Lotta di classe: vendetta a scuola

di
genere
bondage

Antonella era un'adolescente appena diciottenne. Ricchissima di famiglia poteva sempre permettersi il meglio in tutto: vestiti di marca e sempre portati con un certo stile e attenzione per la moda e l'estetica, trucchi, creme e trattamenti per il corpo, il viso e la pelle. I capelli fulvo-castani, lunghi e luminosi, cambiavano di tonalità in base alla luce o a trattamenti a cui erano sottoposti passando dal rosso al biondo scuro. Il suo viso non presentava nessun genere di imperfezione della pelle o dei lineamenti: sensuali ed eccitanti, lo sguardo di una regina. I suoi occhi erano infatti tendenti al verde con delle sfumature di azzurro, le ciglia lunghe e scure. Antonella non era solo ricca ma anche molto bella infatti: non si limitava al viso, il suo corpo era tonico e scolpito, un culo sodo e fermo, pacia piatta e seno stabile e in vista. Qualunque uomo e ragazzo della zona la avrebbe voluta, lei però basava le sue attenzioni solo sui più ricchi, pieni di sé e belli dei ragazzi del suo liceo: una ragazza snob, a cui tutti stendevano il tappeto rosso a cui piacevano gli snob, i famosi dj, i più popolari, gli sportivi, i perfetti quindi. Antonella era infatti allo stesso tempo una stronzetta piena di sé e una gran troietta.. spesso si faceva i tipi di altre quasi a voler ribadire in continuazione la sua superiorità in praticamente tutto: economia, bellezza, popolarità, sessualità. I meno abbienti dovevano adattarsi a lei, alla sua parola di "chi ha sempre ragione", in quanto tutti la sostenevano sperando si scoparsela o farsela amica. Aveva altre due amiche, con cui formava un trio, non meno snob o puttane di lei: Esmeralda, alta, statuaria, famosa per le sue due enormi tette, simili a meloni duri e vistosi e per il suo culo altrettanto grande e frequentato soprattutto. Capelli biondo-scuri, pancia piatta, un minimo di addominali, occhi verdi. Amava particolarmente scopare alle feste e mostrarsi, farsi vedere e desiderare per poi darla solo ai "migliori". Amava infangare il nome di altre ragazze, mostrarsi superiore a tutte e in questo Antonella era per lei una guida, in realtà bastava farle capire chi possedeva il "potere" e lei si adattava, e per questo non protestò la volta che Antonella si fece un suo tipo e andò piuttosto a farse uno anche lei di qualcun'altra sfigata o sfortunata. Elena invece, dal carattere più tranquillo e meno sadico, ma comunque particolarmente altezzoso era più bassa di Esmeralda, gli occhi anch'essi verde nocciola, i lunghi capelli biondi dorati, famosa per frequenti esercizi dei glutei che rendevano il suo culo magnifico. Le tre amavano la palestra, le riviste, il gossip, la moda, posare per fotografie e capi d'abbigliamento che andavano soprattutto nei social internet nei quali loro erano delle ancora più assolute divinità. Ammiravano la vita delle modelle, delle veline. Tre troiette che soprattutto amavano farlo ed erano davvero brave. Negli ultimi tempi Antonella se la faceva con il tipo di una certa Beatrice, una ragazza tutto sommato giudicata carina ma non quanto lo erano le tre "dee". Pur dovendo Beatrice rinunciare ad una qualsiasi forma di competizione con Antonella da quest'ultima fu comunque presa di mira, tanto per divertimento forse. Beatrice e alcune sue amiche "sfigate" dovevano praticamente servire e riverire le tre ragazze pena l'ostracizzazione dalla società che si era formata tra i giovani nella scuola e anche fuori. Antonella amava il lusso, l'ostentazione e il gusto di farsi obbedire in tutto. Ma erano pur sempre delle ragazze arrapate perennemente. Beatrice un giorno dovette stare a quattro zampe, a mo' di sgabello, per permettere ad Antonella di posarci i piedi e stare seduta su di una morbida poltrona mentre sorseggiava martini, vestita in una bianca pelliccia da San Pietroburgo e con una sigaretta nella sinistra. Nel farlo Beatrice doveva aver stretta in bocca una mela rossa, mentre Antonella a volte le accarezzava la testa e i capelli, tirandole qualche sculacciata ogni tanto. Anche Elena ed Esmeralda si facevano servire martini da una ragazza di nome Lucia, mentre un'altra ancora, Anna, doveva lavare i bicchieri e mettere una corona d'allora dorata in testa ad Antonella, un regalo "scherzoso" che le due amiche le avevano fatto, in segno di lusso. Una quarta ragazza, Marta, doveva invece girare con un sacchetto di carta in testa: Elena e Antonella la consideravano talmente brutta e poco socialmente gradita dal non volerla mai guardare nemmeno in faccia. ntonella intanto si abbassò imitando Beatrice e dandole un bacio sulla mela, quasi a volerla prendere in giro:" questo ti fa capire chi comanda! E abbi più grazia per favore!" disse a Beatrice, poi confessò "mi chiedo cosa si provi a stare inginocchiata a servire qualcuno con una mela in bocca, dev'essere eccitante, soprattutto se mi trovasse Luca hahahahah!" Anche le amiche risero, ma al sentire in nome del suo ex, Beatrice tra sè e sé meditava la sua vendetta. Vennero gli ultimi giorni di scuola, arrivava l'estate e la festa in discoteca di tutti gli studenti, centinaia e centinaia di persone piene di voglia di ballare, bere, divertirsi, scopare e indossare abiti provocanti. Antonella, Elena ed Esmeralda non aspettavano altro da giorni: volevano rimorchiare e farsi tipi, mostrare il loro status e fare un po' le troiette. A casa di Antonella, una specie di villa, le ragazze si preparavano, i genitori sarebbero stati fuori città per diversi giorni. Stavano aspettando che arrivassero le loro ragazze "schiave" per portarle alla festa. Le sfortunate erano, anche sta volta, Beatrice e il suo gruppo: Marta, Lucia ed Anna le quali sarebbero dovute arrivare in macchina per portarle e poi portarle a casa, visto che avrebbero bevuto e certo non potevano tornare a piedi! La loro serata si sarebbe invece limitata a stare ai margini della festa, come sempre tra l'altro. Le tre, erano meravigliose ed eccitanti. Antonella indossava un cortissimo e stretto abito da festa argentato con sopra una
