Scopare madre e figlio

di
genere
orge

Michele si fece più audace. Anche se era pieno giorno e poteva passare e vederci qualcuno, dato che ci trovavamo nel parcheggio davanti alla casa di sua madre.
Michele sbottonò i miei pantaloni e infilò una mano nei miei boxer agguantando il mio cazzo. Lo impugnava con bravura.

- "Hai un bel cazzo Luigi, devi diventare il toro di mia madre e anche il maestro di portate di Natalia la mia ragazza.".

Mi prometteva scopate, ma intanto era lui che mi menava il cazzo. Gli piaceva, lo capivo da come mi accarezzava anche le palle. Provai, però, fastidio ed imbarazzo. Mi riabbottonai, volevo salutare Michele e andarmene. Invece lui mi invitò in casa dicendomi che aveva avvisato la madre, Mara, della mia presenza e lei stava preparando il caffè.

Salimmo in casa.

Da tempo non vedevo Mara, ma era sempre stupenda. Senza trucco la vedevo ancora più desiderabile anche se ora guardandola la sua immagine reale si sovrapponeva, ai miei occhi, con quanto visto nelle fotografie che il figlio mi aveva mostrato: circondata da cazzi e piena di sborra in ogni dove. Non c'era imbarazzo in lei e ancor meno in Michele che anzi gli disse:

- "Luigi ha detto che purtroppo non ti ha mai scopata."
- "Luigi è un signore Michele e come tale non va in giro a raccontare le scopate che ha fatto e con chi le ha fatte. Il suo cazzo lo conosco e non me lo ha fatto conoscere tuo padre anche se lui sapeva tutto e mi aveva spinto ad andare con Luigi."
- "Lo conosco anch'io" disse Michele "l'ho accarezzato poco fà, senti mamma il suo profumo."

Così dicendo Michele fece annusare alla madre la mano che mi aveva impugnato e scapellato il cazzo. Mara annusò con voluttà e poi leccò la mano del figlio.

"Non abbiamo segreti tra di noi" disse Mara guardandomi.

Ero seduto sul divano di casa loro e ben presto al mio fianco venne a sedersi Michele e dopo aver servito i caffè anche Mara. Ero al centro di loro due. Michele, sfrontato più che mai, tornò ad agguantare il mio cazzo, diventato ancora duro, poi prese la mano della madre e la portò anch'essa sul mio cazzo. Mara, allora, mi sbottonò i pantaloni. Michele mi scostò i boxer e fece uscire il cazzo. I 21 cm di cazzo svettavano e dondolavano davanti a madre e figlio. Non avevo imbarazzo e anche se era improbabile vivevo quella situazione come se fossero, loro, marito e moglie. Una situazione che come bull avevo già vissuto, ormai diverse volte. Mentre Michele mi impugnava il cazzo Mara, sua madre mi accarezzava le palle.
Fu Mara poi che si chinò per prendere a succhiarmi il cazzo, poi Michele, piegando la testa, si abassò anche lui per leccarmi le palle. Era più facile, per me, in quella posizione, accarezzare il culo di sua madre più che sfiorare la figa anche se avrei voluto.
Riuscii a sollevarle il vestito e accarezzare il culo a pelle. Un culo stupendo e sodo come lo ricordavo. Quando Mara sollevò, per prendere fiato, la testa dal fiero pasto disse:

- "Ah!!! Luigi quanti cazzi e sborra mi ha fatto prendere Valentino e ora suo figlio vuole fare altrettanto. Mi vuole far prendere cazzi e sborra come faceva il padre e anche a lui come al padre piace anche il cazzo."
- "E' vero" continuò Mara "la figa piace a molti, ma il cazzo piace a tutti!"

Riprese a succhiarmi invertendo la posizione con il figlio. Lui mi succhiava l'asta e lei le palle. Spogliavo, come potevo Giovanna. Di Michele non mi curavo anche se lo lasciavo poppare il mio cazzo. Fu lui, però, che prese a sbottonarmi la camicia. A spogliarmi tutto. Mi leccava i capezzoli, la madre ora era padrona di tutto il mio cazzo. Restai seduto e indussi Mara a venirsi a sedere sul mio cazzo svettante. Il cazzo entrava in quella figona bagnata e gocciolante. Michele allora prese a palpare le tette della madre, vidi che i due si baciavano poi teneramente, scambiandosi le rispettive lingue.

Ero eccitato e avrei sborrato subito. Sollevai, invece Mara per avere un po' di tregua e abbassare la tensione. Invece Michele prese a leccare con foga il mio cazzo e gli umori della figa della madre che vi colavano sopra.

- "Luigi dai" mi disse Mara "incula Michele".
- "Non l'ho mai fatto." risposi io.
- "Ti prego fallo. Se lo inculi poi ti farà scopare Natalia e soprattutto farà giocare anche me con lei..."
- "A me adesso" continuò Mara "piacciono soprattutto le fighe. Le fighette giovani, come quella di Natalia che ha 18 anni."

Quelle frasi mi fecero scoprire tutta la mia porcaggine.

- "Bene, inculerò Michele, ma poi devi mantenere quanto detto."
- "Certo!" rispose Mara "Con piacere!"

Michele intanto si spogliava del tutto. Aveva un corpo bello, giovane, ed era tutto depilato. Il culetto, visto da dietro, pareva quello di una donna. Il mio cazzo era duro. Mi feci mettere il preservativo da Mara, con la bocca, come fanno le troie di strada. Sempre Mara, poi, prese della crema e ,con fare esperto, umettava il buchetto del culo del figlio, impugnandogli, nel contempo, il cazzo.
Non avevo mai visto il cazzo di Michele, era più corto del mio ma, più grosso, soprattutto come cappella.
I polpastrelli di Mara arpeggiavano sul buchetto del culo del figlio e spingevano dentro la crema. Anche se avevo il preservativo poi madre e figlio tornarono, insieme, a insalivare il mio cazzo. Avrei voluto inculare Michele facendolo appoggiare con le mani sul tavolino e invece mi proposero d'andare in camera sul lettone.
Michele si sdraiò e sollevò le gambe all'indietro mostrandomi il suo buco del culo. Non avevo mai inculato un maschio, ora che ci penso, in tutte le mie esperienze da bull non mi era mai capitato un uomo bisessuale.
Mi apprestavo a fare questa nuova esperienza, Michele si comportava come una donna. Fu Mara, eccitandomi ulteriormente per la sua perversione, a impugnarmi il cazzo e a dirigermi verso il buco del culo del figlio.
Appoggiai la cappella a quel buco del culo e per riflesso condizionato mi fermai. Non mi piace far male quando inculo, anche se in quel caso non mi importava di nulla e sentendomi come ricattato glie lo avrei spinto dentro di colpo. Feci piano, fu Mara mettendo una mano sotto il culo del figlio a sollevarglielo e fare in modo che il mio cazzo entrasse.
Presi ad inculare Michele.

