Scambio a quattro zampe. Terza parte
di
pennabianca.
genere
zoofilia
Nei due giorni successivi continuiamo ad avere rapporti con entrambi gli animali, poi al venerdì, giorno prima del rientro dei nostri amici ci vengono a trovare i miei suoceri avendo saputo che abbiamo due animali in custodia. Appena arrivata Flavia si lascia annusare da Zoe, mentre Bruno e Mario fanno le coccole a Penny. Poi mentre sono in cucina insieme a mia suocera per preparare delle bibite fresche da portare fuori in giardino lei mi si avvicina e guardandomi dritto negli occhi mi fa una domanda che mi aspettavo.
«Quanto piacere ti ha dato avere quest’animale?»
La guardo, intuisco perfettamente il suo doppio senso, e con un sorriso malizioso le rispondo che mi ha dato lo stesso piacere che dava Zeus a lei. Sorride, poi accarezza ancora l’animale ed infine mi viene vicino e abbracciandomi avvicina il suo volto al mio.
«Amore mio, Zeus era unico! Qualcosa di indescrivibile, non so se questo sia mai in grado di uguagliarlo, ti assicuro che averlo per me è stato un momento unico della mia vita.»
La guardo compiaciuta, i nostri volti sono a breve distanza ci guardiamo direttamente negli occhi mentre le nostre labbra sono così vicine che sento un improvviso desiderio di baciarla. Per un lungo istante restiamo a fissarsi negli occhi quando lei solleva le mani e mi afferra la testa tirandola delicatamente verso di lei fin quando le nostre labbra si uniscono in un bacio voluto e desiderato da entrambe. Stringo i fianchi, l’attirò a me, mentre le nostre lingue si cercano dentro le nostre bocche si trovano e danzano in un bacio carico di passione. Un lungo interminabile bacio, voluto, desiderato da anni, poiché ho sempre sentito il suo sguardo carico di desiderio, addosso a me, anche se solo ora me ne sto rendendo conto, di quanto lei in passato abbia fatto in maniera di farmelo capire. Dopo un lungo istante ci stacchiamo, ora nei nostri occhi c’è qualcosa di diverso, incredibile di unico. Un nuovo fuoco arde dentro di noi, mentre la testa di Zoe si insinua fra di noi facendoci ricordare che anche lui è parte del gioco. Quando stiamo per uscire fuori Flavia mi blocca di colpo, indicandomi la scena che si sta svolgendo sopra la panchina dove sono seduti i nostri uomini, Penny è sdraiata su di loro e con la testa sta letteralmente strusciando il muso sul sesso dei nostri uomini, che evidentemente gradiscono e lasciano fare. Flavia si gira e mi guarda.
«Credo che questa sera ti chiederò, dopo tanto tempo, di avere il piacere di sentire di nuovo un’emozione forte, farmi montare da questo cane.»
Mi dice mentre esce seguita da me dall’animale. Dopo aver sorseggiato una bibita fresca ad un tratto un incredibile silenzio scende tra di noi. Nessuno sembra avere parole da dire o argomenti da trattare, quando Flavia mi prende per mano e accarezzando Zoe ci invita a rientrare perché si è fatto fresco. Appena dentro casa, guarda Bruno negli occhi indica divano dove lui va a sedersi seguito da mio marito. Poi si stringe a me mentre la femmina va di nuovo a sdraiarsi sopra i nostri uomini, per riprendere il gioco che evidentemente faceva fuori con la variante che ora Mario abbassa i pantaloncini ed estrae il suo sesso già duro e teso, subito imitato da Bruno che a sua volta accarezza la femmina da dietro infilando delicatamente un dito dentro il sesso dell’animale che sembra gradire. Flavia invece dopo aver ammirato la scena mi abbraccia di nuovo e torniamo ad unire le nostre bocche in un nuovo bacio carico di passione e di desiderio.
«Finalmente! Ce n’è voluto di tempo, ma finalmente l’hai capito! Non sai da quanto tempo lei voleva stringerti fra le braccia. Figlio mio non avertene a male, ma tua madre ha sempre desiderato leccare tua moglie.»
L’esclamazione di Bruno ha fatto sorridere mio marito, che continua a farsi leccare il cazzo dalla cagna, mentre io sto accarezzando con incredibile desiderio il corpo di mia suocera che si sta spogliando molto velocemente sempre sotto lo sguardo attento di Zoe che segue ogni nostra mossa scodinzolandoci intorno con la lingua fuori dalla bocca. Appena nuda faccio piegare mia suocera a quattro zampe, e subito dopo, Zoe si mette dietro di lei e incomincia a lappare il sesso di Flavia che già gronda umori che l’animale sembra gradire fin quando improvvisamente le sale sopra e con un solo colpo l’infila fino in fondo. Un grido di piacere esce dalla bocca di Flavia che subito inizia a godere incitando l’animale a sbatterla più forte e con più impeto, mentre Bruno dopo essersi abbassato i pantaloni si inginocchia sul divano e da dietro penetra Penny che sembra gradire molto, con guaiti e leccate che mandano in estasi mio marito. Io sto osservando la scena mi sto bagnando fra le cosce in maniera oscena, vengo attirata verso di sé da mia suocera che mi costringe a sdraiarmi davanti a lei e a cosce aperte e ricevo la sua bocca sul mio sesso che inizia leccare procurandomi un piacere incredibile. Un’orgia di sensi e di piacere si scatena senza ritegno. Il primo raggiungere il piacere è Bruno che schizza dentro Penny un orgasmo incredibile potenza facendolo urlare tremare tutto. Poi è la volta di Zoe che inonda la vagina di Flavia, che raggiungere l’ennesimo orgasmo mentre avidamente mi succhia fra le cosce.
