La commercialista - parte III

di
genere
etero

La mattina dopo bussò alla porta, entrò con un vassoio di cornetti e del caffè e facemmo colazione insieme seduti di fianco. Aveva una camicetta parzialmente sbottonata dalla quale trabordavano le sue tettone. Scherzammo ad imboccarci e a leccarci lo zucchero che avevamo sulle labbra, si inginocchiò e abbassatomi il pigiama mi disse "ora voglio fare colazione per bene..." ed iniziò a succhiarmelo...era uno spettacolo vedere la sua testa con i riccioli biondi fare il consueto su e giu...dal basso venivano su i suoi odori, un misto di profumo femminile e quello della sua eccitazione. Con una mano avevo tirato fuori una tetta con già un capezzolo bello duro, con l'altra le dettavo il ritmo e dopo circa un quarto d'ora di quel trattamento le dissi che stavo per venire e memore del giorno precedente mi preparai...Con un urlo venni nella sua bocca...schizzi potenti che le inondarono il palato che lei si affrettò ad ingoiare tutto, me lo pulì per bene e se lo tirò fuori con uno schiocco..."...Buona, mi disse". La presi e la stesi sul letto...ora volevo godermela. Iniziai a spogliarla lentamente iniziando dalla camicetta, poi il reggiseno, aveva una bellissima collana di perle che creava un contrasto stupendo con la sua pelle e che si adagiava perfettamente sulle sue tette. Le tolsi anche la gonna e vidi che quella mattina indossava delle autoreggenti e un minuscolo perizoma che a stento conteneva la sua figona...lo sfilai e mi misi a cavalcioni su di lei. Le incrociai le mani sulla testa e presi a succhiare i capezzoli che già erano molto sensibili, iniziò ad ansimare forte...godeva già anche solo succhiandola..Le allargai le gambe e la penetrai..ci trovai un lago di umori e presi a pompare come un forsennato, tanto che a volte il mio cazzo svivolava fuori e nel rimetterlo spesso sbagliavo buco ma senza penetrarla...vedevo comunque che le piaceva e senza chiedere se l'avesse mai fatto le alzai le gambe sulle mie spalle puntai al buchetto e con un colpo secco, anche facilitato dall'abbondante lubrificazione che le era colato sull'ano, glielo spinsi tutto dentro...cacciò un urlo disumano e tentò di divincolarsi..con dolcezza le dissi "..stai calma...ora passa e godrai.." stetti fermo per un pò per lasciarla abituare. Ripresi a pompare lentamente e più pompavo più il suo culo si adattava...Nel frattempo le infilavo un pollice in fica mentre con un dito massaggiavo il clitoride...iniziò ad ansimare forte, sempre più forte..Dimenava la testa da un lato all'altro, diceva parole sconnesse, capivo solo "spingi....di più...dammelo tutto...spaccami tutta"...Godette di culo, me ne accorsi anche perchè sentivo le contrazioni della fica attorno al pollice. Le lasciai il tempo di riprendersi, era rossa in viso ed ansimava..."E' stato bellissimo....ma potevi avvertirmi...non ero preparata", "Ti ho fatta male?" "Un pò", rispose, "ma ora stò bene...", "lo tolgo?" "...sei pazzo?, lascialo lì dov'è". In fatti ero ancora duro dentro di lei e senza uscire me la misi sopra..Era uno spettacolo vederla inculata e con la fica aperta...Iniziò a muoversi, il suo budello mi calzava come un guanto, andava su e giù e contorcendomi riuscii ad infilarle due dita nella fica...Riprese a godere...."Cazzo, Cazzo, Cazzo...che bello...che mi fai???...non ho mai goduto così....mi sento scoppiare la testa e la pancia"..Ora era lei che mi scopava di culo, ma volevo farmela nel modo classico, la feci uscire e la girai a pecorina. Il buco del culo era arrossato ma parzialmente aperto, la feci appoggiare con le tette al materasso e me la inculai di nuovo...era una goduria...andavo avanti e indietro veloce..e stavolta, contrariamente alle mie abitudini, pensavo solo al mio piacere, forse anche perchè sapevo che lei avrebbe goduto comunque..Le davo violenti stoccate tanto che la testa urtava Sulla spalliera del letto. Non sò per quanto me la godetti, il suo culo era accogliente quanto la sua fica, ma alla fine anche io venni riempendole il retto di sborra...Mi accasciai sfinito su di lei...lentamente il cazzo perse consistenza e usci. L'aria che avevo pompato all'interno usciva rumorosamente ma non ci interessava. Mi disse che aveva vissuto una esperienza sconvolgente, che ero stato bravissimo anche se un pò bastardo, ma che forse era stato meglio così, perchè forse se glielo avessi chiesto me lo avrebbe negato per paura del dolore. L'intera giornata trascorse così, tra fantastiche inculate, scopate e pompini intervallate a brevi soste per rifocillarci, fino a pomeriggio inoltrato. Ma ora dovevo ritornare...Gli arrivederci, si sà, lasciano sempre un pò di amaro in bocca, ma fortunatamente meno degli addii perchè c'è la consapevolezza del reincontro...Una lacrima solcava la sua guancia, non le chiesi se era tristezza o gioia...a volte si fondono...ci lasciammo con un casto bacio sulla guancia perchè eravamo in pubblico e mi sussurrò "Ora che ti ho trovato non ti lascio più. Ho scoperto cosa significa essere donna e godere, hai tirato fuori la femmina che è in me e non voglio più rinunciarci. La prossima volta vengo io a trovarti...Organizzati". Così feci, ma questa è un'altra storia.
Per contatti e critiche scopodonnexsetteore@yahoo.it
scritto il
2010-02-19
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