Da etero a bisex
di
Invictus
genere
bisex
In un pomeriggio di primavera, io ed il mio amico Matteo ci siamo accordati per andare assieme alla solita, spesso noiosa, cena di classe. Sono passato a prenderlo ma, essendo arrivato un po’ in anticipo, Matteo mi chiede di entrare. Siamo amici di vecchia data ma con due vite completamente diverse; io sposato con figli mentre lui fidanzato ma non ancora convivente. Entro a casa e lo seguo per chiacchierare mentre lui si finisce di preparare. Siamo in camera da letto, lui con addosso dei pantaloni neri e a torso nudo rivolto verso il comodino sta guardando il cellulare. Con un po’ di invidia mi soffermo sulla sua fisicità; spalle larghe, schiena disegnata è un sedere tondo e alto. Questo pensiero provoca in me un senso di eccitazione, tanto che il mio pene comincia a gonfiarsi. Distolgo lo sguardo e faccio finta di nulla ma Matteo si gira nello stesso istante, si accorge del mio rigonfiamento e sguardo imbarazzato. Mi chiede di avvicinarmi e senza dire nulla lo feci. Il suo petto e addome erano scolpiti alla perfezione.
A voce basa e sensuale mi dice: “se vuoi puoi toccare”.
Un brivido mi corre lungo la schiena ed il mio pene diventa subito eretto.
Comincio a tastare il petto e mi soffermo ad accarezzare i capezzoli. Scendo con entrambe le mani lungo i fianchi e arrivo a tastare i glutei marmorei. Con una mano gli slaccio i pantaloni che cadono a terra in un istante. Lo slip bianco in un corpo come quello di Matteo ha un suo perché. Noto subito che anche il suo pene era tutt’altro che floscio.
Passo ora a leccare i suoi capezzoli e nel contempo comincio a spogliarmi anche io. Matteo sta godendo in silenzio; lo percepisco dal respiro. Rimasto in intimo scendo con la bocca lungo l’addome e con una spinta lo faccio stendere nel letto con le gambe a penzoloni lungo il bordo. Con un dito sposto le sue mutande per far uscire lo scroto depilato e comincio a leccarlo. Matteo non riesce più a trattenersi e comincia ad ansimare. Dopo poco gli sfilo le mutande, prendo la sua grossa venosa asta e me la metto in bocca. È la prima volta che faccio sesso con un uomo ma sembra lo sappia fare da sempre. Con movimenti costanti stavo facendo un pompino come sarebbe sempre piaciuto lo facessero a me… Mi soffermo spesso sul glande muovendo la lingua sul frenulo; quando lo faccio Matteo trema dall’eccitazione. Con la coda dell’occhio noto del gel lubrificante sotto il comodino. Senza interrompere il mio lavoro lo prendo e bagno le punte dell’indice e medio della mano destra. Così scivolose le appoggio sull’ano di Matteo che, colto alla sprovvista, strizza subito le chiappe. Appena torna a rilassarsi comincio a massaggiare con delicatezza il suo buco e di tanto in tanto scivolo al suo interno.
Sento che Matteo respira più profondamente e capisco che stiamo arrivando alla fine dell’amplesso. Mi tolgo anche io le mutande, prendo del gel, sporco il mio ano, salgo a cavalcioni su Matteo e faccio entrare il suo bel pene dentro il mio culo. La sensazione non l’avevo mai provata ed è estremamente piacevole tanto da farmi ansimare. Le mie mani sono appoggiate al suo petto e la testa all’indietro con lo sguardo rivolto verso il soffitto godendo della penetrazione. Due piccoli movimenti sue è giù e Matteo viene dentro di me; un orgasmo lungo e profondo. Assaporo anch’io quel momento: sento il suo pene che palpita allargandomi l’ano ed espelle tutto il suo seme.