«…huummmmmuumu…ahhhhhh…sì...da…quanto tempo…lo desideravo!»
Gode tremando tutta, mentre l’animale ben piantato dentro di lei, le impedisce qualsiasi altro movimento, ma le procure ancora un piacere indescrivibile. Si stacca da me trascinando l’animale con sé, mentre Bruno sfilatosi dalla cagna le si avvicina e le infila in gola il suo sesso ancora sporco e umido del piacere suo e dell’animale. Se lo infila in gola, lo lecca, pulendo tutto fino all’ultima goccia, e segandolo con forza per farlo restare duro mentre io sono oggetto delle attenzioni di mio marito, che viene vicino, e si posiziona dietro di me, e dopo avermi messo a quattro zampe me lo pianta tutto direttamente nel culo. Lo sento entrare con forza, mi apre mi dilata e mi sfonda. Quando sento le sue palle sbattere sulla mia fica ho subito il primo orgasmo. Godo, mentre improvvisamente Penny e si avvicina a me e mi lecca sul muso. Alla vista di questo Mario mi afferra per i fianchi, trascinandomi con sé fin quando lui si siede sul divano e mi fa impalare su di lui a cosce aperte, permettendo così all’animale di leccarmi la fica. Sono sconvolta dal piacere, di quello che provo dietro, con il cazzo di mio marito nel culo, e la lingua della cagna davanti che mi lecca, in maniera sconvolgente procurandomi orgasmi a non finire. Improvvisamente, Flavia sposta l’animale, che ora è lei che mi lecca mentre Zoe a sua volta la sta leccando sotto lo sguardo eccitato di Bruno che si fa strada fra le mie gambe, guarda negli occhi Mario, che, con un cenno d’intesa, approva l’idea, e appoggia il suo sesso fra le labbra della mia fica, e con un movimento lento ma continuo affonda dentro di me. Stretta fra due uomini e impalata su di loro stessi godo come una cagna. Appena lo sento arrivare in fondo ho il primo orgasmo, subito seguito da un altro, e da un altro ancora, che mi sconvolgono, mi fanno impazzire di piacere. Stretta tra i due maschi, che mi pompano alternandosi nei miei buchi, ormai sfondati, e pieni, giro lo sguardo e vedo Flavia con in bocca il sesso di Zoe, mentre lo succhia avidamente, riceve le attenzioni della lingua di Penny che la lecca fra le cosce procurandole spasmi di piacere che la fanno tremare tutta. Si rigira, dopo essersi appoggiata al bordo del divano, attira l’animale su di sé, facendosi penetrare, sollevando le gambe più in alto possibile e questo mi permette di vedere che questa volta anziché davanti Zoe le è entrato diritto del culo e la pompa con un ritmo pazzesco che le procura sicuramente dolore e piacere stravolgendo il suo viso e facendolo urlare tantissimo. Mentre lei gode io non sono da meno. Sfondata, trapanata, dai due maschi, che ben presto sento gonfiarsi e pronti a scaricare dentro di me tutta la loro semenza. Ora mi sbattono insieme, sia tutti e due dentro, che due fuori, poi di nuovo dentro, con impeto e forza, fin quando di colpo si piantano dentro di me, e sento i miei buchi inondarsi di calda semenza. Godo, urlo il mio piacere, l’ennesimo orgasmo. Restano per qualche secondo piantati dentro di me, poi lentamente si sfilano, lasciandomi i miei buchi dilatati pieni che immediatamente vengono fatti oggetto della lingua di Penny. Mi lecca avidamente facendomi piegare in due per l’ennesimo piacere che mi procura. Anche Flavia è scossa dal piacere che l’animale le sta riversando dentro e poiché la posizione è scomoda, sicuramente lei è molto dilatata, il nodo scivola fuori facendo sgorgare l’ennesimo getto di seme animale. Sfiniti ci guardiamo dritti negli occhi e abbracciando i nostri amici a quattro zampe, ci mettiamo a ridere, e a complimentarci fra di noi, per lo splendido momento che abbiamo vissuto. Lentamente riprendiamo il controllo della situazione dopo essersi ripuliti e vestiti Bruno e Flavia ci salutano.
«Ora che avete posto dovrete prendervi un animale per vuoi. Quanto a te mia cara, quello che hai provato questa sera, fra le nostre braccia, era una cosa che noi desideravamo da tempo, spero che non sia solo per questa volta.»
Mi dice Flavia abbracciandomi, seguito dallo sguardo soddisfatto di suo marito. Quando restiamo soli guardo Mario, l’abbraccio con forza, e gli chiedo se fra di noi cambierà qualcosa dopo questo.
«Non avevo mai avuto la conferma di quello che abbiamo scoperto questa sera, non ero certo che il legame fra mia madre e Zeus fosse molto forte. Quanto al suo desiderio di averti fra le braccia, lo sospettavo da tempo. In ogni caso, io ti amo, da impazzire, e per me non è cambiato niente, anzi, direi che il nostro rapporto ne esce ancora più forte.»
