L'inculata non è una passeggiata
di
Anton Patè
genere
sadomaso
Silvanetta, lo dice il nome stesso è una donna piccolina. Peso inferiore a 40 Kg, invero sui 36 con un'altezza 150 e ovviamente una taglia xxs. Età sui 55 anni. Da quando l'ho conosciuta una sera al ristorante, anzi in trattoria agricola, il pensierino ce l'ho fatto: chissà come strilla a prenderlo in vagina e figuriamoci nel retto.
Il momento di sdraiarla in macchina è arrivato prima che me lo aspettassi possibile. Mi sono appartato in campagna e ho buttato giù il sedile. Sollevato la gonna e ... La vagina di silvaneta era bagnata, ma il cazzo entrando a metà già la faceva strillare, come nel film "ninfa plebea", dove però l'attrice Stefania Sandrelli su letteralmente sfondata dal mitico "militare supersupersuperdotato" fino a morire di emorragia. Indimenticabile la scena della corsa in pronto soccorso, trasportando la "sfondata" già deceduta per perdita massiva di sangue, sulla carriola agricola. Durante il coito mortale la Stefania emise uno strillo agghiacciante urlando: èè troppoo!!!!
Silvanetta strillacchiava col cazzo dentro la vagina, che non ne voleva saper di entrare più della metà. Praticamente entrava un 10 - 12 centimetri, dei 22 che era lungo e di diametro 5,5 cm abbondanti. Duro come un tubo di ferro, la faceva mugulare di dolore, ma non c'era niente da fare a mandarglielo su. Io stavo per lasciar perdere ma silvanetta volle essere scopata fino a che venne. Mi attrezzai per fare un po' di su e giù senza spingerglielo più di tanto, per farle sentire il gusto della stantuffata su e giù e non il dolore, dando 9 colpi leggeri e uno un pochino pesante, ma senza farla urlare. Stringeva solo i denti solvenetta al colpo di reni più pesante. Arrapato da quella stretta di denti iniziai un ritmo sempre più crescente: 8 colpi leggeri e non pesantuccio. Poi 7 clpi leggeri e non pesantuccio. Poi 6 leggeri e uno pesantuccio. Quando arrivai a metà e metà, vale a dire cinque leggeri seguiti da cinque pesanti, silvanewtta iniziò a sbavare a a stringermi a se tanto che subito passai a 10 colpi pesantucci e silvanetta si abba ndonò ad un orgasmo osceno, con tono gutturale. A quel punto detti un colpo forte che la feci letteralmente svenire dal dolore. O forse svenne per l'orgasmo in finale. Fatto sta che silvanetta sembrò perdere letteralmente i sensi e non sentire più dolore alle sucessive spinte da forsennato, che le fecero premere la mia durissima cappella sul muso di tinca. Così si chiama, no? Si riprese quando estrassi il cazzo per non borrarle dentro, anche sera ultacinquatenne e credo che non ci fosse proprio pericolo di ingravidarla. Dicevo, che estrassi il cazzo e le sborrai sulle tette e in faccia e in bocca, alla fine, tentando di farglielo entrare nella piccola bocca. La sborrata in faccia e il tentativo di infilarglielo in bocca, la facero riprendere da quello che praticamente fu un pugno proibito dentro alla sua pancia. Si lamentò che le avevo fatto tanto male dentro alla pancia. Scopare in quella maniera era divino, comunque. Nelle femmine normo dimensionate più glielo butti su e più gli entrerebbe ancora, se fosse più lungo. Difficilmente svengono da dolore per il cazzo troppo su. L'esperienza di una donna piccolina che non le entra che metà cazzo, non l'avevo fatta ancora. Avevo fatto quella di una tardona, che spingeva con le mani la pancia, per non farselo andare su tutto, ma se poi le toglievo le mani e glielo infilavi tutto, andava su e come se andava su.
Insomma la serata fu all'insegna di una bella scopata "novità" per me.
La sera dopo, qualche girono dopo invero, non potei fare a meno di proporre a silvanetta l'anale. Lei, che la sapeva lunga sull'anale, era ben consapevole che nel culo, una volta entrato, la lunghezza poi era indifferente ai fini del dolore. Si trattava di mettersi alla pecorina, piegata per farlo andare su nell'intestino e non farlo spingere nell'ampolla rettale, il cazzo. Però c'era un però. Il problema era farsi entrare 5,5 cm di diametro. Commentò che NON SAREBBE STATA UNA PASSEGGIATA, come andare a prndere il gelato, finì di dire. In effetti già solo il dito indice nello sfintere anale, la faceva gemere di dolore. Era come mettere il dito in un tubicino. La sensazione esatta.
