Perversioni
di
PERVERSO
genere
prime esperienze
L’apparenza inganna. Mai detto è stato più veritiero, soprattutto per quanto riguarda me. Sono Alberto trentenne, laureato in economia e con ottimo impiego in banca, ho casa di proprietà ed una bella macchina. Fisicamente sono un bel ragazzo 1,72 per 80 kg, vesto elegante ma sempre sul classico, ho avuto diverse relazioni, attualmente mi frequento con Tiziana, ventottenne, praticante in uno studio legale. Ho una soddisfacente vita sessuale con molta soddisfazione da parte di Tiziana che a sua detta gradisce molto la mia dotazione che a suo dire è ben al disopra della media. Apparentemente tutto sarebbe perfetto, ma la mia soddisfazione non è totale, soprattutto per quanto riguarda la parte sessuale. Da sempre sono stato attratto dalle donne mature, molto più grandi di me, se una cinquantenne mi intriga, una sessantenne mi fa eccitare come un mandrillo, ma il mio sogno proibito è accoppiarmi con una over settanta. Per soddisfare questa mia “perversione2, da tempo frequento, almeno una o due volte al mese, una prostituta sessantenne ormai in disarmo che mi accoglie sempre con molto piacere logicamente Tiziana è all’oscuro della mia perversione.
Frequento ormai da lungo tempo un bar pasticceria e sala da the che si trova a piano terra del residence dove vivo, ho iniziato a frequentarlo poiché nell’orario in cui finisco di lavorare, solitamente è frequentato da signore mature che si trovano a prendere il the o l’aperitivo, nonostante le mie preferenze non ho mai avuto il coraggio di fare delle avance a nessuna delle avventrici, anche se dagli sguardi sono certo che avrei avut successo. Da un paio di mesi, non salto un giorno a non passarci la sera, c’è una signora che è diventata quasi la mia ossessione. Frequentatori assidui, sono la signora Beatrice ed il marito, il dottor Edoardo, Notaio in pensione. Edoardo ha quasi 80 anni la signora Beatrice ne ha settantadue. Altezza media bel viso, capelli a caschetto di un bianco candido, nonostante l’età ancora un bel corpo, sempre elegantissima, con classe innata mi ha fatto letteralmente perdere la testa. Le prime volte che i nostri sguardi si sono incrociati mi sono sentito scombussolare dentro. Cercavo sempre di fissarla negli occhi, inizialmente sembrava scocciata, poi con mia grande gioia con il passare del tempo ricambiava i miei sguardi.
Per mesi, passavamo il tempo a fissarci di nascosto negli occhi, aspettavo tutta la giornata quei momenti anche perché, dopo un paio di mesi, fra noi era nata una complicità, qualcosa di attraente ma solamente platonico. Vista la frequentazione assidua, era venuta di conseguenza, una amicizia anche se superficiale anche con il Dottor Eduardo, in più occasioni per mia grande gioia, eravamo stati seduti allo stesso tavolo a chiacchierare, si poteva ormai dire che era nata un’amicizia anche solo embrionale. La svolta era avvenuta un pomeriggio primaverile, stranamente al mio arrivo Beatrice era da sola, gli avevo chiesto il permesso di sedere con lei, poi con tono preoccupato gli avevo chiesto notizie del marito, mi aveva risposto che quel giorno non era venuto a causa di un impegno ma che stava bene. Come sempre, anche se eravamo seduti da soli, ci eravamo solo limitati a guardarci negli occhi, i nostri occhi brillavano con una strana intensità, non servivano le parole, solo lo sguardo riusciva a trasmettere il nostro desiderio ed il suo era uguale al mio.
Ad un certo punto aveva iniziato a piovigginare, Beatrice, con disappunto aveva affermato
- Mi toccherà chiamare un taxi per farmi venire a prendermi non ho nemmeno l’ombrello.
- Ma cosa dice. Aldilà del fatto che un taxi per un tragitto così corto non verrebbe., che cavaliere sarei se non mi offrissi di accompagnarla io in macchina?
- Non osavo chiederlo, non sapevo se avesse impegni, ma gliene sarei grata.
