Carmen: Il Fascino Di Una Nuova Scoperta
di
davide_1988
genere
trans
Premetto che non sono uno scrittore e che quello che leggerete è un'esperienza reale, quindi mi scuso se il racconto risulterà poco accattivante, ma vorrei più che altro condividere la mia storia come una cronaca di un fatto più che un romanzo.
Sono Davide e sono nato in una provincia della Campania 35 anni fa, ma da 8 vivo in una città dell'Emilia-Romagna per motivi di lavoro. Ho studiato come ingegnere e poco dopo la laurea ho ricevuto un'offerta di lavoro per lavorare in una grossa multinazionale con un contratto di apprendistato. All'età di 27 anni ho preso armi e bagagli e sono partito. Ho lasciato con dispiacere ma anche con tanta speranza e ottimismo la mia adorata famiglia e soprattutto la mia fidanzata, con la quale ho una relazione meravigliosa tuttora in corso. Il piano era di ricongiungerci qui in Emilia-Romagna una volta che anche lei avesse terminato gli studi universitari e così è stato, esattamente 2 anni dopo.
Tornando al trasferimento, le prime due settimane ho alloggiato come ospite presso un amico di famiglia già residente da anni in quella città e fortunatamente poi sono riuscito a trovare una stanza in un appartamento condiviso, una situazione mista di studenti e lavoratori, in tutto 4 persone. Tra gli studenti c'era una ragazza trans di origine peruviana. Onestamente, quando ci siamo presentati, non avrei mai immaginato che fosse nata biologicamente uomo. Era non altissima, forse 1,60 m, ma ogni suo movimento emanava sensualità. La sua carnagione aveva il colore del caffè, e i suoi capelli neri lunghi e lisci, spesso portati raccolti verso l'alto, accentuavano il suo fascino. Il suo viso, dal tratto dolce, era incorniciato da due occhi a mandorla di un nero profondissimo e uno sguardo che poteva sedurre chiunque. Il suo sorriso, affascinante e malizioso, faceva emergere due fossette ai lati delle labbra piuttosto carnose.
Aveva circa 20 anni, forse 22, e il suo fisico era un'opera d'arte. Il seno, piccolo ma pronunciato, probabilmente una 2 taglia, ricordavano due pere. La sua pancia era piatta ma leggermente morbida, invitante al tocco, e i suoi fianchi leggermente larghi erano la perfetta cornice per un sedere dalle forme perfette, con due glutei tondissimi, ballonzolanti, invitanti. La sua pelle era liscia e setosa, invitando al contatto. Ogni movimento delle sue labbra carnose emanava sensualità, e la sua voce melodiosa aveva il potere di sedurre chiunque l'ascoltasse. Come dicevo prima, nessuno e nemmeno io avrei mai immaginato che quella splendida ragazza esotica fosse nata biologicamente maschio. Ho saputo che fosse trans il giorno in cui un coinquilino ironicamente ha notato quanto la casa fosse molto in ordine e pulita nonostante fossimo tutti uomini, così ho corretto e gli ho fatto notare che eravamo 3 maschi e 1 femmina, ma lui a sua volta mi ha corretto confessando che Carmen in realtà è una ragazza trans, meravigliandosi anche di quanto fossi poco informato. Rimasi molto sorpreso e pensai volesse prendersi gioco di me ma a cena il coinquilino chiese a
Carmen di confermare che fosse trans davanti a me e lei senza remore e col suo sorriso così disarmante
confermò e mi chiese tra il serio e il divertente se questo potesse rappresentare per me un problema e
ironicamente disse pure che semmai lo fosse stato avrei potuto lasciare la casa visto che lei aveva avuto
molte difficoltà a trovare un alloggio e questo non lo avrebbe mai lasciato a nessun costo. Chiaramente le
risposi subito di tranquillizzarsi perché per me non rappresentava nessun problema il suo genere sensuale
anzi, se non me lo avessero detto io non avrei mai potuto saperlo visto quanto fosse femminile. Le
confessai che ero un po’ inesperto e che nel mio immaginario le donne trans erano più simili a Vladimir
Luxuria che ad una bella ragazza acqua e sapone. Lei mi ringraziò per il complimento ma mi prese anche in
giro per quanto fossi poco cosmopolita e ingenuo. Aveva ragione. Ero un sempliciotto ma d’altronde nelle
province del meridione le esperienze umane sono ridottissime.
