L’Assistente Parrucchiera

di
genere
etero

Quanto vi sto per condividere mi è accaduto veramente, come sempre cambierò alcuni dettagli e i nomi per rispettare la privacy delle persone coinvolte.

Era da poco iniziata l’estate e stavo affrontando un nuovo ciclo di esami all’università. Dopo l’ultimo scritto il professore comunicò che gli orali per i promossi sarebbero iniziati il giorno dopo invece del terzo giorno successivo all’esame come faceva di solito. Terminata la correzione ed appreso della mia ammissione agli orali, come prima cosa telefonai al mio parrucchiere per chiedergli di anticipare l’appuntamento al giorno stesso. Mi disse che era pienissimo ma vista la situazione ed il fatto che fossi stato uno dei suoi primissimi clienti mi avrebbe fatto per ultimo dopo l’orario di chiusura serale.
Arrivato in anticipo dal parrucchiere mi disse che avremmo fatto tutto nella stanza dove effettuava i lavaggi e dove aveva tre postazioni aggiuntive per i tagli in modo da lasciare le altre sale in ordine per le donne delle pulizie che sarebbero venute al mattino presto il giorno dopo. Naturalmente acconsentì.
La stanza dove sarebbe avvenuto il taglio dava su una stradina sul retro rispetto all’ingresso principale che invece era su una strada molto frequentata.
La sua nuova assistente iniziò a lavarmi i capelli. Poi, mi accomodai ad una delle postazioni della sala dedicata al lavaggio e mi tagliò i capelli. Mentre il parrucchiere mi tagliava i capelli, l’assistente andò a cambiarsi e tornò una volta finito nella stanza. Terminato il taglio, il parrucchiere disse all’assistente di lavare nuovamente i miei capelli e le ricordò come asciugarli ed acconciarli, infine si scusò con me dicendo che mi stava lasciando alla sua assistente perché aveva un impegno improrogabile. Visto il favore che mi aveva fatto lo ringraziai. Prima di andare via ricordò all’assistente che era nelle altre stanze era tutto sistemato e preparato per la notte, le ricordò infine che tutto era già chiuso e che dalle porte antipanico potevamo uscire anche se chiuse dall’estero e che comunque lei aveva come sempre copia delle chiavi per ogni evenienza. Salutò ed uscì sulla stradina sul retro verificando di aver chiuso correttamente la porta antipanico alle sue spalle.
L’assistente mi fece accomodare al lavaggio. Iniziò a massaggiare la mia testa. Il massaggio a poco a poco divenne sempre più particolare e intenso, sino a diventare quasi erotico e sensuale. Sentì un fremito a livello del mio pene che divenne improvvisamente eretto ed aprì un po’ la bocca per quel piacere che stava aumentando.
Aprendo la bocca sentì una lingua entrare dentro, l’assistente iniziò quindi a baciarmi avidamente e nel farlo si bagnò la camicia bianca che aveva indossato.
Chiuse l’acqua si lanciò in avanti e mi ritrovai con il viso bagnato dalla sua camicetta e direttamene a contatto con il suo seno. Nel lanciarsi in avanti aprì la zip dei pantaloni e tirò fuori il mio grosso pene e con la mano bagnata andò su e giù stringendolo tre o quattro volte. Lasciò il pene e girò alla destra della poltrona sulla quale ero steso.
Indossava una gonna corta nera e una camicia bianca con sotto un reggiseno nero.
Passando alla mia destra le infilai la mano tra le gambe liscissime e mi accorsi che non indossava gli slip, entrai con due dita nella sua vagina e lei emise un gemito di piacere mordendosi un po’ le labbra. Lei si staccò andò nello spogliatoio e tornò con la borsa da dove tirò fuori tre o quattro condom che mise su una postazione di taglio.
Prese un condom, si avvicinò a me, mi abbassai i pantaloni, lei si sbottonò la gonna, il mio pene era sempre più duro e grosso. Lo prese in mano, aprì il condom e me lo mise facendomelo sentire ben stretto, provai un po’ di dolore e piacere e le si morse nuovamente le labbra, sorrise e mise il mio pene nella sua vagina.
Era alta circa 170 cm, magrissima, gambe lunghe e lisce, terza di seno, carnagione chiarissima e capelli neri all’altezza delle spalle.
La sua vagina invece era carnosa, grossa e turgida. Se non avessi avuto un pene grosso non sarei mai riuscito a riempirla tutta.
Iniziò a muoversi in modo sempre più forte e deciso e io la assecondavo, nel farlo non mancava di baciarmi e di mordermi il viso e il collo mentre io le succhiavo e leccavo i seni, il torace e le spalle.
Dopo qualche minuto lei si schiacciò contro il mio bacino mentre io prendendola per il suo di bacino la spinsi verso di me inarcandomi in modo di arrivare il più possibile in profondità dentro di lei, nel farlo venimmo contemporaneamente e rumorosamente.
Venuti lei si piegò verso di me abbracciandomi e baciandomi mentre io la ricambiavo.
Delicatamente prese il mio pene e tolse il condom, scese giù con la bocca per prenderlo tutto e pulirlo. Tornò su e ci baciammo ancora a lungo.
Dopo qualche minuto lei si alzò ed anche io, mi misi dietro di lei e le tolsi anche la camicia. Era veramente bellissima. Io mi spogliai completamente come lei.
Si appoggiò con le mai allo spigolo del ripiano della postazione di tagli davanti a quella di lavaggio, aveva un lato b perfetto, il mio pene tornò enorme e lei sorrise piegandosi un po’.
Presi un condom ma prima di metterlo sul pene mi chinai, aprì i suoi perfetti glutei con le mai e le infilai la lingua nel lato B. Esplose di piacere grondando umori dalla vagina, quindi mi alzai di scatto, misi il condom e le entrai nel lato B dove penetrai facendo attenzione visto che non sembrava essere molto elastico.
Non spinsi fino in fondo perché vedevo che godeva ad ogni mio minimo movimento.
Si piegò a novanta gradi, le gambe ed il suo lato b erano letteralmente perfetti e venni spingendo. Lei venne subito dopo di me urlando di piacere.
Tolsi il condom si girò prese il mio pene ancora gonfio con la mano sinistra, si appoggiò alla postazione e se lo mise dentro, mi strinse forte e disse:”nessuno aveva mai voluto scoparmi lì, ti meriti un regalo, vienimi dentro”. La presi per i fianchi e i glutei mentre le si stringeva cercando di farmi entrare ad ogni spinta sempre più in fondo e graffiandomi la schiena e baciandoci. Andammo avanti così per qualche minuto finché non venimmo insieme gemendo e urlando. Venendo la riempì si sperma tanto che iniziò subito a colare abbondantemente dalla vagina al pavimento. Restammo un po’ abbracciati a baciarci, ripulimmo tutto per uscire insieme. Una volta usciti la serata proseguì a casa sua con una notte insonne di sesso. L’esame lo superai con un voto ragguardevole e festeggiammo a casa sua con un’altra di una lunga serie di notti di sesso assieme.
scritto il
2022-08-23
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