- Si figuri. Per me è un enorme piacere farle da cavaliere
Anche se l’orario era prima del solito, ci eravamo alzati e diretti alla mia auto che era proprio davanti al bar. Sapevo dove abitava, non era lontano, un chilometro scarso. Appena saliti in macchina e partiti, la signora Beatrice, mi aveva appoggiato la mano sulla gamba ed in modo dolce mi aveva detto
- Lei è gentilissimo, di solito fare due passi è salutare ma non sotto l’acqua.
Non aveva tolto la mano che era rimasta appoggiata sulla mia gamba. Io avevo allungato la mia appoggiandola sopra la sua, era stato un attimo e le nostre mani si erano allacciate e strette. L’avevo staccata un paio di volte a cambiare marcia, ma poi ci prendevamo di nuovo per mano. In pochi minuti eravamo giunti a destinazione
- Arei una maleducata se adesso non la invitassi a salire a offrirgli n caffè per sdebitarmi.
- Accetto molto volentieri il suo invito.
Abitavano all’attico di un palazzo signorile, avevano l’ascensore privato che arrivava nel soggiorno. La casa dava l’idea di essere molto grande, arredata con gusto e con lusso. Mi aveva invitato a sedermi sul divano, poi aveva portato il caffè, si era seduta accanto a me a berlo, una volta finito, c’era nell’aria una certa tensione. Avevamo smesso di parlare, ci fissavamo solo negli occhi, essendo a casa sua, avevo timore a fare qualunque mossa o prendere iniziativa. Mi aveva di nuovo preso la mano e stretta, era venuto di conseguenza baciarci, era stato un bacio molto lungo e sensuale, ne erano seguiti altri e quando la mia mano si era appoggiata sul suo seno non si era ribellata ma aveva emesso un gemito di piacere poi quando ero andato sulla gamba ed avevo iniziato a risalire lungo le cosce, si era staccata ma non per ritrarsi, mi aveva guardato e detto
- Vieni seguimi, il divano non è il massimo della comodità.
Quando mi aveva portato in camera non serviva più parlare ormai era chiaro. Ci eravamo spogliati, io molto più velocemente di lei, poi la osservavo, mi dava le spalle forse per pudore, aveva un bel culetto nonostante l’età non era affatto flaccido. Quando era rimasta completamente si era stesa sul letto e mi aveva invitato a seguirla. Io avevo osservato con piacere la sua figa, coperta da una leggera peluria grigia, lei aveva osservato con molto interesse il mio cazzo. Mi ero stesso accanto a lei ed avevamo iniziato di nuovo a baciarci, timidamente aveva allungato la mano ed afferrato il mio cazzo ormai in piena erezione, da parte mia accarezzavo il suo seno, sentivo i capezzoli indurirsi e li avevo presi in bocca. Ad un certo punto l’avevo fatta mettere supina, ma quando avevo tentato di andargli sopra mi aveva fermato dicendo
- Aspetta, sono ancora asciutta. Sai alla mia età serve tempo per lubrificarsi.
- Tranquilla, adesso ci penso io.
Ero sceso dal letto e l’avevo attirata al bordo, mi ero inginocchiato per terra ed avevo avvicinato la mia bocca alla figa. Aveva un buon odore, per comodità gli avevo fatto appoggiare le gambe sulle mie spalle. Oltre che un buon odore aveva un buon sapore, avevo iniziato a leccarla a lungo, non mi ero fermato nemmeno quado mi aveva avvisato che era bagnata al punto giusto, avevo continuato a leccarla fino a quando aveva avuto un primo orgasmo. Era stato a quel punto che mi ero alzato, l’avevo fatta restare nella stessa posizione, la sua figa era davanti ai miei occhi, gli avevo appoggiato il cazzo e mi ero estasiato a vederlo lentamente sparire dentro di lei. Mi eccitava da morire vederlo entrare ed uscire lentamente, i suoi gemiti erano aumentati di intensità, mi aveva attirato a lei, voleva baciarmi, mi teneva stretto e poi mi aveva detto
- Sto per godere, ti prego godi insieme a me.
