Il rigatone della contessa
di
Rossano
genere
prime esperienze
Il genere è prime esperienze perchè davvero non mi era mai capitato, ne'pensavo mi sarebbe mai capitato un momento erotico tanto intenso con una donna ultrasettantenne. La contessa è una signora davvero di natali nobili, decisamente ricca o quantomeno con disponibilità economiche rilevanti. Per lei 10.000 euro sono come per una persona comune mortale tirar fuori 10 euro. Il mio amico xxxxxxx ci si è comperato una tenuta di campagna, trombandosela a più riprese con una atterazzature fuori del comune. Infatti poi è dovuta ricorrere sia a ricostruzione vaginale, che a quella anale. La contessa con i soldi si comperava cazzi grossi e chirurghi che la rimettevano in sesto dopo sbombardamenti vaginali e anali, ai quali non rinunciava, per godersi sensazioni forti.
Con me era diventata amica per altre ragioni e veniva spesso a casa mia a portarmi scorte di viveri: prosciutti, bottiglie di vini pregiati, leccornie varie. Le dava gusto sentirsi ricca e generosa, portendo ad un poveraccio non dico alla canna del gas, ma col portafoglio moscio, ogni ben di dio.
Quel giorno ha cominciato sdraiandosi sul divano, motivandolo per un riposino, visto che mi aveva portato un pranzo completo preso al ristorante, annaffiato di pregiato vino e col seguito di caffè e ammazzacaffè. Io mi ero messo a fare il riposino sul divano messo ad angolo retto. A me più volte mi aveva ripetuto la solfa che aveva sentito molto dolore sia in vagina che nel retto, tutte le volte che il mio amico ci dava dentro e che per i "danni" riportati era dovuta ricorrere alla chirurgia. Ma lo aveva detto pure a metà città dove abitatava, compreso aver reso edotto il prete della parrocchia delle sua "disavventura". Tutti conoscevano le dimensioni dell'attrezzatura del mio amico. Pertanto io mai avrei osato farmi avanti con proposta sessuale, pensando che le avrei fatto il solletico, dopo quelle vere e proprie sbudellate e sfondate vaginali.
Quel giorno però ha cominciato a stuzzicarmi, scoprendo oltre misura le cosce, che con pregiate calze nere apparivano abbastanza arrapanti guardandola da sdraiato sul divano.
Ho percepito subito che sarebbe andata oltre di li a non poco. Infatti mi ha chiesto se mi facessero effetto le sue cosce. Dire di no sarebbe stato pure scortese ed ho risposto così: - altro che mi fanno effetto! Al che lei subito: se vuoi masturbarti a me fa piacere. Lo sapevo che per lei era una scusa per vedere le dimensioni dell'attrezzatura mia. Comunque mi aveva fatto arrapare ed è andata bene. Ce l'avevo se non altro molto eretto e la sua porca figura la faceva. Quiando ha visto che l'avevo messo alla luce non proprio del sole, ma del lampadario, mi ha esortato a darci dentro con le sega, scoprendosi fino al reggicalze, con la gonna tirata su. Credendo di farmi eccitare oltremodo ci dava dentro col racconto del sangue che le faceva uscire dalla vagina il mio amico, quando la sbombardava. Ad un certo punto è venuta a prendermelo in bocca per insalivarlo ed agevolarmi il su e giù con la mano. Tuttavia non ce la fecevo proprio a venire con la sborrata, che la contessa voleva veder uscire dalla cappella.
Stavo per tirare i remi in barca, quando lei si è seduta sul divano piegandosi sul mio cazzo. Me lo ha preso in bocca ed ha cominciato a fare una cosa che non avevo mai provato. A farmi un rigatone, facendomi sentire i denti e la lingua.
Lì per lì ho pensato che il rigatone non era cosa, adatta a farmi venire. Proprio mentre lo pensavo e il denti intorno al cazzo li stavo trovando sgradevoli, arriva la sorpresa:
il mio cazzo ha eiettato una copiosa sborrata, finita tutta in bocca alla contessa. Se la è gustata succhiando come una pompa idrovora e io mi sono sentito svuotare completamente, rimanendo a cazzo duro. Una sensazione mai immaginata. Non solo mai provata. La contessa aveva mandato giù tutto con gran gusto. Mi è toccato dirglielo che per me la cosa è stata un'esperienza fuori dalle righe e che mai avrei pensato di senture così tanto gusto. Quando se ne è andata sono rimasto a cazzo dritto, ricordando ola scena delle cosce e la sensazione della bocca con la dentatura intorno al cazzo.