L’abbraccio bacio con forza e insieme andiamo letto. Il giorno dopo tornano i proprietari dei cani. Quando i due animali li vedono gli fanno tante feste, gli scodinzolano intorno, e vengono ricambiati con baci abbracci ad entrambi. Li invitiamo a cena da noi, e gli raccontiamo tutto quello che è avvenuto. Contenti, e soddisfatti, di come si sono comportati i loro animali si mettono a fargli le coccole. Zoe dopo un attimo di incertezza incomincia a giocare con Rosa, e poi sempre più intensamente, si mette a leccarle il volto e a insinuarsi fra le sue gambe. Lei dopo un attimo di indecisione, mi guarda, e vede che faccio un cenno d’assenso col capo, si lascia spingere a terra, davanti al divano, e lui subito le infila la testa fra le gambe, mentre Penny è oggetto delle attenzioni dei nostri uomini. Rosa si eccita e si lascia andare con il suo cane.
«...oohh …amore mio! Quanto mi sei mancato! Dai che la tua cagna adesso si lascia montare da te...dai bello…prendimi che ho tanta voglia! Si, vieni...così da bravo!»
Si un attimo si mette carponi, e lo invita a montarla. Mi posiziono di lato e agevolo l’introduzione del cazzo del cane che già cola. Lei ha un vero e proprio sussulto quando lui le entra dentro.
«…aahhh…si amore! Entra! Dai prendimi! Si, sono la tua cagna devota!»
La guardo godere mentre i maschi si godono Penny che lecca Mario, mentre è montata da Gino, che la scopa con tanta passione. Godono, e io li lascio riprendere il legame che hanno con i loro animali, consapevole, che adesso, saranno di nuovo loro i padroni, e io solo una amica. Godono, e poi quando tutto è finito, se ne tronano nella loro casa, seguiti dai due animali che quando sono stati al cancello si sono girati verso di noi, come a chiedere perché noi restavamo in quel posto. La sera a letto mi sono messa a piangere.
«Dai amore non fare così! Ti prometto che ne avremo di nostri e non li dovrai più lasciare, e poi sono solo dall’altro lato del giardino.»
Passano due giorni in cui non abbiamo modo di passare dei momenti con i nostri vicini e i loro amici. La terza sera ci chiamano i genitori di Mario, per sapere se ci farebbe piacere passare dei giorni di vacanza con loro. Flavia mi parla con una dolcezza unica.
«Gioia mia, mi piacerebbe tantissimo passare dei momenti con te, adesso che ci siamo trovate. Naturalmente non voglio assolutamente frappormi fra te e mio figlio, ma solo godere con voi, e del piacere di avervi con noi.»
Naturalmente accettiamo, anche perché desidero in qualche modo staccarmi dal fatto, che ogni volta che vedo Zoe, mi sento un languore al ventre, che mi lascia solo malinconia. Partiamo il sabato. e ci ritroviamo in una splendida villa che si trova in una piccola isola del Tirreno. Flavia mi coccola, e spesso ci dedichiamo dei momenti stupendi, durante i quali, il sesso fra noi si svolge nel massimo della dolcezza. In uno di questi momenti le chiedo di parlarmi di Zeus.
«Se siamo venuti qui è perché qui in questa isola ho scoperto il piacere di essere montata da un animale. Noi avevamo l’abitudine di venire qui in vacanza. Per alcuni anni abbiamo preso una stanza in albergo. Una volta abbiamo conosciuto una signora che aveva un piccolo agriturismo gestito da lei e dal marito. Solo loro due. Tre miniappartamenti molto carini e ben messi, comodi e discreti e molto riservati. Era la fine di agosto, Bruno era dovuto tornare, per un imprevisto di lavoro, e io ero rimasta sola, Mario era in vacanza con te, e un vostro gruppo di amici in Corsica, se non sbaglio. La seconda sera che ero sola, non vi erano altri ospiti, la signora Maria, questo era il suo nome mi chiese se volevo assistere al parto di una cagna che lei aveva nella stalla. Fu una vera emozione, vedere con quanto amore, lei, ebbe cura di quei piccoli animali, appena nati, assieme alla cagna che le lasciava toccare i suoi cuccioli. Il maschio era in disparte, guardava ma non faceva nulla, era in silenzio guardava soltanto. I cani, quattro splendidi alani. Tre femmine e un maschio. Dopo che tutto finì, chiesi come mai, la cagna aveva lasciato che lei toccasse i suoi cuccioli, sapevo che le femmine erano particolarmente gelose. Lei sorrise, e mi disse che in fondo, era una sua amica. In quel momento non ho capito. La sera dopo ho notato che dopo aver sfamato la femmina, che allattava i cuccioli, lei ha portato il maschio in casa con lei. Era tardi, io averi dovuto dormire, ma non quella sera, che sentivo la mancanza del mio uomo e quando mi sono avvicinata alla sua casa ho capito. Stesa sul letto c’era Maria che con l’aiuto del marito si lasciava scopare dal maschio di alano. Uno spettacolo SCONVOLGENTE! Lei lo incitava a farlo più forte, inveiva contro il marito che non lasciava che il cane lo spingesse tutto dentro.
«Dai lascialo! Lo voglio! Dai lascialo che mi sfondi! Si adesso godo! aaaahhhhh …si lo sento mi sventra!»