leggerissima pelliccia bianca. La scollatura ampia dell'abito metteva bene in evidenza le tette della ragazza, che amava i vestiti stretti e attillati, la pelliccia si fermava prontamente sopra al culetto di Antonella il cui abito sembrava appena riuscire a nascondere almeno in parte le chiappe sode della bella troietta. Ai tacchi alti si sommava un make-up perfetto e un rossetto scarlatto che esaltava anche il rosso castano dei voluminosi capelli lunghi e lisci. Un leggero cinturino passava a cingere la vita, quasi a mettere ulteriormente in evidenzia la pancia piatta e il culo. Elena indossava anche lei una leggera pelliccia brunita, che risaltava l'oro dei suoi lunghi capelli appena mossi. Sotto la ragazza indossava un top bianco e degli strettissimi shorts in pelle-latex, stretti da una cintura il che le rendeva un culo estremamente desiderabile, i suoi tacchi salivano la parte inferiore della gamba con degli intrecci in pelle, simili alle calzature romane. Le sue labbra carnose e rosse non aspettavano altro che ospitare un bel cazzo in bocca. Esmeralda, come al solito, era la più desiderosa di apparire, esagerata ma mozzafiato. Per l'occorrenza aveva deciso di vestirsi da coniglietta sexy, con uno strettissimo body argentato che a malapena riusciva a contenere il culo e le enormi tette, che sembravano voler esplodere. Le labbra carnose anch'esse e rosse si sfregavano in continuazione per distribuire bene il rossetto, ai polsi portava dei polsini neri, così come portava un collare con papillon anch'esso nero e vellutato. In testa aveva le caratteristiche orecchie da play boy Bunny, nere e morbide. I tacchi alti non la aiutavano a camminare benissimo, piuttosto a sculettare. Le mutandine di Prada sembravano esplodere tanto che Elena le diede un leggero schiaffo sul culo "cos' potevo vedere se esplodeva" disse ridendo assieme alle altre. Arrivarono le servette, le quali portarono dei cofanetti alle tre dee all'interno delle quali vi erano tre collane sottili e dorate, un regalo di Antonella per le amiche e tutte e tre subito le indossarono, come sorelle. Un quarto cofanetto fu portato di nuovo da una delle serve ad Antonella: un regalo nuovo delle sue due amiche, un diadema argentato che in un boato di approvazione la ragazza accettò volentieri come una vera principessa. Pronte per partire, Esmeralda ebbe un'ultima richiesta: una foto ricordo insieme prima di quella magica serata. Elena passò quindi il suo iPhone 8 a Beatrice, in modo molto brusco, e le intimò di scattare alle tre amiche la desiderata foto ricordo. Beatrice acconsentì immediatamente, con sguardo attento e un sorriso acerbo sul viso. Non osservava le tre troiette mentre si preparava a scattare la foto, quasi volesse aspettare un istante, cercando un altro obbiettivo. La ragazza infine disse di sorridere e fece click con la fotocamera. I sorrisi smaglianti delle tre vicine e abbracciate si tramutarono presto da stupore, a paura! Appena Beatrice fece “cheese!!” dalle loro spalle fu gettata sopra le loro teste una pesante ed intricata rete di corde. Le tre dee istintivamente si avvicinarono ulteriormente dando la possibilità a Marta, Anna e Lucia di prendere una corda dai loro borsoni e, letteralmente girandoci correndo attorno legarle assieme come un salame, con le braccia distese lungo il corpo, dentro la rete obbligandole a finire schiena contro schiena e culo contro culo. Il tutto accadeva sotto gli occhi soddisfatti e allegri di Beatrice. "Le abbiamo prese!" Gridarono in sincronia le quattro ragazze rapitrici, avevano catturato le loro stesse padrone e dominatrici. Si divertivano a vederle impotenti e maldestre, sui tacchi alti a cercare l'equilibrio legate assieme come dei salami dentro la rete. La corda poi risaltava ancora di più le loro curve sporgenti. Esmeralda subito protestò: " Lasciateci andare subito, puttane!! Voi non mfffppph..!!" Non fece a tempo a finire la farse che subito Anna le ficcò prontamente un fazzoletto nero in bocca, riempendola e facendo sporgere fuori dalle sue labbra da pompinara "zitta puttanone!!!" Disse mentre la metteva a tacere e la ragazza si dimenava nella rete facendo sobbalzare le sue enormi tette e strusciando il suo culo con quello di Elena a fianco e mugolando. Esmeralda avrebbe potuto tranquillamente sputare fuori il fazzoletto ma aveva capito che non era il momento di alzare troppo la testa, era meglio stare buone e zitte facendo ciò che era ordinato. "Da ora in poi parlerai solo quando ti verrà chiesto puttanone!" Rispose Anna ai mugolii di Esmeralda, la quale annuì con la testa in segno di comprensione, Anna pretese anche che la chiamasse padrona e cos' tolse per un istante il fazzoletto dalla bocca della figona e se lo fece ripetere "Certo padrona! Parlerò a vostro ordine!" Esmeralda si era infatti subito sottomessa per evitare troppi problemi, alcuni sostengono che la cosa la eccitasse pure a letto con gli uomini in questo modo, ma mai con le donne era capitato. Anna fu soddisfatta della risposta ma ignorò con sguardo perfido le silenziose suppliche di Esmeralda riguardo a quel fazzoletto nero, perché non venisse messa a tacere nuovamente, e le rificcò velocemente il bavaglio in bocca intimandole di non osare sputarlo, in