Mari, una gran troia
di
Mari209
genere
trans
Ricevo un messaggio da Paola “ti aspetto questa sera alle 9 non tardare, sai che odio aspettare!” Perfetto, questa sera mi aspetta una serata di sesso con Paola!
Trascorro il pomeriggio al lavoro, guardando continuamente l’orologio, non vedo l’ora di staccare e di andare a casa per prepararmi. Purtroppo dei problemi mi fanno trattenete fino a tardi e sono le otto quando varco la soglia di casa. Doccia veloce, mi rado la ricrescita dei peli pubici, la mia amante mi vuole glabra e liscia. Mi faccio un paio di clisteri per pulirmi internamente, sono quasi pronta, accidenti sono in ritardo! Esco di casa e piove, piove a dirotto, sembra una maledizione ma quando piove il traffico già caotico diventa impossibile, sembra che tutti gli imbranati del modo si siano dati appuntamento per uscire in automobile!
Arrivo da Paola che sono le nove e venti, lei bellissima ed incazzatissima mi aspetta nel salone; è in piedi, indossa un paio di stivali tacco dodici alti fino alle cosce dai quali sbucano le calze nere, velate, sostenute da un reggicalze nero in pelle, non porta le mutandine, il suo cazzo penzola in mezzo alle gambe, le sue meravigliose, sode, perfette tette sono sorrette da un reggiseno a coppa anch’ esso in pelle che lascia liberi i suoi turgidi capezzoli. I lunghi capelli raccolti in una alta coda, alle orecchie grandi orecchini a cerchio. In mano ha un frustino, ed è incazzata peri mio ritardo. Io provo a scusarmi “perdona il mio ritardo padrona Paola, c’era un traffico pazzesco e con la pioggia tutti gli imbranati del mondo li ho trovati io” “vai in camera, spogliati ed indossa quello che ti ho messo sul letto” . Mi affretto ad obbedire, non vorrei farla incazzare di più! In camera trovo semplicemente un paio di calze autoreggenti, un collare, una Cage per il mio clitoride ed un plug con la coda di pelo. Mi spoglio, sono nuda, indosso le calze, il collare, chiudo il mio cazzo nella gabbia di castità ed infilo il plug nella mia fighetta sissy, sono pronta!
Ritorno nel salone, Paola ora ha in mano anche un guinzaglio “mettiti a quattro zampe, sei la mia cagna, ed ora ti meriti la giusta punizione per il tuo ritardo” obbedisco, mi metto a quattro zampe, lei fissa il guinzaglio al mio collare “andiamo nella sala giochi” lei avanza a passi spediti, io faccio fatica caminando a quattro zampe a starle dietro “cagna, aumenta il passo, non posso aspettare i tuoi comodi!” Già questa situazione mi sta intrigando ed eccitando. Raggiungiamo la sala giochi e sorpresa, ci sta aspettando Gilda, una amica superdotata di Paola, sembra la sua fotocopia, indossa praticamente lo stesso abbigliamento sexy, unica differenza il suo è di pvc lucido, anche lei con i capelli raccolti in una lunga coda di cavallo. Il suo cazzo penzola in mezzo alle sue gambe e già così e lungo e grosso, mi affascina chissà come diventerà quando sarà duro!
Paola si siede sulla sua poltrona/trono di pelle nera con particolari rossi, io sono sempre a quattro zampe, il frustino della mia padrona si abbatte sul mio culo, “girati cagna, succhia il cazzo di Gilda, fallo diventare duro” non aspettavo altro, comincio a leccare, succhiare, gioco con il suo glande, lo sento crescere nella mia bocca, mi piace immensamente sentire un cazzo diventare duro fra le mie labbra, percorro con la lingua tutta la sua asta che nel frattempo è diventata molto lunga, grossa e dura. Sono in estasi, assaporo quel meraviglioso cazzo in tutta la sua potenza, rivoli di precum escono dalla sua punta, non ne spreco neanche una goccia! Paola si accorge del mio godimento, un’altro colpo del suo frustino mi fa sussultare “troietta che non sei altro, smetti di essere in estasi, alzati in piedi”
Mi stacco controvoglia da quel grosso palo, sperando di poter essere più tardi scopata, non ho mai preso un membro così grosso, di sicuro caminerò a gambe larghe tutto domani, ma mi eccita da morire e non aspetto altro!
