L'attesa di riaverti
di
Eloize
genere
sentimentali
Sono passate settimane dall’ultima volta che ti ho visto. Abitiamo lontani, e sentirsi al telefono tutti i giorni non è che un mero palliativo. Per ore ho fantastico sul nostro prossimo incontro, cercando di ricordare tutti i dettagli: il tuo abbraccio, il tiepido calore della tua pelle, il tuo sfiorarmi in modo delicato, ma deciso, e i tuoi occhi luminosi. Ora però, mentre aspetto a minuti il tuo arrivo, sono nervosa e cammino impaziente per casa. Ecco il citofono, scendo le scale. Apro la porta e finalmente sei davanti a me, con una bottiglia di vino in mano, vestito di una camicia di lino che scende morbida e fa risaltare la tua carnagione abbronzata. Ci abbracciamo e baciamo teneramente, io sulle punte dei piedi, tu con il sorriso sulle labbra. Saliamo, l’aria colma delle nostre novità e delle nostre chiacchiere, senza lasciare spazio a un momento di silenzio. Una volta entrati stappi subito la bottiglia di vinello bianco che hai tenuto in fresco; brindiamo, e sorseggiamo dai calici che ho preparato, guardandoci. Il vino è freddo e pizzica sulla mia lingua. Intanto, il soggiorno diventa sempre più buio; l’estate sta pian piano cedendo il passo all’autunno, le giornate si accorciano e dalla finestra aperta entra una frescura ancora piacevole. Lasciamo i calici sul tavolino davanti al divano e ci sediamo, vicini. Cerchiamo inconsciamente il contatto, con le mani, con le gambe, con lo sguardo. I nostri baci diventano sempre più appassionati, più profondi, e i nostri corpi si avvicinano. Mi siedo a cavalcioni su di te e ti guardo per un secondo, amo vedere quell’espressione sul tuo volto. Sei perso quanto me, inebriato dalle nostre turbolente emozioni e dal violento desiderio. Le nostre lingue si cercano per poi separarsi per riprendere fiato, ma solo per poco. Scendo sul tuo collo, e mi concentro sul punto che so farti impazzire. Lo lecco, lo bacio, lo mordo. Le tue mani si infilano sotto la mia maglietta e raggiungono i miei seni. Nonostante ancora protetti dall’intimo, un fremito scivola verso il mio ventre. Già sono eccitata, tra le gambe. Il mio bacino inizia a ondeggiare, scivolando verso di te, e il mio pube si scontra con la tua, ormai evidente, erezione. Ci alziamo per andare in camera da letto, ma prima di tornare a noi accendiamo lo stereo per un po’ di musica da atmosfera. I calici ancora mezzi pieni ci aspettano in soggiorno, ma non ci rivedranno prima di un paio d’ore.
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