seguito le pizzicò una capezzolo attraverso la rete, facendole ballonzolare le enormi bocce in esplosione dentro il body.Erano quasi ridicole agli occhi di Beatrice, tre dee ora catturate e impotenti, una delle quali già si sottomette. La loro bellezza al momento era solo un’arma a doppio taglio, in quelle condizioni eccitavano di più. "Ora che siete nostre ci divertiremo tutte assieme per un bel po', preparatevi mie signore a essere punite come si conviene a delle nobili aristocratiche puttane come voi." Disse Beatrice leggendo lo sguardo di umiliazione e paura mista a crescente eccitazione, però ben nascosta, negli occhi delle tre prigioniere. Beatrice tirò una forte sculacciata ad Esmeralda chiedendole chi fosse la vera padrona "Mppphhfshh" fu l'unica risposta della bocca della ragazza legata "Non ho capito un cazzo, puttanone!" Rise l'aguzzina e glielo richiese, la risposta fu sempre "MMfggfddh!!" Anna decise di schiaffeggiarle le tette e di toglierle il bavaglio per la seconda volta:"Sei tu la padrona, io sono solo una puttana impotente che merita di essere punita!" Rispose Esmeralda con una voce arrapante, non soddisfatta Beatrice le diede un altro schiaffo sulle tette "No tu da oggi sei "Leccaculo". " Esmeralda annuì subito "Si, sono una leccaculo." Sapeva bene che poteva andarle molto peggio. Appena riaprì la bocca ecco che venne zittita di nuovo con il fazzoletto: "Taci ora!" Esme mugolò. Elena ed Antonella si guardarono in silenzio con amarezza per la loro amica che con poco o nulla si era lasciata sottomettere, tutto sommato erano contente che queste prime prese in giro se le fosse prese quel puttanone di Esmeralda, in fondo un po' se lo meritava. "Ma non sarà lei la star di questi nostri momenti..." disse Beatrice. Nella rete la bionda Elena, la bella Antonella e l'imbavagliata Esmeralda si guardarono, in particolar modo Antonella si sentiva lo sguardo di tutti addosso, sapeva che sarebbero spettate a lei le punizioni più lunghe e studiate. Era però un po' curiosa, sapeva di essere eccitante e si sentiva una principessina in pericolo, il diadema ce lo aveva pure. In primo luogo Lucia diede uno schiaffo al culo stretto negli schorts in pelle nera di Elena, facendola sussultare. Subito le venne messo bene in bocca il suo
stesso iPhone 8 " se non aprirai la bocca sai dove te lo infilo?! " fu la minaccia di Lucia che le fece accettare l' "offerta". Infine Beatrice si presento con una mela rossa di fronte ad Antonella: "dove la preferisci? In bocca o su per il culo?" Antonella con sguardo di rabbia e frustrazione aprì subito la bocca ma prima la rapitrice volle che le desse un bacio, in modo da lasciarne l'impronta sulla superficie, e prima la fece leccare da Elena, che diede due rapide leccate riluttanti e poi ad Esmeralda ce per leccare il culo alle nuove cape si impegnò molto appena tolto il fazzoletto dalla sua boccuccia, dando ampie leccate al frutto. "Brava così! Come sai fare con un bel cazzo! Leccaculo!" diceva Anna "si padrona, sono brava a leccare! Come una leccaculo!" disse Esmeralda con un sorriso quasi, ma venne anche sta volta schiaffeggiata alle tette e di nuovo imbavagliata con il fazzoletto. Infine toccò ad Antonella leccare la mela scarlatta, dopo di che provò a insultare le ragazze che la tenevano prigioniera ma riuscì a dire ben poco: Beatrice le infilò velocemente il frutto tra i denti, facendo sculettare la ragazza contro i culetti delle altre compagne di carcere. Le tre dee se ne stavano in piedi legate e disorientate sul loro destino di quella sera. Le quattro rapitrici sghignazzavano e ridevano alle idee proposte sull'orecchio l'una dell'altra. Infine, vennero sciolte e la rete rimossa, immediatamente Lucia prese a legare singolarmente Elena, stringendole una corda su petto, sopra e sotto i seni che in questo modo risaltavano dalla pelliccia leggera, le braccia e le mani dietro ai polsi. Ogni tanto si prendeva qualche sonora e poderosa sculacciata verso le quali rispondeva con delicati e sensuali gemiti. Nel frattempo, Lucia voleva che la biondina tenesse le gambe bene divaricate fino a quando Elena non sussultò, eccitata com'era, nel sentire il tocco di un cazzo di gomma sul suo culo, con il quale lucia sperava di "ravvivare la situazione". La ragazza incominciò menandoglielo tra le gambe fino a quando non decise di abbassarle gli shorts in pelle, le mutandine in pizzo e di infilarle il dildo su per la figa, accolta da un clamoroso gemito da Elena, il quale fu subito strozzato dalla mano di Lucia. Lucia la abbracciò dalle spalle delicatamente, cominciando a muovere su e giù il mebro fittizio tastando tra le gambe e spargendo con le dita gli umori della ragazza sulla sua stessa pelle. Elena sentì improvvisamente due fredde dita entrarle dentro e spingere, scavare on alto: le gambe le tremavano, i liquidi scendevano, il culetto si agitava voglioso mentre la rapitrice le teneva la bocca e la figa chiuse. Con rapidità Elena sentì la mano di Lucia togliersi dalla sua bocca e venire rimpiazzata subito con le due dita che fino a due secondi prima erano dentro il suo corpo "Assaggiati!" Disse Lucia mentre si strusciava sul culetto di Elena. Appena finito Lucia tolse il dildo dalla fighetta della bionda ma ebbe un'idea migliore: prese il suo iPhone nuovo e glielo infilò su per la vagina della bella prigioniera, sotto lo sguardo impietrito e insignificante di Elena. "Ci ho messo la modalità vibrato! Vediamo il vero motivo per cui quando qualcuno ti chiama non rispondi mai!" Lucia rialzo gli shorts di Elena come a voler stringere il telefono in mezzo alle sue gambe e le diede una sculacciata. "Mmmmhh" rispose eccitata