Le cagne dell'ufficio al festino con i malavitosi

di
genere
dominazione

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Eravamo entrambi in imbarazzo, ma sicuramente più lei di me, anche se i suoi trascorso come puttana di quei tori infoiati dovevano averla preparata a qualsiasi esperienza.

“Guarda che roba, questa è una bionda naturale” mi disse buttandomela addosso. La conoscevo come elegante, ma le piaceva farsi vedere le gambe e le bellissime tette che esplodevano sotto camicette sempre strette. Adesso ce l’avevo li nuda con al collo il collarino con scritto cagna.

Era un modo volgarissimo di tatuare donne che altrimenti avrebbero potuto essere scambiate per viziose spettatrici. Il collarino invece le denudava ancora di più stampando loro addosso l’ignominia di essere cagne a disposizione di tutti. I ragazzi si prendevano con ognuna di loro le libertà più fantasiose. La cosa era resa ancora più pesante soprattutto dalla presenza di persone sguaiate che davano sfogo ai loro peggiori istinti prima di passare al sesso vero e proprio che era altrettanto volgare e smodato.

La figlia del notaio era nuda sulle mie ginocchia e anch’io fui tentato di infierire su di lei volgarizzandola il più possibile. La feci mettere a gambe spalancate e le ordinai di dire cosa sapesse fare a letto e di essere molto precisa nei dettagli. Cominciai a palparle le tette senza doverle più occhieggiare dalla scollatura e godevo nel farle pesare il mio sorrisetto sarcastico a ogni carezza a ogni gesto.

Mi si sedette a fianco una vecchia lesbica senza collarino che non se la sentiva di mettersi in coda dietro la squadra di ragazzi che aspettavano il loro turno per scopare le ragazze più carine che erano quelle che avevo portato io. Il fatto che fosse senza collarino non la faceva salire molto nella scala delle aberrazioni umane, perché una vecchia a quell’età, in quel posto stava solo ad indicare che faceva parte del branco di iene che a suo modo prima o poi si sarebbe servita di un piatto di carne umana.

“Non sciupatele troppo” disse senza troppa convinzione e rivolta a me quasi a voler spiegare il motivo di tanta preoccupazione aggiunse “a me le ragazze piacciono quando sono rilassate, cioè consumate dai ragazzi! Sono più disponibili, hanno la pelle più reattiva.” E si leccò le labbra come una iena davanti ai cadaveri.



“Andiamo di sopra dissi alla figlia del notaio, devi farmi un servizio con i fiocchi” e andai su per le scale alla ricerca di una camera libera, soffermandomi sulle porte aperte per vedere all’opera le puttane che avevo portato alla festa e che si intravvedevano a stento sommerse anche da due o tre uomini.



Trovai una stanza libera e mi sistemai nudo ed eccitatissimo sopra il letto continuando a palpare la figlia del notaio tra le cosce e sul culo sferzandola con domande affatto amichevoli.



“da quanto tempo fai la mignotta?”



“Da sei mesi” rispose



“E quel cornuto di tuo padre lo sa?”



“Si, lo sa”

“Bene, la prossima volta che vengo da voi lo facciamo stare a guardare, mentre ti inculo.”

“Come vuole”

“anzi non vengo più da voi, vieni tu da me e se ti metto le mani tra le cosce ci devi stare. Tutti devono sapere che la figlia del notaio è una puttana”

“di questo devi parlare col capo”

“Certo che gliene parlo! Mi ha invitato alla festa perché siamo amici e sono disposto a comprarti.”

Non le diedi il tempo di rispondere e indirizzai la sua testa sul mio cazzo spingendola su e giù.

“Dai bella ciucciamelo bene hai finito di fare la preziosa, adesso dall’alto in basso devi guardare solo il mio cazzo!”.

Tolsi il cazzo dalla sua bocca e la penetrai in culo in un solo colpo e si drizzò sui reni per attutire il colpo. “Stai giù cagna non me ne frega un cazzo se ti fa male” le dissi infilandolo con sempre maggiore forza.

Continuai a sbatterla ruotando il bacino per infilarglielo di sbieco in modo di farle ancora più male.

Quando mi divertii abbastanza le ordinai di prendere il cellulare e di telefonare a suo padre.

“Cosa devo dire?” mi chiese

“digli chi c’è sdraiato sopra di te e che to sta scopando”

“c’è il signor Marco che sta sdraiato sopra di me e mi sta scopando, ti vuole ringraziare per avermi messo a disposizione, il culo gli è piaciuto molto e mi ha insegnato a fare meglio i pompini, adesso ti lascio perché mi vuole venire in bocca ”

“Adesso puoi spegnere il cellulare” dissi.

Mi rivestii e scendemmo al piano di sotto e trovammo il capo con un paio di ragazzi.

Il capo mi disse:” Camilla mi è piaciuta voglio tenermela quanto vuoi’”

“Voglio la figlia del notaio”

Fu spiazzato e mi disse di no perché aveva alla catena anche il padre che gli serviva per fare atti non proprio limpidi.

“Ti do anche la madre Valeria e poi il notaio potrà continuare a servirti.

“Affare fatto”

http://www.padronebastardo.org
scritto il
2022-11-08
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