Sono rimasta sconvolta e mi sono eccitata in maniera incredibile. La scena era sconvolgente. Lei posseduta da quel mostro di cane enorme, possente, che la scopava con un ritmo velocissimo. Poi ad un tratto lei ha emesso un gemito fra il dolore e il piacere e poi il cane è rimasto immobile mentre il marito lo calmava e parlava con la donna.
«Ti ha sfondato! Ti ha inondato di seme…sei la sua cagna! Sei la sua cagna e la mia troia!»
Ero basita. Me ne sono andata a dormire, ma avevo la visione di lei scopata, che mi tornava in mente continuamente. Il giorno dopo, le ho chiesto se mi vendeva il maschio dei cuccioli. Lei mi ha guardato e mi ha chiesto perché il maschio, era meglio una femmina. Io le ho sorriso e poi le ho detto quello che pensavo, così tranquillamente.
«No, la femmina già c’è! Mi serve il maschio che la monti, e la faccia godere, come solo un maschio così possente ci può riuscire.»
Lei mi ha guardato, e per un attimo è rimasta in silenzio.
«Il maschio l’ho promesso ad una signora che lo vuole da tempo. Mi ha già dato un anticipo. Davvero non posso, e poi un maschio da solo non si può avere, bisogna essere in due a reggerlo, è troppo possente, e forte. Un fisico esile come il suo lo spezzerebbe all’istante.»
La guardo e parto all’attacco.
«Le raddoppio il compenso, e poi facciamo una prova. Lei mi lascia montare dal suo alano, e vediamo se lo reggo. Se non ne sono capace, non le farò più nessuna richiesta.»
Mi guarda stupita, mentre io sorrido con malizia. Ci pensa un attimo e poi accetta.
«Va bene. Ti farà assaggiare il mio, ma se non lo reggi mi dai una ricompensa, altrimenti il cucciolo e tuo, ma dovrà essere presente tuo marito, altrimenti io, non mi prendo nessuna responsabilità. Un alano non è una passeggiata, te ne accorgerai, e poi se lo reggi, allora sei troia quanto me!»
Ci siamo messe a ridere. Lei mi ha dato dei consigli, mi ha spiegato come avere un alano, e abbiamo atteso la sera dopo, quando è tornato mio marito. Non sapevo come dirgli che volevo essere scopata da un cane. Dopo una attenta riflessione, ho deciso che ci dovevo provare, lo volevo, e così gli ho parlato a cuore aperto.
«Amore avrei un desiderio da chiederti, vorrei un cane. La signora ha due splendidi alani che hanno avuto una cucciolata, e uno è maschio, lo vorrei come cane in casa nostra. Tu sei spesso via, e io da sola mi sentirei più tranquilla, con un simile amico al fianco.»
Bruno mi ha sorriso e ha accettato subito, ma io volevo anche che sapesse tutto. L’ho abbracciato e baciato, poi l’ho guardato negli occhi, e con un filo di voce, ho continuato a parlare.
«Amore, da tempo, per movimentare le nostre notti, tu mi fai immaginare di avere un altro maschio nel letto che mi scopa, e questo ti eccita, anche se io ti ho detto che di altri uomini non ne voglio. Se tu sei d’accordo, avrei trovato una soluzione, che potrebbe accontentare entrambi. Tu mi vedresti con un altro cazzo, con cui giocare, e io sarei contenta che non sarebbe un altro uomo.»
Mi guarda stupito, e io lo porto in casa di Maria, e gli mostro il cane. Lui per un attimo resta in silenzio, poi un sorriso scioglie la tensione.
«Accidenti! Volevo qualche cosa di forte, ma tu mi prospetti una cosa stupenda, che nemmeno avevo mai preso in considerazione! Approvo all’istante! Ma sarai in grado di reggere un simile colosso?»
Maria gli spiega, che dovrà essere lui, a reggere il cane, altrimenti lei potrebbe soccombere, in compenso se fra loro vi è intesa, Flavia proverà delle esperienze sconvolgenti.
«Dopo abbiamo fatto la prova. Sentirmi dento il cazzo dell’alano mi ha sconvolta. Ho goduto così tanto che il giorno dopo, l’ho passato a letto sfinita, ma molto felice. Maria ha detto a Bruno, che avrebbe avuto cura del cucciolo per tre mesi, durante i quali noi dovevano venire a trovarlo spesso. Quando l’ho portato a casa nostra, ero così emozionata che quasi non ci credevo. Per otto anni ho vissuto delle esperienze uniche e irripetibili. Zeus mi stordiva. Mi sfasciava ogni buco, e a volte ci volevano due giorni per riprendermi, ma credimi erano momenti di puro piacere.»
Passiamo la vacanza in maniera stupenda, e quando torniamo a casa troviamo una brutta notizia. Gino e Rosa sono rimasti vittima di un incidente stradale. Mario si mette in contatto con la figlia per chiedere l’affidamento dei due cani. Ovvio che lei non pone nessuna condizione. Due mesi dopo una giovane coppia di sposi Paolo e Sabrina acquistano la villetta dei nostri amici, e la cosa che più ci fa piacere, che hanno un bel esemplare di dalmata, di nome Billy, che subito fa amicizia con i nostri cani. Tre settimane dopo mi scopo Billy, mentre Paolo, scopre, quanto è brava Penny a leccare e succhiare il cazzo, mentre Sabrina si gode Zoe. Uno scambio stupendo che ci fa godere molto e apre interessanti prospettive per il futuro.
