Spiata
di
Franco 73
genere
etero
Sogno
Dopo una giornata di lavoro finalmente era arrivato il momento di rientrare a casa da te, non vedevo l’ora di essere davanti alla porta per poterti abbracciare e vedere.
Sono entrato piano piano, volevo farti una sorpresa quindi mi sono avvicinato alla camera da letto. Passando davanti al bagno ho notato per terra le tue orme bagnate e la tua biancheria in terra vicino al box doccia. Come un automa ho raccolto l’intimo e l’ho portato verso il viso assaporando i profumi, gli odori della tua intimità. In un momento di silenzio ho sentito dei rumori provenire dalla camera da letto, mi sono avvicinato e ho visto te nuda sul letto. La abatjours illuminava in modo suadente il tuo corpo, io ero dietro la porta e guardavo. Sul letto accanto a te c’era il lubrificante e il fallo scuro di gomma che avevamo usato qualche volta nelle nostre scopate.
La scena che avevo davanti agli occhi era eccitante, piccante e forte, eri a pancia in su, occhi chiusi con le mani che percorrevano il tuo corpo dal viso scendendo verso il seno fino all’inguine. Le mani sembravano impazzite al contatto con la tua pelle, il silenzio era rotto solo dal tuo respiro e da parole e frasi che cercavo di capire. Vedendoti così ho iniziato a toccarmi prima sopra i pantaloni, lo facevo sempre annusando il tuo intimo. Avevo il sesso duro, quindi senza pensarci mi sono spogliato dietro la porta e ho iniziato a masturbarmi. Lo facevo con lentezza, la mano scorreva piano e la cappella era gonfia e rossa libera dalla pelle della punta del mio sesso. Tu sembravi in un mondo di erotismo fortissimo, le tue mani si stavano spartendo il tuo corpo, una era sul seno e l’altra era tra le cosce divaricate, potevo vedere benissimo che le dita stavano giocando con il clitoride e con la labbra. Ero ipnotizzato, non volevo che smettessi quindi sono rimasto li a guardare ancora. Le tue dita si sono fatte più determinate e prima una e poi due si sono fatte largo tra le labbra della figa che doveva essere fradicia. Captavo qualche parola, dicevi che avevi voglia di fare l’amore, di scopare, avevi voglia di sentire il tuo sesso a contatto con il mio. Hai tolto le dita e te le sei portate in bocca per poi continuare la tua masturbazione. Due dita sembravano non bastare quindi ti vedo allungare la mano e prendere il gioco, lo lecchi come se fosse un membro reale, lo succhi e lo porti solo dopo verso la tua intimità. Lo strusci, dai colpetti al clitoride e poi piano piano lo fai sparire dentro te. Ti vedo inarcare la schiena mentre lo spingi in fondo, eccolo riapparire e poi farsi nuovamente largo tra le labbra. I capezzoli sono turgidi, le gambe divaricate e il fallo lucido dai tuoi umori. In quel momento decido di entrare in camera, sei in estasi quindi non ti accorgi della mia presenza. Mi avvicino nudo a te, tu continui a giocare con il fallo quindi decido di osare.
Avvicino il mio sesso alla tua bocca, lo avvicino tanto da farti sentire il contatto, non apri gli occhi, sussurri il mio nome e inizi a leccare e baciare la cappella. Ti accarezzo i capelli e il viso mentre inizi a succhiarlo, lo vedo entrare e uscire dalla tua bocca, respiri con il naso per non smettere ciò che stai facendo. Più lo succhi, più muovi il veloce il fallo nella tua intimità e più mi fai impazzire.
Ti sussurro se vuoi cambiare i ruoli quindi porti il fallo verso la bocca e io mi dedico a leccare e succhiare il clitoride e la dolcissima pelle che lo circonda. Alzo lo sguardo e vedo che ciò che facevi prima al mio sesso ora lo fai al nostro gioco, quanto sei erotica. Mi dici che non vuoi solo la lingua ma vuoi fare l’amore, vuoi essere scopata quindi non impiego molto ad adagiare tra le grandi labbra la cappella pulsante. Gli umori, l’eccitazione fanno si di non trovare resistenza fisica, mi muovo con dolcezza e finalmente apri gli occhi, mi guardi con amore misto a lussuria, mi baci come per volermi mangiare la bocca e la lingua, si incontrano, si leccano a vicenda e si scambiano saliva e sapori. Mi inciti con parole che non mi avevi mai detto, mi sembra di impazzire, non mi dici solo cose dolci, quella sera dobbiamo essere oltre che due amanti, oltre che due persone, anche due esseri che hanno voglia di passione e lussuria. Con determinazione mi fai mettere a pancia in su sul letto, sei in piedi davanti a me, mi fai cenno di stare zitto e mi dici di obbedire e di non muovermi. Mi piace questa tua determinazione.
Allarghi le gambe e vedo sopra il mio viso la tua intimità, la porti sulla mia bocca e mi dici con fare perentorio “ leccala”. Io sono in balia della tua voce, della tua sensualità, della tua determinazione e ubbidisco penetrandola con la lingua. Per goderti di più quel momento muovi il bacino avanti e indietro. La lussuria ha preso il sopravvento, ti alzi e dandomi le spalle vai verso la mia zona inguinale, vedo la tua mano cercare il mio sesso, vedo che lo porti tra le gambe mostrandomi il tuo splendido sedere, ti cali su di lui impalandoti e poggiando le tue mani sulle mie caviglie. Cosa vedo? Vedo il mio sesso duro che entra e esce dalla tua figa, mi piace essere usato per il tuo, nostro piacere. Mi cavalchi con desiderio e passione, sembra non bastare mai la tua voglia. Mi chiedi se ti piace ciò che vedi, ti rispondo che sei stupenda e che sei fuoco e non solo.
Ti dico che non voglio godere dentro te, mi chiedi allora che desiderio o intenzione ho.
Ti dico che voglio godere sulle tue magnifiche tette o sulle labbra. Senza rispondere mi fai mettere in piedi davanti al letto mentre tu sei seduta nel bordo davanti a me. Riprendi da dove avevi finito prima, lo lecchi guardandomi negli occhi perché sai che mi eccita troppo quello sguardo. Bagni l’asta facendo scivolare su di essa saliva calda, lo fai in modo intrigante e “aggressivo”, cosa che adoro. Le tue mani stringono i miei glutei per evitare che mi possa allontanare.
Mi dici che vuoi goderti in bocca la mia eccitazione e il mio desiderio quindi mi concedi di masturbarmi davanti al tuo viso. Non posso resistere più di tanto e godo sul viso e sulla bocca mentre qualche goccia del mio seme cade verso il seno. Vuoi farmi impazzire e sapendo la sensibilità della cappella in quei momenti decidi di prenderlo in bocca per assaporare meglio il mio sapore.
Mi guardi con aria soddisfatta e vai in doccia….e io ti seguo
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