Il suo pene pulsava assai da dentro la mia bocca, così percepii che stava per venire e andai sempre più veloce, finché stranamente mi bloccò e lo tirò fuori. Gli occhi mi lacrimavano e incominciai a prendere fiato, ero stremata, ma contenta. Allungò la sua mano vero la mia vagina e si accorse che era zuppa e che i vetri erano appannati, così in una mossa fulminea mi prese in braccio, scese dalla macchina e mi sbatté sopra il tettuccio della macchina. " Non vorrai mica..." Dissi con un filo di voce, così mi passò sulle labbra un dito e mi sussurrò in una nuvola di calore di stare zitta. L' eco di quelle parole mi scorse come un brivido lungo tutta la mia schiena, rendendomi nuovamente al suo servizio. Allargai le gambe , sdraiandomi completamente, aspettando il momento tanto atteso della mia vita. Alla fine non m' importa dov'è ero, m' importava che fosse lui... In un istante, con il grande aiuto dei miei effluvi, lui entro dentro di me, procurandomi meno dolore di quanto mi aspettassi, la sua mano mi tappava la bocca fermando i miei urli strozzati. Ad ogni mossa di bacino, una botta di schiena che prendevo sulla macchina , fino a farmi venire i lividi. All' improvviso si ferma e un liquido caldo mi inonda le viscere. Vennimo insieme stretti l' uno all' altra teneramente. O quanto eravamo fragili in questo momento! Guardando l' orizzonte la notte era ancora lunga, come pure il nostro amore
scritto il
2022-08-18
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