Dopo questa discussione, abbiamo continuato ad avere ottimi rapporti di coabitazione. Ci vedevamo solo qualche volta a cena a causa dei rispettivi impegni, inoltre, lei essendo studentessa, aveva molti amici con cui uscire e divertirsi, mentre io, a lavoro, avevo fatto conoscenza solo con persone più anziane di me e comunque già sposate e spesso con prole. Insomma, il lavoro andava bene ma non mi divertivo un granché. Carmen ha notato questa mia noia e una sera, che eravamo solo io e lei, mi ha chiesto di unirmi all'aperitivo con i suoi amici. Mi ha detto che avrei potuto fare qualche amicizia, visto che non c'era molta differenza di età, e che forse mi avrebbe fatto bene comunque uscire anche solo di casa. Non ho dato subito conferma perché pensavo alla mia ragazza e non sapevo come dirle che sarei uscito con una ragazza. Non è mai stata gelosa di me, ma mi sembrava non corretto e ho fatto una cosa un po' da sempliciotto. L'ho chiamata e le ho detto dell'invito, le ho spiegato che veniva da una ragazza, ma per tranquillizzarla le ho detto che si trattava di una trans e che quindi poteva stare serena. Lei ha riso in piena fiducia e mi ha fatto notare quanto fossi provinciale: una ragazza è una ragazza, punto. Mi ha detto che non c'erano problemi e che dovevo cogliere l'invito perché anche a suo dire mi avrebbe fatto bene uscire e incontrare persone e perché no, creare legami.
La telefonata con Lucia mi ha galvanizzato, all'improvviso mi sono sentito di nuovo un ragazzo di 27 anni e ho accettato l'invito di Carmen. Lei era molto felice, le fossette erano più pronunciate del solito. Ci siamo preparati e ci siamo avviati al locale. La serata è stata tutto sommato gradevole, ma solo perché Carmen è stata piena di premure per me, notando che l'inserimento nella comitiva procedeva a singhiozzo. D'altronde erano tutti più giovani di me e i loro argomenti di conversazione mi erano di poco interesse in quel momento. Carmen, invece, quasi si è disinteressata di loro e ha parlato molto con me. Mi ha chiesto del mio percorso accademico, della mia famiglia, di Napoli, del lavoro e anche della mia ragazza Lucia. Sembrava molto interessata alla mia persona. Io, al contrario, mi sono proposto poco nella conversazione. Avevo una paura tremenda di finire a parlare della sua transizione e non volevo mostrarmi ancora una volta un provinciale, ma è stata comunque una conversazione piacevolissima perché mi sono sentito molto a mio agio con lei, e quasi sembrava di parlare con un'amica di vecchia data o addirittura con la mia ragazza.
Questa sensazione mi ha fatto riflettere molto. Ero attratto da Carmen in maniera sorprendente e forse anche complice l'astinenza, ho iniziato a immaginare di fare l'amore con lei, ma ad un certo punto della mia fantasia si è posto un dubbio: Carmen aveva il pene oppure no? E se sì, come avrei dovuto continuare la mia fantasia? "Io non lo prendo in culo, non sono mica gay?" Il sempliciotto provinciale stava tornando...
Rinunciai ad approfondire la mia fantasia; l'idea del cazzo mi aveva bloccato.
Dopo aver trascorso la serata, ci siamo avviati per tornare a casa, e durante la passeggiata, lei si è stretta a me, abbracciando il mio braccio e chiedendomi senza troppa convinzione se le dava fastidio. Non mi dava fastidio per niente. Mi ha detto che aveva sonno e che non vedeva l'ora di mettersi a letto. Non abbiamo parlato per tutto il resto della camminata; sembravamo due fidanzatini. Aveva un profumo inebriante. Mi ero di nuovo eccitato, ma l'idea del cazzo mi smorzava ogni entusiasmo ed ero troppo provinciale e codardo per chiedere dei suoi genitali.
Tornati a casa, ci siamo dati la buonanotte, ed ognuno si è avviato alla propria stanza. Mi sono messo a letto, ripensando a quanto fossi affascinato da Carmen. Ero un po' spaventato, un po' confuso, ma soprattutto eccitato. Ho preso il mio cazzo durissimo in mano, iniziando una masturbazione lenta, immaginando di fare l'amore con Carmen ma senza il cazzo. All'improvviso, ha vibrato il cellulare, era Carmen. Sussulto. Mi aveva scritto dalla sua stanza dicendomi che si era divertita e che ero un ragazzo molto interessante. Ha usato emoticon con il bacio, con tanto di cuoricino, e di nuovo la buonanotte. Questo non ha fatto altro che farmi ancora più eccitare. La mia masturbazione è terminata con una grande e appagante sborrata tanto che i fiotti di sborra mi sono arrivati dritti in faccia!
Pensavo tra me e me che dovevo iniziare ad abituarmi a questa sensazione dello sperma addosso, perché probabilmente Carmen aveva un pene, e se avessi voluto fare l'amore con lei, anche lei aveva il diritto di eiaculare.
Poi ho pensato che stavo divagando troppo con la fantasia. Mi sono ripulito e ho provato a dormire.
Per oggi basta con il cazzo.
