La mamma più troia del mondo.
di
eskimo
genere
incesti
Non ero stato adottato, ma non ero figlio di quella persona che chiamavo papà, anche se mamma glielo aveva addebitato. Lui ignaro per me si sarebbe dissanguato, come tutti i padri biologici. Mamma ha sempre coltivato il mio cazzo controllandolo giornalmente per accertarsi che crescesse bene. Lo voleva ad immagine e somiglianza del cazzo che mi aveva generato ovvero il mio padre biologico, seppi successivamente, un tunisino che aveva il cazzo più lungo delle braccia.
Nei controlli giornalieri il cazzo cresceva sempre di più, non solo diventava sempre più duro. Il tutto avveniva quando eravamo soli. Quando le sborrai tra le mani la prima volta fu particolarmente soddisfatta, seguivo le orme di chi mi aveva generato. Successivamente la spirale diventò violenta, era sempre più esigente dal pompino alla figa il passo fu brevissimo. Convinse papà a farsi assegnare perennemente il turno dalle sei alle quattordici perché nella sua mente diabolica la dovevo scopare tutte le mattine. Papà usciva di casa alle cinque e trenta, immediatamente mi chiamava, si faceva trovare nuda a gambe aperte. solo con me raggiungeva l'orgasmo, con papà fingeva.
Quando conobbi Marta, quella che poi divenne la mia ragazza e successivamente mia moglie, mi distaccai totalmente da quella troia, cominciai a provare la dolcezza nei rapporti, lei invece era violenta, appunto mi violentava giornalmente. Con papà fingeva sempre, trovò un ragazzo per farsi scopare, tra l'altro un mio amico. Durò pochissimo, in meno di un mese tramortì con la figa. Roba da bassa macelleria. Si separarono, lei viveva con quello che papà le doveva dare e forse si prostituiva. Mi faceva pena, lei però era felice, viveva dignitosamente, l'unico difetto era affamata di cazzi.
Nei controlli giornalieri il cazzo cresceva sempre di più, non solo diventava sempre più duro. Il tutto avveniva quando eravamo soli. Quando le sborrai tra le mani la prima volta fu particolarmente soddisfatta, seguivo le orme di chi mi aveva generato. Successivamente la spirale diventò violenta, era sempre più esigente dal pompino alla figa il passo fu brevissimo. Convinse papà a farsi assegnare perennemente il turno dalle sei alle quattordici perché nella sua mente diabolica la dovevo scopare tutte le mattine. Papà usciva di casa alle cinque e trenta, immediatamente mi chiamava, si faceva trovare nuda a gambe aperte. solo con me raggiungeva l'orgasmo, con papà fingeva.
Quando conobbi Marta, quella che poi divenne la mia ragazza e successivamente mia moglie, mi distaccai totalmente da quella troia, cominciai a provare la dolcezza nei rapporti, lei invece era violenta, appunto mi violentava giornalmente. Con papà fingeva sempre, trovò un ragazzo per farsi scopare, tra l'altro un mio amico. Durò pochissimo, in meno di un mese tramortì con la figa. Roba da bassa macelleria. Si separarono, lei viveva con quello che papà le doveva dare e forse si prostituiva. Mi faceva pena, lei però era felice, viveva dignitosamente, l'unico difetto era affamata di cazzi.
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