la prigioniera che in qualche modo non riusciva a resistere al piacere fisico e all'eccitazione della sua precaria situazione. "Cosa sei tu!" Le chiese Marta, che vedendo la situazione si era avvicinata. Elena sapeva bene cosa rispondere, nonostante di fronte alla stessa orribile Marta fosse una bruciante umiliazione, "Sono una puttanella!" Marta e Lucia la guardarono compiaciute "Bene! Allora prendilo in bocca e taci!" Per evitare che gemesse troppo le ficcarono in bocca il dildo che prima aveva tra le gambe. Infine, fecero partire una serie di chiamate che ebbero su Elena l'effetto di un vibratore, facendola tremare, gemere di piacere con il cazzo di gomma tra i denti e sussultare. Tra le sue gambe si intravedeva una chiazza liquida. "Non sei più tanto brava, vero?" Le chiesero ridendo Marta e Lucia. Esmeralda fu legata a gambe aperte allo stesso modo, nonostante la sua condizione di pericolo la aveva ancora eccitata di più, in maniera spudorata ed esagerata come al solito. Teneva sempre stretto tra le labbra il fazzoletto nero, simbolo della sua sottomissione. Venne sculacciata ripetutamente da Anna e Marta, che amavano invidiavano un culo così bello, sporgente e rotondo. Così come amavano le bombe che aveva al posto delle tette, che venivano ripetutamente stuzzicate ai capezzoli e schiaffeggiate. Il suo vestito da coniglietta veniva considerato perfetto per lei dalle sue rapitrici, le quali le chiedevano spesso di ripetere "Sono una troia" attraverso il suo bavaglio, il risultato era veramente ridicolo visto la persona che lo diceva: ieri padrona, oggi schiava. Elena ed Esmeralda attraverso i loro incantevoli occhi versi si guardavano eccitandosi e spaventandosi per quanto velocemente si umiliavano e sottomettevano alle quattro cesse. Cominciarono a fotografarle: premi della vittoria di classe, Beatrice infatti era un'esperta sostenitrice di Marx, tra l'altro, era una vittoria come in una rivoluzione. Le principesse aristocratiche sconfitte e sottomesse. Esmeralda sembrava sempre cercare di mettersi in posa per le foto, era come un'ostentazione massima di bellezza, sapeva infatti di risultare estremamente desiderabile legata, imbavagliata e catturata, oltre al modo in cui era vestita. Lo stesso in qualche maniera pure le altre. La tettona fu fatta sedere a gambe aperte, le mutandine le vennero spostate da sopra la figa: Esmeralda guardava con occhio selvaggio le sue rapitrici. Elena fu sculacciata e in seguito fatta inginocchiare di fronte ad Esme, le venne tolto il cazzo dalla bocca e al suo posto messo un altro cazzo di gomma che veniva legato sopra le sue labbra, con un’estremità che andava a finire dentro la bocca della bionda. "Ora con il cazzo che sorreggi con i denti, bella biondina, trapana la tua amichetta!" Ordinò Marta, Elena esitò un secondo cercando di incontrare lo sguardo di Lucia, la quale però preferì darle un'altra bella sculacciata per farla mettere al lavoro! Nel frattempo, il vibratore telefono nella figa di Elena continuò a infierire sui suoi ormoni. Esmeralda mugolava passiva mentre Anna incominciava a tirarle fuori dal body da coniglietta play boy le enormi tette e mentre Elena faceva su e giù con la bocca, di fatto scopando Esmeralda, la quale mugolava di lussuria nel suo fazzoletto "Mmmppgg". Anna incominciò a leccarle e mordicchiarle i capezzoli, facendola eccitare e sussultare poi decise di applicare su entrambi due piccole mollette in metallo dorate, collegate tra loro da una catenella. L'applicazione costò ad Esmeralda, ora più umiliata che mai, un certo dolore ma subito Marta le diede una sonora pacca sul culone e decise allora di tacere. Ogni tanto Anna dava una lieve strattonata alla catenella per farle indurire ed eccitare i capezzoli ulteriormente, oltre che farle del dolore. Nella foga Esme sputò pure per sbaglio il fazzoletto, vi furono secondi di gelido silenzio dove la ragazza temeva di essere ulteriormente punita. Anna semplicemente le rificcò la costrizione tra i denti. Nel mentre Lucia abbassò di nuovo gli shorts di Elena, posizionata in ginocchio e con il culo verso l'alto: tolse il suo telefono dalla figa, prese il precedente dildo in gomma e glielo ficcò con forza su per il culo provocandole un enorme gemito mentre Marta le spingeva la testa per fiocinare Esme, la passiva. "Non è giusto che goda solo la puttanona con le tette grandi no?" Le disse Marta dopo aver accarezzato il viso prima di Elena e poi di Esmeralda, ormai completamente succubi e in loro potere. Beatrice se ne stava per tutto il tempo con un'Antonella già legata allo stesso modo delle altre due e con la sua mela rossa in bocca seduta in braccio. Ogni tanto la mano di Beatrice le finiva in mezzo alle gambe e poteva sentire una leggera umidità: Antonella guardando cominciava ad eccitarsi anche lei. Beatrice la accarezzava un po' come se fosse una cagna di sua proprietà. "Non avercela amale! Sarai comunque la puttanella più bella di tutte!" Le disse "amorevolmente" Beatrice, dopo averle schiaffeggiato i seni. La ragazza allora si alzò "La principessa comincia ad annoiarsi ed eccitarsi! E' l'ora di concentrarci sulla portata principale!" Sentenziò Beatrice. Lucia allora fece alzare Elena, le rimise in ordine gli shorts ma prima decise di lasciarle un ricordo: le infilò un plug di gomma su per il culo. Prima che potesse parlare le ficcò la lingua in bocca costringendola a baciarla "Mffhhh" Elena si sentiva umiliata e vogliosa di sesso, magari proprio per quella rapitrice che aveva sviluppato un certo interesse per lei. Lucia smise di leccarle la lingua "Apri la bocca" Elena obbedì e si ritrovo subito una grossa e rossa palla di ...