Mi alzo, la mia padrona mi tira con il guinzaglio verso la croce di Sant’Andrea appoggiata ad una parete, mi bloccano polsi e caviglie, sono completamente nelle loro mani. Gilda comincia ad accarezzarmi i capezzoli, poi con le lunghe unghie li pizzica, sempre più forte, il dolore che provo è tanto, pizzica, tira, storce fino a farmeli diventare rossi, grossi e duri, dal mio clitoride chiuso in gabbia esce un filo di precum, sono eccitatissima. Poi Paola arriva con due mollette dalla molla molto forte e le applica ai miei capezzoli, li sento stringere in modo pazzesco anche perché i mie capezzoli erano in fiamme dal trattamento da poco ricevuto. “Gilda ti sfido, vediamo chi riesce a far saltare le mollette con minor colpi, io quella di destra e tu quella di sinistra” Paola sferra il primo colpo di frustino, colpisce la molletta ma non in modo forte da farla staccare ma con abbastanza potenza da farmi urlare dal dolore, poi tocca a Gilda, altro colpo, non fortissimo, altro urlo. Ho capito queste due sadiche fanno apposta a non colpire troppo forte, ad ogni impatto del frustino la molletta mi torce il capezzolo, facendomi sobbalzare ogni volta, non ci vuole molto a trasformare il dolore in una sensazione di eccitazione totale, e Paola sa benissimo cosa mi piace e cosa mi fa eccitare! Ho perso il conto dei colpi che hanno sferrato, ho i capezzoli in fiamme ed un filo sempre più lungo di precum esce dal mio cazzo in gabbia, sono eccitatissima, sto per esplodere. Paola che mi consce benissimo mette fine a questo mio doloroso godimento, sferra un colpo secco e mi stacca la molletta dal capezzolo destro, un urlo esce dalla mia bocca, ora tocca a Gilda sferrare l’ultimo colpo, vediamo se anche lei riesce a staccare la molletta, un colpo secco preciso, dalla mia bocca esce un’altro urlo e la molletta vola in aria. Siamo pari! Le due mistress si scambiano un’occhiata e scoppiano ridere. Prima di slegarmi Gilda fissa due pinzette collegate da una catenella ai mie capezzoli in fiamme, la tortura continua!
Paola mi fa tornare a quattro zampe verso la sua poltrona, si siede ed allarga le gambe”lo so che non aspetti altro, sei proprio una cagna in calore, succhiami il cazzo” Lo prendo in bocca ed inizio un lungo godurioso pompino, Gilda è dietro di me, la sento giocare con il mio plug, lo estrae fino al punto più grosso, lo rinfila, ci gioca per un po’ finché lo estrae e le sue dita ne prendono il posto. Lubrifica la mia fichetta, prima inserisce un dito, poi due, poi tre mi allarga, mi prepara a prendere il suo poderoso cazzo, io continuo avidamente a leccare e succhiare il membro sempre più duro e turgido di Paola. Poi lo sento, sento la punta del cazzo di Gilda appoggiarsi al mio buchetto, spinge piano e pian piano entra, più entra e più mi sento aprire, fa un po’ male ma l’eccitazione e la voglia di farmi scopare è tale che il dolore passa in secondo piano, pian piano, spinta dopo spinta entra tutto, sento l’inguine di Gilda appoggiarsi alle mie natiche, è dentro tutta, il suo lungo e grosso membro mi sta riempiendo. Poi comincia un lento movimento, entra ed esce, pian piano mi abituo al quel cazzo grossissimo, non sento più dolore solo una fantastica sensazione di riempimento, non ho mai preso un cazzo così grosso, avevo paura che mi distruggesse la mia fichetta sissy, invece ora provo solo un piacere immenso, il suo ritmo aumenta, sto per raggiungere l’orgasmo, anzi il primo orgasmo anale della serata, mi faccio travolgere dal suo ritmo e con la stessa frequenza mi scateno in un pompino fantastico, non capisco più nulla, mi sento in paradiso, un ragguardevole cazzo in bocca ed uno grosso nel culo che mi fanno sentire una gran troia in calore. Il ritmo di Gilda aumenta, in tutto questo il mio cazzo in gabbia cola precum come non mai, fin che lo sento arrivare, un orgasmo anale come non ho mai provato mi fa urlare come un’indemoniata, nonostante il rovente palo di Paola mi riempia la bocca, pochi secondi e la mia bocca è piena di sperma, anche la mia padrona sta avendo un’orgasmo “ahhh sborro, non ti fermare Mari continua a succhiare!” Assaporo il dolce nettare, non lascio uscire nemmeno una goccia dalla mia bocca.