Dopo un attimo aveva goduto ma io mi ero trattenuto, avevo aumentato le spinte ed adesso mentre continuavo a pomparla lei continuava a godere. Sentivo le contrazioni della sua figa intorno al mio cazzo
- Basta, fermati ti prego non ce la faccio più, basta per favore
Mi ero lasciato andare, quando i miei schizzi gli avevano inondato la figa, aveva iniziato a contorcersi, come per liberarsi dalla mia stretta, aveva urlato dal piacere, poi quando mi ero staccato era rimasta immobile.
Era rimasta immobile ed in silenzio per almeno una decina di minuti, il suo respiro piano piano era ritornato alla normalità, mi aveva guardato con gli occhi stravolti, gli avevo sorriso, e lei mi aveva detto
- Era decenni che non godevo così. Aspetta un attimo vado a lavarmi.
Si era alzata e barcollando si era diretta in bagno. Il suo andare a lavarsi i aveva fatto pensare che voleva scopare di nuovo. Sdraiato sul letto avevo iniziato a menarmi il cazzo, al suo ritorno era già quasi duro. Si era sdraiata acanto ed aveva iniziato a baciarsi, subito avevo allungato la mano alla figa.
- Perdonami, ma non ce la faccio più. È stato troppo per me. Capisco che sei giovane e ricominceresti di nuovo, ma devi capire che alla mia età non riuscirei. Ma non preoccuparti ti soddisfo lo stesso.
Appena aveva finito di parlarmi si era abbassata e mi aveva preso il cazzo in bocca. La sua bocca era calda quanto la sua figa, alternava leccate a succhiate era stato uno dei pompini migliori che una donna mi avesse fatto. Quando avevo sborrato aveva ingoiato tutto, aveva tenuto il cazzo in bocca finno a che non si era ammosciato, anche per me era stata una scopata fenomenale, avrei scopato ancora, ma per il futuro dovevo mettere in conto che a una certa età ci sono dei limiti. Ci eravamo rivestiti, prima di andare via mi aveva chiesto il numero di telefono, mi avrebbe chiamato lei se avesse avuto desiderio di incontrarmi.
Nei giorni che seguirono, i nostri incontro al bar, con marito presente erano continuati. Adesso i nostri sguardi erano diversi, molto più complici. Era passato quasi un mese da quando avevamo scopato, il desiderio in me aumentava ma lei non mi chiamava. Avevo iniziato a pensare ed a mettere in conto che per lei ero stato solo un capriccio di una botta e via, ormai avevo preso quasi le speranze. Quando avevo iniziato a non pensarci, un giorno a metà mattino avevo ricevuto una sua telefonata, mi invitava a casa sua a prendere il caffè invece del bar. Ero certo che non sarebbe stato solo un caffè, ed avevo passato il resto della giornata a fantasticare a come avremmo scopato, l’eccitazione saliva e quando ero arrivato a casa sua avevo il cazzo duro.
Quando ero entrato in casa la mia sorpresa era stata grande. Seduto in poltrona, davanti al tavolino apparecchiato con tazze e pasticcini c’era il marito. Ero sorpreso ed a disagio, mi avevano invitato a sedere, Lei aveva portato il caffè ed il the, mentre bevevo il caffè, la conversazione era come al solito al bar, il marito era tranquillo e rilassato, come se nulla fosse, al contrario ero molto a disagio e non riuscivo a nasconderlo.
- Non deve essere a disagio. Mia moglie mi ha raccontato tutto e voglio rassicurarla che da parte mia c’è tutta la comprensione. Ho quasi 80 anni, ho subito una operazione alla prostata, e sessualmente ormai non sono attivo da anni. Non posso negare a mia moglie, di godere ogni tanto dei piaceri del sesso, e visto che lei si è dimostrata una persona seria, educata e soprattutto molto discreta, non ho nulla in contrario che lei si accoppi con mia moglie a patto che lo faccia in mia presenza.
Ero rimasto a bocca aperta a sentire le sue parole, ci avevo ragionato un po' su, volevo capire cosa intendesse nel dire in sua presenza. Era forse una proposta per farlo a 3? Sinceramente avere rapporto bisex con lui non mi andava affatto. In passato mi era capitato rapporto a 3 ma con gente giovane e non bisex.