... gomma tra i denti, legata dietro la nuca con un elastico. "Con questa non parli più" disse Lucia mentre Elena sentenziava mugolii a caso. Lucia le diede un altro bacio, Elena cercava di raggiungere la sua lingua da sotto la palla. Esmeralda fu fatta alzare, le tette le vennero lasciate scoperte e con ancora i rampini sui capezzoli mentre esplodevano letteralmente in mezzo alle corde. Per farla muovere Marta le diede una sonora sculacciata "Avanti miss bei capezzoli!", Esmeralda saltò con le lunghe gambe mugolando. "Questo bavaglio è del tutto rovinato" disse Anna dopo aver tolto dalla bocca della modella il fazzoletto nero. Esmeralda, quasi a voler fare bella figura, propose "Potreste usare le mie mutandine di Prada, con quelle in bocca potrei solo stare zitta!". Marta ed Anna si guardarono maliziose così come lo era Esme. La prima diede un'altra sculacciata alla donzella prigioniera e le tolse le mutandine nere di Prada, consegnandogliele ad Anna, la quale le diede un leggero bacio a stampo sulle labbra di Esmeralda prima di ficcargliele prepotentemente in bocca. Elena ed Esme vennero così portate, legate ad un guinzaglio, in un’altra stanza, camminando sui loro ardui tacchi alti. Elena venne fatta sedere e legata ad una sedia, con le gambe aperte le cui caviglie erano legate ai sui piedi di legno. In bocca aveva sempre la palla tra le gambe oltre al plug in culo le venne posizionato un potente vibratore bianco. Elena già cominciava a scaldarsi e divincolarsi tremando e gemendo dal bavaglio, da cui usciva anche saliva. Esmeralda come al solito venne umiliata di più: venne appesa tramite i nodi che le legavano il petto ad un attaccapanni appeso al muro, Anna decise di mettere anche a lei un plug nel culo, cosa che non parve dispiacerle troppo e anche a lei un vibratore fu legato in mezzo alle gambe. Marta le diede uno schiaffo e per evitare che sputasse le mutandine che aveva farcite in bocca le posizionò sopra la bocca il suo papillon, dandole un'aria di presa in giro e di impotenza. Ad entrambe furono lasciate scoperte le grandi bocce ed anche ad Elena furono aggiunti i rampini. Marta, Anna e Lucia uscirono dalla stanza dopo aver dato un bacio sulla fronte ad Elena e sulla figa ad Esmeralda, appesa, uscirono con un "Goodbye", un occhiolino e uno sguardo fiero verso la loro opera lasciando la luce accesa per permettere alle due troiette imbavagliate con i seni allo scoperto di eccitarsi guardandosi.Tornarono tutte così dalla bella Antonella, rimasta in compagnia di Beatrice la quale aveva sapientemente deciso di prendersi avanti con il lavoro: scoprì dalla scollatura della ragazza divina le sue divinissime poppe e cominciò, dopo un viso che si era illuminato di stupore, a leccarle i capezzoli e ad affissarle i rampini con catenella alle bocce. Dopo riprese ad accarezzarla e sculacciarla. Continuava ad avere il suo bel diadema argentato in testa e la sua collanina dorata, come le altre due. Bea continuava a chiamarla o "principessa" oppure ...
... "puttanella", marcando questo divario. Antonella sembrava a tutti i costi voler sfoggiare bellezza, surrealismo e dignità, vivendo quella umiliante ed eccitante situazione con più ritegno delle sue amiche, portando la mela in bocca con "orgoglio". Era stata catturata come si addice alle nobili fanciulle, ed era irresistibile. Al ritorno delle altre, le fu alzato un po' il vestito, già mezzo culo le usciva, e cominciarono a scoparsela in culo e nella figa, dopo averla messa prima a novanta e poi a pecorina, ogni volta sciogliendo e rifacendo i nodi. Nel mentre Antonella gridava nella sua bocca farcita e tremava di voglia, ogni qual volta che gemeva troppo ecco che arrivava una sculacciata oppure la catenella appesa ai capezzoli veniva tirata. Ogni tanto le ragazze estraevano i loro cazzi di gomma dalla sua fighetta depilata o dal suo culetto solo per infilarci due tre dita alla volta, quante ogni volta ce ne stavano. Mai un buco rimaneva libero. A forza di fare sua e giù Antonella schizzava e si bagnava come degli scogli in mare aperto. Era sottomessa e le piaceva anche un bel po'. All'improvviso le cadde la mela dalla bocca, allora Marta, quella che la puttanella più odiava prese un terzo cazzo in gomma e glielo infilò in bocca costringendola a leccalo e succhiarlo per bene tutto. Anna e Beatrice a volte le accarezzavano con aria di sfida e ammirazione le tette. Alla fine, le venne messo un guinzaglio e fu portata su per le scale in camera sua dall'odiata Marta. Qui venne fatta cambiare. "Mettiti qualcosa di rispettabile, dovete firmare un trattato vostra altezzosità!" disse sogghignando la ragazza "Mffhh" fu la risposta della prigioniera, la quale obbedì. Poco dopo scesero dalle scale prima la dominatrice la quale portava stretta al guinzaglio la troietta questa volta con un paio di stretti e aderenti pantaloni lunghi, scuri e risvoltinati, con leggere righe, che le mettevano ben in evidenzia il culetto, un maglioncino leggerissimo con ampia scollatura a V e stretto in vita color beje e sopra una stretta giacchetta scura, portava il solito diadema e ancora i tacchi alti: una vera business lady. Culo e tette erano in risalto più che mai. Aveva le mani ammanettate davanti e una grossa palla porpora in bocca. Antonella si guardava attorno cerando di penetrare nelle menti perverse delle ragazze le quali la fecero sedere e le mostrarono una copia di quel contratto che mesi prima la ragazza le aveva obbligate a firmare, quasi per scherzo: se volevano continuare a fare una vita "decente" a scuola dovevano allora sottomettersi a lei e riconoscere lei, Elena ed Esmeralda come "superiori". Per usare il bagno, per andare alle feste ecc...Antonella sapeva di non avere scampo! Le venne infatti posto di fronte un secondo contratto, appena scritto. "Leggilo!" Le venne ordinato, Antonella cominciò a scorrere gli occhi ma Beatrice "Ad alta voce, prego, vostra altezza!" La figa dovette allora cominciare a mugolare parole incomprensibili attraverso la palla di gomma ...
