Straordinario papà.
di
sontuoso
genere
incesti
Mamma a poco meno di quarant’anni scoprì l’amore, si invaghì di un senegalese, ci lasciò soli a me e papà, ed andò a vivere con questo signore tra l’altro abitante a pochi metri dalla nostra casa. Dopo poco meno di vent’anni insieme, l’abbandono di una moglie sicuramente provoca qualche trauma, papà invece si sentì sollevato perché non doveva più assecondare i capricci di mamma, qualche tradimento e qualche lacuna del suo carattere scontroso. Io, ormai diciottenne, frequentavo l’ultimo anno di liceo perché ne avevo perso uno alle medie a causa del cambio di città, restai indifferente all’abbandono di mamma. Un episodio mise a nudo i modi di pensare mio e di papà.
Un pomeriggio rientrando anticipatamente dal lavoro, mi trovò in compagnia di Ettore, un mio compagno di scuola, a cui stavo facendo un pompino, si proprio un pompino e non era il primo che facevo ad Ettore con la scusa dello studio. Avevo una forte predisposizione al cazzo, mi piaceva toccarlo, giocarci, prenderlo in bocca. Papà non fece una piega, chiese scusa, disse di continuare tranquillamente e chiuse la porta. Volevo smettere, ma Ettore mi forzò la testa per farmi continuare in modo da sborrare. Avvenne in un minuto, un’abbondante sborrata mi saziò per il resto della giornata. Lui si alzò ed andò via, io sommessamente cercavo papà per giustificare il mio comportamento e comunicargli che mi piaceva quello che stavo facendo con Ettore. Lo trovai sulla poltrona in salotto, la sua reazione mi colpì, restai imbambolato per un attimo, mi diede un bacio sulla bocca e poi “Buon sangue non mente” “Cosa intendi dire papà”? “Intendo dire che,
ti rivelo ufficialmente che anche a me piace il cazzo, sono omosessuale da sempre, con tua madre è stata una forzatura impostami da lei, sono felice che tu sia nato, sei il più grande dono che abbia mai avuto, ma resto omosessuale, mi piacciono gli uomini” “Papà sono felice che tu mi dica questo, mi stavo vergognando di essermi fatto trovare così, ora il nostro modo di vivere cambia, non abbiamo più segreti, possiamo unirci con chi vogliamo sempre nel rispetto di alcune condizioni”
La prima reazione dopo quel giorno fu di dormire nello stesso letto, nessuno dei due però mutava il comportamento, lui con mamma dormiva nudo come lei, anch’io avevo lo stesso vizio, quindi automaticamente ci togliemmo tutto l’inutile da addosso. Restai fulminato nel vedere il cazzo di papà, enorme, bellissimo, straordinariamente anche papà restò basito nel vedere il mio, anch’esso di notevole misura “Papà sei sicuro che dobbiamo cercarle fuori le nostre soddisfazioni sessuali”?
“Guardandoci l’uno con l’altro ho i miei dubbi, non è facile trovare due cazzi come i nostri”.
Ci mettemmo subito alla prova dopo esserci eccitati ad ammirare i nostri cazzi, uniformammo i nostri punti di vista facendo un meraviglioso sessantanove. Che soddisfazione, ricambiato, avere in bocca il cazzo di papà, ingoiare la sua sborra senza correre alcun pericolo, lo stesso fece lui, anzi forse era più esperto di me mi dava dei piccoli morsi sul glande aumentando in modo considerevole la mia eccitazione. “Papà ho goduto tantissimo, quei piccoli morsi mi hanno annientato” “Pregi dell’esperienza” “Te lo farò anch’io papa”. La nostra vita scorreva bellissima, scoprivamo sensazioni meravigliose, mi diceva papà “Non ho mai goduto così come avviene con te, la libertà di fare quello che ci pare ci soddisfa oltremodo” “Ti amo veramente papà”. Le domeniche, giornate libere per noi, le sfruttavamo per varie iniziative, allenamenti in bici, gite fuori porta, a volte la passavamo a coccolarci e succhiarci fino a tardi cucinandoci poi delle specialità a nostro piacere.
Una domenica andammo al campo nudisti, fu abbastanza comica la cosa, le donne in quella spiaggia, dopo aver visto i nostri immensi cazzi, ci adulavano, anche di fronte ai loro uomini, alcuni addirittura ci chiesero di scopare. Facendo riferimento ad una nostra fantomatica religione rifiutammo educatamente, per noi la soddisfazione era rientrare a casa la sera e stare soli facendo tutto il possibile, deliziandoci dei nostri cazzi. Stare vicini distesi al sole, ci eccitava questo faceva aumentare la misura dei nostri cazzi, alcune persone si spostarono per affiancarci tanta era la meraviglia di ciò che avevamo tra le gambe. Al rientro a casa la sera, abbastanza scottati dal sole, ci spalmammo una crema rinfrescante a vicenda, certo che agivamo prevalentemente sul cazzo fino a farlo sborrare. Incontrammo mamma in strada che tenne subito a rimarcarci la soddisfazione sessuale che aveva con Amoud, il senegalese , rimase sorpresa quando le dicemmo che anche noi eravamo soddisfatti sessualmente, senza comunque rivelare come. Viviamo deliziosamente io e papà, due “froci”che si amano perdutamente, senza tener conto di essere padre e figlio.