- Mi piace moltissimo la signora Beatrice e ne sarei felice. Però vorrei capire se la sua è una proposta per un rapporto a 3. Se fosse questa la sua proposta vorrei pensarci.
- Nessun rapporto a 3, il mio desiderio è solo quello di poter assistere a debita distanza.
Avevo accettato ed eravamo andati in camera da letto. Appoggiata alla parete dalla stanza, ai bordi del letto, c’era una poltrona dove si era accomodato il dottore, lui era rimasto vestito mentre noi ci eravamo spogliati e sdraiati a letto. Inizialmente avevo avuto timore che il dottore potesse avvicinarsi, poi pian piano mi ero tranquillizzato e cercavo di ignorare la sua presenza. Come la volta precedente avevo leccato a lungo Beatrice, quando era stato il momento di andargli dentro lei aveva preferito venirmi sopra. Avrebbe potuto controllare lei in più in quella posizione il marito aveva la visione del mio cazzo che entrava nella sua figa. Beatrice si muoveva dolcemente sopra di me, aveva avuto più di un orgasmo controllandone l’intensità, infine quando me lo aveva chiesto avevo goduto anche io insieme a lei. Si era andata a lavare poi si era sdraiata di nuovo accanto a me. Il dottore era continuato a rimanere seduto immobile ed in silenzio in poltrona, ne ignoravamo quasi la presenza. Avevamo iniziato a scambiarci baci, ero in attesa che come la volta prima me lo prendesse in bocca, ma lei in un attimo di pausa mi aveva sussurrato all’orecchio
- Vorrei chiederti un grande favore. Sto benissimo con te, mi fai godere in modo bellissimo e spero ci saranno molte altre volte. Mi sento però in colpa con mio marito, quindi se per te non fosse un grosso problema, accetteresti di farti leccare da mio marito? Solo leccare e succhiare e non altro.
Ero rimasto molto sorpreso dalla proposta, ma inconsciamente sapevo che poteva arrivare, ci avevo pensato solo un attimo, poi avevo acconsentito. Beatrice mi aveva guardato con occhi colmi di gratitudine, poi aveva fatto cenno al dottore che poteva avvicinarsi. Era stato molto delicato, Beatrice non aveva mai smesso di baciarmi, mentre il dottore si prendeva cura del mio cazzo. Sembrava quasi inesperto, come se fosse la prima volta e quando avevo sborrato non era riuscito a ingoiare tutto, avevo sentito qualche goccia cadere sul io inguine. Era stata ugualmente una bella scopata, ci eravamo lasciati con la promessa di rivederci, sarei stato disponibile a rivederli ed a scopare in presenza del dottore, lo avrei lasciato succhiarmi il cazzo, ma se avesse chiesto di farsi inculare era mia ferma decisione dirgli di no e nel caso interrompere tutto.
Frequento ormai da lungo tempo un bar pasticceria e sala da the che si trova a piano terra del residence dove vivo, ho iniziato a frequentarlo poiché nell’orario in cui finisco di lavorare, solitamente è frequentato da signore mature che si trovano a prendere il the o l’aperitivo, nonostante le mie preferenze non ho mai avuto il coraggio di fare delle avance a nessuna delle avventrici, anche se dagli sguardi sono certo che avrei avut successo. Da un paio di mesi, non salto un giorno a non passarci la sera, c’è una signora che è diventata quasi la mia ossessione. Frequentatori assidui, sono la signora Beatrice ed il marito, il dottor Edoardo, Notaio in pensione. Edoardo ha quasi 80 anni la signora Beatrice ne ha settantadue. Altezza media bel viso, capelli a caschetto di un bianco candido, nonostante l’età ancora un bel corpo, sempre elegantissima, con classe innata mi ha fatto letteralmente perdere la testa. Le prime volte che i nostri sguardi si sono incrociati mi sono sentito scombussolare dentro. Cercavo sempre di fissarla negli occhi, inizialmente sembrava scocciata, poi con mia grande gioia con il passare del tempo ricambiava i miei sguardi.