Il mio cazzo gli era entrato in culo e se non fosse stato per il suo cazzo che svettava e lui e la madre toccavano, avrei pensato d'inculare una bella e giovane ragazza. Lui sospirava, pareva godere e riusciva con il culo a stringermi il cazzo e poi a rilasciarlo più di quanto ogni altra donna sia mai stata in grado di fare. Era un pompino fatto dal buco di culo, di Michele.

I miei 21 cm di cazzo gli e li spingevo tutti dentro. La madre gli accarezzava il petto, gli prendeva i capezzoli, gli accarezzava e menava il cazzo. Io pompavo in culo con forza e ritmo. Non sentivo il bisogno di sborrare e credevo che avrei potuto continuare per ore ad inculare l'impertinente porco davanti a sua madre. Non avevo fatto i conti, però, con l'esperienza di porca di sua madre.
Lasciato il figlio, Mara venne dietro di me e mi prese per le palle. Le strinse come a voler ritardare la mia sborrata, ma poi prese ad accarezzarmi il culo con dolcezza e anche ad arpeggiare con il polpastrello il mio buchetto del culo. Si portò, platealmente, un dito in bocca, lo insalivò, umettò ben bene, per poi, con dolcezza e maestria, andare a spingerlo dentro il mio culetto.
Mi inculava con un dito mentre 21 cm di cazzo inculavano suo figlio.
Michele mi mise poi le braccia al collo e volle aiutarsi per sollevarsi, pur mantenendo il mio cazzo tutto in culo. Mara, sua madre, aveva smesso, in quel momento, come se conoscesse le voglie del figlio, di eccitare il mio buchetto del culo ed io potei sedermi mentre Michele continuava, con più foga a cavalcare sul mio cazzo.

Lui mi era sopra. Io presi la testa di Mara e presi a baciarla con ardore. Lei mi spingeva la sua lingua in bocca poi mi leccava il viso, l'orecchio, e in quei momenti mi diceva:

- "Dai Luigi inculalo, è come suo padre, gli piace prenderlo in culo e farmeli prendere poi in culo a me..."

Pensai a Mara, con il marito, che faceva orge come avevo visto dalle foto mostratemi dal figlio, Michele, e prendevo a pompare con più forza in culo a quel ragazzo, mentre sua madre mi baciava. Ormai ero stanco di inculare anche se non avevo sborrato. Scostai con forza Michele facendo uscire il mio cazzo dal suo buco del culo. Lui era sul letto al mio fianco. Sua madre invece era con il viso vicino al mio. Presi a baciarla con voracità poi la coricai e andai a leccargli la figa.

- "Ah!!! La figa è sempre la figa."

Le sollevai le gambe e glie le allargai. Il mio viso era entro la sua figa e la lingua spingeva dentro. Ero a carponi e continuavo a leccare la figa di Mara. Scendevo a leccargli anche il buco del culo, mi ritrovai a pensare che era per davvero molto cambiato da quando gli e lo avevo leccato nel 1990. In 28 anni ne deve aver presi di cazzi in culo Mara. Fuori dal buco del culo c'erano come due valvole a farfalla. Componevono come un fiore di carne. Era un bucaccio di culo, ma mi eccitava maggiormente sapendo che aveva preso cazzi a non finire per volere del marito, Valentino, e ora li avrebbe presi per compiacere il figlio.

Proprio perché a carponi il mio culo era in aria e Michele, il porco, s'era accostato e mi stava leccando il buco del culo, devo dire con una certa bravura. Il mio buchetto del culo conosceva la lingua dei maschi. Alcuni mariti cornuti e contenti me lo hanno leccato con voracità più volte mentre gli scopavo e inculavo a pecora la moglie. Mi piaceva leccare figa e bucaccio di culo a Mara, ma apprezzavo anche la lingua di suo figlio sul mio buchetto del culo.
Vi si intrufolava dentro. Allora io, come per ringraziarlo, presi il mio cazzo duro e lo feci passare tra le gambe Michele prese a leccarlo succhiarlo. Non avevo più il preservativo perché me lo aveva tolto sua madre con la bocca quando avevo tolto il cazzo dal buco del culo del figlio. Avrei voluto prendere a scopare Mara ma non volevo smettere di farmi poppare il cazzo, leccare le palle e il buco del culo da suo figlio. Mi piaceva.

Michele era bravo. Un succhia cazzo come sua madre e suo padre. Continuavo a leccare figa e buco di culo a Mara e ormai capivo che aveva bisogno di cazzo. Mi scostai ed entrai con il cazzo in figa. Prima però, visto quanti cazzi aveva preso, chiesi a Michele di mettermi il preservativo con la bocca da troia di strada e lui lo fece, aveva imparato tutto dalla madre.
Pompai il mio cazzo in figa a Mara e Michele mi massaggiava i coglioni, me li accarezzava, io stringevo Mara e la baciavo. Volli cambiare posizione, mi coricai sul letto e portai Mara a cavalcare il mio cazzo.
Aveva appoggiato i piedi sul letto e si infilava, con forza e ritmo, a smorza candela sul mio cazzo duro. Vedevo le sue tette sobbalzare e potevo mungerla. Anzi le dissi

- "ti mungo come una vacca, sei una vacca. Dai, dammi il latte"

Non poteva darmelo, però muggiva.

- "muhhhh muhhhhhh, si sono una vacca, Mio marito mi ha fatto diventare una vacca e ora mio figlio vuole che sia ancora più vacca da monta. La sua vacca da far montare a tutti."

Michele, da dietro, si chinava. Non so se leccava le chiappe o il buco del culo di sua madre. Poi, però, fece in modo che lei invece dei piedi sul letto, restando piantata sul mio cazzo, mettesse le ginocchia. Le spinse la schiena in modo che lei si abbassasse di più verso di me. Io presi a baciarla e a farmi leccare tutto il viso. Sempre Michele, poi, fece in modo che la madre restasse ferma, senza movimenti con il mio cazzo in pancia. Io le allargavo, avvinghiandomi per spingergli più cazzo in pancia, al suo culo, allargandoglielo. Quel bucaccio di culo invogliò Michele che fece in modo di infilarci il suo cazzo.

