Il lavoro lontano da casa, mamma e zia vengono a stare con me.
di
veniero
genere
incesti
Dopo tanto peregrinare, l’invio di decine di curriculum, finalmente la fortuna mi ha arriso. Arriso per modo di dire perché la sede di lavoro, in prova tra l’altro, era a 600 km da casa. Ho prenotato una camera presso una famiglia tramite un sito e sono partito con l’occorrente. Mi sono trovato subito bene e per la sistemazione, e per il lavoro. Quando ci mette lo zampino il diavolo c’è poco da fare, infatti dopo quindici giorni la signora che mi aveva ospitato è morta, il marito è andato a vivere dalla loro figlia, lasciandomi l’intero appartamento. Ero in difficoltà perché nel lavoro non avevo un orario fisso, ero subordinato agli ordini dei clienti, pertanto dovevo adattarmi alla
situazione. Mamma ha proposto di raggiungermi dal momento che papà per il pranzo aveva
la mensa aziendale che addirittura con una modestissima somma gli preparava anche la cena. Pensavo che mamma sarebbe arrivata il giorno successivo, invece tornando dal lavoro la sera, era già buio, ho visto una splendida figa, con un bellissimo paio di gambe, lasciate scoperte dalla minigonna, capelli biondi, trucco evidente, che stazionava vicino al cancello della casa. Come mi avvicino “Dario non mi riconosci?” “Mamma che sorpresa, come ti sei conciata?” “Non mi sono conciata, sai che vesto sempre così, ho solo cambiato il colore dei capelli” “Appena ti ho vista ho fatto un pensiero sconcio, che bella me la porto su” “Bene io vengo su” “Sei la mia mamma” “E allora sono la tua mamma quindi non posso salire?” “Non intendevo questo”
Eravamo arrivati, ha subito trovato il modo di richiamarmi a causa del disordine, in poco
tempo ha sistemato tutto, ha preparato la cena con quello che era in frigo e siamo andati
a letto, io nel mio, lei in quello grande che era dei proprietari. Così per tre giorni, cioè fino alla telefonata di papà che era stato contagiato dal covid e non stava benissimo. È subito andata via. Il giorno dopo mi chiama dicendo che stava venendo su la zia Lina, sua sorella. La zia Lina si era appena separata da Claudio, suo marito, perché lo stronzo aveva una relazione con un’altra. Della serie “capitano tutte a me” dovevo subire di tutto. Preparato ad altre evenienze, ormai nulla più mi meravigliava, infatti la zia Lina in quella casa aveva paura a dormire sola, categorica quanto mai, “Riparto stasera stessa”. Questa mi mancava, non ho avuto scelta, a letto con la zia. Ero abbastanza incazzato, le ho dato le spalle e mi sono addormentato. La mattina trovo la colazione pronta, mi vesto, le do un bacino e vado via. Tralascio la giornata, la sera nel letto mi comporto allo stesso modo.
Lei mi abbraccia da dietro, mi bacia sull’orecchio “Sei arrabbiato con la zia?” “No zia,
sono arrabbiato con tutti, capitano tutte a me, trovo sollievo solo nel lavoro” “Pensavo
ti facesse piacere dormire con la zia” “Si zia, mi fa piacere, ma qui va tutto storto”
Intanto quel bacio sfuggevole dato sull’orecchio, aveva avuto il suo effetto, una erezione esplosiva che si notava attraverso il pigiama, e che facevo di tutto per nascondere, inutile! “Stai attento, sono in crisi di astinenza, posso reagire” “Scusa zia, sei stata tu a provocarmi” “Fammelo vedere, è da tanto che non ne vedo uno” “Zia sei la sorella di mamma” “A proposito di tua mamma, sai con quali intenti era venuta a stare con te?” “Era venuta ad aiutarmi” “Certo, aiutarti e fare l’amore con te, è da tanto che ti desidera” “Che dici?” “Tanto tornerà e ti accorgerai” L’erezione con questi impulsi aumentava sempre di più. “Dal momento che non ti muovi ora ti violento, poi vammi a denunciare” Il pigiama faticava ad uscire, era impigliato al cazzo, lo ha lacerato, ha messo il cazzo in bocca lo succhiava e lo mordeva, si vedeva tutta la sua astinenza, si è denudata anche lei, ho dovuto calmarla, mi stava facendo male “Fai piano zia, mi fai male” Mi è saltata sopra, il cazzo è entrato come la lama nel burro, mi cavalcava con una ferocia inaudita, poi urlando, l’orgasmo l’ha travolta. Ero più eccitato di lei, però pensando di scopare con la sorella di mamma, mi lasciava qualche