Gilda continua a pomparmi, ora esce dal mio culo ormai sfondato, si distende di schiena e mi dice “cavalcami “ mi impalo sul suo possente membro e comincio un lento movimento su e giù arrivando fino alla radice del suo cazzo, lo sento fin nella mia pancia, ora sono io che gestisco il ritmo della cavalcata, la sento ansimare allora accelero il ritmo, sono in estasi questa scopata furiosa ed incredibile mi sta prendendo non solo il culo ma anche il cervello, sento le unghie di Gilda piantarsi nella mia schiena, il momento sta arrivando, il momento che mi riempirà con la sua calda sborra. Accelero il ritmo e nel momento che Gilda comincia ad urlare il suo orgasmo sento una scossa percorrere il mio corpo, un altro orgasmo si impossessa di me più forte del primo, godiamo assieme, urliamo assieme.
Paola ha assistito alla scena seduta sulla sua poltrona, io sono sfinita con ancora il palo di Gilda nel mio culo, mi alzo lentamente, molto lentamente e fiotti di sperma escono dalla mia fichetta devastata, la raccolgo e la spalmo sul mio viso, leccandomi le labbra. Paola mi guarda e sorride “ Mari, sei proprio una gran troia!”
Trascorro il pomeriggio al lavoro, guardando continuamente l’orologio, non vedo l’ora di staccare e di andare a casa per prepararmi. Purtroppo dei problemi mi fanno trattenete fino a tardi e sono le otto quando varco la soglia di casa. Doccia veloce, mi rado la ricrescita dei peli pubici, la mia amante mi vuole glabra e liscia. Mi faccio un paio di clisteri per pulirmi internamente, sono quasi pronta, accidenti sono in ritardo! Esco di casa e piove, piove a dirotto, sembra una maledizione ma quando piove il traffico già caotico diventa impossibile, sembra che tutti gli imbranati del modo si siano dati appuntamento per uscire in automobile!
Arrivo da Paola che sono le nove e venti, lei bellissima ed incazzatissima mi aspetta nel salone; è in piedi, indossa un paio di stivali tacco dodici alti fino alle cosce dai quali sbucano le calze nere, velate, sostenute da un reggicalze nero in pelle, non porta le mutandine, il suo cazzo penzola in mezzo alle gambe, le sue meravigliose, sode, perfette tette sono sorrette da un reggiseno a coppa anch’ esso in pelle che lascia liberi i suoi turgidi capezzoli. I lunghi capelli raccolti in una alta coda, alle orecchie grandi orecchini a cerchio. In mano ha un frustino, ed è incazzata peri mio ritardo. Io provo a scusarmi “perdona il mio ritardo padrona Paola, c’era un traffico pazzesco e con la pioggia tutti gli imbranati del mondo li ho trovati io” “vai in camera, spogliati ed indossa quello che ti ho messo sul letto” . Mi affretto ad obbedire, non vorrei farla incazzare di più! In camera trovo semplicemente un paio di calze autoreggenti, un collare, una Cage per il mio clitoride ed un plug con la coda di pelo. Mi spoglio, sono nuda, indosso le calze, il collare, chiudo il mio cazzo nella gabbia di castità ed infilo il plug nella mia fighetta sissy, sono pronta!
Ritorno nel salone, Paola ora ha in mano anche un guinzaglio “mettiti a quattro zampe, sei la mia cagna, ed ora ti meriti la giusta punizione per il tuo ritardo” obbedisco, mi metto a quattro zampe, lei fissa il guinzaglio al mio collare “andiamo nella sala giochi” lei avanza a passi spediti, io faccio fatica caminando a quattro zampe a starle dietro “cagna, aumenta il passo, non posso aspettare i tuoi comodi!” Già questa situazione mi sta intrigando ed eccitando. Raggiungiamo la sala giochi e sorpresa, ci sta aspettando Gilda, una amica superdotata di Paola, sembra la sua fotocopia, indossa praticamente lo stesso abbigliamento sexy, unica differenza il suo è di pvc lucido, anche lei con i capelli raccolti in una lunga coda di cavallo. Il suo cazzo penzola in mezzo alle sue gambe e già così e lungo e grosso, mi affascina chissà come diventerà quando sarà duro!