Insomma l'inculata mi disse che non era una cosa che si poteva fare in macchina. Non ci sarebbe stato verso di farlo entrare nel suo culetto. A CASA era "attrezzata". E andammo a casa sua. Non mi permise di vedere quello che cazzo stesse facendo in camera sua e nel suo bagno in camera, dicendomi che mi avrebbe chiamato quando era pronta.
La chiamata arrivò mentre io fantasticavo già gli urli che le avrei fatto fare, che avrebbe sentito la tardona del piano sopra. Mi pregò di non mettere il preservativo, che almeno voleva sentire la sborrata dentro all'intestino.
Testando col dito il suo buco, questa volta non lo sentii più come un tubetto di gomma poco dilatabile, perchè si era dilatato di brutto. Tanto che non lo riconobbi più. Come aver penetrato un tubo per innaffiare da giardino prima in macchina, per poi infilare il dito in qualcosa che assomigliava ad una vagina dilatata.
Era tutto lubrificato con del burro da cucina e dentro si sentiva che era pieno di panna
montata riscaldata pure. Silvanetta mi ha portato in salotto dove si è appecoronata sul tavolo di noce. Mettendosi proprio a 90 °. Era arrapante, perchè si era messa pure una vestaglietta corta rossa e le calze nere col reggicalze. Non toccava coi piedi per terra e sembrava una bamboletta alla pecorina su un tavolo. Rendendosi conto che non toccare coi piedi non la faceva stare comoda, è passata ad appecoronarsi sul divanetto, dove puntava bene i piedi a terra e aveva dilatato le gambe. Il cazzo me lo fece esplodere di arrapamento silvanetta, quando mi accorsi che si portava dietro un asciugamano da bagno. Io credetti che fosse per morderlo e non urlare dal dolore, che l'avrebbero davvero sentita al piano sopra, nella casa moderna dove è tutto sottile e "acustico", compresi i pavimenti. Infatti spinsi forte a più non posso nel mandarglelo su, con l'intenzione sadica di farle male. Ci rimasi male che le entrò di colpo facendola solo gemere e non morse affatto l'asciugamano. Che cazzo ci doveva fare col quel cazzo di asciugamano?
Io incominciai a darci dentro con i colpi di reni, sempre col ritmo 1 botta forte e 9 lievi, poi crescente. L'intestino dentro lo sentivo aderire bene al cazzo. E sentivo il caldo di quella cazzo di panna con la quale deve essersi riempita. Ma non ho fatto in tempo a passare a tanti colpi forti, che quando ho spinto forte 5 volte, infilandoglielo su a più non posso, silvanetta si è vomitata tutta la merenda. Non aveva
ancora centato. Ecco che cazzo ci doveva fare con l'asciugamano. Sapeva che col cazzo bello su, le si sarebbe stimolato il vomito. Se lo sapeva l'aveva rifatto, la maialona.
Questo scoprirla gran porcona, mi ha fatto eccitare e venire di getto, proprio mentre lei eiettava il vomito. Quando glielo ho sfilato via il cazzo è corsa via in bagno.
A conti fatti l'orgasmo non aveva fatto in tempo a provarlo e pertanto la volevo sbattere a gambe aperte sul tavolo, quando è tornata persino rivestita, per sditalinarla.
Mi ha spiegato che non serviva che la facessi venire, perchè si era masturbata in camera, ancora eccitatissima dal senso di vomito che l'inculata le aveva scatenato. Mi ha confessato che quando l'inculata la fa vomitare, per lei è l'apoteosi del gusto. Le capita solo con lunghezze di cazzo cospicue e con durezze di cazzo non comuni e con violenza nell'essere sbattuta non da impiegato statale, ma da energumeno campagnolo.
In effetti io quando mi sbatto una femmina e specie se la inculo, divento peggio di un gorilla e questa differenza tra le mie dimensioni (sono alto 1,90 e peso 100 Kg) e quelle della piccolina silvanetta, mi hanno scatenato una libidine sadica indicibile. Con un culetto come quello di silvanetta il cazzo va su tutto. Con i culi di femmine maggiorate rimene metà tra le chiappe e metà per infilarlo su. In questo caso tutti i 22 cm sono entrati nella pancetta di silvanetta, facendomelo immaginare che le arrivava alla terza vertebra lombare, come minimo. Se non alla quarta, a pensarci bene. Quendo ho cheisto a silvenetta come fosse andata l'inculata, mi ha risposto: non è stata una passeggiata, come andare a prendere il gelato. E questa frase me la ricorderò sempre. Come posso scordarmela?
