#lazietta
di
mi piacerebbe scrivere
genere
incesti
Le uniche cose che amo fare nella vita, come tutti i miei amici, sono mangiare e giocare alla play.
Mi chiamo Luca ed ho 19 anni, frequento il liceo linguistico e questa estate rimarrò come sempre a casa mentre i miei andranno in giro per l’Europa in vacanza.
Anche quest’anno mia zia Alice si trasferirà a casa mia per controllarmi e scroccare un alloggio a Lampedusa.
Mia zia Alice ha circa 45 anni un divorzio alle spalle, 2 figli ormai maggiorenni ed un lavoro che le consente la possibilità di trasferirsi anche per mesi.
Zia Alice è giunonica, molto molto alta, circa 1,85 m, capelli neri, occhi verdi, due tette naturali immense e un culo da fare invidia ad una ventenne.
Le voglio un gran bene ma per come la vedo io ha un solo difetto, non accetta di non essere più una ragazzina e cerca di vivere come se avesse ancora la mia età.
Anche quest’anno è arrivata a fine luglio, circa 2 giorni dopo la partenza dei miei, piena di valigie ed un sorriso smagliante.
Le prime giornate quasi non ci siamo nemmeno visti, zia usciva da casa appena sveglia, verso le undici e rientrava disfatta verso le quattro del mattino.
A differenza degli altri anni, iniziavo a guardare Alice con occhi diversi un po’ più maliziosi e a volte cercavo di spiarla mentre dormiva seminuda nel suo letto.
Una sera decise di non uscire per dedicarsi a me e decidemmo di guardare un film sul divano.
Anche quella sera c’era un caldo tremendo e la zia si presentò sul divano con una vestaglietta cortissima, altezza mutandina, che sembrava in seta e senza reggiseno.
Ci sistemammo molto vicini per mangiare i popcorn che avevamo su un solo recipiente ed iniziammo la visione.
Del film non ricordo nulla, ero una corda di violino poggiato sul divano con mia zia che pian piano si assopiva sulla spalliera ed, allargando leggermente le gambe, lasciava intravedere quella mutandina in pizzo bianca.
Io le appoggiai una mano sulle spalle ed iniziai a massaggiarle delicatamente con le dita il collo per notare la reazione. Non vidi alcun rifiuto e allora continuai.
Con la mia mano destra da dietro il collo passai ad accarezzarle la gola e pian piano scesi sul petto. Mi soffermai un istante su mia zia e notai un lieve sorriso quindi continuai a scendere fino ad accarezzarle il suo prosperoso seno.
Con le dita facevo dei giri circolari attorno al seno e la mia respirazione diventava sempre più affannosa, ma allo stesso tempo Alice si poggiò con la testa indietro sullo schienale e chiuse gli occhi.
Lessi quel segno come un lasciapassare così slegai la vestaglia e le scoprii il seno e i suoi giganti capezzoli scuri.
Mia zia fece un sospiro simile ad un gemito ed io non persi tempo ad infilarle l’altra mano dentro le mutandine.
Con mio stupore mi accorsi che la figa di mia zia era bagnata fradicia e la iniziai a sgrillettare con due dita.
Venne dopo pochissimo, mi bastarono veramente pochi movimenti, ma rientrata in sé mi blocco la mano ed andò in bagno.
Arrapato come non mai, dopo qualche minuto la seguii in bagno, aprii la porta e la trovai seduta sul water con la testa tra le mani.
La vidi sconvolta pensando a quello che aveva combinato ma per rassicurarla le dissi che non doveva preoccuparsi, che non l’avrei detto a nessuno e che mi aveva fatto solo bene perché da quel giorno sarei uscito di più per cercarmi una ragazza.
Unico problema, abbassandomi i pantaloni, era che lei aveva ricevuto piacere ma io ero rimasto con una trave tra le gambe.
Mia zia Alice, sempre seduta sul water, mi disse che solo per quella volta avrei potuto metterglielo in bocca mentre lei pisciava, ma che non sarebbe più dovuto accadere nulla.
Non persi altri istanti e prima che lei si preparasse glielo ficcai tutto in bocca. Non fui delicato e lei mi spinse subito fuori con qualche rigurgito, mi bloccò, lo prese in mano gli sputò sopra quello che aveva rigurgitato ed iniziò a spompinarmi mentre sentivo che dalla sua figa sgorgava dello splendido piscio.
Anche io, proprio come lei, non fui per nulla duraturo ma quantomeno, appena sentii il sentore della sborra che saliva, presi mia zia per la testa e glielo spinsi nuovamente fino in gola. Le venni copiosamente in gola ed Alice divenne quasi nera in volto ed emetteva rigurgiti infernali. A quel punto uscii il cazzo dalla sua bocca e quando lei pensava ormai che avessi raggiunto il piacere e potessi ritornare in camera, le tenni il cazzo di fronte il viso ed iniziai a pisciare.
Mia zia per lo stupore iniziò a ridere e cerco di bere tutto quello che poteva muovendo a destra e sinistra la testa seguendo il flusso del piscio dopo la sborrata.