Mara aveva due cazzi.
Era piena di cazzi.
Uno in figa ed uno in culo ed in culo c'era quello di suo figlio. Ebbe un orgasmo strabiliante. Fui indotto a pensare che avesse pisciato ed invece aveva sborrato. Michele si sfilò dal buco del culo della madre, io dalla figa.

Mara voleva sborra. Prima, però, gli sputai in bocca facendogli colare la mia saliva che sungeva con voracità. Mi sfilavo il preservativo e da porco presi la mano di Michele gli feci agguantare il mio cazzo e la ritmai con la mia. Pochi colpi ed ecco sei sette schizzi di sborra colpire la lingua protesa di sua madre, il palato, il viso.
A quella vista Michele pareva pazzo e s'è precipitato a baciare e leccare la bocca della madre, il viso, a raccogliere tutta la mia sborra e intanto sborrava sulle tette della madre.

Michele da porco raccolse la sua sborra con le dita dalle tette dalla madre e poi prese a fargliela colare in bocca. Mara succhiava, leccava quella sborra.

- "Sei più perverso di tuo padre. Adesso che ti ho fatto inculare da Luigi, però, rispetta la promessa, portami Natalia, la tua bella morosa. Voglio figa, di cazzi me ne ha fatti prendere già troppi tuo padre."

Pensavo, stando al tono di voce, che Mara volesse in quel momento, in quel letto la morosa del figlio. Che Michele ubbidisse prontamente. Invece nulla. Restò una vaga promessa. Io mi rivestivo e Michele si offriva di portarmi in centro. Ero in imbarazzo e non dicevo nulla. Mi sembrava impossibile raggiungere simili porcate. Fu Michele a rompere il silenzio.

- "Guarda Luigi che le promesse le rispetto. Mi hai inculato come desideravo, hai montato mia madre come desideravamo e ora ti farò scopare, quando vuoi, la mia ragazza."

Ormai credevo a tutto e credevo, io di 48 anni, di scopare e inculare anche una ragazza di 18 anni.

- "Michele" gli dissi "scopare Natalia mi piace, lo desidero, ma desidero maggiormente vedere tua mamma leccargli la figa il buco del culo."
- "Se ti piace questo, Luigi, ti invito in casa di mia madre quando porto Natalia."
- "Lo voglio" gli dissi.
- "Mia madre" rispose Michele "è una gran porca e mio padre le ha fatto fare di tutto. Io le ho procurato qualche cazzo che piaceva anche a me. Tu stesso non mi avresti mai inculato se non ci fosse stata lei."
- "E' vero" risposi.
- "Io a mia madre ho portato anche donne e sono riuscito a fare lesbicare lei e mia zia Silvia. Vedrai che porca con la figa. Le piace proprio tanto leccare la figa."

Eravamo in centro, scesi, Michele posteggiò poco avanti tornando indietro a piedi.

- "Ho un appuntamento qui con Natalia, aspetta che te la presento."

Natalia era alta, bionda, gambe lunghissime e un culo alto. Dimostrava più dei suoi 18 anni ed era visibilmente un tipo slavo, era infatti Lettone. Aveva anche la freddezza delle donne dell'Est. La salutai. Michele mi presentò come grande amico di famiglia e disse a Natalia che ci saremmo ritrovati, qualche volta, da sua madre. Salutai tutti e me ne andai.

Passarono diversi giorni. Non dico che avrei potuto dimenticare Mara, le cose fatte a casa sua. Mi sentivo in imbarazzo pensandoci ad avere inculato un uomo. Improvvisamente sul cell sentii chiamarmi da Michele.

- "Se sei libero domani siamo a pranzo con Natalia da mia madre vieni."

Andai a pranzo portando dolci. L'affettuosa famigliola era già on casa. La tavola era apparecchiata in salotto. Mara andò a sedersi a capotavola io alla sua destra, Natalia di fronte a me e Michele al mio fianco.

Fu Michele a parlare sempre e di tutto. Dal pallone, alle vacanze e alle donne. Non si vergognava neppure davanti a sua madre e alla sua ragazza di dire che le donne sono tutte puttane. Io cercai di contraddirlo su questo ma nulla da fare. Poi sentii improvvisamente una sua mano tra le mie gambe che cercava il cazzo da sopra i pantaloni. Mi vergognai sentendo che il cazzo mi diventava duro. Non avrei voluto. Maleducatamente Michele, senza togliermi la mano dal cazzo si avvicinò al mio orecchio dicendomi:

- "Dai Luigi metti una mano tra le gambe a mia mamma e fai il piedino a Natalia."

Io misi solo le mani tra le gambe di Mara e scoprii che non aveva le mutandine. Vecchio vizio di quella donna. Non avevo il coraggio di fare il piedino a Natalia. Michele me lo ripeté ma io non gli ubbidii. Dopo poco, però, sentii il piede di Natalia che si infilava tra le mie gambe. La mano di Michele lo agguantò, mi sbottono e lo inserì nei miei boxer. A quel punto diventai porco. Non c'era più nulla da nascondere. Anche Natalia, evidentemente, era nel gioco. Da spavaldo mi alzai e andando dietro Mara le presi il viso e la bacia in bocca. Scostai la sua sedia dal tavolo e le allargai le gambe sollevando la veste. La sua figa era aperta. Siete tutti porci, pensai tra me, vedremo chi lo è di più.

- "Michele" dissi invece a voce alta "vuoi ancora il mio cazzo?"
- "Si" rispose lui.
- "ebbene allora vieni qui tra le gambe di tua madre e leccala che poi ti inculo nuovamente porco."

Io invece andai sotto il tavolo a leccare la giovane figa di Natalia. Lei fremeva ad ogni leccata e non era per nulla scandalizzata di vedere Michele leccare la figa alla madre, evidentemente Michele aveva trovato una ragazza perversa. Anche la figa di Natalia aveva i peli biondi, ma folti. La figa era dolcissima si sentiva che era giovane. Mi piaceva e poi in quella situazione sarei eccitato a dismisura comunque. Lasciandola sulla sedia la scostai dal tavolo e allargai le gambe di Natalia portandole all'indietro. Volevo il suo buco del culo da leccare. Presi a leccarlo, baciarlo, succhiarlo con avidità.