Il momento di sdraiarla in macchina è arrivato prima che me lo aspettassi possibile. Mi sono appartato in campagna e ho buttato giù il sedile. Sollevato la gonna e ... La vagina di silvaneta era bagnata, ma il cazzo entrando a metà già la faceva strillare, come nel film "ninfa plebea", dove però l'attrice Stefania Sandrelli su letteralmente sfondata dal mitico "militare supersupersuperdotato" fino a morire di emorragia. Indimenticabile la scena della corsa in pronto soccorso, trasportando la "sfondata" già deceduta per perdita massiva di sangue, sulla carriola agricola. Durante il coito mortale la Stefania emise uno strillo agghiacciante urlando: èè troppoo!!!!
Silvanetta strillacchiava col cazzo dentro la vagina, che non ne voleva saper di entrare più della metà. Praticamente entrava un 10 - 12 centimetri, dei 22 che era lungo e di diametro 5,5 cm abbondanti. Duro come un tubo di ferro, la faceva mugulare di dolore, ma non c'era niente da fare a mandarglielo su. Io stavo per lasciar perdere ma silvanetta volle essere scopata fino a che venne. Mi attrezzai per fare un po' di su e giù senza spingerglielo più di tanto, per farle sentire il gusto della stantuffata su e giù e non il dolore, dando 9 colpi leggeri e uno un pochino pesante, ma senza farla urlare. Stringeva solo i denti solvenetta al colpo di reni più pesante. Arrapato da quella stretta di denti iniziai un ritmo sempre più crescente: 8 colpi leggeri e non pesantuccio. Poi 7 clpi leggeri e non pesantuccio. Poi 6 leggeri e uno pesantuccio. Quando arrivai a metà e metà, vale a dire cinque leggeri seguiti da cinque pesanti, silvanewtta iniziò a sbavare a a stringermi a se tanto che subito passai a 10 colpi pesantucci e silvanetta si abba ndonò ad un orgasmo osceno, con tono gutturale. A quel punto detti un colpo forte che la feci letteralmente svenire dal dolore. O forse svenne per l'orgasmo in finale. Fatto sta che silvanetta sembrò perdere letteralmente i sensi e non sentire più dolore alle sucessive spinte da forsennato, che le fecero premere la mia durissima cappella sul muso di tinca. Così si chiama, no? Si riprese quando estrassi il cazzo per non borrarle dentro, anche sera ultacinquatenne e credo che non ci fosse proprio pericolo di ingravidarla. Dicevo, che estrassi il cazzo e le sborrai sulle tette e in faccia e in bocca, alla fine, tentando di farglielo entrare nella piccola bocca. La sborrata in faccia e il tentativo di infilarglielo in bocca, la facero riprendere da quello che praticamente fu un pugno proibito dentro alla sua pancia. Si lamentò che le avevo fatto tanto male dentro alla pancia. Scopare in quella maniera era divino, comunque. Nelle femmine normo dimensionate più glielo butti su e più gli entrerebbe ancora, se fosse più lungo. Difficilmente svengono da dolore per il cazzo troppo su. L'esperienza di una donna piccolina che non le entra che metà cazzo, non l'avevo fatta ancora. Avevo fatto quella di una tardona, che spingeva con le mani la pancia, per non farselo andare su tutto, ma se poi le toglievo le mani e glielo infilavi tutto, andava su e come se andava su.
Insomma la serata fu all'insegna di una bella scopata "novità" per me.
La sera dopo, qualche girono dopo invero, non potei fare a meno di proporre a silvanetta l'anale. Lei, che la sapeva lunga sull'anale, era ben consapevole che nel culo, una volta entrato, la lunghezza poi era indifferente ai fini del dolore. Si trattava di mettersi alla pecorina, piegata per farlo andare su nell'intestino e non farlo spingere nell'ampolla rettale, il cazzo. Però c'era un però. Il problema era farsi entrare 5,5 cm di diametro. Commentò che NON SAREBBE STATA UNA PASSEGGIATA, come andare a prndere il gelato, finì di dire. In effetti già solo il dito indice nello sfintere anale, la faceva gemere di dolore. Era come mettere il dito in un tubicino. La sensazione esatta.