Per mesi, passavamo il tempo a fissarci di nascosto negli occhi, aspettavo tutta la giornata quei momenti anche perché, dopo un paio di mesi, fra noi era nata una complicità, qualcosa di attraente ma solamente platonico. Vista la frequentazione assidua, era venuta di conseguenza, una amicizia anche se superficiale anche con il Dottor Eduardo, in più occasioni per mia grande gioia, eravamo stati seduti allo stesso tavolo a chiacchierare, si poteva ormai dire che era nata un’amicizia anche solo embrionale. La svolta era avvenuta un pomeriggio primaverile, stranamente al mio arrivo Beatrice era da sola, gli avevo chiesto il permesso di sedere con lei, poi con tono preoccupato gli avevo chiesto notizie del marito, mi aveva risposto che quel giorno non era venuto a causa di un impegno ma che stava bene. Come sempre, anche se eravamo seduti da soli, ci eravamo solo limitati a guardarci negli occhi, i nostri occhi brillavano con una strana intensità, non servivano le parole, solo lo sguardo riusciva a trasmettere il nostro desiderio ed il suo era uguale al mio.
Ad un certo punto aveva iniziato a piovigginare, Beatrice, con disappunto aveva affermato
- Mi toccherà chiamare un taxi per farmi venire a prendermi non ho nemmeno l’ombrello.
- Ma cosa dice. Aldilà del fatto che un taxi per un tragitto così corto non verrebbe., che cavaliere sarei se non mi offrissi di accompagnarla io in macchina?
- Non osavo chiederlo, non sapevo se avesse impegni, ma gliene sarei grata.
- Si figuri. Per me è un enorme piacere farle da cavaliere
Anche se l’orario era prima del solito, ci eravamo alzati e diretti alla mia auto che era proprio davanti al bar. Sapevo dove abitava, non era lontano, un chilometro scarso. Appena saliti in macchina e partiti, la signora Beatrice, mi aveva appoggiato la mano sulla gamba ed in modo dolce mi aveva detto
- Lei è gentilissimo, di solito fare due passi è salutare ma non sotto l’acqua.
Non aveva tolto la mano che era rimasta appoggiata sulla mia gamba. Io avevo allungato la mia appoggiandola sopra la sua, era stato un attimo e le nostre mani si erano allacciate e strette. L’avevo staccata un paio di volte a cambiare marcia, ma poi ci prendevamo di nuovo per mano. In pochi minuti eravamo giunti a destinazione
- Arei una maleducata se adesso non la invitassi a salire a offrirgli n caffè per sdebitarmi.
- Accetto molto volentieri il suo invito.
Abitavano all’attico di un palazzo signorile, avevano l’ascensore privato che arrivava nel soggiorno. La casa dava l’idea di essere molto grande, arredata con gusto e con lusso. Mi aveva invitato a sedermi sul divano, poi aveva portato il caffè, si era seduta accanto a me a berlo, una volta finito, c’era nell’aria una certa tensione. Avevamo smesso di parlare, ci fissavamo solo negli occhi, essendo a casa sua, avevo timore a fare qualunque mossa o prendere iniziativa. Mi aveva di nuovo preso la mano e stretta, era venuto di conseguenza baciarci, era stato un bacio molto lungo e sensuale, ne erano seguiti altri e quando la mia mano si era appoggiata sul suo seno non si era ribellata ma aveva emesso un gemito di piacere poi quando ero andato sulla gamba ed avevo iniziato a risalire lungo le cosce, si era staccata ma non per ritrarsi, mi aveva guardato e detto
- Vieni seguimi, il divano non è il massimo della comodità.
Quando mi aveva portato in camera non serviva più parlare ormai era chiaro. Ci eravamo spogliati, io molto più velocemente di lei, poi la osservavo, mi dava le spalle forse per pudore, aveva un bel culetto nonostante l’età non era affatto flaccido. Quando era rimasta completamente si era stesa sul letto e mi aveva invitato a seguirla. Io avevo osservato con piacere la sua figa, coperta da una leggera peluria grigia, lei aveva osservato con molto interesse il mio cazzo. Mi ero stesso accanto a lei ed avevamo iniziato di nuovo a baciarci, timidamente aveva allungato la mano ed afferrato il mio cazzo ormai in piena erezione, da parte mia accarezzavo il suo seno, sentivo i capezzoli indurirsi e li avevo presi in bocca. Ad un certo punto l’avevo fatta mettere supina, ma quando avevo tentato di andargli sopra mi aveva fermato dicendo
- Aspetta, sono ancora asciutta. Sai alla mia età serve tempo per lubrificarsi.