Lei gemeva, era scossa quando riuscivo a spingere la mia lingua dentro al suo buco del culo. Michele mi emulò e fece altrettanto con la madre. Le leccava il culo. Io non mi sarei mai staccato da quel buchetto del culo giovane, stretto, bello, grazioso. Ci spingevo dentro la lingua e poi un dito che avevo prima messo in bocca a Natalia. Pensai alla situazione e alle porcate che si potevano fare. Continuai a tenere in mano la situazione, a dare ordini. Per avere la certezza della disponibilità di Natalia le feci posare nuovamente i piedi a terra, l'alzai dalla sedia e mi diressi verso Mara. Chiesi a Michele, con voce brusca e autoritaria, di togliersi e lui ubbì. Non dovetti neppure obbligare Natalia a fare quanto pensavo, lei capì prontamente e si inginocchiò tra le gambe di Mara e con la punta della linguetta prese a leccarle la figa. Il viso di Mara avvampava. Io ero eccitato e nel guardare mi calai i pantaloni e feci prendere il mio cazzo in bocca a Michele che prese a succhiare con voracità. Non mi limitai a guardare ma spingevo, a volte, la teasta bionda di Natalia sulla figa di Mara. A volte palpavo le tette di Mara. Michele mi seguiva con gli occhi i mie brevi movimenti restando attaccato a popparmi il cazzo.

Spostai la roba dalla tavola e vi feci sedere a gambe aperte Natalia e adesso era Mara che le leccava la figa. Leccava, le accarezzava tutta la figa con la lingua e la mano. Le succhiava la clitoride, spingeva dentro la lingua. La faceva impazzire.

Improvvisamente vidi Natalia irrigidirsi, fremere, scuotersi, urlare e subito dopo un grande getto di sborra andò a colpire il viso di Mara. Natalia sborrava ben più di un mascio. Sembrava una pisciata la sua sborrata. Una meraviglia. Mara la leccava e succhiava e deglutiva quella che a bocca aperta aveva inghiottito. Che sborrata!!!!

Avevo, in passato, trovato solo tre donne che sborravano meravigliosamente in quel modo: Lella, Maria Teresa e una pornostar, mia amica; Donna. E' un piacere infinito scopare una donna che sborra in quel modo. E dire che la prima volta con Lella scopandola quando lei sborrò ci rimasi male perché pensavo che pisciasse intanto che la scopavo. Natalia pareva distrutta, era sudata e si era spinta indietro farneticando sul tavolo. Immaginavo, persino, che fosse una cosa dolorosa ed invece quando Mara la baciò in bocca impiastricciandola della sua sborra Natalia l'abbraccio con dolcezza.

- "Dai scopala!" mi disse Michele
- "Ma adesso??" Gli risposi io.
- "Si è calda adesso. Dai falla sborrare ancora!"

Presi le gambe di Natalia per trascinarla con dolcezza al bordo del tavolo con la figa e culo. Avrei voluto incularla, ma ripensai alla frase di Michele: "dai falla sborrare ancora."

Vlevo farla sborrare, essere colpito dal getto caldo e abbondante della sua sborra. Anch'io la leccai prima di metterci dentro il mio cazzo e sentii il sapore della sua asborra anche se era stata succhiata da Mara che pareva assetata. Mentre io le leccavo la figa Mara s'era portata al lato del tavolo e spingendosi in avanti baciava con un palmo di lingua che le infilava in bocca Natalia la ragazza di suo figlio. Le palpava le tette.

Michele era come imbambolato, io allora gli dissi:

- "dai eccitami di più, lecca il culo di tua madre."

Lui ubbidiente si chinò sul culo di Mara, scostò le chiappone e prese ad intrufolare la sua lingua nel culo della madre. Io piano piano misi il cazzo in figa a Natalia ed iniziai a pompare. Aveva una figa calda, inizialmente larga da ballarci dentro, ma poi diventava stretta, pareva una bocca. Sapeva succhiare il cazzo. Spingevo sino in fondo i 21 cm di cazzo e sentivo l'utero. Pompavo con calma senza colpi forti, anche se ogni tanto facevo affondi. Le rigiravo il cazzo in figa e Natalia gemeva nella bocca di Mara che continuava a baciare con voglia.

- "Dai Michele" dissi "adesso bacia tu la tua ragazza intanto che te la monto e manda tua madre a leccarmi il culo e le palle."

Ero rispettato negli ordini, ma Michele prima di far staccare sua madre dal baciare Natalia venne lui ad aprirmi il culo e a leccarmi il buchetto e le palle piene di sborra.
Poi chiamò sua madre e mi tenne il culo aperto per qualche minuto sino che lei non prese il ritmo della leccata e intraprese anche l'inculata con la lingua. La punta della lingua di Mara aveva smesso di saettare, rovistare nel mio buco del culo e cercava, invece di entrare, spingeva ed entrava. Io stringevo il buco del culo e glie la imprigionavo dentro trascinandomela dietro, almeno questa era l'impressione, quando affondavo il mio cazzo in figa a Natalia. Michele accarezzava con dolcezza il viso della sua ragazza, le teneva la mano, le diceva paroline dolci mentre io glie la scopavo.

Natalia si irrididiva come in precedenza quando poi aveva fatto un getto enorme di sborra. Pensavo sborrasse ed invece falso allarme, c'era bisogno di altre pompate e soprattutto che Michele le leccasse i capezzoli e le accarezzasse insieme a me la clitoride. Mara continuava a leccarmi culo e palle meravigliosamente, ma, pio, senza smettere di darmi questo piacere, sentii una sua mano passarmi tra le gambe. Capiii che infilava un dito in culo a Natalia. Prima uno, poi due e spingeva tanto da farmeli sentire sul cazzo che avevo in fica. Quel gesto mi fece venir voglia di inculare Natalia. Non era la posizione ideale per prendere 21 cm di cazzo in culo per una ragazzina di 21 anni, ma avendola visto tanto porca e disponibile probabilmente aveva avuto già "grandi" esperienze. Sicuramente da vacca con Michele. Dissi a Michele di tenere sollevato e allargato le gambe della sua ragazza e portarle all'indietro. Sfilai il cazzo dalla figa e mi riprovai un buchetto del culo stupendo che bocheggiava. Da porco mi feci insalivare il cazzo ulteriormente da Mara che godeva nel leccare gli umori della figa di Natalia dal mio cazzo e poi spinsi il viso di Mara a leccare il buco del culo di Natalia. Lo faceva con piacere, glie lo baciava, succhiava, lappava. La dovetti scostare per infilare, invece, in quel bel buchetto del culo il mio cazzo.

