Bea al passaggio a livello

di
genere
etero

Sono un ragazzo fortunato, ho 30 anni e sono, in questo periodo particolare, possessore di 2 Ferrari di ultima generazione.
Vivo ormai da anni in città ma da quando ho perso i genitori vado ogni tanto al mio paese di origine per aprire la casa dei miei genitori e passare qualche giorno lontano dallo smog.
È una grande casa di campagna in un paese di poche anime.
Per arrivarci, ogni volta, mi becco il passaggio a livello.
Oggi, visto la giornata particolarmente calda, ho usato la SF90 Spider.
Arrivo al passaggio a livello. Davanti a me, una ragazza mora, riccia, alta 1,70, a piedi era in attesa dell’apertura delle sbarre.
Mi metto a guardarle il culo per ingannare il tempo.
La ragazza si gira probabilmente attirata dal rombo del motore. Cazzo è la Bea. Beatrice Rustocchi, gran mignottone già alle medie, alla prima liceo mi ha fatto un pompino nei giardinetti di fronte alle scuole.
Lei si gira. Mi guarda “Leo Colombo!” Esclama avvicinandosi alla mia macchina.
Scendo e ci abbracciamo. Quanto tempo!
Scambiamo due convenevoli e, da buon mignottone che è sempre stata mi chiede della macchina, cosa faccio ecc.
Mi offro quindi di darle un passaggio veloce a casa e lei ovviamente accetta.
Le guardo il seno, minchia non le è cresciuto per niente, avrà la seconda grazie al reggiseno. Magrissima come sempre, ha però un bel culo e un bel viso.
“La casa dei tuoi la terrai per molto?” Mi chiede. “Si, vorrei tenerla per venire a rilassarmi ogni tanto”. “Mi piacerebbe vederla, dopo tanto tempo. Ti ricordi che facevamo i compiti assieme?” Che ricordi. Lei veniva a casa mia a fare i compiti con me e il mio amico Stefano. Mi ricordo una volta che ci aveva obbligati ad indossare un preservativo, segarci e a regalarglielo.
Ho capito che la mignottona puntava a rifarsi una bella e sana scopata. “Senti ma tu?sei libera?” Le chiedo senza girarci attorno. “Io sono sempre libera, sono nata libera “mi risponde. Ok, arrivati a casa, parcheggiato l’auto, appena entrati in sala ho deciso che quella era mia.
Le metto la mano sulla chiappa. Lei si gira, mi guarda dritto negli occhi e mi dice” poso riprendere da dove avevo lasciato?” Bea si inginocchia senza aspettare la mia risposta. Mi sbottona i pantaloni e mi libera il cazzo di fronte alla sua faccia. Me lo sega e inizia a leccarmelo. “Brava mignottella, sei sempre stata brava con il cazzo” Bea inizia a mordicchiare. Le tiro degli schiaffettini. Lei sputa sulla cappella e inizia a sucarmelo. La tiro su dal collo, le slaccio i pantaloni e infilo indice e medio dentro le sue mutandine. Ha una bella fighetta rasata, bagnata. È molto accogliente, un paio di giri sul clitoride e subito due dita dentro. Ci baciamo, Bea rimane con la lingua di fuori mentre la scopo con le dita. Le tiro giù tutto. Il mio cazzo la puntava. La metto a pecora sul divano e inizio a leccarle il buco del culo continuando a scoparla con due dita. Bea non trattiene i gemiti, anzi, urla “si vai Leo, scopami, più forte, oddio”. Cerco di scoparle il culo con la lingua e quando ho visto che più cerco di far entrare la lingua nel suo buco, più la sua figa mi lava, ho deciso di entrare con un dito anche lì, facendola urlare “scopami il culo Leo”. Mi tiro su, le punto il culo ed entro. È bella pratica. Il mio cazzo è entrato tutto senza problemi. Bea urla cose senza senso, è passata alle vocali. Per tutto il tempo che le martello il culo urla “ aaaaaaa, oooooo, uuuuuu”. Più urla e più spingo sculacciandola. Avendo la pelle molto chiara, ha due chiappe rossissime con i segni delle mie sculacciate. Le masturbo la figa scopandole il culo fino a quando Bea urla “cazzoooo”. Sento le palle e le gambe fradice. Il divano in pelle è lavato. Bea mi ha squirtato addosso. Non mi è mai capitato.
Bea si alza, si siede e riprende in bocca il cazzo. Io sconvolto da quel getto di figa, me lo faccio succhiare poi la spingo sul divano, le vado sopra e le entro in figa. Bea si fa scopare fino a quando mi alzo. “Stai venendo???” Mi chiede agitata. Faccio cenno di sì. Bea riprende in mano in cazzo e si fa venire in faccia e tra i suoi ricci.
“Grazie Leo, che scopata!” “Grazie a te Bea, è sempre un piacere ricordare i vecchi tempi “ facciamo una doccia e l’ho portata veramente a casa. Ora Bea ha voluto il mio numero e continua a tampinarmi.
scritto il
2023-02-07
2 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.