Insomma l'inculata mi disse che non era una cosa che si poteva fare in macchina. Non ci sarebbe stato verso di farlo entrare nel suo culetto. A CASA era "attrezzata". E andammo a casa sua. Non mi permise di vedere quello che cazzo stesse facendo in camera sua e nel suo bagno in camera, dicendomi che mi avrebbe chiamato quando era pronta.
La chiamata arrivò mentre io fantasticavo già gli urli che le avrei fatto fare, che avrebbe sentito la tardona del piano sopra. Mi pregò di non mettere il preservativo, che almeno voleva sentire la sborrata dentro all'intestino.
Testando col dito il suo buco, questa volta non lo sentii più come un tubetto di gomma poco dilatabile, perchè si era dilatato di brutto. Tanto che non lo riconobbi più. Come aver penetrato un tubo per innaffiare da giardino prima in macchina, per poi infilare il dito in qualcosa che assomigliava ad una vagina dilatata.
Era tutto lubrificato con del burro da cucina e dentro si sentiva che era pieno di panna
montata riscaldata pure. Silvanetta mi ha portato in salotto dove si è appecoronata sul tavolo di noce. Mettendosi proprio a 90 °. Era arrapante, perchè si era messa pure una vestaglietta corta rossa e le calze nere col reggicalze. Non toccava coi piedi per terra e sembrava una bamboletta alla pecorina su un tavolo. Rendendosi conto che non toccare coi piedi non la faceva stare comoda, è passata ad appecoronarsi sul divanetto, dove puntava bene i piedi a terra e aveva dilatato le gambe. Il cazzo me lo fece esplodere di arrapamento silvanetta, quando mi accorsi che si portava dietro un asciugamano da bagno. Io credetti che fosse per morderlo e non urlare dal dolore, che l'avrebbero davvero sentita al piano sopra, nella casa moderna dove è tutto sottile e "acustico", compresi i pavimenti. Infatti spinsi forte a più non posso nel mandarglelo su, con l'intenzione sadica di farle male. Ci rimasi male che le entrò di colpo facendola solo gemere e non morse affatto l'asciugamano. Che cazzo ci doveva fare col quel cazzo di asciugamano?
Io incominciai a darci dentro con i colpi di reni, sempre col ritmo 1 botta forte e 9 lievi, poi crescente. L'intestino dentro lo sentivo aderire bene al cazzo. E sentivo il caldo di quella cazzo di panna con la quale deve essersi riempita. Ma non ho fatto in tempo a passare a tanti colpi forti, che quando ho spinto forte 5 volte, infilandoglielo su a più non posso, silvanetta si è vomitata tutta la merenda. Non aveva
ancora centato. Ecco che cazzo ci doveva fare con l'asciugamano. Sapeva che col cazzo bello su, le si sarebbe stimolato il vomito. Se lo sapeva l'aveva rifatto, la maialona.
Questo scoprirla gran porcona, mi ha fatto eccitare e venire di getto, proprio mentre lei eiettava il vomito. Quando glielo ho sfilato via il cazzo è corsa via in bagno.
A conti fatti l'orgasmo non aveva fatto in tempo a provarlo e pertanto la volevo sbattere a gambe aperte sul tavolo, quando è tornata persino rivestita, per sditalinarla.
Mi ha spiegato che non serviva che la facessi venire, perchè si era masturbata in camera, ancora eccitatissima dal senso di vomito che l'inculata le aveva scatenato. Mi ha confessato che quando l'inculata la fa vomitare, per lei è l'apoteosi del gusto. Le capita solo con lunghezze di cazzo cospicue e con durezze di cazzo non comuni e con violenza nell'essere sbattuta non da impiegato statale, ma da energumeno campagnolo.
In effetti io quando mi sbatto una femmina e specie se la inculo, divento peggio di un gorilla e questa differenza tra le mie dimensioni (sono alto 1,90 e peso 100 Kg) e quelle della piccolina silvanetta, mi hanno scatenato una libidine sadica indicibile. Con un culetto come quello di silvanetta il cazzo va su tutto. Con i culi di femmine maggiorate rimene metà tra le chiappe e metà per infilarlo su. In questo caso tutti i 22 cm sono entrati nella pancetta di silvanetta, facendomelo immaginare che le arrivava alla terza vertebra lombare, come minimo. Se non alla quarta, a pensarci bene. Quendo ho cheisto a silvenetta come fosse andata l'inculata, mi ha risposto: non è stata una passeggiata, come andare a prendere il gelato. E questa frase me la ricorderò sempre. Come posso scordarmela?
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Commenti dei lettori al racconto erotico