Presi a pompare e Natalia sembrava aver preso da sempre cazzi in culo. Neppure una smorfia di dolore quando glie lo piantai tutti in culo. Mi stava venendo, eccitato, l'idea di mettere le due donne e il porco tutti a carponi e di prendere ad inculare un po' l'una, un po' l'altra e anche Michele, ma, dopo alcune stantuffate di cazzo in culo, Natalia tornò ad irrigidirsi, a fremere, ad essere scossa. Mara capì e con la bocca spalancata si posizionò a pochi centimetri dalla figa della ragazza. Michele prese a baciarla con passione strozzandole in gola i gemiti, le urla.

Una cascata di sborra, un getto caldo, potente colpì il viso di Mara, ma lei entrò anche in gola. Natalia aveva sborrato nuovamente, abbondantemente. Sfilai il cazzo dal culo, tolsi il preservativo e nella bocca fraccida di Mara sborrai tutto il mio piacere. Lei si leccava le labbra mescolando sborra maschile e femminile. Deglutiva. Era felice.

Io nello sfinimento del dopo sborrata, pur felice, pensai che non avevo sfruttato a pieno quelle porche e quel porco. La loro disponibilità. Avrei provveduto. Il pomeriggio era lungo. Per iniziare, però, sentendo voglia di fare pipì, chiesi a Michele e Mara di inginocchiarsi davanti a me, di abbracciarsi e limonarsi. Io intanto inizia a zampillare la mia piì sulle loro teste, il loro viso. Fu Mara a protendere la lingua e a farvi rimbalzare sopra i miei zampilli di pipì. Mi piacciono queste porcate umilianti. Ci sono mariti cornuti che le vogliono e io le faccio con piacere al termine della monta. Pensai a Natalia e decisi che se ne avesse voglia sarebbe stato bello vederla pisciare in bocca alla futura suocera. Non molto, ma ne aveva voglia. Feci coricare Mara sul pavimento a bocca spalancata e aiutai Natalia a posizionare la sua figa su quella bocca spalancata. Passarono secondi lunghissimi e poi un piccolo zampillo di pipì molto giallo usci da quella figa e prese a scrosciare sul palato di Mara che deglutiva tutto. Deglutì subito dopo anche la pisciata in bocca del figlio. Una maiala. Una vera maiala come l'aveva voluta il marito. Non avevo dubbi che Mara, adesso, avrebbe potuto pisciare in bocca al figlio e che lui da depravato l'avrebbe deglutita tutta. Difficile, invece immaginare la ragazzina perversa sino a quel punto. Io però lo chiesi. Natalia, con naturalezza si coricò distesa sul tappeto. Aprì la bocca. Mara si andava a posizionare aprendosi la figa e massaggiandosi la pancia. Avrebbe voluto pisciare. Si sforzava, spingeva la pancia con le mani ma nulla. La bocca di Natalia restava aperta da dissetare ma nulla. Gli sforzi di Mara ebbero un altro effetto non desiderato. Una scoreggia che non era di figa. Aiutai Natalia a rialzarsi e vidi Michele prendere un piatto pulito dal tavolo e portarsi, in ginocchio, dietro il culo della madre. Lei spingeva e vidi che il buco del culo si allargava a dismisura e prese ad uscire tanta cacca che andava a cadere sul piatto che Michele teneva in mano. Tanta, tanta cacca. Trattando da schiava la sua ragazza, subito dopo Michele ordinò a Natalia di leccare, ripulire con la lingua quel buco del culo. Per fortuna la cacca era stata dura e il buchetto del culo non era sporco non avendo neppure peli.

Provai schifo, ma ero eccitato.

Come non essere eccitato, infatti, nel vedere una bella ragazza ripulire il buco del culo di una gran signora, futura sua suocera davanti al futuro marito. C'era un'aria di porcaggine in quel salone e certamente Michele era depravato quanto il padre. Immaginai che cosa avrebbe fatto Valentino, suo padre, in quella situazione e chiesi di immaginarlo anche a Mara e Michele. I due si parlottarono e subito Michele andò in bagno. Tornò poco dopo con un tubetto di gel e Mara, sua madre, disse:

- "il papa ci avrebbe sfondato figa e culo con una mano."

Michele lo voleva emulare. Io presi Natalia e la feci sedere nuovamente sul tavolo. Volevo che Mara le ricambiasse la leccata di culo. Mara non se lo fece ripetere due volte e ,con il ricordo del marito depravato che incombeva, chiese al figlio di sollevarle le gambe e tenergliele allargate all'indietro. Il buchetto del culo di Natalia era offerto alla lingua e alla bocca della futura suocera. Natalia, da porcellina, spingeva in fuori il buchetto del culo, Mara prendeva a succhiarglielo e leccarglielo dal basso verso l'alto senza arrivare a leccarle la figa. Anch'io ero porcellino e non lo dimenticavo. Mi avvicinai al duetto delle due donne e cercai, seppur con dolcezza, di tenere aperto il buchetto del culo di Natalia. Ci riuscivo e si vedeva un proprio buco aperto. Un foto in cui sarebbe potuto entrare una moneta da un euro. Non ci misi la moneta, ma spinsi la testa di Mara con la mano libera, lei, con la lingua protesa, entrava e usciva da quel buchetto del culo come se la inculasse. Continuava e Natalia gemeva. Mi alzai e andai a limonare Natalia. Mi piaceva la sua lingua. La potevo baciare da porca. Anzi le lasciai colare in bocca la mia saliva. Michele si era portato dietro alla madre accovacciata e le aveva messo una mano sotto il culo per poi tintillarle la figa.