Attendo i vostri giudizi. La storia chiaramente continua ma non so se possa interessare. In fondo, credo di si.
Continua...
Sono Davide e sono nato in una provincia della Campania 35 anni fa, ma da 8 vivo in una città dell'Emilia-Romagna per motivi di lavoro. Ho studiato come ingegnere e poco dopo la laurea ho ricevuto un'offerta di lavoro per lavorare in una grossa multinazionale con un contratto di apprendistato. All'età di 27 anni ho preso armi e bagagli e sono partito. Ho lasciato con dispiacere ma anche con tanta speranza e ottimismo la mia adorata famiglia e soprattutto la mia fidanzata, con la quale ho una relazione meravigliosa tuttora in corso. Il piano era di ricongiungerci qui in Emilia-Romagna una volta che anche lei avesse terminato gli studi universitari e così è stato, esattamente 2 anni dopo.
Tornando al trasferimento, le prime due settimane ho alloggiato come ospite presso un amico di famiglia già residente da anni in quella città e fortunatamente poi sono riuscito a trovare una stanza in un appartamento condiviso, una situazione mista di studenti e lavoratori, in tutto 4 persone. Tra gli studenti c'era una ragazza trans di origine peruviana. Onestamente, quando ci siamo presentati, non avrei mai immaginato che fosse nata biologicamente uomo. Era non altissima, forse 1,60 m, ma ogni suo movimento emanava sensualità. La sua carnagione aveva il colore del caffè, e i suoi capelli neri lunghi e lisci, spesso portati raccolti verso l'alto, accentuavano il suo fascino. Il suo viso, dal tratto dolce, era incorniciato da due occhi a mandorla di un nero profondissimo e uno sguardo che poteva sedurre chiunque. Il suo sorriso, affascinante e malizioso, faceva emergere due fossette ai lati delle labbra piuttosto carnose.
Aveva circa 20 anni, forse 22, e il suo fisico era un'opera d'arte. Il seno, piccolo ma pronunciato, probabilmente una 2 taglia, ricordavano due pere. La sua pancia era piatta ma leggermente morbida, invitante al tocco, e i suoi fianchi leggermente larghi erano la perfetta cornice per un sedere dalle forme perfette, con due glutei tondissimi, ballonzolanti, invitanti. La sua pelle era liscia e setosa, invitando al contatto. Ogni movimento delle sue labbra carnose emanava sensualità, e la sua voce melodiosa aveva il potere di sedurre chiunque l'ascoltasse. Come dicevo prima, nessuno e nemmeno io avrei mai immaginato che quella splendida ragazza esotica fosse nata biologicamente maschio. Ho saputo che fosse trans il giorno in cui un coinquilino ironicamente ha notato quanto la casa fosse molto in ordine e pulita nonostante fossimo tutti uomini, così ho corretto e gli ho fatto notare che eravamo 3 maschi e 1 femmina, ma lui a sua volta mi ha corretto confessando che Carmen in realtà è una ragazza trans, meravigliandosi anche di quanto fossi poco informato. Rimasi molto sorpreso e pensai volesse prendersi gioco di me ma a cena il coinquilino chiese a
Carmen di confermare che fosse trans davanti a me e lei senza remore e col suo sorriso così disarmante
confermò e mi chiese tra il serio e il divertente se questo potesse rappresentare per me un problema e
ironicamente disse pure che semmai lo fosse stato avrei potuto lasciare la casa visto che lei aveva avuto
molte difficoltà a trovare un alloggio e questo non lo avrebbe mai lasciato a nessun costo. Chiaramente le
risposi subito di tranquillizzarsi perché per me non rappresentava nessun problema il suo genere sensuale
anzi, se non me lo avessero detto io non avrei mai potuto saperlo visto quanto fosse femminile. Le
confessai che ero un po’ inesperto e che nel mio immaginario le donne trans erano più simili a Vladimir
Luxuria che ad una bella ragazza acqua e sapone. Lei mi ringraziò per il complimento ma mi prese anche in
giro per quanto fossi poco cosmopolita e ingenuo. Aveva ragione. Ero un sempliciotto ma d’altronde nelle
province del meridione le esperienze umane sono ridottissime.