«Quanto piacere ti ha dato avere quest’animale?»
La guardo, intuisco perfettamente il suo doppio senso, e con un sorriso malizioso le rispondo che mi ha dato lo stesso piacere che dava Zeus a lei. Sorride, poi accarezza ancora l’animale ed infine mi viene vicino e abbracciandomi avvicina il suo volto al mio.
«Amore mio, Zeus era unico! Qualcosa di indescrivibile, non so se questo sia mai in grado di uguagliarlo, ti assicuro che averlo per me è stato un momento unico della mia vita.»
La guardo compiaciuta, i nostri volti sono a breve distanza ci guardiamo direttamente negli occhi mentre le nostre labbra sono così vicine che sento un improvviso desiderio di baciarla. Per un lungo istante restiamo a fissarsi negli occhi quando lei solleva le mani e mi afferra la testa tirandola delicatamente verso di lei fin quando le nostre labbra si uniscono in un bacio voluto e desiderato da entrambe. Stringo i fianchi, l’attirò a me, mentre le nostre lingue si cercano dentro le nostre bocche si trovano e danzano in un bacio carico di passione. Un lungo interminabile bacio, voluto, desiderato da anni, poiché ho sempre sentito il suo sguardo carico di desiderio, addosso a me, anche se solo ora me ne sto rendendo conto, di quanto lei in passato abbia fatto in maniera di farmelo capire. Dopo un lungo istante ci stacchiamo, ora nei nostri occhi c’è qualcosa di diverso, incredibile di unico. Un nuovo fuoco arde dentro di noi, mentre la testa di Zoe si insinua fra di noi facendoci ricordare che anche lui è parte del gioco. Quando stiamo per uscire fuori Flavia mi blocca di colpo, indicandomi la scena che si sta svolgendo sopra la panchina dove sono seduti i nostri uomini, Penny è sdraiata su di loro e con la testa sta letteralmente strusciando il muso sul sesso dei nostri uomini, che evidentemente gradiscono e lasciano fare. Flavia si gira e mi guarda.
«Credo che questa sera ti chiederò, dopo tanto tempo, di avere il piacere di sentire di nuovo un’emozione forte, farmi montare da questo cane.»
Mi dice mentre esce seguita da me dall’animale. Dopo aver sorseggiato una bibita fresca ad un tratto un incredibile silenzio scende tra di noi. Nessuno sembra avere parole da dire o argomenti da trattare, quando Flavia mi prende per mano e accarezzando Zoe ci invita a rientrare perché si è fatto fresco. Appena dentro casa, guarda Bruno negli occhi indica divano dove lui va a sedersi seguito da mio marito. Poi si stringe a me mentre la femmina va di nuovo a sdraiarsi sopra i nostri uomini, per riprendere il gioco che evidentemente faceva fuori con la variante che ora Mario abbassa i pantaloncini ed estrae il suo sesso già duro e teso, subito imitato da Bruno che a sua volta accarezza la femmina da dietro infilando delicatamente un dito dentro il sesso dell’animale che sembra gradire. Flavia invece dopo aver ammirato la scena mi abbraccia di nuovo e torniamo ad unire le nostre bocche in un nuovo bacio carico di passione e di desiderio.
«Finalmente! Ce n’è voluto di tempo, ma finalmente l’hai capito! Non sai da quanto tempo lei voleva stringerti fra le braccia. Figlio mio non avertene a male, ma tua madre ha sempre desiderato leccare tua moglie.»
L’esclamazione di Bruno ha fatto sorridere mio marito, che continua a farsi leccare il cazzo dalla cagna, mentre io sto accarezzando con incredibile desiderio il corpo di mia suocera che si sta spogliando molto velocemente sempre sotto lo sguardo attento di Zoe che segue ogni nostra mossa scodinzolandoci intorno con la lingua fuori dalla bocca. Appena nuda faccio piegare mia suocera a quattro zampe, e subito dopo, Zoe si mette dietro di lei e incomincia a lappare il sesso di Flavia che già gronda umori che l’animale sembra gradire fin quando improvvisamente le sale sopra e con un solo colpo l’infila fino in fondo. Un grido di piacere esce dalla bocca di Flavia che subito inizia a godere incitando l’animale a sbatterla più forte e con più impeto, mentre Bruno dopo essersi abbassato i pantaloni si inginocchia sul divano e da dietro penetra Penny che sembra gradire molto, con guaiti e leccate che mandano in estasi mio marito. Io sto osservando la scena mi sto bagnando fra le cosce in maniera oscena, vengo attirata verso di sé da mia suocera che mi costringe a sdraiarmi davanti a lei e a cosce aperte e ricevo la sua bocca sul mio sesso che inizia leccare procurandomi un piacere incredibile. Un’orgia di sensi e di piacere si scatena senza ritegno. Il primo raggiungere il piacere è Bruno che schizza dentro Penny un orgasmo incredibile potenza facendolo urlare tremare tutto. Poi è la volta di Zoe che inonda la vagina di Flavia, che raggiungere l’ennesimo orgasmo mentre avidamente mi succhia fra le cosce.
