L'ultima cartuccia

di
genere
comici

Il signor Ernesto,ormai era al tramonto della sua vita. Aveva 90 anni suonati e nel corso della sua esistenza ne ha fatte di cotte e di crude.
Grande scopatore,ai tempi della sua giovinezza,ormai era da tempo malato e costretto a letto.
Mentre era in immobilità forzata ripensava a tutte quelle conquiste che gli avevano dato una bella notorietà in campo femminile.
Faceva l'amore con tutte quelle che conosceva essendo stato un bell'uomo alla sua epoca.
Se le faceva in tutti i modi,davanti,di dietro,a pecorina,alla cariola,in tutti i modi possibili e immaginabili e non.
Come quella volta,che nel 1931 conobbe una donna sul treno Roma- Dusseldorf .
Il sign Ernesto era famoso per la sua focosità ma non solo. Aveva anche un pene non indifferente,quasi 25 cm eretto e duro come la pietra.
Insomma,su quel treno,mentre girava i vagoni in cerca di un posto su cui sedersi,ad un tratto vide una donna seduta all'interno di una carrozza.
La signora, sulla trentina d'anni era seduta con le gambe accavallate che lasciavano intravedere quei bei coscioni di una volta. Il caro Ernesto entro' nel vagone,quasi di prepotenza chiedendo permesso.
La signora si stiro' la gonna per coprirsi le gambe.
L'uomo,da lì a poco ebbe un erezione rinfrancante tanto e' vero che gli si vedeva tutto l'arnese dalla patta dei pantaloni.
Ernesto si accomodò davanti a lei mentre la donna arrossi'.
Il buon Ernesto aveva solo un difetto o un pregio,dipende dai punti di vista,insomma quando vedeva una donna non capiva più niente.
Dal suo posto,con uno scatto di reni si posiziono' vicino alla signora palpeggiandola sui seni,mordicchiandole l'orecchio.
_Ma cosa fa????? Ma si dia.una calmata disse la donna sghignazzando.
Ebbene,quella risatina era il via libera che aspettava lui.
Con uno scatto si alzò in piedi e si calo' i pantaloni e le mutande,dicendo chiaramente alla lady:_ Ora comincia a lavorare di bocca,essendo una troia saprai tu come fare
La donna prese il lungo membro con la mano e comincio' a leccarlo avidamente.
Con quelle labbra spugnose piene di rossetto rosso acceso succhiava a più non posso quella meraviglia della natura che gli si e' parata davanti.
Succhiava,baciava,leccava e succhiava il grosso cazzo. Eh sì ci sapeva proprio fare con quella boccuccia di rosa.
Mentre lo succhiava,con la mano muoveva avanti e indietro quel grosso membro,mentre Ernesto mugugnava di piacere nella sua infinita contentezza.
Ma lui non voleva venire con un semplice bocchino,a lui piaceva la figa,lui voleva fottere.
Ernesto,con uno scatto di mano allontano' la testa della donna dal cazzo dicendole: Voglio fotterti,togliti le mutande.
La donna si alzo' in piedi e da sotto la gonna si sfilo' le mutande fradicie di piacere.
Ad un tratto alla porta della carrozza dove loro erano presenti bussarono.
_Scusate,fatemi entrare per piacere.
Ernesto si rimise velocemente le mutande e i pantaloni mentre la donna si ricompose
Dalla porta entro' un prete che si accomodo' su una parte del sedile lungo.
La milf si stava ricomponendo mettendosi un po' di rossetto,mentre Ernesto uscì fuori dalla carrozza bestemmiando.
Beh,questa e' solo una delle tante storie che sono capitate ad Ernesto,questa forse non e' finita tanto bene,ma vi assicuro,cari affezionatissimi,che altre sono andate a finire benissimo tanto e' vero,che il buon vecchio,all'alba dei suoi 90 anni potrebbe reclamare la paternita' di migliaia di figli sparsi per il mondo
Ma haime',ora si vedeva steso,immobile sul letto,molto malato,che ripensava a quei momenti che non torneranno mai più.
Mentre pensava questo,un fumogeno bianco uscì fuori dal pavimento. Ernesto si impauri' ma allo stesso tempo era anche curioso di sapere cosa stesse succedendo.
Dal fumo denso e bianco,usci' una donna nuda con un grosso cappello da strega,sapete,quei grossi cappelli neri.
_Salve Ernesto,io sono la fata Figonia e sono venuta qui raggiunta dal tuo desiderio.
La fata era alta con due senoni enormi e alti,due cosce da paura e una figa grossa ricoperta da un bosco nero e fitto
_Ma come puoi aiutarmi tu,che cosa puoi fare per me,ormai sono vecchio e questo birillo non funziona più,ci vorrebbe solo un miracolo.
_Allora,io sono venuta qui per concederti un ultimo desiderio,pensa bene a quello che chiederai,perché poi non potrai più cambiarlo:disse fata Figonia.
_Beh io vorrei solo una cosa,un ultima cartuccia da sparare per il mio povero pisello così da fare l'amore con una bella donna e godere per l'ultima volta: rispose Ernesto.
