Racconto per caso
di
Archimede
genere
sentimentali
Per via del lavoro, durante la mezza giornata, prendiamo il caffè assieme. Così dopo 1 anno ammezzo di conoscenza, mentre camminavamo per andare a prendere questo caffè, la bloccai, "gli dissi" senti "Margherita" noi non siamo fidanzati ma vorresti essere la mia amante? fermi impietrito anche io, lei rispose, sorridendo no ma cosa dici. Io risposi a lei, scusami "Marcherita", non volevo essere scusa se ti ha dato fastidio. Continuammo a camminare, dopo 10-15 passi lei mi fermò, mi disse si vorrei essere la tua amante. Così la baciai. Prendemmo questo caffè mentre la toccavo, e baciavo. Lei tornò nel suo ufficio, dove erano presenti 2 suoi colleghi. Che aspettai che uscissero, ed entrai dentro. Lei era vestita con una gonna non molto lunga, verde ed una magliettina, a V. Era estate così nell'ufficio la girai, le abbassai la gonna, e mutandine rosa che avevo baciandole il culetto. facemmo l'amore. Mi venne così, "Marcherita" posso farti da padrone, e tu essere dominata da me, tirandogli i capelli... Lei senza pensarci 2 volte disse si. Alcuni giorni dopo un sabato, andammo a mare in una zona poco frequentata, io nel mio zaino avevo comprato un guinzaglio, di quelli per cani. Ci facemmo delle coccole, mangiammo dei dolci che avevo comprato, apposta. Mentre eravamo seduti a guardare le onde del mare, gli dissi ho comprato, questo "facendolo vedere", vuoi fare un pò di strada a 4 zampe, che ci eccitiamo? ci pensò alcuni secondi. Mi disse no ma dai. Guardammo il mare. Poi si appoggio sul mio collo, gli misi il collare. Devo dire una sensazione molto eccitante, e perversa. Così cominciò a camminare a 4 zampe... guardandomi... ed io sempre più eccitato. Intanto cominciai a tirargli degli schiaffetti sul culetto, inizialmente delicatamente, piano. Poi mentre camminava schiaffi sul culo forti. Ad un certo punto le strappai le sue mutandine, la leccai tutta la fica, la apri' proprio, facendola soffrire un pò. Ma lei era in estasi. Così gli tirai ceffoni forti, che il culo gli provocò dei lividi. Quando poi come una cagnolina con la lingua cercava il mio cazzo. Così anche io, lasciai il le feci abbassare il mio pantalone, i miei boxer, la feci godere. Sbavandosi tutta. Aveva dalla bocca fino in giu aperte le sue parti. Mentre mi succhiava io gli tiravo i capelli, gli dissi di che sei puttana, dillo... dillo.... lei si sono una troia puttana cagnia .
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