- Tranquilla, adesso ci penso io.
Ero sceso dal letto e l’avevo attirata al bordo, mi ero inginocchiato per terra ed avevo avvicinato la mia bocca alla figa. Aveva un buon odore, per comodità gli avevo fatto appoggiare le gambe sulle mie spalle. Oltre che un buon odore aveva un buon sapore, avevo iniziato a leccarla a lungo, non mi ero fermato nemmeno quado mi aveva avvisato che era bagnata al punto giusto, avevo continuato a leccarla fino a quando aveva avuto un primo orgasmo. Era stato a quel punto che mi ero alzato, l’avevo fatta restare nella stessa posizione, la sua figa era davanti ai miei occhi, gli avevo appoggiato il cazzo e mi ero estasiato a vederlo lentamente sparire dentro di lei. Mi eccitava da morire vederlo entrare ed uscire lentamente, i suoi gemiti erano aumentati di intensità, mi aveva attirato a lei, voleva baciarmi, mi teneva stretto e poi mi aveva detto
- Sto per godere, ti prego godi insieme a me.
Dopo un attimo aveva goduto ma io mi ero trattenuto, avevo aumentato le spinte ed adesso mentre continuavo a pomparla lei continuava a godere. Sentivo le contrazioni della sua figa intorno al mio cazzo
- Basta, fermati ti prego non ce la faccio più, basta per favore
Mi ero lasciato andare, quando i miei schizzi gli avevano inondato la figa, aveva iniziato a contorcersi, come per liberarsi dalla mia stretta, aveva urlato dal piacere, poi quando mi ero staccato era rimasta immobile.
Era rimasta immobile ed in silenzio per almeno una decina di minuti, il suo respiro piano piano era ritornato alla normalità, mi aveva guardato con gli occhi stravolti, gli avevo sorriso, e lei mi aveva detto
- Era decenni che non godevo così. Aspetta un attimo vado a lavarmi.
Si era alzata e barcollando si era diretta in bagno. Il suo andare a lavarsi i aveva fatto pensare che voleva scopare di nuovo. Sdraiato sul letto avevo iniziato a menarmi il cazzo, al suo ritorno era già quasi duro. Si era sdraiata acanto ed aveva iniziato a baciarsi, subito avevo allungato la mano alla figa.
- Perdonami, ma non ce la faccio più. È stato troppo per me. Capisco che sei giovane e ricominceresti di nuovo, ma devi capire che alla mia età non riuscirei. Ma non preoccuparti ti soddisfo lo stesso.
Appena aveva finito di parlarmi si era abbassata e mi aveva preso il cazzo in bocca. La sua bocca era calda quanto la sua figa, alternava leccate a succhiate era stato uno dei pompini migliori che una donna mi avesse fatto. Quando avevo sborrato aveva ingoiato tutto, aveva tenuto il cazzo in bocca finno a che non si era ammosciato, anche per me era stata una scopata fenomenale, avrei scopato ancora, ma per il futuro dovevo mettere in conto che a una certa età ci sono dei limiti. Ci eravamo rivestiti, prima di andare via mi aveva chiesto il numero di telefono, mi avrebbe chiamato lei se avesse avuto desiderio di incontrarmi.
Nei giorni che seguirono, i nostri incontro al bar, con marito presente erano continuati. Adesso i nostri sguardi erano diversi, molto più complici. Era passato quasi un mese da quando avevamo scopato, il desiderio in me aumentava ma lei non mi chiamava. Avevo iniziato a pensare ed a mettere in conto che per lei ero stato solo un capriccio di una botta e via, ormai avevo preso quasi le speranze. Quando avevo iniziato a non pensarci, un giorno a metà mattino avevo ricevuto una sua telefonata, mi invitava a casa sua a prendere il caffè invece del bar. Ero certo che non sarebbe stato solo un caffè, ed avevo passato il resto della giornata a fantasticare a come avremmo scopato, l’eccitazione saliva e quando ero arrivato a casa sua avevo il cazzo duro.