_Bene,così sia disse la fata e con un movimento della mano che fece volteggiare nell' aria,spari' nel nulla.
Ernesto rimase come uno stupido.
Mah,ma che e' successo o e' stato un sogno,solo un sogno,forse mi sono addormentato.
Ad un tratto,da sotto le coperte si alzo' qualcosa,ma si,era il suo cazzo voglioso che si era risvegliato.
Il buon Ernesto non credeva ai suoi occhi.
Il suo cazzo era pronto per un ultima scopata colossale.
Chiamo' subito il suo maggiordomo.
_Mi dica signore...disse il domestico.
_Trovami subito una troia e mi raccomando che sia giovane,sulla venticinquina d'anni,ma che sia molto zozza,zozza.
La sera dopo venne una ragazza,che il maggiordomo fece entrare in camera da letto del vecchio.
Era una biondina,venticinque anni di nome Marisa.
Aveva due bei seni fatti a pesche e una pelle bianca che sembrava fatta con la luna.
Ernesto si tolse la coperta lasciando in bella vista il cazzo grosso e turgido con la cappellona rosea.
_Ebbene ora datti da fare:disse Ernesto.
La ragazza si avvento' con la bava sulle labbra su quel cazzo succulento pe poi cominciare a spompinarlo.
Suck suck suck,succhiava,succhiava e succhiava,non aveva mai visto un cazzo così grosso la troia
Ernesto urlo,_ noooooo,noooooo ma che fai,razza di idiota,non così,non voglio essere spompinato,io voglio la figa,ho solo una cartuccia,Giacomoooooo,Giacomoooo urlo' chiamando il maggiordomo.
_Mi ha chiamato signore:disse il maggiordomo entrando nella stanza.
_Siiiii,siiiii toglimi questa troia di dosso,cazzo sto per venire e non voglio.
La ragazza continuava a succhiare il grosso cazzo avidamente,poi Giacomo il maggiordomo dovette toglierla di dosso dal povero Ernesto con molta forza.
_Cacciala via di casa questa troia disse Ernesto.
Il maggiordomo porto' fuori dalla casa la ragazza buttandola letteralmente fuori dalla porta e lanciandogli addosso qualche centinaio di lire.
_Giacomooooo,Giacomoooooo urlo' di nuovo a Ernesto.
Sissignore:rispose il domestico
_Forse non ci siamo capiti,mi devi cercare una donna che devo scoparmi.Ok ok,forse ho sbagliato io a volerla così giovane.Ok cercami una milfona,forse se e' matura sapra' come comportarsi con me.
Giacomo si mise subito al lavoro e la sera stessa si presento' una signora sulla sessantina,grassoccia con due zinne pienotte di un ottima ottava misura,tutta truccata,insomma.un troione.
Si spoglio' rimanendo solo con le calze e in reggicalze.In mezzo alle gambe aveva una foresta nera allucinante.
Il vecchio si tolse la coperta e il grosso membro uscì fuori per l'ennesima volta.
La donna si mise al galoppo sopra di lui,il grosso cazzo penetro' subito la figa di lei ormai bagnata.
La donna comincio' a cavalcare mentre muoveva eccitata la lingua avanti e indietro.
Ernesto senti' qualcosa di strano ma ando' avanti e inizio' a succhiare quei mammelloni burrosi di lei mentre era al galoppo.
Ad un tratto urlo'_Noooooo,ma cos'è questa puzza??? Giacomooo,Giacomoooo.
La donna per la paura lascio' andare una scorreggia molto maleodorante rumorosa come un tuono.
_Giacomoooooo,questa puzza di sudore che accora e scorreggia pure
La signora,se così si può chiamare,si alzo' sfilandosi il cazzo di Ernesto,che grazie alla fata Figonia,rimaneva sempre tosto fino a che non avrebbe consumato.
La milfona se ne ando' sbattendo la porta insultando Ernesto e bestemmiando.
Da allora,ne passarono tante di donne,di tutti i tipi,grasse,magre,pelose e non,con grosse zinne o piccole,fregne di tutti i colori,ma nessuna soddisfava Ernesto.
_Giacomoooooo grido' il vecchio.
_Mi dica Signore :disse il maggiordomo.
_Senti,pensaci tu stavolta,portami qualcuna che possa soddisfarmi,pensaci tu,ma domani,ora sono troppo stanco.
Il vecchio Ernesto si addormento' a cazzo dritto come di regola,ma purtroppo,quella notte mori',attacco cardiaco dissero.
Al funerale c'era un sacco di gente che dava l'ultimo saluto ad Ernesto dato che il corpo era in bellavista con la bara aperta. Il cadavere aveva ancora il grosso rigonfiamento dovuto al miracolo che la fata aveva fatto,rigonfiamento di un grosso cazzo che mai si era soddisfatto.
Ad un tratto,la sera, quando nella stanza funebre non c'era più nessuno,si levo' un fumo bianco,dentro c'era la fata Figonia.
La fata si avvicino' al cadavere e dandogli un bacio sulla fronte disse:.
Amico mio,hai fatto la fine dell'asino che e' morto di fame perché non sapeva quale balla di fieno mangiare,se quella a destra o quella a sinistra.
Un buco di fregna e' sempre un buco di fregna.

Fine



di
scritto il
2023-09-04
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