Un pomeriggio rientrando anticipatamente dal lavoro, mi trovò in compagnia di Ettore, un mio compagno di scuola, a cui stavo facendo un pompino, si proprio un pompino e non era il primo che facevo ad Ettore con la scusa dello studio. Avevo una forte predisposizione al cazzo, mi piaceva toccarlo, giocarci, prenderlo in bocca. Papà non fece una piega, chiese scusa, disse di continuare tranquillamente e chiuse la porta. Volevo smettere, ma Ettore mi forzò la testa per farmi continuare in modo da sborrare. Avvenne in un minuto, un’abbondante sborrata mi saziò per il resto della giornata. Lui si alzò ed andò via, io sommessamente cercavo papà per giustificare il mio comportamento e comunicargli che mi piaceva quello che stavo facendo con Ettore. Lo trovai sulla poltrona in salotto, la sua reazione mi colpì, restai imbambolato per un attimo, mi diede un bacio sulla bocca e poi “Buon sangue non mente” “Cosa intendi dire papà”? “Intendo dire che,
ti rivelo ufficialmente che anche a me piace il cazzo, sono omosessuale da sempre, con tua madre è stata una forzatura impostami da lei, sono felice che tu sia nato, sei il più grande dono che abbia mai avuto, ma resto omosessuale, mi piacciono gli uomini” “Papà sono felice che tu mi dica questo, mi stavo vergognando di essermi fatto trovare così, ora il nostro modo di vivere cambia, non abbiamo più segreti, possiamo unirci con chi vogliamo sempre nel rispetto di alcune condizioni”
La prima reazione dopo quel giorno fu di dormire nello stesso letto, nessuno dei due però mutava il comportamento, lui con mamma dormiva nudo come lei, anch’io avevo lo stesso vizio, quindi automaticamente ci togliemmo tutto l’inutile da addosso. Restai fulminato nel vedere il cazzo di papà, enorme, bellissimo, straordinariamente anche papà restò basito nel vedere il mio, anch’esso di notevole misura “Papà sei sicuro che dobbiamo cercarle fuori le nostre soddisfazioni sessuali”?
“Guardandoci l’uno con l’altro ho i miei dubbi, non è facile trovare due cazzi come i nostri”.
Ci mettemmo subito alla prova dopo esserci eccitati ad ammirare i nostri cazzi, uniformammo i nostri punti di vista facendo un meraviglioso sessantanove. Che soddisfazione, ricambiato, avere in bocca il cazzo di papà, ingoiare la sua sborra senza correre alcun pericolo, lo stesso fece lui, anzi forse era più esperto di me mi dava dei piccoli morsi sul glande aumentando in modo considerevole la mia eccitazione. “Papà ho goduto tantissimo, quei piccoli morsi mi hanno annientato” “Pregi dell’esperienza” “Te lo farò anch’io papa”. La nostra vita scorreva bellissima, scoprivamo sensazioni meravigliose, mi diceva papà “Non ho mai goduto così come avviene con te, la libertà di fare quello che ci pare ci soddisfa oltremodo” “Ti amo veramente papà”. Le domeniche, giornate libere per noi, le sfruttavamo per varie iniziative, allenamenti in bici, gite fuori porta, a volte la passavamo a coccolarci e succhiarci fino a tardi cucinandoci poi delle specialità a nostro piacere.
Una domenica andammo al campo nudisti, fu abbastanza comica la cosa, le donne in quella spiaggia, dopo aver visto i nostri immensi cazzi, ci adulavano, anche di fronte ai loro uomini, alcuni addirittura ci chiesero di scopare. Facendo riferimento ad una nostra fantomatica religione rifiutammo educatamente, per noi la soddisfazione era rientrare a casa la sera e stare soli facendo tutto il possibile, deliziandoci dei nostri cazzi. Stare vicini distesi al sole, ci eccitava questo faceva aumentare la misura dei nostri cazzi, alcune persone si spostarono per affiancarci tanta era la meraviglia di ciò che avevamo tra le gambe. Al rientro a casa la sera, abbastanza scottati dal sole, ci spalmammo una crema rinfrescante a vicenda, certo che agivamo prevalentemente sul cazzo fino a farlo sborrare. Incontrammo mamma in strada che tenne subito a rimarcarci la soddisfazione sessuale che aveva con Amoud, il senegalese , rimase sorpresa quando le dicemmo che anche noi eravamo soddisfatti sessualmente, senza comunque rivelare come. Viviamo deliziosamente io e papà, due “froci”che si amano perdutamente, senza tener conto di essere padre e figlio.
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Commenti dei lettori al racconto erotico