... provocando un'isteria generale "Ci perdoni vostra grazia, non capiamo bene quello che dice!". Antonella le guardò con rabbia ma continuò a leggere. In pratica lei disconosceva il trattato precedente, si dichiarava supplice e nuova schiava solo per bontà delle nuove dominatrici, si impegnava a chiedere perdono per ogni sua prepotenza e a prostrarsi. In più si dichiarava "puttanella" e "succhia cazzi". Antonella subito firmò, vista l'impossibilità di fare altro. Le ragazze applaudirono e brindarono versando un po' di spumante, messo in fresca per l'occasione, anche sulla palla di Antonella: "Brinda anche tu, puttanella!" Pochi minuti dopo ecco che il guinzaglio le venne tolto e al suo posto le venne messo un collare, simile a quello per le cagnette in calore, con una medaglietta in metallo con su scritto "Puttanella". Antonella subì l'ennesima umiliazione ma non fu assolutamente l'ultima. Venne fatta sedere su un alto sgabello, sull'estremità, ritto verso l'alto, un ennesimo cazzo di gomma, incredibilmente realistico. Antonella alzò un sopracciglio come in aria di sfida e di gioco. Dopo una serie di sculacciate le venne tolta la palla, che le rimase penzolante al collo, Beatrice le strinse le chiappe sode e la baciò appassionatamente, Antonella gustò fino all'ultimo quel gesto sensuale di tenerezza fino a che Lucia non prese il famoso vecchio trattato, lo accartocciò e glielo ficcò di forza in bocca, poi prese una leggera striscia di seta color porpora e la legò sopra la bocca farcita di carta, per impedirle di sputarla. Marta, in ricordo delle umiliazioni passate le diede uno schiaffo sui seni e le mise una busta a sacchetto di carta sopra la testa. Dal sacchetto spuntavano i bei capelli ramati della ragazza e i suoi mugolii. Venne fatta sedere sullo stretto sgabello, da cui il suo culetto strabordava, obbligandola a mettersi sopra al cazzo in gomma, il quale entrava dentro la sua fighetta attraverso una zip apposita in mezzo alle gambe, spostando le sue mutandine. Passarono venti minuti e Antonella era attorniata dal silenzio e dal piacere, si sentiva umiliata e sconfitta ma alla fine quella situazione continuava a ribadire la sua estrema bellezza e voluttuosità. All'improvviso ecco una voce maschile: Luca, l'ex di Beatrice che l'aveva ripetutamente tradita con Antonella. La bella adorava quel ragazzo, bello, alto, muscoloso e con gli occhi verde chiaro. Beatrice lo aveva invitato con lo scopo di umiliarla di fronte a lui, mostrandola legata e sottomessa. Non sapeva, pensava Anto, che vedendola in quelle condizioni in lui sarebbe soltanto scoppiata la voglia di scopare, e guarda il caso pure lei ne aveva voglia matta. La voce del principe si avvicinava sempre più e all'ultimo ecco un sussulto: la prigioniera da sotto il sacchetto che le nascondeva la testa sorrise nel suo bavaglio, stringendo le gambe, legate accavallate, per renderla più sexy. Il ragazzo la trovò seduta sull'alto sgabello, legata e con le gambe accavallate, vestita in modo sexy e ...
... provocante, con un sacchetto in testa. Sapeva che sotto stava Antonella, la più bella di tutte, e tremava anche lui al solo pensiero di come avrebbe potuto farsela. La sentiva genere di piacer con il bel cazzo in gomma in mezzo alle gambe e il culetto che strabordava dallo sgabello. La sentiva eccitarsi, mentre si divincolava lievemente. Sapeva però che non avrebbe potuto spompinarlo: Beatrice e le altre ci tenevano particolarmente che tenesse il bavaglio stretto in bocca, come punizione. Luca sfilò il sacchetto ed vi emerse Antonella in tutta la sua bellezza, legata e imbavagliata con la porpora e il trattato, che conosceva bene. Vide il cazzo che le entrava dentro e la guardò voglioso, lei ricambiò lo sguardo. Le prese il viso delicatamente e la baciò attraverso il bavaglio ficcato in bocca e la fece alzare, il che provocò sollievo alla sua posizione. Incominciò a sorriderle e massaggiarle il sedere, a sfiorarle i seni. La ragazza sorrideva nella sua imbavagliatura quasi a chiedere di più... "mggdff" gemeva. Luca allora le strinse le natiche e cominciò a sculacciarla, poi con le mani le uscì le tette cominciò a leccare vigorosamente i suoi bei capezzoli duri. La mise a novanta, la sculacciò nuovamente e le infilò due dita nel culetto. Antonella gemeva, mugolava e urlava di volere di più attraverso il bavaglio. Luca uscì il suo uccello e glielo sventolò in faccia prima di penetrare le sue gambe e poi il suo culo, alternando, su e giù sempre più forte, fino a che non uscirono. umori femminili dalla vagina di Antonella. Ecco che allora arrivò Beatrice, la quale non interruppe nulla, anzi prese in bocca il cazzo del ragazzo "Visto che lei non può, per queste semplici cose ci sono io" disse procurandosi uno sguardo di rabbia da parte di Antonella che voleva pure lei il suo sperma in bocca, sguardo che fu sedato con una sonora sculacciata. "Tesoro, vorresti vedere la nostra regina che si dimena eccitata con dei rampini sui suoi capezzoli?" Luca annuì ed ecco che Beatrice scoprì i seni orgogliosi della ragazza e vi applicò le mollette e la catenella dorate, provocando u gemito che fece venire Luca. Il rapporto divenne un treesom: Antonella passivamente scopata da Luca oppure da Beatrice, che ogni tanto baciava Luca oppure gli menava il cazzo. Antonella per un istante si vide libera la bocca per succhiare prima il cazzo del ragazzo e poi la figa della rapitrice. Assieme a Luca, erano giunti pure Ezio e Gianluca, suoi amici, entrambi grossi rugbisti. Si diressero verso una delle stanze della casa dove ad aspettarli trovarono le altre tre rapitrici in compagnia delle meravigliose Esmeralda ed Elena, ancora li dove erano state lasciate prima, eccitate come non mai e con un lago in mezzo alle gambe. "Eccovi finalmente, le nostre due altezzose amiche necessitavano proprio dei vostri servigi. Ezio, un nero gigantesco, allora tolse il vibratore dalla figa di Elena, la slegò dalla sedia, tendendole però ammanettati i polsi, la fece sedere sopra di lui e leccò le ...
