Ossessione finita

di
genere
incesti

L'ossessione per mio figlio continuava, nessuno sviluppo in un senso o nell'altro, quasi ci avevo fatto l'abitudine al desiderio per cui era più attenuata. Ma proprio ieri è successo qualcosa di importante, che l'incesto si consumasse, ma non è accaduto solo per poco, siamo arrivati al limite, forse anche più del limite. Entrambi ci siamo trattenuti da un rapporto completo. Ieri durante il pranzo eravamo seduti come sempre l'uno di fronte all'altra mentre mio marito siede a capo tavola ed era già successo altre volte che i nostri sguardi si incrociassero nel passarci un piatto, un bicchiere o altro e che mi guardasse fissa negli occhi, con quello sguardo che dice “ti desidero, ti voglio” ed io non riesco ad abbassare gli occhi ed ieri cosi come le altre volte non ho distolto lo guardo, sono rimasta con lo sguardo fisso sui suoi occhi per comunicargli che capivo cosa mi stesse dicendo e che la mia risposta tacita era “anch’io ti desidero e ti vorrei”. Tutto questo ce lo siamo detti fissandoci negli occhi, io capisco lui e lui capisce me, per fortuna il tutto dura pochi secondi anche se avviene più volte durante il pranzo o la cena, altrimenti mio marito, suo padre, se ne accorgerebbe. Ma bastano due tre incontri dei nostri sguardi per farmi eccitare e sentire bagnata tra le gambe, avviene automaticamente, senza che io possa farci niente, mi viene una smania incontenibile di scopare, subito. Una tortura, anche perché ieri mio marito dopo pranzo doveva uscire per andare in ufficio e quindi non avrei potuto sfogare, almeno con lui, la voglia di scopare che mi era venuta. Ma ieri è successo qualcosa di inaspettato. Mio marito è uscito, lui mio figlio è andato in camera sua invece di uscire anche lui ed io in camera mia, camera da letto per fare una pennichella. Ma la mia fica reclamava, era bagnata, mi bruciava, aveva voglia di essere penetrata, di essere scopata. Cosi cominciai a farmi un ditalino, a scoparmi, così come ero vestita, mi ero sollevato il vestito e infilata una mano nelle mutandine, ovviamente pensavo a mio figlio e saperlo nella sua stanza accanto mi eccitava ancora di più, ripensavo a quegli sguardi che ci eravamo scambiati, immaginavo che anche lui si stesse facendo una sega pensando a me, non ce l’ho fatta più, mi sono alzata dal letto e sono andata nella sua stanza, ho aperto la porta senza bussare. Lui era disteso sul letto ancora vestito, con lo sguardo perso nel vuoto, stava pensando. Gli dico entrando “scusa se ti disturbo ma dobbiamo parlare”, lui mi risponde tranquillo “si mamma dimmi pure”. Ecco il colloquio che n’è seguito:
- Sai che noi due dobbiamo dirci qualcosa
- Si è vero
- Cosa vuoi dirmi quando mi guardi fisso negli occhi?
- Penso che lo hai capito
- Si l’ho capito
- Ma anche tu mi guardi e cosa vuoi dirmi?
- Che vorrei ma non posso
- Lo vorresti anche tu?
- Si lo vorrei, piano piano mi hai coinvolta in questa pazzia.
- Mamma so che non è giusto ma ti desidero da morire, non penso ad altro.
- Non pensi ad altro cosa?
- Di baciarti e di fare l’amore con te
A queste parole non ho resistito e mi sono piegata verso di lui e gli ho detto “baciami, baciami come vuoi tu, baciami come donna ed io ti bacerò come uomo, non come figlio”
Ci siamo guardati negli occhi ed abbiamo cominciato a baciarci, le nostre lingue si sono incrociate, io succhiavo la sua e lui la mia, un bacio pieno di desiderio represso, selvaggio, una scopata con le lingue, una sensazione pazzesca baciare mio figlio come un uomo estraneo, ma era di più, era figlio ed uomo insieme, un’eccitazione mai provata prima, meravigliosa, amore e passione. Lui mi ha tirato a se, gli sono andata sopra con il seno, le gambe piegate che però non toccavano più per terra, la fica in fiamme e gonfia, bagnata, pronta per scopare, le sue mani vanno sul mio culo, me lo ha preso con tutte e due le mani. Le nostre bocche aperte con le lingue che continuavano a roteare l’una contro l’altra, baci di lussuria repressa, sfrenata. Non ho potuto farne a meno, non ho resistito, volevo toccargli il cazzo, volevo sentire com’era eccitato anche lui, come ce lo aveva duro per me, per sua madre. Gli sono entrata con una mano dentro i pantaloni, finalmente lo toccavo, si duro come un palo, pulsante, bagnato, anche lui era pronto per scopare, gliel’ho preso in mano e ho cominciato a segarlo con dolcezza pensando, ”ho il cazzo di mio figlio nella mia mano”, che