Cugina al mare 2
di
cugino goloso
genere
incesti
Anna ebbe la felice idea di fermarsi, eravamo sulla strada di campagna che collega il paese al mare, sedici dal motorino con una evidente eccitazione e non ebbi nemmeno il tempo di chiedere il perché di quella sosta che fu lei a parlare.
Anna: ho sentito che al contatto ti sei eccitato cugino;
Io: scusami non volevo ma credo sia normale ci una figa come te eccitarsi;
Scopinammo in una risata.
Anna: adesso? Hai intenzione di continuare a farmelo sentire per tutto il tragitto?
Io: temo di sì, a meno che non torna a guidare io
Anna: sarebbe un peccato, è un bel sentire.
Mi feci coraggio e osai dicendo che ci sarebbe una terza via.
Anna: spiegamela
Io: potresti aiutarmi a farlo calmare
Anna: qui, per strada? E cosa dovrei fare?
Io: potremmo attuare il detto che la cugina è la prima.
La risposta di Anna mi lasciò basito quando mi disse che per lei non sarebbe attuabile non sarei il primo.
Una vampata mi percosse, apprendere che mia cugina, mia coetanea non fosse più vergine mi porto al massimo della eccitazione e se avessimo ripreso il tragitto sarei venuto al primo contatto, misi il motorino sul cavalletto centrale a bordo strada e la invitai verso una torretta a pochi metri dal cigliò stradale,
Ci mettemmo in posizione che dalla strada nessuno potesse vederci e iniziai a palparla ovunque, gli baciavo il collo, la sua pelle era salata per via del bagno al mare fatto poco prima, la mia eccitazione saliva, non avevo mai avuto un rapporto completo, solo qualche pompino e seghe dalle mie amiche, non resistevo volevo prendere mia cugina che più scaltra di me capì che in quella situazione non avrei resistito tanto, si abbassò facendo scendere i miei pantaloncini e costume, alla vista del mio cazzo sbalzato fuori come una molla , inizió un pompino con grande maestria.
Succhiava e leccava, un misto di bravura di Troia fine che solo chi ha fatto tanti pompini può avere, non dirai molto, sborrai nella bocca di Anna emanando un urlo di piacere che credo fu sentito da molto lontano, lei bevve tutto lasciandomi pulito e con le gambe tremanti, leccatosi le labbra mi disse di avviarci che potevamo insospettire i nostri genitori che nel frattempo sicuramente sarebbero arrivati al paese.
Tornai a guidare io il motorino e lei seduta dietò prima mi abbraccio forte stringendosi al petto per poi mettermi la mano sul pacco fino all’ingresso del paese.
Giunti a casa sua scese e salutandomi mi disse:
-l’accento lo hai avuto, per il saldo passa oggi pomeriggio ti aspetto in camera mia, mamma e papà escono per una commissione, sarò sola.
Anna: ho sentito che al contatto ti sei eccitato cugino;
Io: scusami non volevo ma credo sia normale ci una figa come te eccitarsi;
Scopinammo in una risata.
Anna: adesso? Hai intenzione di continuare a farmelo sentire per tutto il tragitto?
Io: temo di sì, a meno che non torna a guidare io
Anna: sarebbe un peccato, è un bel sentire.
Mi feci coraggio e osai dicendo che ci sarebbe una terza via.
Anna: spiegamela
Io: potresti aiutarmi a farlo calmare
Anna: qui, per strada? E cosa dovrei fare?
Io: potremmo attuare il detto che la cugina è la prima.
La risposta di Anna mi lasciò basito quando mi disse che per lei non sarebbe attuabile non sarei il primo.
Una vampata mi percosse, apprendere che mia cugina, mia coetanea non fosse più vergine mi porto al massimo della eccitazione e se avessimo ripreso il tragitto sarei venuto al primo contatto, misi il motorino sul cavalletto centrale a bordo strada e la invitai verso una torretta a pochi metri dal cigliò stradale,
Ci mettemmo in posizione che dalla strada nessuno potesse vederci e iniziai a palparla ovunque, gli baciavo il collo, la sua pelle era salata per via del bagno al mare fatto poco prima, la mia eccitazione saliva, non avevo mai avuto un rapporto completo, solo qualche pompino e seghe dalle mie amiche, non resistevo volevo prendere mia cugina che più scaltra di me capì che in quella situazione non avrei resistito tanto, si abbassò facendo scendere i miei pantaloncini e costume, alla vista del mio cazzo sbalzato fuori come una molla , inizió un pompino con grande maestria.
Succhiava e leccava, un misto di bravura di Troia fine che solo chi ha fatto tanti pompini può avere, non dirai molto, sborrai nella bocca di Anna emanando un urlo di piacere che credo fu sentito da molto lontano, lei bevve tutto lasciandomi pulito e con le gambe tremanti, leccatosi le labbra mi disse di avviarci che potevamo insospettire i nostri genitori che nel frattempo sicuramente sarebbero arrivati al paese.
Tornai a guidare io il motorino e lei seduta dietò prima mi abbraccio forte stringendosi al petto per poi mettermi la mano sul pacco fino all’ingresso del paese.
Giunti a casa sua scese e salutandomi mi disse:
-l’accento lo hai avuto, per il saldo passa oggi pomeriggio ti aspetto in camera mia, mamma e papà escono per una commissione, sarò sola.
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