Zia quarantaduenne vergine?
di
nipote pre di letto
genere
incesti
Ma nooo!!! zia Marisa ancora vergine a 42 anni. Sono quei pettegolezzi che per vie traverse arrivano alle tue orecchie. Non potevo credere ad una notizia del genere, lei così spigliata e simpatica con tutti, abile nel vestire per mostrare quanto più possibile del suo corpo, senza aver mai avuto la gioia di sentirsi penetrata. Zia Marisa sorella “anziana” di mamma per me stravede, ha provveduto a tutto fin dalla mia nascita. Abbiamo un rapporto amorevole, rapporto quasi materno, anzi a volte la sentivo più vicino della mia vera madre. Un giorno mentre aspettavo il mio turno nella sala di attesa del medico, Maria Gabriella e Lucia, amiche della zia parlavano sottovoce, ho salutato, perché le conoscevo anch’io, e ripresero il discorso.
Non ho capito se era lo stesso di prima oppure uno nuovo. Tendendo l’orecchio sono riuscito a captare che parlavano di lei esaltando la sua verginità. Notizia sconvolgente. Il primo pensiero, forse è lesbica.
Impossibile: La notte mi sono rigirato nel letto un milione di volte senza chiudere occhio. Non ero certo la persona adatta a chiederle direttamente se vero o meno, prendendo il discorso alla larga con mamma ho riferito la notizia. Evidentemente già sapeva, non si è sorpresa.
“E’ proprio vero, dalla prima delusione con un ragazzo ha deciso di farla pagare al genere maschile, secondo lei, nessuno aveva più il diritto di darle delusioni”. Indipendente economicamente, era impiegata nel comune di Montassieme, ed a causa di mentalità diversa dal nonno ha scelto l’indipendenza. Vive in un mini appartamento, un monumento alla libertà, nelle mie frequenti visite a volte la trovavo con mutandine e canottiera, mai il pensiero di vederla sotto l’aspetto diverso del rapporto zia nipote. In un attimo l’ho trasformata in mio punto di riferimento per una confessione
inventata al momento. “Ho un problema con la ragazza con cui mi vedo, non me la da proprio, vuole arrivare vergine al matrimonio, io invece voglio avere le mie esperienze”. Non sapeva cosa rispondere, l’argomento era spinoso per lei, poi … “Non la condanno, ognuno decide del proprio corpo” “Zia i tempi sono cambiati, il sesso va praticato, la libertà conquistata dalle donne a volte la autorizza a fare il primo passo verso il maschio montatore” “Che termini scurrili usi, montatore poi mi sembra esagerato, istiga alla violenza” “Sei dolce zia, però le cose vanno chiamate col loro nome, sono un praticante accanito della masturbazione, alla mia età è un peccato perché ci saranno tante donne che usano lo stesso sistema per raggiungere il piacere. Perché non unirsi e ricevere piacere con i rapporti”? Altro silenzio e… “Non hai tutti i torti, ti confesso la mia illibatezza, non perché rifuggo l’organo maschile, ma rifuggo il cervello di chi non sa usarlo. Ero perdutamente innamorata di Orsenio, un ragazzo bellissimo, quando ho deciso di donarmi a lui si è messo con una puttana, lasciando inespressa la mia sessualità.
Quello stesso momento ho deciso di non darla a nessuno, certo che ho momenti di eccitazione incontrollabile e sono costretta a masturbarmi violentemente” “A quanto pare abbiamo lo stesso problema” Silenzio più lungo del solito… “Stiamo forse pensando la stessa cosa”? “Forse si” “Sei il figlio di mia sorella”!!! “E quindi” “Non credo sia facile far l’amore col figlio di mia sorella” “Tutto sta ad iniziare e farci coinvolgere dall’eccitazione, il resto del lavoro lo fa il cervello” “Lasciami riflettere” “Ok, ciao zia amore mio , a domani” “Cavolo come corri, già mi hai chiamata amore” “Se dipendesse da me prenderei anche un’altra iniziativa” “Quale” “Ti
bacerei sulla bocca e ti stringerei” “Saresti in grado di farlo”? In un attimo, l’abbraccio ed il bacio sulla bocca divenne la prima mossa, non solo, mi stringeva sempre di più, stava sentendo il duro, sfregava il bacino sul mio per sentirlo bene. Era una larva nelle mie mani, potevo farle tutto, si è lasciata andare completamente, senza distaccarci il letto ci ha accolto, l’ho spogliata dolcemente, il suo corpo curatissimo, non aveva un pelo, figa satellitare. Il cervello si è bloccato, la figa si è
disposta a ricevere il cazzo, una sensazione impossibile, l’estasi travolgente che inibisce i sensi e poi l’orgasmo violento, altro che verginità. Respiro affannoso “Mi è piaciuto, rifacciamolo ora”.
Mi ha sussurrato “Ora però mi metto sopra io voglio governarlo io questo splendido attrezzo”
Mi ha travolto con la figa, i colpi sul pube erano violenti, mi stava massacrando, mi mordeva le labbra, mi succhiava la lingua, il suo seno, deliziosamente abbondante premeva il mio petto. Altro orgasmo diretto da lei. “Mai avrei pensato che mio nipote fosse il primo a farmi godere con un pene vero” “Zia c’è sempre qualcosa da aspettarsi dalla vita” “Hai ragione, apri quel cassetto”.