«…huummmmmuumu…ahhhhhh…sì...da…quanto tempo…lo desideravo!»
Gode tremando tutta, mentre l’animale ben piantato dentro di lei, le impedisce qualsiasi altro movimento, ma le procure ancora un piacere indescrivibile. Si stacca da me trascinando l’animale con sé, mentre Bruno sfilatosi dalla cagna le si avvicina e le infila in gola il suo sesso ancora sporco e umido del piacere suo e dell’animale. Se lo infila in gola, lo lecca, pulendo tutto fino all’ultima goccia, e segandolo con forza per farlo restare duro mentre io sono oggetto delle attenzioni di mio marito, che viene vicino, e si posiziona dietro di me, e dopo avermi messo a quattro zampe me lo pianta tutto direttamente nel culo. Lo sento entrare con forza, mi apre mi dilata e mi sfonda. Quando sento le sue palle sbattere sulla mia fica ho subito il primo orgasmo. Godo, mentre improvvisamente Penny e si avvicina a me e mi lecca sul muso. Alla vista di questo Mario mi afferra per i fianchi, trascinandomi con sé fin quando lui si siede sul divano e mi fa impalare su di lui a cosce aperte, permettendo così all’animale di leccarmi la fica. Sono sconvolta dal piacere, di quello che provo dietro, con il cazzo di mio marito nel culo, e la lingua della cagna davanti che mi lecca, in maniera sconvolgente procurandomi orgasmi a non finire. Improvvisamente, Flavia sposta l’animale, che ora è lei che mi lecca mentre Zoe a sua volta la sta leccando sotto lo sguardo eccitato di Bruno che si fa strada fra le mie gambe, guarda negli occhi Mario, che, con un cenno d’intesa, approva l’idea, e appoggia il suo sesso fra le labbra della mia fica, e con un movimento lento ma continuo affonda dentro di me. Stretta fra due uomini e impalata su di loro stessi godo come una cagna. Appena lo sento arrivare in fondo ho il primo orgasmo, subito seguito da un altro, e da un altro ancora, che mi sconvolgono, mi fanno impazzire di piacere. Stretta tra i due maschi, che mi pompano alternandosi nei miei buchi, ormai sfondati, e pieni, giro lo sguardo e vedo Flavia con in bocca il sesso di Zoe, mentre lo succhia avidamente, riceve le attenzioni della lingua di Penny che la lecca fra le cosce procurandole spasmi di piacere che la fanno tremare tutta. Si rigira, dopo essersi appoggiata al bordo del divano, attira l’animale su di sé, facendosi penetrare, sollevando le gambe più in alto possibile e questo mi permette di vedere che questa volta anziché davanti Zoe le è entrato diritto del culo e la pompa con un ritmo pazzesco che le procura sicuramente dolore e piacere stravolgendo il suo viso e facendolo urlare tantissimo. Mentre lei gode io non sono da meno. Sfondata, trapanata, dai due maschi, che ben presto sento gonfiarsi e pronti a scaricare dentro di me tutta la loro semenza. Ora mi sbattono insieme, sia tutti e due dentro, che due fuori, poi di nuovo dentro, con impeto e forza, fin quando di colpo si piantano dentro di me, e sento i miei buchi inondarsi di calda semenza. Godo, urlo il mio piacere, l’ennesimo orgasmo. Restano per qualche secondo piantati dentro di me, poi lentamente si sfilano, lasciandomi i miei buchi dilatati pieni che immediatamente vengono fatti oggetto della lingua di Penny. Mi lecca avidamente facendomi piegare in due per l’ennesimo piacere che mi procura. Anche Flavia è scossa dal piacere che l’animale le sta riversando dentro e poiché la posizione è scomoda, sicuramente lei è molto dilatata, il nodo scivola fuori facendo sgorgare l’ennesimo getto di seme animale. Sfiniti ci guardiamo dritti negli occhi e abbracciando i nostri amici a quattro zampe, ci mettiamo a ridere, e a complimentarci fra di noi, per lo splendido momento che abbiamo vissuto. Lentamente riprendiamo il controllo della situazione dopo essersi ripuliti e vestiti Bruno e Flavia ci salutano.
«Ora che avete posto dovrete prendervi un animale per vuoi. Quanto a te mia cara, quello che hai provato questa sera, fra le nostre braccia, era una cosa che noi desideravamo da tempo, spero che non sia solo per questa volta.»
Mi dice Flavia abbracciandomi, seguito dallo sguardo soddisfatto di suo marito. Quando restiamo soli guardo Mario, l’abbraccio con forza, e gli chiedo se fra di noi cambierà qualcosa dopo questo.
«Non avevo mai avuto la conferma di quello che abbiamo scoperto questa sera, non ero certo che il legame fra mia madre e Zeus fosse molto forte. Quanto al suo desiderio di averti fra le braccia, lo sospettavo da tempo. In ogni caso, io ti amo, da impazzire, e per me non è cambiato niente, anzi, direi che il nostro rapporto ne esce ancora più forte.»