Ci facemmo entrambi una risata e tornammo a seguire il film.
Mi chiamo Luca ed ho 19 anni, frequento il liceo linguistico e questa estate rimarrò come sempre a casa mentre i miei andranno in giro per l’Europa in vacanza.
Anche quest’anno mia zia Alice si trasferirà a casa mia per controllarmi e scroccare un alloggio a Lampedusa.
Mia zia Alice ha circa 45 anni un divorzio alle spalle, 2 figli ormai maggiorenni ed un lavoro che le consente la possibilità di trasferirsi anche per mesi.
Zia Alice è giunonica, molto molto alta, circa 1,85 m, capelli neri, occhi verdi, due tette naturali immense e un culo da fare invidia ad una ventenne.
Le voglio un gran bene ma per come la vedo io ha un solo difetto, non accetta di non essere più una ragazzina e cerca di vivere come se avesse ancora la mia età.
Anche quest’anno è arrivata a fine luglio, circa 2 giorni dopo la partenza dei miei, piena di valigie ed un sorriso smagliante.
Le prime giornate quasi non ci siamo nemmeno visti, zia usciva da casa appena sveglia, verso le undici e rientrava disfatta verso le quattro del mattino.
A differenza degli altri anni, iniziavo a guardare Alice con occhi diversi un po’ più maliziosi e a volte cercavo di spiarla mentre dormiva seminuda nel suo letto.
Una sera decise di non uscire per dedicarsi a me e decidemmo di guardare un film sul divano.
Anche quella sera c’era un caldo tremendo e la zia si presentò sul divano con una vestaglietta cortissima, altezza mutandina, che sembrava in seta e senza reggiseno.
Ci sistemammo molto vicini per mangiare i popcorn che avevamo su un solo recipiente ed iniziammo la visione.
Del film non ricordo nulla, ero una corda di violino poggiato sul divano con mia zia che pian piano si assopiva sulla spalliera ed, allargando leggermente le gambe, lasciava intravedere quella mutandina in pizzo bianca.
Io le appoggiai una mano sulle spalle ed iniziai a massaggiarle delicatamente con le dita il collo per notare la reazione. Non vidi alcun rifiuto e allora continuai.
Con la mia mano destra da dietro il collo passai ad accarezzarle la gola e pian piano scesi sul petto. Mi soffermai un istante su mia zia e notai un lieve sorriso quindi continuai a scendere fino ad accarezzarle il suo prosperoso seno.
Con le dita facevo dei giri circolari attorno al seno e la mia respirazione diventava sempre più affannosa, ma allo stesso tempo Alice si poggiò con la testa indietro sullo schienale e chiuse gli occhi.
Lessi quel segno come un lasciapassare così slegai la vestaglia e le scoprii il seno e i suoi giganti capezzoli scuri.
Mia zia fece un sospiro simile ad un gemito ed io non persi tempo ad infilarle l’altra mano dentro le mutandine.
Con mio stupore mi accorsi che la figa di mia zia era bagnata fradicia e la iniziai a sgrillettare con due dita.
Venne dopo pochissimo, mi bastarono veramente pochi movimenti, ma rientrata in sé mi blocco la mano ed andò in bagno.
Arrapato come non mai, dopo qualche minuto la seguii in bagno, aprii la porta e la trovai seduta sul water con la testa tra le mani.
La vidi sconvolta pensando a quello che aveva combinato ma per rassicurarla le dissi che non doveva preoccuparsi, che non l’avrei detto a nessuno e che mi aveva fatto solo bene perché da quel giorno sarei uscito di più per cercarmi una ragazza.
Unico problema, abbassandomi i pantaloni, era che lei aveva ricevuto piacere ma io ero rimasto con una trave tra le gambe.
Mia zia Alice, sempre seduta sul water, mi disse che solo per quella volta avrei potuto metterglielo in bocca mentre lei pisciava, ma che non sarebbe più dovuto accadere nulla.
Non persi altri istanti e prima che lei si preparasse glielo ficcai tutto in bocca. Non fui delicato e lei mi spinse subito fuori con qualche rigurgito, mi bloccò, lo prese in mano gli sputò sopra quello che aveva rigurgitato ed iniziò a spompinarmi mentre sentivo che dalla sua figa sgorgava dello splendido piscio.
Anche io, proprio come lei, non fui per nulla duraturo ma quantomeno, appena sentii il sentore della sborra che saliva, presi mia zia per la testa e glielo spinsi nuovamente fino in gola. Le venni copiosamente in gola ed Alice divenne quasi nera in volto ed emetteva rigurgiti infernali. A quel punto uscii il cazzo dalla sua bocca e quando lei pensava ormai che avessi raggiunto il piacere e potessi ritornare in camera, le tenni il cazzo di fronte il viso ed iniziai a pisciare.
Mia zia per lo stupore iniziò a ridere e cerco di bere tutto quello che poteva muovendo a destra e sinistra la testa seguendo il flusso del piscio dopo la sborrata.
Ci facemmo entrambi una risata e tornammo a seguire il film.
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