In viaggio con papà.
di
arnauld
genere
incesti
Rappresentante di una serie di aziende, mio padre a casa ci sta pochissimo, ha un valido collaboratore che si chiama Augusto bravo quanto lui. Hanno un pacchetto straordinario da gestire, naturalmente questo lavoro richiede un impegno pressoché continuo. Sono scelte
che si fanno nella vita. Mamma, ormai abituata alle sue assenze, si gestisce autonomamente, io oltre l'impegno della scuola, faccio parte di una squadra di rugby impegnata nel campionato di serie B. All'apparenza una famiglia perfetta o almeno questo credevo. Recentemente mi sono accorto che mamma ha una relazione extraconiugale, forse anche giustificata dalle lunghe assenze di papà, in cui io non mi sono affatto immischiato, lei bellissima donna frequenta palestra e scuola di ballo.
Recentemente Augusto è caduto con la moto, si è rotto tibia e perone con un mese di inattività. Papà mi ha chiesto se potevo dargli una mano. Come potevo deluderlo, ho
accettato, abbiamo salutato mamma, che forse è stata felice di non averci tra le palle,
e siamo partiti. Cavolo non pensavo fosse un lavoro così stancante, si doveva stare a
disposizione dei clienti, non c'erano orari, si tornava in albergo letteralmente distrutti, spesso per la stanchezza si saltava la cena. Un pomeriggio abbiamo deciso di non lavorare, dedicarlo allo svago finalmente. Forse non avevamo l'abitudine di riposare,
ci siamo annoiati, abbiamo cenato in un ristorante super, abbiamo fatto una passeggiata
digestiva e finalmente siamo tornati in albergo. Abbiamo parlato a lungo di vari argomenti, occasioni di parlare tra noi ne avevamo avute veramente poche, mai così direttamente. Ad un tratto mi ha chiesto quale fosse il mio rapporto con mamma. Ho risposto che con mamma ci vedevamo poco, i nostri orari non coincidevano quasi mai. Ho
rivoltato la domanda però "Papà quale è il tuo rapporto con mamma"? "Beh io e mamma ci vediamo pochissimo, quasi mi sentirei di perdonarla se facesse qualche scappatella" Mi
stavo mordendo la lingua per stare zitto, non ce l'ho fatta ""Forse è come tu dici papà,
mamma si vede con un ragazzo appena più grande di me" "Me lo merito, questo maledetto
lavoro ci fa vivere in maniera agiata ma distrugge la famiglia" "Papà non sono nato
ieri, consentimi di dirti che non credo che tu faccia l'angioletto in attesa di mamma"
Mi aspettavo una risposta diretta, invece dopo una lunga pausa "Potrei dirti qualsiasi
cosa, tu mi crederesti ma avrei un problema di coscienza, forse quello che sto per dirti
ti farà male.... Sto con Augusto". "Papà ti sei mai chiesto perché non mi hai visto mai
con una ragazza"? Ora la sorpresa era la sua "Papà io sto con Giancarlo, mio compagno di squadra". Non abbiamo capito più niente ci siamo abbracciati, ci siamo baciati sulla
bocca, è stata una bellissima reazione. "Papà ti ecciti? io non sono Augusto, sento
qualcosa di duro" "Mi eccita che posso confidarmi con mio figlio finalmente, è una
situazione che non avrei mai pensato di vivere, restare solo con le mie colpe, era una
sofferenza continua. Ora eccedo, sono contento che Gloria abbia un ragazzo che la soddisfa" Ci eravamo liberati di quelle che ritenevamo colpe, ora le potevamo vivere
tranquillamente, anzi abbiamo iniziato a parlare di quello che facevamo con i nostri
compagni. Ci siamo eccitati perfino, i nostri cazzi svettavano alti e duri, le nostre
mani si sono incrociate, ho preso il suo cazzo, lui ha preso il mio per una deliziosa
masturbazione a vicenda. Siamo stati insieme ancora venticinque giorni, siamo tornati a casa due volte, non abbiamo rivelato a mamma la nostra storia, neanche lei ci ha rivelato
la sua, quindi pari e patta. Papà è tornato dal suo Augusto ed io al mio Giancarlo.