Cazzi di plastica di tutte le dimensioni, sembravano veri, “Mettili in una busta e riversali in un cassonetto quando esci, non ne ho più bisogno” “Ciao zia” “Ciao amore, a domani” L’idea pornografica l’ho avuta all’istante, ho disseminato i cazzi sulla gradinata, scherzo da niente!!!
Mi sono accorto di aver lasciato il telefonino sopra, risalgo a piedi, i cazzi erano spariti.
Sicuramente non è stata la zia.
Non ho capito se era lo stesso di prima oppure uno nuovo. Tendendo l’orecchio sono riuscito a captare che parlavano di lei esaltando la sua verginità. Notizia sconvolgente. Il primo pensiero, forse è lesbica.
Impossibile: La notte mi sono rigirato nel letto un milione di volte senza chiudere occhio. Non ero certo la persona adatta a chiederle direttamente se vero o meno, prendendo il discorso alla larga con mamma ho riferito la notizia. Evidentemente già sapeva, non si è sorpresa.
“E’ proprio vero, dalla prima delusione con un ragazzo ha deciso di farla pagare al genere maschile, secondo lei, nessuno aveva più il diritto di darle delusioni”. Indipendente economicamente, era impiegata nel comune di Montassieme, ed a causa di mentalità diversa dal nonno ha scelto l’indipendenza. Vive in un mini appartamento, un monumento alla libertà, nelle mie frequenti visite a volte la trovavo con mutandine e canottiera, mai il pensiero di vederla sotto l’aspetto diverso del rapporto zia nipote. In un attimo l’ho trasformata in mio punto di riferimento per una confessione
inventata al momento. “Ho un problema con la ragazza con cui mi vedo, non me la da proprio, vuole arrivare vergine al matrimonio, io invece voglio avere le mie esperienze”. Non sapeva cosa rispondere, l’argomento era spinoso per lei, poi … “Non la condanno, ognuno decide del proprio corpo” “Zia i tempi sono cambiati, il sesso va praticato, la libertà conquistata dalle donne a volte la autorizza a fare il primo passo verso il maschio montatore” “Che termini scurrili usi, montatore poi mi sembra esagerato, istiga alla violenza” “Sei dolce zia, però le cose vanno chiamate col loro nome, sono un praticante accanito della masturbazione, alla mia età è un peccato perché ci saranno tante donne che usano lo stesso sistema per raggiungere il piacere. Perché non unirsi e ricevere piacere con i rapporti”? Altro silenzio e… “Non hai tutti i torti, ti confesso la mia illibatezza, non perché rifuggo l’organo maschile, ma rifuggo il cervello di chi non sa usarlo. Ero perdutamente innamorata di Orsenio, un ragazzo bellissimo, quando ho deciso di donarmi a lui si è messo con una puttana, lasciando inespressa la mia sessualità.
Quello stesso momento ho deciso di non darla a nessuno, certo che ho momenti di eccitazione incontrollabile e sono costretta a masturbarmi violentemente” “A quanto pare abbiamo lo stesso problema” Silenzio più lungo del solito… “Stiamo forse pensando la stessa cosa”? “Forse si” “Sei il figlio di mia sorella”!!! “E quindi” “Non credo sia facile far l’amore col figlio di mia sorella” “Tutto sta ad iniziare e farci coinvolgere dall’eccitazione, il resto del lavoro lo fa il cervello” “Lasciami riflettere” “Ok, ciao zia amore mio , a domani” “Cavolo come corri, già mi hai chiamata amore” “Se dipendesse da me prenderei anche un’altra iniziativa” “Quale” “Ti
bacerei sulla bocca e ti stringerei” “Saresti in grado di farlo”? In un attimo, l’abbraccio ed il bacio sulla bocca divenne la prima mossa, non solo, mi stringeva sempre di più, stava sentendo il duro, sfregava il bacino sul mio per sentirlo bene. Era una larva nelle mie mani, potevo farle tutto, si è lasciata andare completamente, senza distaccarci il letto ci ha accolto, l’ho spogliata dolcemente, il suo corpo curatissimo, non aveva un pelo, figa satellitare. Il cervello si è bloccato, la figa si è
disposta a ricevere il cazzo, una sensazione impossibile, l’estasi travolgente che inibisce i sensi e poi l’orgasmo violento, altro che verginità. Respiro affannoso “Mi è piaciuto, rifacciamolo ora”.
Mi ha sussurrato “Ora però mi metto sopra io voglio governarlo io questo splendido attrezzo”
Mi ha travolto con la figa, i colpi sul pube erano violenti, mi stava massacrando, mi mordeva le labbra, mi succhiava la lingua, il suo seno, deliziosamente abbondante premeva il mio petto. Altro orgasmo diretto da lei. “Mai avrei pensato che mio nipote fosse il primo a farmi godere con un pene vero” “Zia c’è sempre qualcosa da aspettarsi dalla vita” “Hai ragione, apri quel cassetto”.
Cazzi di plastica di tutte le dimensioni, sembravano veri, “Mettili in una busta e riversali in un cassonetto quando esci, non ne ho più bisogno” “Ciao zia” “Ciao amore, a domani” L’idea pornografica l’ho avuta all’istante, ho disseminato i cazzi sulla gradinata, scherzo da niente!!!
Mi sono accorto di aver lasciato il telefonino sopra, risalgo a piedi, i cazzi erano spariti.
Sicuramente non è stata la zia.
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