Quando ero entrato in casa la mia sorpresa era stata grande. Seduto in poltrona, davanti al tavolino apparecchiato con tazze e pasticcini c’era il marito. Ero sorpreso ed a disagio, mi avevano invitato a sedere, Lei aveva portato il caffè ed il the, mentre bevevo il caffè, la conversazione era come al solito al bar, il marito era tranquillo e rilassato, come se nulla fosse, al contrario ero molto a disagio e non riuscivo a nasconderlo.
- Non deve essere a disagio. Mia moglie mi ha raccontato tutto e voglio rassicurarla che da parte mia c’è tutta la comprensione. Ho quasi 80 anni, ho subito una operazione alla prostata, e sessualmente ormai non sono attivo da anni. Non posso negare a mia moglie, di godere ogni tanto dei piaceri del sesso, e visto che lei si è dimostrata una persona seria, educata e soprattutto molto discreta, non ho nulla in contrario che lei si accoppi con mia moglie a patto che lo faccia in mia presenza.
Ero rimasto a bocca aperta a sentire le sue parole, ci avevo ragionato un po' su, volevo capire cosa intendesse nel dire in sua presenza. Era forse una proposta per farlo a 3? Sinceramente avere rapporto bisex con lui non mi andava affatto. In passato mi era capitato rapporto a 3 ma con gente giovane e non bisex.
- Mi piace moltissimo la signora Beatrice e ne sarei felice. Però vorrei capire se la sua è una proposta per un rapporto a 3. Se fosse questa la sua proposta vorrei pensarci.
- Nessun rapporto a 3, il mio desiderio è solo quello di poter assistere a debita distanza.
Avevo accettato ed eravamo andati in camera da letto. Appoggiata alla parete dalla stanza, ai bordi del letto, c’era una poltrona dove si era accomodato il dottore, lui era rimasto vestito mentre noi ci eravamo spogliati e sdraiati a letto. Inizialmente avevo avuto timore che il dottore potesse avvicinarsi, poi pian piano mi ero tranquillizzato e cercavo di ignorare la sua presenza. Come la volta precedente avevo leccato a lungo Beatrice, quando era stato il momento di andargli dentro lei aveva preferito venirmi sopra. Avrebbe potuto controllare lei in più in quella posizione il marito aveva la visione del mio cazzo che entrava nella sua figa. Beatrice si muoveva dolcemente sopra di me, aveva avuto più di un orgasmo controllandone l’intensità, infine quando me lo aveva chiesto avevo goduto anche io insieme a lei. Si era andata a lavare poi si era sdraiata di nuovo accanto a me. Il dottore era continuato a rimanere seduto immobile ed in silenzio in poltrona, ne ignoravamo quasi la presenza. Avevamo iniziato a scambiarci baci, ero in attesa che come la volta prima me lo prendesse in bocca, ma lei in un attimo di pausa mi aveva sussurrato all’orecchio
- Vorrei chiederti un grande favore. Sto benissimo con te, mi fai godere in modo bellissimo e spero ci saranno molte altre volte. Mi sento però in colpa con mio marito, quindi se per te non fosse un grosso problema, accetteresti di farti leccare da mio marito? Solo leccare e succhiare e non altro.
Ero rimasto molto sorpreso dalla proposta, ma inconsciamente sapevo che poteva arrivare, ci avevo pensato solo un attimo, poi avevo acconsentito. Beatrice mi aveva guardato con occhi colmi di gratitudine, poi aveva fatto cenno al dottore che poteva avvicinarsi. Era stato molto delicato, Beatrice non aveva mai smesso di baciarmi, mentre il dottore si prendeva cura del mio cazzo. Sembrava quasi inesperto, come se fosse la prima volta e quando avevo sborrato non era riuscito a ingoiare tutto, avevo sentito qualche goccia cadere sul io inguine. Era stata ugualmente una bella scopata, ci eravamo lasciati con la promessa di rivederci, sarei stato disponibile a rivederli ed a scopare in presenza del dottore, lo avrei lasciato succhiarmi il cazzo, ma se avesse chiesto di farsi inculare era mia ferma decisione dirgli di no e nel caso interrompere tutto.
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