che si fanno nella vita. Mamma, ormai abituata alle sue assenze, si gestisce autonomamente, io oltre l'impegno della scuola, faccio parte di una squadra di rugby impegnata nel campionato di serie B. All'apparenza una famiglia perfetta o almeno questo credevo. Recentemente mi sono accorto che mamma ha una relazione extraconiugale, forse anche giustificata dalle lunghe assenze di papà, in cui io non mi sono affatto immischiato, lei bellissima donna frequenta palestra e scuola di ballo.
Recentemente Augusto è caduto con la moto, si è rotto tibia e perone con un mese di inattività. Papà mi ha chiesto se potevo dargli una mano. Come potevo deluderlo, ho
accettato, abbiamo salutato mamma, che forse è stata felice di non averci tra le palle,
e siamo partiti. Cavolo non pensavo fosse un lavoro così stancante, si doveva stare a
disposizione dei clienti, non c'erano orari, si tornava in albergo letteralmente distrutti, spesso per la stanchezza si saltava la cena. Un pomeriggio abbiamo deciso di non lavorare, dedicarlo allo svago finalmente. Forse non avevamo l'abitudine di riposare,
ci siamo annoiati, abbiamo cenato in un ristorante super, abbiamo fatto una passeggiata
digestiva e finalmente siamo tornati in albergo. Abbiamo parlato a lungo di vari argomenti, occasioni di parlare tra noi ne avevamo avute veramente poche, mai così direttamente. Ad un tratto mi ha chiesto quale fosse il mio rapporto con mamma. Ho risposto che con mamma ci vedevamo poco, i nostri orari non coincidevano quasi mai. Ho
rivoltato la domanda però "Papà quale è il tuo rapporto con mamma"? "Beh io e mamma ci vediamo pochissimo, quasi mi sentirei di perdonarla se facesse qualche scappatella" Mi
stavo mordendo la lingua per stare zitto, non ce l'ho fatta ""Forse è come tu dici papà,
mamma si vede con un ragazzo appena più grande di me" "Me lo merito, questo maledetto
lavoro ci fa vivere in maniera agiata ma distrugge la famiglia" "Papà non sono nato
ieri, consentimi di dirti che non credo che tu faccia l'angioletto in attesa di mamma"
Mi aspettavo una risposta diretta, invece dopo una lunga pausa "Potrei dirti qualsiasi
cosa, tu mi crederesti ma avrei un problema di coscienza, forse quello che sto per dirti
ti farà male.... Sto con Augusto". "Papà ti sei mai chiesto perché non mi hai visto mai
con una ragazza"? Ora la sorpresa era la sua "Papà io sto con Giancarlo, mio compagno di squadra". Non abbiamo capito più niente ci siamo abbracciati, ci siamo baciati sulla
bocca, è stata una bellissima reazione. "Papà ti ecciti? io non sono Augusto, sento
qualcosa di duro" "Mi eccita che posso confidarmi con mio figlio finalmente, è una
situazione che non avrei mai pensato di vivere, restare solo con le mie colpe, era una
sofferenza continua. Ora eccedo, sono contento che Gloria abbia un ragazzo che la soddisfa" Ci eravamo liberati di quelle che ritenevamo colpe, ora le potevamo vivere
tranquillamente, anzi abbiamo iniziato a parlare di quello che facevamo con i nostri
compagni. Ci siamo eccitati perfino, i nostri cazzi svettavano alti e duri, le nostre
mani si sono incrociate, ho preso il suo cazzo, lui ha preso il mio per una deliziosa
masturbazione a vicenda. Siamo stati insieme ancora venticinque giorni, siamo tornati a casa due volte, non abbiamo rivelato a mamma la nostra storia, neanche lei ci ha rivelato
la sua, quindi pari e patta. Papà è tornato dal suo Augusto ed io al mio Giancarlo.
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Commenti dei lettori al racconto erotico