... sue tette profumate dai capezzoli induriti dalla voglia di sesso. Le tolse il plug dal culo: Elena, così come Esme ed Antonella, si sentiva una principessa da salvare e sodomizzare. Era il suo ruolo. Il grosso nero tirò fuori il suo spropositato cazzo e glielo ficcò interamente giù per la gola. Poi passò al resto: la sodomizzò come nessuno prima aveva mai fatto, provocandole un'ondata di piacere assurda, tenendo ferma la graziosa e delicata ragazza con le poderose mani. Ad Esmeralda toccò Gianluca che con un sorriso la tirò giù da dove era appesa. Le accarezzò il culo mentre a lei veniva la pelle d'oca dall'emozione. Il plug che teneva stretto tra le natiche creava come un grosso divario nel culo, che le venne adorabilmente accarezzato e sculacciato lievemente. Gian ci sapeva fare.. nonostante Esme, il puttanone, sperava più in un trattamento rude come quello riservato ad Elena. Il ragazzo le tolse il vibratore e il plug dalle parti intime della ragazza m*****ata e le accarezzò, poi si mise a leccarle la fighetta umida e desiderosa di essere aperta. Il rugbista non esitò e la scopò forte, ancora imbavagliata. Decise poi di toglierle il papillon che le frenava le mutandine di Prada in bocca, la ragazza le sputò (finalmente!) e ricevette il suo tanto atteso cazzo anche in bocca. La stanza si riempiva di gemiti e di calori provenienti dalle due troiette prigioniere e scopate. Ezio poi decise che, sotto consiglio di Anna, Elena dovesse leccare la figa e il buco del culo all'amica e così fu. Esmeralda potè ricevere così contemporaneamente la lingua dell'amica sul suo sesso umido e il cazzo di Gianluca in bocca, mentre Ezio continuava a scoparsi Elena. Fu poi il turno finale di Anna, Marta e lucia che potettero approcciarsi alle ragazze quasi esauste. Ad Elena toccarono le limonate con Lucia mentre il cazzo di Ezio la penetrava, Esmeralda dovette leccare la figa di Anna e quella di Marta poi. Marta faceva pure molte foto, alle quali le ragazze sorridevano mostrando lo sperma sulla lingua. A fine serata, i ragazzi se ne andarono ma vi era un'ultima sorpresa: Esmeralda ed Elena vennero fatte spogliare, frustino alla mano, dalle ragazze. Antonella pure venne fatta spogliare per la seconda volta: venne imposto lei di indossare un abito che ricordava quello di una "Santa girl" natalizio, versione sexy. Tacchi alti, abito rosso e vellutato, stretto e scollato, con una cintura nera in cuoio alla vita. In testa aveva il tipico diadema. Guanti foderati bianchi fino ai gomiti e culo bello in vista. Ammanettata dietro la schiena e con le gambe divaricate teneva in bocca le sue mutandine e il precedente nastro di porpora per farla tacere. Dinnanzi a lei venne portato un grande sacco marrone. Anna e Beatrice lo aprirono e vi erano al suo interno Elena ed Esmeralda. Entrambe legate come conveniva al loro status, vestite in intimo di pizzo rosso con i bordi foderati in pelliccia bianca, oltre che gli immancabili tacchi alti. "Il motivo per cui vi vogliamo con i tacchi alti ...
... è per evitarvi una rapida e facile fuga!" Risero tra loro le rapitrici. Esmeralda ed Elena portavano entrambe un nastrino verde, legato a fiocco, al collo. Tra le ante del ficco spiccava una campanella dorata, stile natalizio. Le loro protesteeccitazioni erano fermate da delle palline per l'albero di Natale ficcate in bocca e legate con un nastrino dietro la nuca. Anna diede una lieve frustata al culo di entrambe per metterle in ginocchio e spinse la testa di Elena in mezzo alle gambe divaricate di Antonella, mentre Esmeralda stava a guardare. Beatrice leccò le palle in bocca di Elena e di Esme, bacò sul bavaglio Antonella e poi decise di mettere in testa a tutte e tre delle fittizie corna di renna. Comparve allora una specie di slitta a cui le tre troie vennero aggiogate tramite cinghie: dovevano fungere da traino da un punto all'altro della casa alle rapitrici, le quali proprio come Babbo Natale a volte davano dei colpetti di frustino ai loro culetti, per intimare loro di fare più in fretta. Antonella dopo fu fatta alzare e mettere a pecora di fronte alle gambe divaricate di Beatrice: dietro di lei Esmeralda ed Elena. A tutte e tre venne tolto il bavaglio e sostituito con un cazzo di gomma da tenere in bocca. Elena, l'ultima, doveva infilarlo su per il culo di Esmeralda, la quale avrebbe fatto lo stesso con Antonella che infine avrebbe dovuto penetrare Beatrice. Ad Elena venne ripresentato il suo vecchio amico: il plug in culo, per farla godere un po' pure lei. Il gioco andò avanti solo quando Bea si sentì venire, fu quindi sostituita a turno dalle altre, impegnate prima a stuzzicare i capezzoli e a coordinare la cosa, abbassando gli slip di Esme ed Elena e alzando il vestitino di Antonella. I loro culetti furono ben lubrificati con vasellina e con lo sperma dei tipi venuti in precedenza, in modo che furono luminosi e scorrevoli. Elena ed Esmeralda furono riportate nella stanza precedente e rilegate esattamente come in precedenza, appendendo Esmeralda e mettendo sulla sedia di legno Elena: entrambe con il plug e il vibratore. Ad Esmeralda toccarono nuovamente le sue mutandine e il papillon in bocca, ad Elena la palla rossa. Vennero però legate con poca cura, quasi a farlo apposta. Antonella invece, fu preparata per l'ultimo show: ancora con la sua medaglietta con su scritto "Puttanella" venne spogliata e vestita con un intrigante abito da cameriera francese, corto e succinto, abbastanza da mostrare i vistosi seni sottostanti e il culetto totalmente sporgente fuori dalla gonna. Antonella così fu costretta, ammanettata con le mani davanti, a servire martini per diverse ore alle ragazze che non perdevano l'occasione per sculacciarla e deriderla per la goffaggine a cui i legami e i tacchi la costringevano a camminare. Non poteva lamentarsi in quanto