Mara non smetteva di leccare il buco del culo a Natalia e speravo in un nuovo getto di sborra della ragazzina. Nulla. Erano scene veramente porche, sollevai Mara, quindi Natalia e ci sedemmo tutti i tre nel lato lungo del tavolo. Potevamo tenere aperte e sollevate le gambe. Ordinai a Michele di leccare i nostri buchetti di culo e lui prese a farlo con piacere anche se Mara era dispiaciuta di smettere di leccare il buchetto del culo della futura nuora. Aveva proprio voglia di donne Mara dopo aver vissuto una parte del matrimonio, circa 16 anni, in cui il marito Valentino le aveva fatto fare di tutto con i cazzi e la sborra di centinaia di maschi tutti ben documentati nel suo album di foto. Foto che il figlio Michele conosceva bene e mostrava con orgoglio. Le porcate di Valentino con la moglie Mara erano al momento irraggiungibili. Certo Michele da quanto potevo vedere era a buon punto dall'emulare le porcaggini del padre e anche lui come Valentino aveva un motto: La figa piace a molti il cazzo a tutti. Non per nulla sentii, tra i tre, per primo, la lingua rasposa, saettante, umida di Michele sul mio buchetto del culo e la sua mano che mi accarezzava le palle. Il mio cazzo non era duro ma piano piano, con mio disappunto, sempre turbato per i piaceri che consideravo da gay, prendeva ad induriva. Michele era un gran leccabucodiculo. Sapeva, inoltre, accarezzare il cazzo. Gli piaceva proprio. Mi trasmetteva sensazioni piacevoli perché nei suoi baci, lappate, leccate, penetrazioni di lingua c'era una gran ingordigia. Mara era al mio fianco, le palpavo le tette e a volte mi spingevo a baciarla. Aveva una lingua lunga, saettante che diventava grande nella mia bocca. Era brava a succhiarmi la lingua ed io cercavo di emularla. Natalia era un po in disparte e non vedevo le sue emozioni nel vedere il suo ragazzo intento a leccare il buchetto del culo di un maschio e ad accarezzargli il cazzo. Scostai la testa di Michele dal mio culo e lo indussi a prendere a leccare quello della madre. Frammentava le leccate a quel buco del culo spanato con escrescenze esterne vistose con un pesante turpiloquio, corrisposto, dalla madre. L'oggetto degli insulti erano Valentino. Lei gli diceva che era un gran porco, come il padre, un cornuto contento e succhia cazzi e lui di rimando che aveva una madre vacca da monta che aveva vissuto a sborra per decenni, che il suo non era un buchetto del culo ma un bucaccio di culo.

Leccava con irruenza il buco del culo e gli accarezzava la figa. Allo stesso modo, poi, subito dopo prese a leccare il buco del culo della morosa, la giovane e porca Natalia. Ritornò, però, ben presto a prestare attenzioni al mio cazzo e buchetto del culo. Le due donne, allora, scesero dal tavolo e Mara mi invitava a mettermi a carponi con il culo che sporgeva dal tavolo. Mi sentivo una troia e aprivo con le mie mani le chiappe per permettere a Michele di leccarmi il buchetto del culo. A dire il vero speravo fosse Mara o Natalia a farlo, ma, vista la sua voglia di cazzo, fu Michele che prese a farlo.

Il mio cazzo era duro e lui mentre mi spingeva la sua lingua nel mio buchetto del culo mi aveva impugnato il cazzo e me lo menava. Sembrava una scena di mungitura. Mi mungeva il cazzo. Il mio cazzo duro, però, ora voleva un buco. Non avevo nessuna voglia di ripetere l'inculata ad un maschio come avevo fatto con Michele. C'erano due donne e avrei voluto scopare. Le due donne però, visto che si sentivano come accantonate avevano iniziato, da sole, ad abbracciarsi e baciarsi. Si baciavano con ardore e Mara palpava pesantemente il bel culetto di Natalia. Natalia cercava di fare altrettanto con il gran culo sodo di Mara. Mi persi, svincolandomi da Michele, a guardare quella scena. Le due porcelline se ne accorsero d'essere al centro dell'attenzione e allora Mara parlò nell'orecchio a Natalia come per dargli delle disposizione. Mara si sedette nuovamente sul tavolo allargando le gambe, sollevandole all'indietro. Natalia prese a leccarle la figa. La linguetta era veloce sulla figona aperta, dischiusa della futura suocera. Sapeva avvolgergli la clitoride, entrare dentro, lappargli dal basso verso l'alto, iniziando dal bucaccio di culo, la figa. Si fece portare il tubetto di gel da Michele e lui stesso le incremò molto bene una mano e poi l'altra. Natalia, invece metteva il gel sia sulla figa che il bucaccio di culo di Mara. Tanto gel che spingeva anche all'interno dei due buchi. Poi piano piano si posiziò al meglio per poter infilare le dita di una mano in figa. Ben presto era riuscita a far entrare tutte le dita nella figona, le roteava come per far entrare crema. Si fece schizzare altra crema sul dorso della mano che non era ancora entrato e poi con un movimento deciso spinse tutto dentro. L'intera mano oltre il polso era in figa. Mara pareva, dall'espressione del viso, sentire piacere e ancor più lo dimostrava agguantando il braccio della ragazzina e spingendolo maggiormente dentro, dandogli ritmo. Si faceva, in pratica montare dall'intera mano e parte del braccio che gli pompavano in figa. Natalia lo faceva con forza e il suo viso dimostrava tutta l'eccitazione che provava. A volte si piegava e leccava la clitoride anche se era ricolma di crema, di gel. Poi piano piano inserì, da subito, due dita nel bucaccio di culo, poi quattro e ,con sorpresa di tutti, ma soprattutto mia, anche nel culo entrava una mano che prendeva a pompare. Quando la mano di Michele indietreggiava dal bucaccio di culo di Mara mentre l'altra mano, all'inverso entrava in figa si vedeva il bucaccio di culo di Mara che si sporgeva che teneva avvinghiato il braccio. Diversi centimetri di buco del culo pieno all'inverosimile si allungavano all'esterno. Mi richiamò, quella scena di mani in figa e in culo che con ritmo inverso uscivano ed entravano, il lavoro che un tempo le massaie emiliane facevano per impastare la pasta delle tagliatelle. Quel lavorio di riempitura continuava da tempo e il fatto a mio avviso impensabile, strepitoso fu che Michele prese a cercare il modo, anche con l'aiuto di uno sgabello per cercare di infilare il suo cazzo, al momento svettante, in uno dei due buchi della madre. Gli riuscì anche se erano occupati dalle mani e polso di Natalia, a mettere il suo cazzo sia in figa che, successivamente, in culo della madre.

Mara sudava e la sua fronte grondava sudore, era inperlinata di sudore, ma gemeva. Era eccitata. Mi tirai un po' dietro Natalia e cercai di farla chinare e allargare le gambe. Ci riuscii, lei comprese che volevo scoparla, infatti le infilai il cazzo in figa cercando di adeguarmi, con le pompate di cazzo, al ritmo con cui lei pompava le mani in figa ed in culo a Mara.