madre sono, una degenerata, ci ho pensato ma non me n’è importato nulla, anzi mi ha eccitato di più, avrei voluto prenderglielo subito in bocca, ma mi sono trattenuta, ho continuato a segarlo. Lui mi ha uscito le tette fuori dal reggiseno e cominciato a succhiare i capezzoli, a mangiarle con foga, a stringerle ma senza farmi male, lo allattavo di nuovo, “si allatta figlio mio”, pensavo tra me e me, mentre senza vederglielo continuavo a segargli il cazzo, volevo che venisse nelle mia mano, si volevo che mi sborrasse in mano, che mi sporcasse con la sua sborra, volevo sentirla calda nella mia mano ormai non capivo più niente, avevo perso i freni. Mi Mi parla: Mamma è più bello di quanto immaginassi mentre mi facevo le seghe pensandoti! Sei stupenda, meravigliosa.
Gli dico: si tesoro non parlare adesso, anche io ho pensato molto a questo momento e l’ho desiderato, sapessi quanti ditalini mi sono fatta per te e quante volte mentre scopavo con tuo padre pensavo che fossi tu.
Sentite le mie parole ha tolto una mano dal culo e sollevato il vestito, ha entrato una mano nelle mie mutandine, si è fatto strada tra i peli della fica, umidi, bagnati, mi ha aperto le labbra e mi ha entrato due dita nelle fica ormai allagata ed ha cominciato a scoparmi con le dita come fosse il suo cazzo che però era stretto nelle mia mano. Senza parole, io e lui, lui nella mia fica ed io con il suo cazzo, come avrei voluto mettermelo nella fica e farmi sborrare dentro, da impazzire. Ogni tanto pensavo che era mio figlio, ma più lo pensavo, invece di frenarmi, più mi eccitavo. Godimento quasi animalesco. Ho sentito arrivare l’orgasmo, una tempesta in arrivo, un fiume in piena, non so come descriverlo ma non avevo mai provato nulla di simile in vita mia. Ho cominciato a segarlo più forte, gli ho abbassato i pantaloni, volevo vederlo sborrare, ho iniziato a dare colpi di fica sulla sua mano che mi scopava adesso con violenza e le dita erano diventate tre, ne avrei volute anche quattro, avrei voluto il suo cazzo dentro, ma non ce l’ho fatta, mi sono trattenuta, andava già bene così. Siamo venuti insieme così, abbracciati, scomposti, mezzo vestiti, scossi un tremore violento, come da febbre, una scarica elettrica che ci ha lasciati sfiniti. Ho visto la sua sborra uscire a fiotti e riempirmi la mano, uscirne fuori, sporcare i pantaloni, mi sentivo orgogliosa di avere finalmente fatto venire mio figlio, di avere esaudito il suo desiderio, felice ed appagata. Io pure gli sono venuta in mano, sentivo la fica colare, mi sentivo in un lago, ero felice, anche io appagata, liberata, fuori dall’ossessione.
Senza dire niente siamo rimasti abbracciati per un po', non so per quanto, fuori da l mondo e dal tempo, gli ho dato un bacio affettuoso, materno, in bocca e sono uscita dalla sua stanza, senza parlare, senza dirgli niente. Sono andata a fare una doccia e quello che era successo non mi sembrava vero, la mano piena di sborra mi confermava che era vero, l'ho assaggiata, era buona, era la sborra di mio figlio, non ci credevo, riflettevo su quanto era avvenuto, ma al momento nessun pentimento, mi sono sentita appagata e finalmente libera da quell’ossessione che mi stava portando al manicomio, ma nel frattempo pensavo se sarei riuscita ad essere normale con mio marito quando sarebbe rientrato dal lavoro, se con mio figlio sarei stata la stessa e lui con me. Se ci saremmo fermati a quello che era successo o avremmo voluto altro, dipiù. Era stato incesto?
Oggi che scrivo posso dire che tutto è andato bene, mio figlio è sereno, come se non fosse successo nulla, sia con me che con suo padre, con mio marito ieri sera ho scopato ancora eccitata per quello che era successo ed è stato bellissimo, anzi più del solito ed anche per lui, mi ha pure fatto i complimenti.
Mi pentirò ? Forse, ma al momento per fortuna non mi sento in colpa. Ho messo da parte tabù e regole morali e sociali, ho attraversato un campo minato, spazio proibito, ma è stato bello e liberatorio, certo io da madre e da donna matura avrei dovuto evitarlo, ci ho provato ma non ce l'ho fatta. Mai avrei pensato che potesse succedermi una cosa simile, tra l'altro alla mia età, 52 anni desiderata da un ventenne, mio figlio poi !! Per giustificarmi dico a me stessa che ho fatto felice mio figlio, ma ad essere sincera ho fatto felice anche me.
Marta
Marta.ru70@gmail.com









scritto il
2022-12-28
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