Gli stivaloni in pelle della Maestra
di
Jeff
genere
feticismo
La maestra d’italiano delle scuole medie era solita arrivare d’inverno in classe con un bel paio di stivaloni in pelle nera, di quelli con il tacco da 14 cm ed un bel plateau da 4 cm. Spesso indossava quelli neri con la suola rossa, ma io morivo per quelli marroni scuro con la suola in cuoio beige. Metteva sempre la gonna lunga di pelle nera fino a sotto il ginocchio, perciò non potevo capire effettivamente quanto fossero alti quegli stivali sexy che calzava in modo sensuale. Una volta, ricordo però che quando si sedette la gonna rimase intrecciata alla sedia, approfitto’ del momento per tirarsi su i gambali che erano scesi prendendoli dai lembi e arricciando in su il piedino per stenderli (gesto sensuale che mi arrapo’ non poco) e, frattanto, riuscii a vedere le sue cosce, ma soprattutto che quegli stivaloni erano alti fini a metà coscia con delle belle calze velate color carne in nylon da reggicalze. Non riuscii a vedere, purtroppo, se aveva le mutandine, anche se a giudicare da come si atteggiava in classe con gli altri Professori ho sempre immaginato che fosse un bel zoccolone. Un giorno uggioso di metà febbraio entrai solo io in classe e quando arrivò l’ora d’italiano, la maestra presentandosi con i suoi stivaloni neri con suola rossa e un leggins di vera pelle attillatissimo, mi disse che non potendo andare avanti con il programma delle lezioni solamente per me, dovevo andare a casa con lei per passare le ore di scuola in modo che potesse continuare a svolgere le sue faccende di casa senza lasciarmi da solo. Dunque, entrai nella sua auto, rimasi eccitatissimo nel vedere come con quei dannati stivali di pelle schiacciava il freno e l’acceleratore sui pedali, sentivo addirittura il classico rumore della vera pelle dei suoi thighboots che si piegava. Un rumorino sublime! Avrei voluto infilare il naso nel gambale e odorare la loro morbida pelle, sniffarla anche sul collo del piede, toccare la pianta e la suola, ma non potevo. Almeno in quel momento no.
Quando arrivammo nella sua villa non riuscii a credere a ciò che udirono le mie orecchie: “vieni, piccolo, aiutami a sfilare gli stivaloni”, io con il pisellone che mi stava facendo scoppiare la lampo dei jeans, in un’evidente stato di imbarazzo per essere stato scoperto dalla maestra, mi avvicinai e le tolsi quel meraviglioso paio di stivaloni neri prendendoli dal tallone e per il tacco. Erano umidi al tatto per via della pioggia, ma lo erano anche internamente perché erano sudati abbastanza, visto che la porca li indossava dalla mattina, infatti ne rimasi inebriato dall‘odore forte di pelle misto a sudore dei suoi piedi delicati e di nylon che ne uscii dal gambale una volta sfilati. Pretese anche un massaggino ai piedi con tutte le calze ancora sudate, che libidine! Ancora, con una scusa andai in bagno e, una volta chiusa la porta, vidi che vi era anche il paio di stivali marroni con suola beige vicino al bidè e così mi precipitai a metterci il naso dentro per annusarli e sniffarli per benino, stavo per eiaculare, allora ci infilai il braccio dentro e con le dita raggiunsi la punta, erano ancora umidi dentro ed emanavano forte odore di pelle.Poi mi sentii chiamare da lei: “porcellino che stai facendo li dentro, che aspetti a portarmi quel bel paio di stivaloni marroni che tanto ti piacciono e vieni a indossarmeli”. Io ormai in estasi e fuori controllo, feci tutto quello che mi disse, ormai non ero più in me e mentre glie li calzai, con una sua mano dalle unghia rosse fuoco mi accarezzò sotto al mento dicendomi che ero stato bravo e che mi avrebbe premiato per questo, finalmente potevo sborrarci sopra. Prese il mio pisellone e, accavallate le sue gambe con gli stivali tenendo un piedino all'insù e facendolo roteare attorno la caviglia provocatoriamente, prima mi fece succhiare il taccone da 14 cm e poi mi masturbò forte e svuotai litri di sborra calda e densa su quegli stivali, sui gambali di pelle e sul collo piede fino alla punta, poi ancora mi costrinse a leccarli tutti. Che lezione mi diete! ma alla fine mi regalò il suo paio di stivaloni neri e da allora almeno una volta al giorno li annuso e mi ci sego sopra. Maestra Lilli che porcona stivalata!
Quando arrivammo nella sua villa non riuscii a credere a ciò che udirono le mie orecchie: “vieni, piccolo, aiutami a sfilare gli stivaloni”, io con il pisellone che mi stava facendo scoppiare la lampo dei jeans, in un’evidente stato di imbarazzo per essere stato scoperto dalla maestra, mi avvicinai e le tolsi quel meraviglioso paio di stivaloni neri prendendoli dal tallone e per il tacco. Erano umidi al tatto per via della pioggia, ma lo erano anche internamente perché erano sudati abbastanza, visto che la porca li indossava dalla mattina, infatti ne rimasi inebriato dall‘odore forte di pelle misto a sudore dei suoi piedi delicati e di nylon che ne uscii dal gambale una volta sfilati. Pretese anche un massaggino ai piedi con tutte le calze ancora sudate, che libidine! Ancora, con una scusa andai in bagno e, una volta chiusa la porta, vidi che vi era anche il paio di stivali marroni con suola beige vicino al bidè e così mi precipitai a metterci il naso dentro per annusarli e sniffarli per benino, stavo per eiaculare, allora ci infilai il braccio dentro e con le dita raggiunsi la punta, erano ancora umidi dentro ed emanavano forte odore di pelle.Poi mi sentii chiamare da lei: “porcellino che stai facendo li dentro, che aspetti a portarmi quel bel paio di stivaloni marroni che tanto ti piacciono e vieni a indossarmeli”. Io ormai in estasi e fuori controllo, feci tutto quello che mi disse, ormai non ero più in me e mentre glie li calzai, con una sua mano dalle unghia rosse fuoco mi accarezzò sotto al mento dicendomi che ero stato bravo e che mi avrebbe premiato per questo, finalmente potevo sborrarci sopra. Prese il mio pisellone e, accavallate le sue gambe con gli stivali tenendo un piedino all'insù e facendolo roteare attorno la caviglia provocatoriamente, prima mi fece succhiare il taccone da 14 cm e poi mi masturbò forte e svuotai litri di sborra calda e densa su quegli stivali, sui gambali di pelle e sul collo piede fino alla punta, poi ancora mi costrinse a leccarli tutti. Che lezione mi diete! ma alla fine mi regalò il suo paio di stivaloni neri e da allora almeno una volta al giorno li annuso e mi ci sego sopra. Maestra Lilli che porcona stivalata!
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Commenti dei lettori al racconto erotico