Michele invece infilava il cazzo allargando a dismisura il bucaccio di culo, ma non pompava. Mara urlava, ma di piacere. Godeva e fremeva. Piano piano Natalia le toglieva prima la mano dalla figa e poi dal culo. Anche Michele aveva tolto il suo cazzo dal culo. Sulla figa di Mara, poi, da Michele che continuavo a scopare arrivavano delle leggere pacche e allo stesso modo sul bucaccio di culo che poi piano piano si richiuse.

Ora le mani di Natalia erano leccate da Michele. Anche quella che era uscita dal bucaccio di culo di sua madre e dove la crema aveva preso una colorazione marroncina. Un gran porco. Con le mani liberate dalla crema Natalia le appoggiò sul tavolo assumendo una posizione più consona per prendere tutto il mio cazzo in figa. Mara che pareva distrutta dal trattamento non era per nulla dolorante. E si chinava sotto a Natalia per accarezzargli la figa che io pompavo con il mio cazzo. Sputai sul buco del culo di Natalia e tirai fuori il cazzo per incularla. Come la prima volta il mio cazzo entrò subito e bene e non sentii neppure un gemito. Inculavo nuovamente quella ragazzina perversa degna componente di quella famiglia di depravati. Sentii, poi che la mano di Mara cercava di entrare il figa a Natalia. Non era un'operazione semplice. L'esperienza di Mara evidentemente era grande perché le riuscì in breve tempo.
Io riempivo il culo di Natalia e Mara la figa. Quella mano in figa comprimeva maggiormente il buco di culo che mi premeva maggiormente sul cazzo. A quel punto, incredibilmente sentii la mano di Mara che riusciva, in figa a Natalia, ad agguantare il mio cazzo. Dalla figa di Natalia, Mara riusciva a farmi una sega al cazzo che era nel buco del culo della ragazza. Da sborrare subito, ma non volevo e per questo, a malincuore abbandonai quel piacere mai provato prima.

Michele aiutò Natalia a sedersi sul tavolo senza che Mara lasciasse, con la sua mano tutta in figa, la posizione. Natalia era arrossata in viso seduta sul tavolo a gambe spalancate e all'indietro. Mara chiese a Michele di incremargli la mano libera e di mettere crema anche sul buchetto del culo. Si apprestava a fare alla futura nuora quanto aveva ricevuto da lei poco prima. Piano piano, con maestria, Mara, riusciva ad infilare tutta la mano nel buchetto del culo di Natalia e iniziava a pompare in figa e nel buco del culo. Si vedeva Natalia fremere, irrigidirsi e la si sentiva gemere. Mara tolse la mano dal buco del culo che si chiuse prontamente. Io lo guardavo incantato.

Poco prima larghissimo ed ora stretto da non lasciar passare uno spillo. Le pompate in figa però erano più veloci. I fremiti di Natalia parevano convulsioni e poco dopo tra urla un getto di calda sborra colpiì il volto di Mara che lo voleva e per questo s'era portata a bocca spalancata vicino alla figa della futura nuora. Seguirono altri getti di calda e abbondantissima sborra di Natalia e Mara da 30 centimetri di distanza se li faceva centrare in bocca per poi scendere velocemente seguendo la caduta dello zampillo sino in figa per risollevarsi nuovamente in attesa di altra sborra femminile. Tre zampilli di sborra. La mano uscì dalla figa e la bocca di Mara come in un bacio passionale si aorì su quella figa avvinghiandovela sopra. Come non sborrare. Presi la testa di Mara, i suoi capelli e viso erano bagnati. La girai verso il mio cazzo e dopo la sborra di Natalia nella sua bocca finirono gli schizzi della mia sborra. L'unico che non aveva sborrato era Michele, ma la porcaggine di quella casa aveva risorse anche per lui. La madre, infatti, gli ordinò:

- "Vai nell'ex studio di tuo padre e prendi il borsone dalla scansia."

Noi restavamo nudi nel salone. Solo io mi rimisi i boxer. Non mi piace far vedere il mio cazzo a riposo che diventa piccolissimo rispetto i suoi 21 cm da duro. Mara girava nel salone e ammiravo il suo culone, certamente grosso rispetto a quando lo avevo ammirato 18 anni prima, ma privo di smagliature, cellulite. Era eccitante vederla camminare, chinarsi nuda. Una donna da letto vedendola nuda. Capivo come Valentino avesse potuto desiderare di farla diventare la più maiala di tutte. Natalia, invece, era molto magra, forse per l'altezza, ma il culo era ben fatto e belle erano le sue tette sode. Non avevano, per nulla, l'aspetto delle porcone che erano state pochi attimi prima. Del resto anche Michele aveva tratti sia del viso che del corpo da persona raffinata ed invece era perverso.

Proprio Michele rientrò nel salone. Aveva un borsone più grande e gonfio delle borse che usano i calciatori per andare all'allenamento. Sorrisi, immaginando il paragone dell'allenamento, quando Mara aprì il borsone e prese ad estrarre cazzi finti, alcuni con la cintura da potersi legare in vita. Altri doppi. Molti erano enormi, paurosi inimmaginabile vederli conficcati in fighe e buchi del culo. Capii dall'attenzione che Michele metteva che non aveva mai visto quell'armamentario da depravati. A dire il vero alcuni cazzi finti erano ben in figa alla madre nelle foto che lui stesso mi aveva mostrato. Mara aveva intenzione di ricalibrare il buco del culo al figlio. Voleva, in definitiva, che lo inculassi nuovamente io, poi, con un cazzo finto maggiore del mio, la sua ragazza Natalia ed infine lei con un cazzo ancora più grande, lungo e grosso. Il suo programma, però, doveva essere modificato. Io non sarei riuscito. Avevo già sborrato abbondantemente e poi neppure ci tenevo ad inculare nuovamente Michele visto che avevo a disposizione due donne. C'era tutta la "mercanzia", bella in mostra, ormai, sul tavolo ed ecco suonare alla porta. Avrei previsto che nessuno avrebbe aperto ed invece Michele si precipitò alla porta a chiedere chi fosse. Rientrò in sala accompagnato dalla "zia Silvia", la cognata di Mara, moglie del fratello. Un comportamento alquanto strano ricevere in casa una cognata nudi sia il nipote che la cognata Mara, la ragazza del nipote Natalia e un uomo, io, in boxer e soprattutto con decine di cazzi finti sul tavolo in bella esposizione. Silvia non fece neppure una domanda, né si dimostrò sorpresa. Una bella signora di 44 anni bionda con un gran culo attillato nei pantaloni. Mara la salutò con un profondo bacio in bocca e una palpata di culo ricambiata con insistenza da Silvia. Natalia l'abbracciò ed emulò la futura suocera nel baciare in bocca Silvia, futura zia e lo stesso fece Michele. Io cercai di non essere da meno, ma mentre abbracciavo Silvia questa mi palpò il cazzo da sopra i boxer. Quella mano, non conosciuta prima, destò l'interesse del mio cazzo che prese ad irrigidirsi. Proprio per avere il cazzo duro indugiai nel baciare Silvia in bocca, nel palpargli il bel culo e anche, sollevandole la maglietta, le tette. Eravamo avvinghiati come amanti anche se sino a quel momento, se ci incontravamo fuori, era un semplice saluto. Ormai tornato "padrone" con il cazzo duro mi feci molto audace e cercaii di inserire subito anche Silvia nell'orgia, nelle porcate del giorno. Appoggiando una mia mano sulla sua spalla la feci scendere verso il cazzo. Lei si inginocchiò e prese a baciarmi, con estenuante lentezza, le palle, poi, l'asta ed infine la cappella dove continuava dare bacetti. Bacetti e ritraeva, poi, la bocca. Un bacetto e poi via. Un simile trattamento non era dei miei preferiti, ma non conoscevo Silvia. Dopo un po' di tempo, infatti, come se avesse avuto bisogno di scaldarsi, fece un plateale e rumoroso sputo sulla cappella turgida del mio cazzo e rincorrendo la saliva con la bocca iniziò ad inghiottirmi tutto, ma proprio tutto il cazzo senza bisono che io l'aiutassi spingendogli la testa verso il cazzo. Si ingozzava con 21 cm di cazzo e con voracità. Mi piaceva e molto. Una vera e grande succhia cazzi. Nessuna lo aveva mai fatto con tanta facilità.

