Zona industriale. -Non necessariamente al buio (seguente)

di
genere
dominazione

Arrivati in officina ho avuto dal titolare le opportune delucidazioni sull'accaduto alla mia auto, con un abbozzo di preventivo da definire con più precisione.
Anche lì, in un momento in cui non eravamo visibili dai tre uomini presenti, oltre me e il ragazzo, ha tentato un palpeggio allungando la mano verso le mie natiche, ma accorgendomene l'ho fulminato con lo sguardo. Ha desistito dileguandosi
Cominciando a ricevere messaggi da un numero non nella rubrica, leggendone il contenuto era evidente che, non so come, aveva preso il mio numero di cellulare, forse quando lasciando la borsa in macchina mi sono allontanata in ufficio con il titolare per consultare il catalogo prezzi per avere appunto un orientamento sulla spesa. Borsetta che appena tornati vicino al mezzo ho recuperato, ma chi poteva immaginare? I messaggi su quanto gli siano piaciute le mie cosce si sprecavano, così come quelli che mi ricordavano che era stato solo l'inizio, con descrizione puntuale di quello che desiderava farmi e come si sarebbe soddisfatto possedendomi completamente. Concludendo con: -Aspettati sorprese.-
L'indomani mattina non avevo scuola e mio marito doveva uscire più tardi del solito. Per questo quando ha squillato il mio cellulare mentre ero in bagno ha risposto lui e questo mi ha fatto gelare il sangue per la paura vi fosse qualche messaggio nuovo del ragazzino, i precedenti li avevo prontamente cancellati appena letti.
Era il meccanico che mi chiedeva se, forse sbadatamente mi fossi portata via le chiavi dell'auto, cosa di cui si era accorto solo in quel momento perché dal giorno prima non aveva avuto modo di interessarsi al mio veicolo da dopo che me n'ero andata dall'officina, che tra l'altro sta a poca distanza da casa. In effetti, sbadatamente, con un gesto automatico, come abitudine, mi ero infilata le chiavi in borsa. Prima che potessi dire a mio marito che riferisse al meccanico che sarei andata io a prenderle, facendomi cenno di aspettare perché altrimenti non capiva me e neanche il professionista al telefono, con un: - va, bene, siamo qui, l'aspettiamo- mio marito ha chiuso la comunicazione dicendomi che il ragazzo dell'officina stava arrivando a prendere le chiavi.
Mio pensiero: -meno male ci sei ancora tu; amore mio!-
Il ragazzo è arrivato, con un'altra persona mai vista prima. Accolti in casa, sempre in presenza di mio marito, mi sono lanciata, da padrona di casa, chiedendo loro se gradissero un caffè.
Mai proposta fu più sbagliata, pericolosa, inopportuna. Alla risposta affermativa: - si grazie- dei due appena arrivati, è subito seguito l'intervento di mio marito: - tesoro, sai che devo scappare. Li lascio con te.-
Cosa potevo dire per trattenere in casa la mia dolce metà affinché non mi lasciasse da sola con quei due, se non confessargli cosa era successo e fargli presenti le loro vere intenzioni di abusare ancora di me? Volevo veramente evitare questo?
Appena uscito mio marito, Mirko il ragazzo dell'officina:
-sei brava a trovare i motivi per farci trattenere; altro che caffè... so io cosa vuoi...... Lui e Rolando. Gli ho raccontato cosa è successo l'altro giorno e come mi hai fatto sborrare solo stringendomi il cazzo tra le cosce. Ti muovi bene e scoparti sicuramente è un bel modo di godere._
mi ha confusa, ho balbettato non so bene cosa, prima che lui continuasse
- Sai, lui, Rolando, quando ti incrocia qui in paese non può fare a meno di immaginare come sei senza i vestiti addosso. Vero Rolando?-
l'altro:
- si signora è vero. Mi attrae, mi eccita. La immagino nuda con le sue curve polpose tutta a mia disposizione e non resisto. Mi devo masturbare.-
Poi ancora Mirko:
- stamattina l'ho incontrato arrivando qui da te, gli ho proposto di accompagnarmi e non gli è sembrato vero. Ci devi aiutare.-
Io: - a far cosa?-
-A calmarci! A farci tornare a rilassare e tu lo puoi fare molto bene.-
Si avvicinavano fino ad averli addosso. Uno davanti e uno dietro. Sentivo la durezza di Rolando sulle natiche, si strofinava, mentre Mirko davanti portava avanti il pube per farmi sentire il cazzo sulla o sulle cosce mentre con il tronco un po' distaccato dal mio infilava le mani tra t nostri corpi per strizzarmi le tette. Mi faceva male. I miei noooooooo, smettetela, non voglio, non erano certo per loro un impedimento.
Mentre mi mettevano a 90 sul tavolo li in salotto, Mirko da dietro mi abbassava i pantaloni della tuta da ginnastica leggera con cui li avevo accolti, mentre di solito in casa da sola, molto più libera, canottiera senza reggiseno, pantaloncini o gonnellina.
In ginocchio con la faccia all'altezza di sedere sentivo le sue mani a frugare tra le pieghe del mio corpo fino ad allargare le labbra della figa e tuffandosi con la faccia leccarmi le carni della vagina. Un mio vagito, un tremore, un -AAAHHHH-
Lui: - bevo i tuoi succhi. Me li gusto e tu ti gusti la mia lingua.-
L'altro, Rolando, dalla parte opposta del tavolo, mi teneva per i polsi e lasciandomi si è calato i pantaloni strofinando il pene duro, dritto, lungo, sulla mia faccia. Il trattamento di Mirko mi faceva gemere aprendo la bocca e mi sono ritrovata a succhiare Rolando
Ho sentito dolore quando Mirko mi ha penetrata. Nonostante avessi un pene in bocca ho urlato, non ero ancora pronta, ma dopo solo pochi istanti sentivo uscire un fiume dalla mia vagina
Mirko: - Ooohhhhssss........ fantastica. Me lo avvolgi. Mi sento il cazzo strizzato. Mi aspiri completamente. Altro che- NON VOGLIO... ne hai bisogno.-
mi sentivo umiliata ma la verità godevo... e parecchio Si è scaricato al mio secondo orgasmo e mentre si rivestiva, l'altro ha preso il suo posto.
Ci ha lasciato dicendo:
-vado, altrimenti quello stronzo del mio principale mi licenzia. Tu divertiti ancora- Detto come se stesse usando un oggetto
ho sentito il portoncino chiudersi. Interrompendo la scopata, Rolando mi ha chiesto dove fosse il letto. Non gli ho risposto. Tirandomi per un braccio ha individuato camera da letto mia e di mio marito scaraventandomi sul letto e finendo di spogliarmi si è denudato anche lui riprendendo a scoparmi alla missionaria. Colpi potenti, bordate di cazzo in figa, mi sbatteva forte e infilando una mano tra il mio corpo e il copriletto. Ha trovato le mie natiche tra le quali ha infilato il medio. Cazzo in figa e dito in culo. Sono venuta.
Mi ha voluto sopra a cavalcarlo. Roteavo i fianchi mentre lui mi strizzava tette e capezzoli. Con il bacino facevo avanti e indietro strofinando la figa sul suo pube. Non saprei dire quanti schizzi di sperma hanno colpito le mie carni, mi hanno invaso l'utero. Sono rimasta rannicchiata a letto per un bel po' sentendo lui che uscendo di casa andava via.


Apprezzamenti o al contrario stroncature su GuigAless68@yahoo.com Grazie
scritto il
2022-09-06
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