Dopo questa discussione, abbiamo continuato ad avere ottimi rapporti di coabitazione. Ci vedevamo solo qualche volta a cena a causa dei rispettivi impegni, inoltre, lei essendo studentessa, aveva molti amici con cui uscire e divertirsi, mentre io, a lavoro, avevo fatto conoscenza solo con persone più anziane di me e comunque già sposate e spesso con prole. Insomma, il lavoro andava bene ma non mi divertivo un granché. Carmen ha notato questa mia noia e una sera, che eravamo solo io e lei, mi ha chiesto di unirmi all'aperitivo con i suoi amici. Mi ha detto che avrei potuto fare qualche amicizia, visto che non c'era molta differenza di età, e che forse mi avrebbe fatto bene comunque uscire anche solo di casa. Non ho dato subito conferma perché pensavo alla mia ragazza e non sapevo come dirle che sarei uscito con una ragazza. Non è mai stata gelosa di me, ma mi sembrava non corretto e ho fatto una cosa un po' da sempliciotto. L'ho chiamata e le ho detto dell'invito, le ho spiegato che veniva da una ragazza, ma per tranquillizzarla le ho detto che si trattava di una trans e che quindi poteva stare serena. Lei ha riso in piena fiducia e mi ha fatto notare quanto fossi provinciale: una ragazza è una ragazza, punto. Mi ha detto che non c'erano problemi e che dovevo cogliere l'invito perché anche a suo dire mi avrebbe fatto bene uscire e incontrare persone e perché no, creare legami.
La telefonata con Lucia mi ha galvanizzato, all'improvviso mi sono sentito di nuovo un ragazzo di 27 anni e ho accettato l'invito di Carmen. Lei era molto felice, le fossette erano più pronunciate del solito. Ci siamo preparati e ci siamo avviati al locale. La serata è stata tutto sommato gradevole, ma solo perché Carmen è stata piena di premure per me, notando che l'inserimento nella comitiva procedeva a singhiozzo. D'altronde erano tutti più giovani di me e i loro argomenti di conversazione mi erano di poco interesse in quel momento. Carmen, invece, quasi si è disinteressata di loro e ha parlato molto con me. Mi ha chiesto del mio percorso accademico, della mia famiglia, di Napoli, del lavoro e anche della mia ragazza Lucia. Sembrava molto interessata alla mia persona. Io, al contrario, mi sono proposto poco nella conversazione. Avevo una paura tremenda di finire a parlare della sua transizione e non volevo mostrarmi ancora una volta un provinciale, ma è stata comunque una conversazione piacevolissima perché mi sono sentito molto a mio agio con lei, e quasi sembrava di parlare con un'amica di vecchia data o addirittura con la mia ragazza.
Questa sensazione mi ha fatto riflettere molto. Ero attratto da Carmen in maniera sorprendente e forse anche complice l'astinenza, ho iniziato a immaginare di fare l'amore con lei, ma ad un certo punto della mia fantasia si è posto un dubbio: Carmen aveva il pene oppure no? E se sì, come avrei dovuto continuare la mia fantasia? "Io non lo prendo in culo, non sono mica gay?" Il sempliciotto provinciale stava tornando...
Rinunciai ad approfondire la mia fantasia; l'idea del cazzo mi aveva bloccato.
Dopo aver trascorso la serata, ci siamo avviati per tornare a casa, e durante la passeggiata, lei si è stretta a me, abbracciando il mio braccio e chiedendomi senza troppa convinzione se le dava fastidio. Non mi dava fastidio per niente. Mi ha detto che aveva sonno e che non vedeva l'ora di mettersi a letto. Non abbiamo parlato per tutto il resto della camminata; sembravamo due fidanzatini. Aveva un profumo inebriante. Mi ero di nuovo eccitato, ma l'idea del cazzo mi smorzava ogni entusiasmo ed ero troppo provinciale e codardo per chiedere dei suoi genitali.
Tornati a casa, ci siamo dati la buonanotte, ed ognuno si è avviato alla propria stanza. Mi sono messo a letto, ripensando a quanto fossi affascinato da Carmen. Ero un po' spaventato, un po' confuso, ma soprattutto eccitato. Ho preso il mio cazzo durissimo in mano, iniziando una masturbazione lenta, immaginando di fare l'amore con Carmen ma senza il cazzo. All'improvviso, ha vibrato il cellulare, era Carmen. Sussulto. Mi aveva scritto dalla sua stanza dicendomi che si era divertita e che ero un ragazzo molto interessante. Ha usato emoticon con il bacio, con tanto di cuoricino, e di nuovo la buonanotte. Questo non ha fatto altro che farmi ancora più eccitare. La mia masturbazione è terminata con una grande e appagante sborrata tanto che i fiotti di sborra mi sono arrivati dritti in faccia!
Pensavo tra me e me che dovevo iniziare ad abituarmi a questa sensazione dello sperma addosso, perché probabilmente Carmen aveva un pene, e se avessi voluto fare l'amore con lei, anche lei aveva il diritto di eiaculare.
Poi ho pensato che stavo divagando troppo con la fantasia. Mi sono ripulito e ho provato a dormire.
Per oggi basta con il cazzo.
Attendo i vostri giudizi. La storia chiaramente continua ma non so se possa interessare. In fondo, credo di si.
Continua...
5
voti
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valutazione
6.8
6.8
Commenti dei lettori al racconto erotico