L’abbraccio bacio con forza e insieme andiamo letto. Il giorno dopo tornano i proprietari dei cani. Quando i due animali li vedono gli fanno tante feste, gli scodinzolano intorno, e vengono ricambiati con baci abbracci ad entrambi. Li invitiamo a cena da noi, e gli raccontiamo tutto quello che è avvenuto. Contenti, e soddisfatti, di come si sono comportati i loro animali si mettono a fargli le coccole. Zoe dopo un attimo di incertezza incomincia a giocare con Rosa, e poi sempre più intensamente, si mette a leccarle il volto e a insinuarsi fra le sue gambe. Lei dopo un attimo di indecisione, mi guarda, e vede che faccio un cenno d’assenso col capo, si lascia spingere a terra, davanti al divano, e lui subito le infila la testa fra le gambe, mentre Penny è oggetto delle attenzioni dei nostri uomini. Rosa si eccita e si lascia andare con il suo cane.
«...oohh …amore mio! Quanto mi sei mancato! Dai che la tua cagna adesso si lascia montare da te...dai bello…prendimi che ho tanta voglia! Si, vieni...così da bravo!»
Si un attimo si mette carponi, e lo invita a montarla. Mi posiziono di lato e agevolo l’introduzione del cazzo del cane che già cola. Lei ha un vero e proprio sussulto quando lui le entra dentro.
«…aahhh…si amore! Entra! Dai prendimi! Si, sono la tua cagna devota!»
La guardo godere mentre i maschi si godono Penny che lecca Mario, mentre è montata da Gino, che la scopa con tanta passione. Godono, e io li lascio riprendere il legame che hanno con i loro animali, consapevole, che adesso, saranno di nuovo loro i padroni, e io solo una amica. Godono, e poi quando tutto è finito, se ne tronano nella loro casa, seguiti dai due animali che quando sono stati al cancello si sono girati verso di noi, come a chiedere perché noi restavamo in quel posto. La sera a letto mi sono messa a piangere.
«Dai amore non fare così! Ti prometto che ne avremo di nostri e non li dovrai più lasciare, e poi sono solo dall’altro lato del giardino.»
Passano due giorni in cui non abbiamo modo di passare dei momenti con i nostri vicini e i loro amici. La terza sera ci chiamano i genitori di Mario, per sapere se ci farebbe piacere passare dei giorni di vacanza con loro. Flavia mi parla con una dolcezza unica.
«Gioia mia, mi piacerebbe tantissimo passare dei momenti con te, adesso che ci siamo trovate. Naturalmente non voglio assolutamente frappormi fra te e mio figlio, ma solo godere con voi, e del piacere di avervi con noi.»
Naturalmente accettiamo, anche perché desidero in qualche modo staccarmi dal fatto, che ogni volta che vedo Zoe, mi sento un languore al ventre, che mi lascia solo malinconia. Partiamo il sabato. e ci ritroviamo in una splendida villa che si trova in una piccola isola del Tirreno. Flavia mi coccola, e spesso ci dedichiamo dei momenti stupendi, durante i quali, il sesso fra noi si svolge nel massimo della dolcezza. In uno di questi momenti le chiedo di parlarmi di Zeus.
«Se siamo venuti qui è perché qui in questa isola ho scoperto il piacere di essere montata da un animale. Noi avevamo l’abitudine di venire qui in vacanza. Per alcuni anni abbiamo preso una stanza in albergo. Una volta abbiamo conosciuto una signora che aveva un piccolo agriturismo gestito da lei e dal marito. Solo loro due. Tre miniappartamenti molto carini e ben messi, comodi e discreti e molto riservati. Era la fine di agosto, Bruno era dovuto tornare, per un imprevisto di lavoro, e io ero rimasta sola, Mario era in vacanza con te, e un vostro gruppo di amici in Corsica, se non sbaglio. La seconda sera che ero sola, non vi erano altri ospiti, la signora Maria, questo era il suo nome mi chiese se volevo assistere al parto di una cagna che lei aveva nella stalla. Fu una vera emozione, vedere con quanto amore, lei, ebbe cura di quei piccoli animali, appena nati, assieme alla cagna che le lasciava toccare i suoi cuccioli. Il maschio era in disparte, guardava ma non faceva nulla, era in silenzio guardava soltanto. I cani, quattro splendidi alani. Tre femmine e un maschio. Dopo che tutto finì, chiesi come mai, la cagna aveva lasciato che lei toccasse i suoi cuccioli, sapevo che le femmine erano particolarmente gelose. Lei sorrise, e mi disse che in fondo, era una sua amica. In quel momento non ho capito. La sera dopo ho notato che dopo aver sfamato la femmina, che allattava i cuccioli, lei ha portato il maschio in casa con lei. Era tardi, io averi dovuto dormire, ma non quella sera, che sentivo la mancanza del mio uomo e quando mi sono avvicinata alla sua casa ho capito. Stesa sul letto c’era Maria che con l’aiuto del marito si lasciava scopare dal maschio di alano. Uno spettacolo SCONVOLGENTE! Lei lo incitava a farlo più forte, inveiva contro il marito che non lasciava che il cane lo spingesse tutto dentro.
«Dai lascialo! Lo voglio! Dai lascialo che mi sfondi! Si adesso godo! aaaahhhhh …si lo sento mi sventra!»
Sono rimasta sconvolta e mi sono eccitata in maniera incredibile. La scena era sconvolgente. Lei posseduta da quel mostro di cane enorme, possente, che la scopava con un ritmo velocissimo. Poi ad un tratto lei ha emesso un gemito fra il dolore e il piacere e poi il cane è rimasto immobile mentre il marito lo calmava e parlava con la donna.