remora tale da ritardare la sborrata. Notti dedicate quasi interamente al sesso, nel lavoro dovevo essere sveglio, la zia mi stava demolendo. Sei notti sono trascorse, il mio povero cazzo ne stava subendo di tutti i colori, non voleva che la chiamassi zia, mi diceva “Chiamami col mio nome, oppure chiamami puttana, troia, chiamami come vuoi ma non zia” Papà stava meglio, mamma è tornata su. Immaginavo che la zia andasse via, invece è restata, non solo ma quando è arrivata, mamma già sapeva delle notti trascorse a scopare con sua sorella. Il futuro, sotto l’aspetto sessuale, si prospettava molto impegnativo, sicuro che anche mamma volesse la sua parte. E così è stato purtroppo, ho dovuto limitare gli impegni avendo come scusante il lavoro che nonostante tutto andava benissimo, infatti dopo il mese di prova mi hanno confermato. Durante il soggiorno di mamma e zia, che dura ancora e nessuno vuole che finisca, abbiamo dovuto fare un calendario che prevedeva l’impegno maggiore nelle sere prefestive rispettando la regolarità nei feriali. La prima notte con mamma e zia nel letto è stata eccezionale, subito il richiamo, l’ho chiamata zia, si è risentita “Chiamami puttana” anche mamma è voluta essere appellata nello stesso modo.
Mi hanno messo in mezzo, i miei movimenti erano lenti e prevedibili, loro invece erano violente e possessive. Non so se me lo dicevano per farmi piacere o meno, secondo loro ero molto meglio di papà e dell’ex marito della zia. Ero discretamente dotato, avevo anche una bella resistenza a sborrare, questo per loro era indispensabile, erano troie al punto giusto, il modo come vestivano ne era testimonianza visibile, due affamate di cazzo unite a due uomini che di cazzo ne avevano poco. Ne discutevano fra loro, la rivelazione che giustificava le misure del mio cazzo avvenne quando mamma mi ha confessato che non ero il figlio di quello che ritenevo fosse mio padre, bensì di Aziz, un tunisino che l’ha scopata una sola volta mettendola incinta, mentre si frequentava con papà. La cosa mi ha sconvolto, però le cose non sono cambiate, a lui volevo bene, mi aveva cresciuto molto bene, ha avuto un solo torto nella vita, quello di sposare una puttana come mamma che l’aveva cornificato decine di volte.
situazione. Mamma ha proposto di raggiungermi dal momento che papà per il pranzo aveva
la mensa aziendale che addirittura con una modestissima somma gli preparava anche la cena. Pensavo che mamma sarebbe arrivata il giorno successivo, invece tornando dal lavoro la sera, era già buio, ho visto una splendida figa, con un bellissimo paio di gambe, lasciate scoperte dalla minigonna, capelli biondi, trucco evidente, che stazionava vicino al cancello della casa. Come mi avvicino “Dario non mi riconosci?” “Mamma che sorpresa, come ti sei conciata?” “Non mi sono conciata, sai che vesto sempre così, ho solo cambiato il colore dei capelli” “Appena ti ho vista ho fatto un pensiero sconcio, che bella me la porto su” “Bene io vengo su” “Sei la mia mamma” “E allora sono la tua mamma quindi non posso salire?” “Non intendevo questo”
Eravamo arrivati, ha subito trovato il modo di richiamarmi a causa del disordine, in poco
tempo ha sistemato tutto, ha preparato la cena con quello che era in frigo e siamo andati
a letto, io nel mio, lei in quello grande che era dei proprietari. Così per tre giorni, cioè fino alla telefonata di papà che era stato contagiato dal covid e non stava benissimo. È subito andata via. Il giorno dopo mi chiama dicendo che stava venendo su la zia Lina, sua sorella. La zia Lina si era appena separata da Claudio, suo marito, perché lo stronzo aveva una relazione con un’altra. Della serie “capitano tutte a me” dovevo subire di tutto. Preparato ad altre evenienze, ormai nulla più mi meravigliava, infatti la zia Lina in quella casa aveva paura a dormire sola, categorica quanto mai, “Riparto stasera stessa”. Questa mi mancava, non ho avuto scelta, a letto con la zia. Ero abbastanza incazzato, le ho dato le spalle e mi sono addormentato. La mattina trovo la colazione pronta, mi vesto, le do un bacino e vado via. Tralascio la giornata, la sera nel letto mi comporto allo stesso modo.
