Il riscatto
di
Run Like Hell
genere
trio
In un precedente racconto (“Un insuccesso?”) ho già descritto il primo tentativo della mia compagna Monica di sedurre un suo giovanissimo compagno di lavoro, Federico; tentativo non riuscito, con la relativa sua delusione, se non proprio arrabbiatura.
La cosa non le era andata proprio giù e ne parlammo molto; programmammo quindi un altro tentativo. Il giovanotto non lavorava più con lei, quindi non c’erano più state occasioni di incontro fra loro.
Un sabato pomeriggio, a letto che facevamo l’amore, le dissi di chiamarlo per parlare del più e del meno, mentre io avrei continuato a baciarla, toccarla, leccarla, eccitarla. Potete quindi immaginare come fosse il tono della sua voce al telefono, quanto potesse provocare solo con il sussurro delle frase più banale l’eccitazione di un giovanotto in calore che però, alla prima prova dei fatti, si era dimostrato troppo imbranato e timido.
Le dissi di invitarlo a casa, subito, e lei lo fece senza farselo ripetere. Nel giro di mezz’ora il giovanotto suonava alla porta e fui ad aprire provocando in lui uno sguardo tra il terrorizzato e l’incazzato. Lo tranquillizzai subito, invitandolo ad entrare dicendogli che Monica era sotto la doccia, che io sarei uscito per una questione urgente e che lui avrebbe potuto tranquillamente aspettare sul divano che lei finisse.
Prima di uscire entrai in bagno per salutarla. Aveva gli occhi che le brillavano più del solito, quella poteva essere la prima volta di un’avventura extra e un po’ sembrava intimidita; la tranquillizzai dicendole che il suo piacere sarebbe stato il mio, che poteva fare tutto quello che voleva e che mi avrebbe mandato un messaggio appena finito.
Così fu, passarono quasi due ore prima che lei mi inviasse un sms e tornai quindi a casa sicuro che lui fosse andato via, curiosissimo ed eccitato all’idea di sentire come fosse andata.
Entrai in casa e…… sorpresa, mugolii dalla camera da letto, mi affacciai e vidi lei tutta nuda a cavalcioni su di lui che se lo sbatteva a più non posso.
In un centesimo di secondo il mio cazzo diventò di marmo, vedere lei che scopava un altro mi eccitò tantissimo. Non si accorsero di me finché non mi avvicinai toccandole la spalla, lei si girò e mi sorrise, lui sembrò impietrirsi, ma subito Monica si chinò a baciarlo per rassicurarlo, poi si stese su di lui continuando a farsi scopare.
A quel punto entrambi sapevamo cosa sarebbe successo, perché era una delle nostre più frequenti fantasie. MI stesi dietro di lei e presi a leccarle quel poco di fica che il cazzo di Federico permetteva di toccare con la lingua. In effetti presi, giocoforza e involontariamente, a leccare anche il suo cazzo. La cosa non mi diede fastidio né particolare piacere, troppo eccitato da tutto il resto.
Ogni tanto il cazzo veniva tutto fuori e io mi ritrovavo a quasi prenderlo in bocca, dopo un po’ sentii sulla punta il sapore di lei unito a un sapore che non avevo mai sentito, quello di un cazzo duro e turgido. Non mi dispiacque e lo afferrai per sentire che effetto faceva. Non mi dispiacque. Entrambi se ne accorsero e Monica si sfilò mentre lui non si ritrasse. Io continuai giusto qualche secondo, ma avevo troppa voglia di lei non poteva esserci niente che potesse distogliermi dalla voglia di baciarla e di scoparla.
Le baciai, poi le spinsi dolcemente la bocca sul suo cazzo; lei non si fece pregare e lo ingoiò tutto con grande voluttà. Il ragazzo aveva un signor cazzo, lungo il giusto e soprattutto bello largo, più del mio.
Monica si piegò in avanti e io la penetrai da dietro.
Il ragazzo resisteva bene (seppi dopo che era già venuto due volte prima, beata gioventù) e godemmo prima e praticamente insieme Monica ed io.
Ci fu qualche minuto di silenzio e immobilità.
Monica si era acquietata, io pure, il giovanotto no, ma evidentemente non aveva coraggio di prendere nessuna iniziativa.
Poi improvvisamente Monica si girò su Federico, gli infilò la lingua in bocca, alzandosi poi di scatto e dicendo nello stesso tempo “Federico, è stato bellissimo, ma ora vai a casa” e sparì in bagno. Amen!
Guardai il giovanotto e gli feci un cenno che significava che non c’era da discutere. Lui si alzò senza parlare, si rivestì in fretta, disse un timido ciao e prese la porta.
Monica ed io facemmo la doccia insieme. Lei era raggiante, mi abbracciò forte e disse “amore mio grazie, ti amo sempre più”. Sapevo che era vero.