«Ti ha sfondato! Ti ha inondato di seme…sei la sua cagna! Sei la sua cagna e la mia troia!»
Ero basita. Me ne sono andata a dormire, ma avevo la visione di lei scopata, che mi tornava in mente continuamente. Il giorno dopo, le ho chiesto se mi vendeva il maschio dei cuccioli. Lei mi ha guardato e mi ha chiesto perché il maschio, era meglio una femmina. Io le ho sorriso e poi le ho detto quello che pensavo, così tranquillamente.
«No, la femmina già c’è! Mi serve il maschio che la monti, e la faccia godere, come solo un maschio così possente ci può riuscire.»
Lei mi ha guardato, e per un attimo è rimasta in silenzio.
«Il maschio l’ho promesso ad una signora che lo vuole da tempo. Mi ha già dato un anticipo. Davvero non posso, e poi un maschio da solo non si può avere, bisogna essere in due a reggerlo, è troppo possente, e forte. Un fisico esile come il suo lo spezzerebbe all’istante.»
La guardo e parto all’attacco.
«Le raddoppio il compenso, e poi facciamo una prova. Lei mi lascia montare dal suo alano, e vediamo se lo reggo. Se non ne sono capace, non le farò più nessuna richiesta.»
Mi guarda stupita, mentre io sorrido con malizia. Ci pensa un attimo e poi accetta.
«Va bene. Ti farà assaggiare il mio, ma se non lo reggi mi dai una ricompensa, altrimenti il cucciolo e tuo, ma dovrà essere presente tuo marito, altrimenti io, non mi prendo nessuna responsabilità. Un alano non è una passeggiata, te ne accorgerai, e poi se lo reggi, allora sei troia quanto me!»
Ci siamo messe a ridere. Lei mi ha dato dei consigli, mi ha spiegato come avere un alano, e abbiamo atteso la sera dopo, quando è tornato mio marito. Non sapevo come dirgli che volevo essere scopata da un cane. Dopo una attenta riflessione, ho deciso che ci dovevo provare, lo volevo, e così gli ho parlato a cuore aperto.
«Amore avrei un desiderio da chiederti, vorrei un cane. La signora ha due splendidi alani che hanno avuto una cucciolata, e uno è maschio, lo vorrei come cane in casa nostra. Tu sei spesso via, e io da sola mi sentirei più tranquilla, con un simile amico al fianco.»
Bruno mi ha sorriso e ha accettato subito, ma io volevo anche che sapesse tutto. L’ho abbracciato e baciato, poi l’ho guardato negli occhi, e con un filo di voce, ho continuato a parlare.
«Amore, da tempo, per movimentare le nostre notti, tu mi fai immaginare di avere un altro maschio nel letto che mi scopa, e questo ti eccita, anche se io ti ho detto che di altri uomini non ne voglio. Se tu sei d’accordo, avrei trovato una soluzione, che potrebbe accontentare entrambi. Tu mi vedresti con un altro cazzo, con cui giocare, e io sarei contenta che non sarebbe un altro uomo.»
Mi guarda stupito, e io lo porto in casa di Maria, e gli mostro il cane. Lui per un attimo resta in silenzio, poi un sorriso scioglie la tensione.
«Accidenti! Volevo qualche cosa di forte, ma tu mi prospetti una cosa stupenda, che nemmeno avevo mai preso in considerazione! Approvo all’istante! Ma sarai in grado di reggere un simile colosso?»
Maria gli spiega, che dovrà essere lui, a reggere il cane, altrimenti lei potrebbe soccombere, in compenso se fra loro vi è intesa, Flavia proverà delle esperienze sconvolgenti.
«Dopo abbiamo fatto la prova. Sentirmi dento il cazzo dell’alano mi ha sconvolta. Ho goduto così tanto che il giorno dopo, l’ho passato a letto sfinita, ma molto felice. Maria ha detto a Bruno, che avrebbe avuto cura del cucciolo per tre mesi, durante i quali noi dovevano venire a trovarlo spesso. Quando l’ho portato a casa nostra, ero così emozionata che quasi non ci credevo. Per otto anni ho vissuto delle esperienze uniche e irripetibili. Zeus mi stordiva. Mi sfasciava ogni buco, e a volte ci volevano due giorni per riprendermi, ma credimi erano momenti di puro piacere.»
Passiamo la vacanza in maniera stupenda, e quando torniamo a casa troviamo una brutta notizia. Gino e Rosa sono rimasti vittima di un incidente stradale. Mario si mette in contatto con la figlia per chiedere l’affidamento dei due cani. Ovvio che lei non pone nessuna condizione. Due mesi dopo una giovane coppia di sposi Paolo e Sabrina acquistano la villetta dei nostri amici, e la cosa che più ci fa piacere, che hanno un bel esemplare di dalmata, di nome Billy, che subito fa amicizia con i nostri cani. Tre settimane dopo mi scopo Billy, mentre Paolo, scopre, quanto è brava Penny a leccare e succhiare il cazzo, mentre Sabrina si gode Zoe. Uno scambio stupendo che ci fa godere molto e apre interessanti prospettive per il futuro.
1
2
voti
voti
valutazione
4.1
4.1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Scambio a quattro zampe. Parte seconda.racconto sucessivo
Le foto porno con mio fratello
Commenti dei lettori al racconto erotico