Notte dal mio amico
di
Mark229
genere
masturbazione
Casa di Luca. Sono rimasto a dormire da lui. Dalla finestra lo spettro del pioppo schermato dalla luna mi si rifrange sul volto svegliandomi dal tepore del suo letto. Mi giro e mi accorgo che non c’è. Noto poi alcuni vestiti a terra di cui non riconosco l’entità, anche se alcuni sembrano una maglietta e le calze. Decido di alzarmi. Sono in mutande e maglietta, non c’è freddo, neanche afa. Apro lentamente la porta cercando di soffocare il cigolio. Gli occhi si incantano per terra di fronte a dei boxer neri. Li prendo in mano. Sono caldi. Non c’è dubbio. Sono suoi. Cerco il punto magico, goloso. La luna che inonda il salotto mi aiuta a riconoscere lo striscio bianco tra le cuciture umide. Lo tocco….mmmh ..aah, è ancora bagnato, si vede che se le è tolte da poco.. Mi ci tuffo per respirare il dolciastro stupendo delle sue palle sudate assieme al cazzo con la punta salata dei suoi fluidi, di piscia e presborra.. mmm aaah si, tutto questo in uno striscio bianchiccio che me lo fa drizzare e gonfiare. Sento la cappella premere. Decido di guardare in giro per vedere dove sia. Appoggio con tocchi impercettibili le dita dei piedi nudi. Sono nascosto dietro il mobile bianco nell’ingresso. Giro lo sguardo verso la sala vuota e subito il pacco mi inizia sbrodare alla follia nelle mutande. Luca di schiena è nudo che si spara una sega. Ha un culo perfetto, sodo, da mordere. Mi sento il cuore in gola di fronte alla cosa più arrapante e bella che uno possa vedere. Un ragazzo adolescente nudo che si sega con smania il cazzo in mano e ansima. Un tuo amico che ora vedi fare ciò che fai anche tu nel tuo letto e gode come te. La sua mano fa movimenti a tratti lenti e profondi e a tratti veloci e decisi. Non ci penso due volte. Non penso più, le mani si muovono da sole. Mi apposto per bene dietro il mobile, mi sfilo veloce maglietta e mutande e d’un tratto sono un tutt’uno con lui, pieno di sesso, di voglia, di sudore, di voglia di toccarlo e succhiargli via l’anima da quella bellezza di carne grondante umori viscidi che si distendono nell’aria con i miei. Prendo il suo ritmo. La pelle sale e si srotola piano giù, mostrando il foro sbrodolante sulla punta del suo glande.. mmh me lo sento già tra i denti, stretto nella mia lingua.. così morbido, così dolce. Calando la pelle le dita mostrano il grande solco in cui alloggia il prepuzio, stretto tra due onde di carne succosa e morbida che vanno poi a congiungersi nella cornice a fungo che chiude la cappella e dà inizio all’asta. La luna fa luccicare tutto l’umido sul suo cazzo dritto al cielo, mentre lui aumenta i colpi, abbassa la testa all’indietro, mentre pensa che tra poche ore la rivedrà e le ristrizzerà le tette il culo, facendola urlare e scopandola, trombandola forte nella figa perché lei ha una voglia assurda del suo cazzo e lui glielo darà tutto fino in fondo all’utero. Ora si distende sul divano. Il pavimento freddo mi solletica i piedi mentre non riesco più a contenere l’uccello, lo torturo, vorrei mangiarmelo. Per un attimo il suo ritmo cala. Anch’io lo faccio. Respiro per qualche secondo. Noto che si è fermato a guardarselo. Sento la fierezza in lui :” che figo.. madonna, guarda, guarda s’è grosso.. guarda.. ooh, che bello. Sono solo io sveglio, ora, mi sono tolto i vestiti e sono tutto nudo ora, col cazzo duro all’aria a segarmi di brutto.. guarda.. ti piace eh.. dai.. succhialo “. Lo vedo alzarsi e aprire la porta del balcone. No, non voglio che mi scompaia dalla vista, ora che sto per iniziare a venire. Ma fa solo mezzo giro e poi torna sulla soglia della porta, tra il balcone e il soggiorno. Torna ad accarezzarselo. Le dita strizzano il glande e giocano col buco .”” Mmh .., mmmmhhaah .. sssii ..” lo sento, vedo una ragnatela di impiastriccio di presperma legargli le dita. Poi, mi manca in fiato: se le porta alla bocca, se le succhia! Come me! Oohddio non resisto più. Ho finito la saliva, ce l’ho tutta sputata sul mio sesso e nelle mani, la pelle scorre, ma provo a contenermi. :” mmh.. ah cazzo.. sii succhialo.. “. Che porco, che porco, fantastico porco arrapato. Come me. Un onda di brio gli fa strizzare lo scroto e annusarlo. Mmm.. scoppio. Poi si strizza i capezzoli e appoggia la testa sulla porta :” aah sii.. brava.. brava così, ingoialo per bene… sii, che porca.. uuhh.. te lo metto dentro”. Si inonda il glande di saliva e con entrambe le mani se lo scappella in un gesto oscenamente selvatico maschio sudato di sottopalle. .. vuole venire. E io con lui. :” aah ah si.. scopami.. si così.. scopami con la tua figa bagnata “. La sua mano violenta tutta l’asta ormai immersa di saliva, come la fregna di lei, morbida, rugosa, calda. Mi sento ruggire dall’interno del mio bacino. La cappella mi urla di dolore. Vedo che inarca le punte dei piedi nudi e gli addominali come a rilasciare un grido strozzato. Sta per sborrare. E pure io. :” ooh dai.. prendila.. la mia sborra nella tua bocca”. Vorrei berla tutta io, o farmene inondare la faccia mentre glielo mangio guardandolo mezzo illuminato dalla luna. Si ssii si, oh, sto sudando, sto facendo una pozzanghera sul pavimento sotto le mie palle, mi sento in una bolla di umido fantastico. Il corpo mi gronda sui peli nell’inguine e sui piedi. :” ooh… ohh “. Quanto è bello. Oddio .. ohh.. sento il cazzo riempirsi, si sta caricando.. eccola. Mi inarco l’asta contro il petto perché non voglio bagnargli la casa. Stanno per cedermi le ginocchia ma voglio troppo vederlo mentre la spruzza fuori, voglio i suoi getti. :” oh sii.. oh sii.. ah ah…” si inarca del tutto sugli avampiedi. Ansima con tutto il corpo. :” si.. oh sborro.. sborro… aaaaah ti sborro in boccaaaa..mmmh”. Vengo insieme a lui. Un gemito quasi pianto. E poi uno, due, tre , quattro, cinque-sei.. sette… otto getti, otto idranti, tutti accompagnati da un grosso “ aaahh “. A fiotti bianchi e densi gli esce. I primi cadono sul pavimento. Il resto gli bagnano il petto e il cazzo. Risplende tutto nel suo sudore unto. Infine, al massimo della voglia, lo fa: se la raccoglie con le dita unte, e la beve. Quasi mi accascio a terra. Ritorno a carponi sul letto e svengo nudo e sporco sopra le coperte. Dopo poco lo sento riaprire la porta e accucciarsi di fianco a me. Nudo. L’odore di sperma si diffonde denso nella stanza. Sento che mi sta tornando duro. E mentre si gonfia lo sento urtare qualcosa di simile. Anche il suo si è drizzato.
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