Poi, lei uscendo prima di me dalla doccia, disse “mi è rimasta però la voglia di dargli anche il culo” rise e mi lasciò lì……….
Marco.Pereyra72@yahoo.com
La cosa non le era andata proprio giù e ne parlammo molto; programmammo quindi un altro tentativo. Il giovanotto non lavorava più con lei, quindi non c’erano più state occasioni di incontro fra loro.
Un sabato pomeriggio, a letto che facevamo l’amore, le dissi di chiamarlo per parlare del più e del meno, mentre io avrei continuato a baciarla, toccarla, leccarla, eccitarla. Potete quindi immaginare come fosse il tono della sua voce al telefono, quanto potesse provocare solo con il sussurro delle frase più banale l’eccitazione di un giovanotto in calore che però, alla prima prova dei fatti, si era dimostrato troppo imbranato e timido.
Le dissi di invitarlo a casa, subito, e lei lo fece senza farselo ripetere. Nel giro di mezz’ora il giovanotto suonava alla porta e fui ad aprire provocando in lui uno sguardo tra il terrorizzato e l’incazzato. Lo tranquillizzai subito, invitandolo ad entrare dicendogli che Monica era sotto la doccia, che io sarei uscito per una questione urgente e che lui avrebbe potuto tranquillamente aspettare sul divano che lei finisse.
Prima di uscire entrai in bagno per salutarla. Aveva gli occhi che le brillavano più del solito, quella poteva essere la prima volta di un’avventura extra e un po’ sembrava intimidita; la tranquillizzai dicendole che il suo piacere sarebbe stato il mio, che poteva fare tutto quello che voleva e che mi avrebbe mandato un messaggio appena finito.
Così fu, passarono quasi due ore prima che lei mi inviasse un sms e tornai quindi a casa sicuro che lui fosse andato via, curiosissimo ed eccitato all’idea di sentire come fosse andata.
Entrai in casa e…… sorpresa, mugolii dalla camera da letto, mi affacciai e vidi lei tutta nuda a cavalcioni su di lui che se lo sbatteva a più non posso.
In un centesimo di secondo il mio cazzo diventò di marmo, vedere lei che scopava un altro mi eccitò tantissimo. Non si accorsero di me finché non mi avvicinai toccandole la spalla, lei si girò e mi sorrise, lui sembrò impietrirsi, ma subito Monica si chinò a baciarlo per rassicurarlo, poi si stese su di lui continuando a farsi scopare.
A quel punto entrambi sapevamo cosa sarebbe successo, perché era una delle nostre più frequenti fantasie. MI stesi dietro di lei e presi a leccarle quel poco di fica che il cazzo di Federico permetteva di toccare con la lingua. In effetti presi, giocoforza e involontariamente, a leccare anche il suo cazzo. La cosa non mi diede fastidio né particolare piacere, troppo eccitato da tutto il resto.
Ogni tanto il cazzo veniva tutto fuori e io mi ritrovavo a quasi prenderlo in bocca, dopo un po’ sentii sulla punta il sapore di lei unito a un sapore che non avevo mai sentito, quello di un cazzo duro e turgido. Non mi dispiacque e lo afferrai per sentire che effetto faceva. Non mi dispiacque. Entrambi se ne accorsero e Monica si sfilò mentre lui non si ritrasse. Io continuai giusto qualche secondo, ma avevo troppa voglia di lei non poteva esserci niente che potesse distogliermi dalla voglia di baciarla e di scoparla.
Le baciai, poi le spinsi dolcemente la bocca sul suo cazzo; lei non si fece pregare e lo ingoiò tutto con grande voluttà. Il ragazzo aveva un signor cazzo, lungo il giusto e soprattutto bello largo, più del mio.
Monica si piegò in avanti e io la penetrai da dietro.
Il ragazzo resisteva bene (seppi dopo che era già venuto due volte prima, beata gioventù) e godemmo prima e praticamente insieme Monica ed io.
Ci fu qualche minuto di silenzio e immobilità.
Monica si era acquietata, io pure, il giovanotto no, ma evidentemente non aveva coraggio di prendere nessuna iniziativa.
Poi improvvisamente Monica si girò su Federico, gli infilò la lingua in bocca, alzandosi poi di scatto e dicendo nello stesso tempo “Federico, è stato bellissimo, ma ora vai a casa” e sparì in bagno. Amen!
Guardai il giovanotto e gli feci un cenno che significava che non c’era da discutere. Lui si alzò senza parlare, si rivestì in fretta, disse un timido ciao e prese la porta.
Monica ed io facemmo la doccia insieme. Lei era raggiante, mi abbracciò forte e disse “amore mio grazie, ti amo sempre più”. Sapevo che era vero.
Poi, lei uscendo prima di me dalla doccia, disse “mi è rimasta però la voglia di dargli anche il culo” rise e mi lasciò lì……….
Marco.Pereyra72@yahoo.com
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