Di notte non ho potuto fare a meno di farmi una sega, ripensando all'esperienza inimmaginabile che avevo avuto. La prima in assoluto. Riprovando con altre femmine è stato come aver fatto un giro su una ferrari e poi averlo fatto successivamente su una panda. La contessa ci sapeva proprio fare col rigatone.
In seguto capitava spessissimo che la riportassi a casa (una villa da infarto) la sera con la mia macchina, dopo le esibizioni canterine invernali delle sue amiche tardone.
Tutte le volte mi ha fatto appartare per farmi un rigatone. Io seduto al posto di guida e lei sul sedile passeggero, si piegava e me lo faceva in modo divino. Talvolta meglio della prima volta, perchè ci metteva più passione e ingrifamento femminile. A casa poi si mastturbava con le melanzane, persino, che non sono di piccolo calibro.
Una sera è salita nel sedile posteriore una sua amica, per profittare del passaggio in macchina. Ebbene, la contessa spudoratamente ha detto alla sua amica che era solita farmi un lavoretto con la bocca, quando la accompagnavo a casa e le ha chiesto senza remore se le desse fatidio che anche quella sera mi avrebbe fatto il lavoretto di bocca.
L'amica, baciamadonne e canterina in chiesa, imbarazzatissima ha detto: - fate pure.
Quella sera il lavoretto di bocca e di denti è stato preceduto da rumorosi sputi sul mio cazzo e poi lei è partita in quarta di bocca. L'idea che dietro ci fosse la sua amica tardona ad assistere mi ha centuplicato il senso erotico della cosa e il cazzo non lo avevo duro, ma durissimo. Preso da raptus della sbocchianata a 32 denti, mi è venuto di mettere la mano dietro, per infilarla tra le cosce della sua tardona amica. Che non ha detto a e io ho continuato a gustarmi il morbido delle cosce, mentre la contessa mi ha fatto venire coi denti e la sborrata se l'è fatta andare in faccia, spalmandosela orgogliosa sul viso e facendosi vedere dalla sua amica, che nel frattempo aveva una mano che sfrugugliava tra le sue cosce in cerca della vagina. La mia mano arrapatissima.
La sua amica ha fatto finta di niente ma già le stava colando del liquido caldo dalla vagina. L'esperienza è stata intensissima, con quella tardona nel sedile posteriore, ex femmina super sorca, dato che da giovane faceva la Hostess sugli aerei di linea.
Ecco, direi che queste sono esperienze non comuni, destinate ad essere ricordate e ad essere oggetto di ulteriori seghe notturne, nei momenti "amarcord".
Con me era diventata amica per altre ragioni e veniva spesso a casa mia a portarmi scorte di viveri: prosciutti, bottiglie di vini pregiati, leccornie varie. Le dava gusto sentirsi ricca e generosa, portendo ad un poveraccio non dico alla canna del gas, ma col portafoglio moscio, ogni ben di dio.
Quel giorno ha cominciato sdraiandosi sul divano, motivandolo per un riposino, visto che mi aveva portato un pranzo completo preso al ristorante, annaffiato di pregiato vino e col seguito di caffè e ammazzacaffè. Io mi ero messo a fare il riposino sul divano messo ad angolo retto. A me più volte mi aveva ripetuto la solfa che aveva sentito molto dolore sia in vagina che nel retto, tutte le volte che il mio amico ci dava dentro e che per i "danni" riportati era dovuta ricorrere alla chirurgia. Ma lo aveva detto pure a metà città dove abitatava, compreso aver reso edotto il prete della parrocchia delle sua "disavventura". Tutti conoscevano le dimensioni dell'attrezzatura del mio amico. Pertanto io mai avrei osato farmi avanti con proposta sessuale, pensando che le avrei fatto il solletico, dopo quelle vere e proprie sbudellate e sfondate vaginali.
Quel giorno però ha cominciato a stuzzicarmi, scoprendo oltre misura le cosce, che con pregiate calze nere apparivano abbastanza arrapanti guardandola da sdraiato sul divano.