Restiamo fermi ancora qualche secondo. Mi alzo trattenendo tutto dentro di me e mi stendo a pancia in giù sopra al letto. Rilasso lo sfintere e sento colare il tutto lungo il perineo e lo scroto. Matteo mi fa girare e comincia lui a farmi un pompino. La mia eccitazione è già elevata; appena mi infila un dito nell’ano, che scivola con estrema facilità, gli riempio la bocca con il mio sperma che ingoia senza indugio.
La mia prima volta l’ho trovata una piacevole esperienza; Matteo invece mi confida che, se capita l’occasione non si pone limiti. Distrattamente ci siamo accorti di essere già in ritardo per la festa. Una doccia veloce assieme e siamo partiti.
A voce basa e sensuale mi dice: “se vuoi puoi toccare”.
Un brivido mi corre lungo la schiena ed il mio pene diventa subito eretto.
Comincio a tastare il petto e mi soffermo ad accarezzare i capezzoli. Scendo con entrambe le mani lungo i fianchi e arrivo a tastare i glutei marmorei. Con una mano gli slaccio i pantaloni che cadono a terra in un istante. Lo slip bianco in un corpo come quello di Matteo ha un suo perché. Noto subito che anche il suo pene era tutt’altro che floscio.
Passo ora a leccare i suoi capezzoli e nel contempo comincio a spogliarmi anche io. Matteo sta godendo in silenzio; lo percepisco dal respiro. Rimasto in intimo scendo con la bocca lungo l’addome e con una spinta lo faccio stendere nel letto con le gambe a penzoloni lungo il bordo. Con un dito sposto le sue mutande per far uscire lo scroto depilato e comincio a leccarlo. Matteo non riesce più a trattenersi e comincia ad ansimare. Dopo poco gli sfilo le mutande, prendo la sua grossa venosa asta e me la metto in bocca. È la prima volta che faccio sesso con un uomo ma sembra lo sappia fare da sempre. Con movimenti costanti stavo facendo un pompino come sarebbe sempre piaciuto lo facessero a me… Mi soffermo spesso sul glande muovendo la lingua sul frenulo; quando lo faccio Matteo trema dall’eccitazione. Con la coda dell’occhio noto del gel lubrificante sotto il comodino. Senza interrompere il mio lavoro lo prendo e bagno le punte dell’indice e medio della mano destra. Così scivolose le appoggio sull’ano di Matteo che, colto alla sprovvista, strizza subito le chiappe. Appena torna a rilassarsi comincio a massaggiare con delicatezza il suo buco e di tanto in tanto scivolo al suo interno.
Sento che Matteo respira più profondamente e capisco che stiamo arrivando alla fine dell’amplesso. Mi tolgo anche io le mutande, prendo del gel, sporco il mio ano, salgo a cavalcioni su Matteo e faccio entrare il suo bel pene dentro il mio culo. La sensazione non l’avevo mai provata ed è estremamente piacevole tanto da farmi ansimare. Le mie mani sono appoggiate al suo petto e la testa all’indietro con lo sguardo rivolto verso il soffitto godendo della penetrazione. Due piccoli movimenti sue è giù e Matteo viene dentro di me; un orgasmo lungo e profondo. Assaporo anch’io quel momento: sento il suo pene che palpita allargandomi l’ano ed espelle tutto il suo seme.
Restiamo fermi ancora qualche secondo. Mi alzo trattenendo tutto dentro di me e mi stendo a pancia in giù sopra al letto. Rilasso lo sfintere e sento colare il tutto lungo il perineo e lo scroto. Matteo mi fa girare e comincia lui a farmi un pompino. La mia eccitazione è già elevata; appena mi infila un dito nell’ano, che scivola con estrema facilità, gli riempio la bocca con il mio sperma che ingoia senza indugio.
La mia prima volta l’ho trovata una piacevole esperienza; Matteo invece mi confida che, se capita l’occasione non si pone limiti. Distrattamente ci siamo accorti di essere già in ritardo per la festa. Una doccia veloce assieme e siamo partiti.
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