Marta e la sorella di mamma.
di
alvisediiorio
genere
incesti
A volte delle storie sono ridicole, altre volte sono ridicoli i commenti, oppure vengono prese per vere storie inventate e viceversa. Poco male si scrive quello che uno sente di dire vada come vada.
Se si fa il conto della serva si nota che la maggioranza scrive o legge storie relative all’incesto, è la materia che tira di più, quindi non c’è da meravigliarsi se nella moltitudine si legge qualche strafalcione. La zia, sorella di mamma, ultima di otto figlie di cui sette sposate, più o meno dignitosamente, stanca di ricevere consigli come fare per accalappiare l’uomo, invece dell’uomo ha scelto la donna, si è appigliata a Marta sua amica da sempre che ha la stessa repulsione verso il sesso maschile. Io che studio psicologia, mi trovo al terzo anno, cerco di capire i motivi di tale
comportamento perché sono due belle fighe. Ormai le uso come cavie, ed a dispetto della loro sessualità differente, nei loro discorsi riesco a percepire un latente bisogno di cazzo. Mi propongo spesso per valutare da parte loro una possibile inversione, a volte fanno credere di aderire ma finisce poi con una poco convinta marcia indietro. Mentre mi aspettavano li sentii parlare, Marta voleva avere un approccio sessuale con me, la zia invece sosteneva che aveva lei la precedenza perché ero suo nipote. Entrai di colpo e pronunciai l’offerta “Sono disponibile per tenere il corso accelerato in contemporanea, a voi la scelta se mare o montagna. “Che vuol dire” disse la zia. Vuol dire che sogno di leccare la vostra figa e preferirei farlo all’aperto, però nella massima solitudine, quindi è preferibile la montagna. Marta reagì “Allora hai scelto tu”. Nessuna opposizione che leccassi loro la figa ma contrarietà perché avevo scelto io il posto
dove andare. La domenica mattina, giornata splendida, temperatura fresca ma ideale, tutti in tenuta da trekking, dopo trenta chilometri eravamo a 1100 metri di altitudine, L’aria era molto fresca, lasciammo l'auto, c’era solo la nostra e partimmo. Le troie erano vestite uguali, sembravano educande. Dopo quaranta minuti di marcia, il caldo cominciava ad essere opprimente, ci fermammo sotto un costone, in pieno sole, non tirava un filo d’aria, il sudore aveva bagnato tutto. Con una manifestazione di altruismo in un minuto restai nudo, il cazzo stava prendendo posizione col glande verso l’ombelico mentre loro lo fissavano come se l’avessi solo io. Erano disorientate, capii che era il primo cazzo eretto che vedevano nella loro vita. “Toglietevi gli indumenti bagnati di sudore, vi voglio vedere nude” Non persero tempo, apparvero due fate, un corpo sinuoso, un seno terribilmente invitante a farsi succhiare, una figa rasata di fresco. Dallo zaino presi una coperta li feci distendere, comincia a leccare la figa della zia, Marta prese il cazzo in bocca, se lo fece arrivare all’esofago, lo ingoiava in tutta la sua lunghezza. Alla zia la figa la aspiravo, leccavo dalla figa all’ano e viceversa, mi fermavo nel punto per loro più eccitante, mi premeva la testa sulla figa fino a quando l’urlo liberatorio disse che aveva goduto. Marta che succhiava il cazzo la distesi per bene e la infilzai come la spada di Zorro, mezz’ora la tenni sotto pressione, venimmo travolti da un gaudente orgasmo. Nel recupero ”Siete sicure di essere lesbiche” “Non lo siamo” rispose Marta, "Ci piace la figa, ma ci piace anche il cazzo, il tuo è super, finora abbiamo visto solo quelli indecenti” Intervenne la zia “Non ti sei mai masturbato con un compagno”? “Certo che si” “Noi abbiamo fatto lo stesso, però stiamo parlando troppo, diamoci da fare, stai fermo che ti facciamo un lavoro che neanche immagini”…………….
Se si fa il conto della serva si nota che la maggioranza scrive o legge storie relative all’incesto, è la materia che tira di più, quindi non c’è da meravigliarsi se nella moltitudine si legge qualche strafalcione. La zia, sorella di mamma, ultima di otto figlie di cui sette sposate, più o meno dignitosamente, stanca di ricevere consigli come fare per accalappiare l’uomo, invece dell’uomo ha scelto la donna, si è appigliata a Marta sua amica da sempre che ha la stessa repulsione verso il sesso maschile. Io che studio psicologia, mi trovo al terzo anno, cerco di capire i motivi di tale
comportamento perché sono due belle fighe. Ormai le uso come cavie, ed a dispetto della loro sessualità differente, nei loro discorsi riesco a percepire un latente bisogno di cazzo. Mi propongo spesso per valutare da parte loro una possibile inversione, a volte fanno credere di aderire ma finisce poi con una poco convinta marcia indietro. Mentre mi aspettavano li sentii parlare, Marta voleva avere un approccio sessuale con me, la zia invece sosteneva che aveva lei la precedenza perché ero suo nipote. Entrai di colpo e pronunciai l’offerta “Sono disponibile per tenere il corso accelerato in contemporanea, a voi la scelta se mare o montagna. “Che vuol dire” disse la zia. Vuol dire che sogno di leccare la vostra figa e preferirei farlo all’aperto, però nella massima solitudine, quindi è preferibile la montagna. Marta reagì “Allora hai scelto tu”. Nessuna opposizione che leccassi loro la figa ma contrarietà perché avevo scelto io il posto
dove andare. La domenica mattina, giornata splendida, temperatura fresca ma ideale, tutti in tenuta da trekking, dopo trenta chilometri eravamo a 1100 metri di altitudine, L’aria era molto fresca, lasciammo l'auto, c’era solo la nostra e partimmo. Le troie erano vestite uguali, sembravano educande. Dopo quaranta minuti di marcia, il caldo cominciava ad essere opprimente, ci fermammo sotto un costone, in pieno sole, non tirava un filo d’aria, il sudore aveva bagnato tutto. Con una manifestazione di altruismo in un minuto restai nudo, il cazzo stava prendendo posizione col glande verso l’ombelico mentre loro lo fissavano come se l’avessi solo io. Erano disorientate, capii che era il primo cazzo eretto che vedevano nella loro vita. “Toglietevi gli indumenti bagnati di sudore, vi voglio vedere nude” Non persero tempo, apparvero due fate, un corpo sinuoso, un seno terribilmente invitante a farsi succhiare, una figa rasata di fresco. Dallo zaino presi una coperta li feci distendere, comincia a leccare la figa della zia, Marta prese il cazzo in bocca, se lo fece arrivare all’esofago, lo ingoiava in tutta la sua lunghezza. Alla zia la figa la aspiravo, leccavo dalla figa all’ano e viceversa, mi fermavo nel punto per loro più eccitante, mi premeva la testa sulla figa fino a quando l’urlo liberatorio disse che aveva goduto. Marta che succhiava il cazzo la distesi per bene e la infilzai come la spada di Zorro, mezz’ora la tenni sotto pressione, venimmo travolti da un gaudente orgasmo. Nel recupero ”Siete sicure di essere lesbiche” “Non lo siamo” rispose Marta, "Ci piace la figa, ma ci piace anche il cazzo, il tuo è super, finora abbiamo visto solo quelli indecenti” Intervenne la zia “Non ti sei mai masturbato con un compagno”? “Certo che si” “Noi abbiamo fatto lo stesso, però stiamo parlando troppo, diamoci da fare, stai fermo che ti facciamo un lavoro che neanche immagini”…………….
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