Natalia stava nei dintorni e palpava le tette, mentre lei era accovacciata, alla futura zia. Le metteva le mani sotto la camicetta. Fu Mara, però, che fece terminare quel meraviglioso pompino. Aiutò Silvia a rimettersi in piedi prendendo, poi, a spogliarla completamente. Silvia era una finta bionda nonostante la pelle molto chiara. I peli della sua figa erano neri. TRA L'ALTRO, A DIFFERENZA DELLE ALTRE DUE MERAVIGLIOSE PORCELLINE AVEVA UNA PELURIA ABBONDANTE SOLO IN FIGA, PERò. Quando Silvia fu completamente nuda potei ammirare il suo bel corpo e vedere quel culo che pareva imperiale dentro i pantaloni. Era un culo imperiale e quell'impertinente di Mara, girando Silvia verso di me, pur continuando ad abbracciarla e baciarla in bocca, glie lo aprì, scostò le chiappe e mise in mostra un bel buchetto del culo. Anche quello di Silvia, seppur in modo meno accentuato, aveva, all'esterno, escrescenze carnose. Da ignorante avrei potuto pensare che anche lei, come Mara, avesse preso molti cazzi in culo o altri attrezzi.

Andai dietro Silvia, chinandomi, cercai di baciargli il culo, il buchetto, di spingere dentro la lingua. Volevo ricambiare il suo pompino che mi aveva fatto tornare, inaspettatamente, duro il cazzo. Mara continuava a spingere la sua lingua entro la bocca di Silvia, io la mia lingua nel suo buco del culo anche se non ero riuscito, in quella posizione, ad entrare. Fu Natalia ad aprire, o meglio ad aiutare Mara ad aprire meglio il culo a Silvia. Michele non aveva, come detto, ancora sborrato e allora venne dietro a Silvia. L'intesa tra il figlio e la madre erano perfetti. Mara si sedette e obbligò Silvia, per continuare a baciarla, ad abbassarsi. Silvia era chinata e Michele, senza riguardi, prese ad incularla. Natalia, conoscendo, evidentemente bene il fidanzato gli titillava il buco del culo cercando di infilargli dentro prima una, poi, due, poi tre dita e inculandolo con queste con forza. Dopo poco Michele sborrava. La sborra usciva dal culo della zia, ma non mi impedì di sostituire prontamente il cazzo di Michele con il mio. Inculavo anche Silvia. Mara, però, era intenta, smettendo di baciare Silvia, a ripulire il cazzo del figlio e anche le dita di Natalia che prima erano nel culo di Michele. Continuavo, cambiando posizione, a scopare ed inculare Silvia. Intanto Natalia con un cazzo finto in vita, più grosso del mio, inculava Michele. Subito dopo Mara con un cazzo ancora più grosso prese il posto di Natalia ad inculare il figlio. Silvia si dimenava, voleva godere. Era impaziente di godere e mi incentivava, con la voce a sborrare. Dai sborra.

- "Dai riempimi la figa di sborra. Voglio la figa fraccida di sborra."

La accontentai e le sborrai in figa. Fu lei, però, che mi ripulì il cazzo. Tergiversava con il mio cazzo in bocca che si afflosciava. Avevo foglia di fare pipì. Neppure glie lo chiesi e lasciai un primo zampillo di pipì sulle tette. Non avevo osato, senza dirglielo, pisciargli in bocca. Silvia, però, si rimise il cazzo in bocca e attendeva gli altri zampilli di pipì. Non era semplice pisciargli in bocca, ma poi ci riuscii. Lei inghiottiva tutto e non sputò fuori nulla. Aveva bevuto la mia pipì. Quella pisciata aveva stimolato tutti. Ora, infatti, anche Michele voleva pisciare in bocca alla zia e lo fece. Deglutì anche quel licquido. Mara, invece, fece coricare Silvia e indusse Natalia a posizionarsi sopra di lei. La bocca di Silvia era splancata e la fighetta di Natalia a pochi centimetri e ben centrata. Natalia fece una lunga pisciata e Silvia cercava di non perderne neppure una goccia anche se poi prese a tossire. Neppure il tempo di lasciare a Natalia la possibilità di far cadere le ultime gocce di pipì in bocca a Silvia che Mara si posizionò sulla bocca di Silvia. Abbondante, prolungata, rumorosa pisciata in bocca a Silvia. Silvia era bagnata e soddisfatta. In culo aveva la sborra di Michele, in figa la mia abbondante sborrata ed in bocca la mia pisciata, quella di Natalia e Mara. Ora era Silvia che in un batter d'occhio pisciava in bocca a Mara invertendo le posizioni e Michele in bocca a Natalia.

Una famiglia di porci con la porcaggine trasmessa anche alle nuove generazioni come Michele e Natalia.
di
scritto il
2010-02-13
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