una grossa palla color porpora le farciva la bocca, obbligandola a tenerla bene aperta. "Brava cucciola! Così si fa!" Le diceva affettuosamente Beatrice, la quale decise di infilarle qualche dito su per la figa e leccarne i succhi. Antonella dovette inginocchiarsi più volte per far da poggia piedi a Marta e alle altre le quali pretendevano pure che le leccasse prima i piedi e poi gli accessori in mezzo alle gambe, e così la ragazza schiava obbediva. Anna espose di nuovo le tette di Anto al pubblico e le applicò nuovamente i rampini e la catenella ai capezzoli, come ultima eccitazione poi la lasciarono un poco sola seduta, legata e imbavagliata sul divano. Elena, vista l'incompletezza dei nodi, stava nel frattempo riuscendo a liberarsi. Appena slegate le mani e i polsi passò a districare gli altri nodi, si tolse il vibratore ma sentendo i mugolii dell'imbavagliata e appesa Esmeralda si avvicinò a lei prima ancora di togliersi il plug e la palla dalla bocca. Elena guardò quasi con aria sospettosa e disinteressata all'amica la quale per degli istanti pensò che la bionda volesse lasciarla li e pensare prima alla sua fuga, esclusivamente. Esme ebbe per poco tempo modo di ripensare al modo in cui si era disonorevolmente sottomessa con facilità, pensava che l'amica potesse sentirsi tradita, nonostante avesse in seguito perseguito la stessa linea. Alla fine, però, Elena decise di liberare l'amica troia ma prima decise di darle un bacio in mezzo alle gambe e di infilarci due dita, come ultima eccitazione tra loro: aveva passato troppe ore osservandola legata ed impotente, appesa e ridicolizzata, più sexy che mai in quell'abito succinto da coniglietta e con quelle sue enormi bocce esplosive collegate da dei rampini per indurirle i capezzoli, con quelle mutandine farcite in bocca che la facevano stare finalmente in silenzio. La ragazza accettò la penetrazione da parte della bella Elena e appena slegata ricambiò il favore. Bagnate, ancora imbavagliate ma senza corde a legarle o ad appenderle fuggirono via dalla stanza, confuse dal fatto che non le avesse viste nessuno e un po' instranite. Passarono attraverso il salottino in cui vi era legata e imbavagliata la novella cameriera francese Antonella. Le tre ragazze si guardarono: possibile che le due fossero libere davvero. Al momento era una certezza. Antonella non osò nemmeno fare rumore ma le supplicò con gli occhi di almeno provare a liberare anche lei, emettendo qualche soffocato rumore dalla palla porpora e scuotendosi un po', cosa che le fece sobbalzare i seni dolenti dai rampini. Elena ed Esmeralda, ancora con le bocche farcite dai loro bavagli, si guardarono con sguardo interrogativo: scappare subito e approfittarne, lasciando prigioniera l'amica troietta oppure provare a liberarla. Si avvicinarono per pochi secondi, ebbero modo di notare la targhetta sul collare di Antonella.. Elena sorrise, Esmeralda pure. Esme strusciò le sue enormi tette, appena liberate dai rampini, sulla faccia della sua, fino ad allora, indiscussa leader, Elena invece le accarezzò il viso. "Buon lavoro come cameriera, Puttanella!" Le due se ne andarono di corsa, sui tacchi, quasi sculettando. Antonella le osservò andare via ...
... esterrefatta e senza speranze. "MMMFFFHHH!!" Gemeva nella sua palla e per il plug infilato su per la figa. Appena uscite, le due fuggiasche vennero subito ricatturate dai due che si erano scopati poche ore prima: Ezio e Gianluca, i quali confidarono loro che anche il piano di farle fuggire era stato previsto. Le due ragazze almeno adesso erano in sola compagnia di uomini veri e si fecero fare. Vennero spogliate del tutto, legate di nuovo e i bavagli che si erano appena tolte dalla bocca rimessi, vennero messe dentro due grandi valige bucherellate, sulle loro chiappe incollato un adesivo di viaggio e le valige furono montate su delle macchine, le quali sfrecciarono via. L'anno scolastico seguente, una mattina, le tre ragazze, tornate in qualche modo a fer trio nonostante il "tradimento" della famosa notte del rapimento, non si trovavano. Non erano più quelle di una volta, almeno con Beatrice, Anna, Marta e Lucia, le quali adesso sembravano quasi riuscire a comandarle, agli occhi di molte persone di cui di tutta questa storia non sapevano nulla. Ma una cosa era certa: ogni volta che sembravano volersela tirare erano punite. Dopo una lussuriosa serata in discoteca ecco che Anna entrò nel bagno delle ragazze e aprendo una porta chiusa a chiave ecco che un Esmeralda, vestita di un corto abito rosso. scollato e con spalline se ne stava li legata con i seni come sempre che parevano esplodere. Una grossa palla bianca le frenava i vagiti e un bel vibratore le stava in mezzo alle gambe… Anna entro nel bagno e chiuse la porta dietro di sé mentre Esme la osservava maliziosa. Dentro la sua nuova macchina, Lucia invece pote esibire di fronte ad una sua nuova amica e a Marta il suo nuovo accessorio sul sedile passeggeri: la bellissima Elena, senza che nemmeno se ne accorgesse, ea stata legata al sedile con un grosso plug infilato a forza su per il culo e i sui umori parsi per la vettura. La ragazza pote dire molto visto che del nastro adesivo le teneva stretto in bocca un tovagliolo. Sia Esmeralda che Elena potevano vantare un nuovo accessorio nel vestiario quotidiano: una medaglietta a forma di osso per cani appesa al collo. Infine, dentro i camerini per le cheerleader Beatrice utilizzava come porta-abiti la divina Antonella, in perizoma e senza reggiseno con tutta la sua gonnellina da cheer ficcata in bocca e le mani ammanettate ad un bilanciere, mentre la ex-sottomessa le penetrava la figa con diverse dita, leccandone i succhi. Fine





















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2023-01-06
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