Ho percepito subito che sarebbe andata oltre di li a non poco. Infatti mi ha chiesto se mi facessero effetto le sue cosce. Dire di no sarebbe stato pure scortese ed ho risposto così: - altro che mi fanno effetto! Al che lei subito: se vuoi masturbarti a me fa piacere. Lo sapevo che per lei era una scusa per vedere le dimensioni dell'attrezzatura mia. Comunque mi aveva fatto arrapare ed è andata bene. Ce l'avevo se non altro molto eretto e la sua porca figura la faceva. Quiando ha visto che l'avevo messo alla luce non proprio del sole, ma del lampadario, mi ha esortato a darci dentro con le sega, scoprendosi fino al reggicalze, con la gonna tirata su. Credendo di farmi eccitare oltremodo ci dava dentro col racconto del sangue che le faceva uscire dalla vagina il mio amico, quando la sbombardava. Ad un certo punto è venuta a prendermelo in bocca per insalivarlo ed agevolarmi il su e giù con la mano. Tuttavia non ce la fecevo proprio a venire con la sborrata, che la contessa voleva veder uscire dalla cappella.
Stavo per tirare i remi in barca, quando lei si è seduta sul divano piegandosi sul mio cazzo. Me lo ha preso in bocca ed ha cominciato a fare una cosa che non avevo mai provato. A farmi un rigatone, facendomi sentire i denti e la lingua.
Lì per lì ho pensato che il rigatone non era cosa, adatta a farmi venire. Proprio mentre lo pensavo e il denti intorno al cazzo li stavo trovando sgradevoli, arriva la sorpresa:
il mio cazzo ha eiettato una copiosa sborrata, finita tutta in bocca alla contessa. Se la è gustata succhiando come una pompa idrovora e io mi sono sentito svuotare completamente, rimanendo a cazzo duro. Una sensazione mai immaginata. Non solo mai provata. La contessa aveva mandato giù tutto con gran gusto. Mi è toccato dirglielo che per me la cosa è stata un'esperienza fuori dalle righe e che mai avrei pensato di senture così tanto gusto. Quando se ne è andata sono rimasto a cazzo dritto, ricordando ola scena delle cosce e la sensazione della bocca con la dentatura intorno al cazzo.
Di notte non ho potuto fare a meno di farmi una sega, ripensando all'esperienza inimmaginabile che avevo avuto. La prima in assoluto. Riprovando con altre femmine è stato come aver fatto un giro su una ferrari e poi averlo fatto successivamente su una panda. La contessa ci sapeva proprio fare col rigatone.
In seguto capitava spessissimo che la riportassi a casa (una villa da infarto) la sera con la mia macchina, dopo le esibizioni canterine invernali delle sue amiche tardone.
Tutte le volte mi ha fatto appartare per farmi un rigatone. Io seduto al posto di guida e lei sul sedile passeggero, si piegava e me lo faceva in modo divino. Talvolta meglio della prima volta, perchè ci metteva più passione e ingrifamento femminile. A casa poi si mastturbava con le melanzane, persino, che non sono di piccolo calibro.
Una sera è salita nel sedile posteriore una sua amica, per profittare del passaggio in macchina. Ebbene, la contessa spudoratamente ha detto alla sua amica che era solita farmi un lavoretto con la bocca, quando la accompagnavo a casa e le ha chiesto senza remore se le desse fatidio che anche quella sera mi avrebbe fatto il lavoretto di bocca.
L'amica, baciamadonne e canterina in chiesa, imbarazzatissima ha detto: - fate pure.
Quella sera il lavoretto di bocca e di denti è stato preceduto da rumorosi sputi sul mio cazzo e poi lei è partita in quarta di bocca. L'idea che dietro ci fosse la sua amica tardona ad assistere mi ha centuplicato il senso erotico della cosa e il cazzo non lo avevo duro, ma durissimo. Preso da raptus della sbocchianata a 32 denti, mi è venuto di mettere la mano dietro, per infilarla tra le cosce della sua tardona amica. Che non ha detto a e io ho continuato a gustarmi il morbido delle cosce, mentre la contessa mi ha fatto venire coi denti e la sborrata se l'è fatta andare in faccia, spalmandosela orgogliosa sul viso e facendosi vedere dalla sua amica, che nel frattempo aveva una mano che sfrugugliava tra le sue cosce in cerca della vagina. La mia mano arrapatissima.
La sua amica ha fatto finta di niente ma già le stava colando del liquido caldo dalla vagina. L'esperienza è stata intensissima, con quella tardona nel sedile posteriore, ex femmina super sorca, dato che da giovane faceva la Hostess sugli aerei di linea.
Ecco, direi che queste sono esperienze non comuni, destinate ad essere ricordate e ad essere oggetto di ulteriori seghe notturne, nei momenti "amarcord".
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