Lei mi abbraccia da dietro, mi bacia sull’orecchio “Sei arrabbiato con la zia?” “No zia,
sono arrabbiato con tutti, capitano tutte a me, trovo sollievo solo nel lavoro” “Pensavo
ti facesse piacere dormire con la zia” “Si zia, mi fa piacere, ma qui va tutto storto”
Intanto quel bacio sfuggevole dato sull’orecchio, aveva avuto il suo effetto, una erezione esplosiva che si notava attraverso il pigiama, e che facevo di tutto per nascondere, inutile! “Stai attento, sono in crisi di astinenza, posso reagire” “Scusa zia, sei stata tu a provocarmi” “Fammelo vedere, è da tanto che non ne vedo uno” “Zia sei la sorella di mamma” “A proposito di tua mamma, sai con quali intenti era venuta a stare con te?” “Era venuta ad aiutarmi” “Certo, aiutarti e fare l’amore con te, è da tanto che ti desidera” “Che dici?” “Tanto tornerà e ti accorgerai” L’erezione con questi impulsi aumentava sempre di più. “Dal momento che non ti muovi ora ti violento, poi vammi a denunciare” Il pigiama faticava ad uscire, era impigliato al cazzo, lo ha lacerato, ha messo il cazzo in bocca lo succhiava e lo mordeva, si vedeva tutta la sua astinenza, si è denudata anche lei, ho dovuto calmarla, mi stava facendo male “Fai piano zia, mi fai male” Mi è saltata sopra, il cazzo è entrato come la lama nel burro, mi cavalcava con una ferocia inaudita, poi urlando, l’orgasmo l’ha travolta. Ero più eccitato di lei, però pensando di scopare con la sorella di mamma, mi lasciava qualche remora tale da ritardare la sborrata. Notti dedicate quasi interamente al sesso, nel lavoro dovevo essere sveglio, la zia mi stava demolendo. Sei notti sono trascorse, il mio povero cazzo ne stava subendo di tutti i colori, non voleva che la chiamassi zia, mi diceva “Chiamami col mio nome, oppure chiamami puttana, troia, chiamami come vuoi ma non zia” Papà stava meglio, mamma è tornata su. Immaginavo che la zia andasse via, invece è restata, non solo ma quando è arrivata, mamma già sapeva delle notti trascorse a scopare con sua sorella. Il futuro, sotto l’aspetto sessuale, si prospettava molto impegnativo, sicuro che anche mamma volesse la sua parte. E così è stato purtroppo, ho dovuto limitare gli impegni avendo come scusante il lavoro che nonostante tutto andava benissimo, infatti dopo il mese di prova mi hanno confermato. Durante il soggiorno di mamma e zia, che dura ancora e nessuno vuole che finisca, abbiamo dovuto fare un calendario che prevedeva l’impegno maggiore nelle sere prefestive rispettando la regolarità nei feriali. La prima notte con mamma e zia nel letto è stata eccezionale, subito il richiamo, l’ho chiamata zia, si è risentita “Chiamami puttana” anche mamma è voluta essere appellata nello stesso modo.
Mi hanno messo in mezzo, i miei movimenti erano lenti e prevedibili, loro invece erano violente e possessive. Non so se me lo dicevano per farmi piacere o meno, secondo loro ero molto meglio di papà e dell’ex marito della zia. Ero discretamente dotato, avevo anche una bella resistenza a sborrare, questo per loro era indispensabile, erano troie al punto giusto, il modo come vestivano ne era testimonianza visibile, due affamate di cazzo unite a due uomini che di cazzo ne avevano poco. Ne discutevano fra loro, la rivelazione che giustificava le misure del mio cazzo avvenne quando mamma mi ha confessato che non ero il figlio di quello che ritenevo fosse mio padre, bensì di Aziz, un tunisino che l’ha scopata una sola volta mettendola incinta, mentre si frequentava con papà. La cosa mi ha sconvolto, però le cose non sono cambiate, a lui volevo bene, mi aveva cresciuto molto bene, ha avuto un solo torto nella vita, quello di sposare una puttana come mamma che l’aveva cornificato decine di volte.
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Commenti dei lettori al racconto erotico