Paola si siede sulla sua poltrona/trono di pelle nera con particolari rossi, io sono sempre a quattro zampe, il frustino della mia padrona si abbatte sul mio culo, “girati cagna, succhia il cazzo di Gilda, fallo diventare duro” non aspettavo altro, comincio a leccare, succhiare, gioco con il suo glande, lo sento crescere nella mia bocca, mi piace immensamente sentire un cazzo diventare duro fra le mie labbra, percorro con la lingua tutta la sua asta che nel frattempo è diventata molto lunga, grossa e dura. Sono in estasi, assaporo quel meraviglioso cazzo in tutta la sua potenza, rivoli di precum escono dalla sua punta, non ne spreco neanche una goccia! Paola si accorge del mio godimento, un’altro colpo del suo frustino mi fa sussultare “troietta che non sei altro, smetti di essere in estasi, alzati in piedi”
Mi stacco controvoglia da quel grosso palo, sperando di poter essere più tardi scopata, non ho mai preso un membro così grosso, di sicuro caminerò a gambe larghe tutto domani, ma mi eccita da morire e non aspetto altro!
Mi alzo, la mia padrona mi tira con il guinzaglio verso la croce di Sant’Andrea appoggiata ad una parete, mi bloccano polsi e caviglie, sono completamente nelle loro mani. Gilda comincia ad accarezzarmi i capezzoli, poi con le lunghe unghie li pizzica, sempre più forte, il dolore che provo è tanto, pizzica, tira, storce fino a farmeli diventare rossi, grossi e duri, dal mio clitoride chiuso in gabbia esce un filo di precum, sono eccitatissima. Poi Paola arriva con due mollette dalla molla molto forte e le applica ai miei capezzoli, li sento stringere in modo pazzesco anche perché i mie capezzoli erano in fiamme dal trattamento da poco ricevuto. “Gilda ti sfido, vediamo chi riesce a far saltare le mollette con minor colpi, io quella di destra e tu quella di sinistra” Paola sferra il primo colpo di frustino, colpisce la molletta ma non in modo forte da farla staccare ma con abbastanza potenza da farmi urlare dal dolore, poi tocca a Gilda, altro colpo, non fortissimo, altro urlo. Ho capito queste due sadiche fanno apposta a non colpire troppo forte, ad ogni impatto del frustino la molletta mi torce il capezzolo, facendomi sobbalzare ogni volta, non ci vuole molto a trasformare il dolore in una sensazione di eccitazione totale, e Paola sa benissimo cosa mi piace e cosa mi fa eccitare! Ho perso il conto dei colpi che hanno sferrato, ho i capezzoli in fiamme ed un filo sempre più lungo di precum esce dal mio cazzo in gabbia, sono eccitatissima, sto per esplodere. Paola che mi consce benissimo mette fine a questo mio doloroso godimento, sferra un colpo secco e mi stacca la molletta dal capezzolo destro, un urlo esce dalla mia bocca, ora tocca a Gilda sferrare l’ultimo colpo, vediamo se anche lei riesce a staccare la molletta, un colpo secco preciso, dalla mia bocca esce un’altro urlo e la molletta vola in aria. Siamo pari! Le due mistress si scambiano un’occhiata e scoppiano ridere. Prima di slegarmi Gilda fissa due pinzette collegate da una catenella ai mie capezzoli in fiamme, la tortura continua!
Paola mi fa tornare a quattro zampe verso la sua poltrona, si siede ed allarga le gambe”lo so che non aspetti altro, sei proprio una cagna in calore, succhiami il cazzo” Lo prendo in bocca ed inizio un lungo godurioso pompino, Gilda è dietro di me, la sento giocare con il mio plug, lo estrae fino al punto più grosso, lo rinfila, ci gioca per un po’ finché lo estrae e le sue dita ne prendono il posto. Lubrifica la mia fichetta, prima inserisce un dito, poi due, poi tre mi allarga, mi prepara a prendere il suo poderoso cazzo, io continuo avidamente a leccare e succhiare il membro sempre più duro e turgido di Paola. Poi lo sento, sento la punta del cazzo di Gilda appoggiarsi al mio buchetto, spinge piano e pian piano entra, più entra e più mi sento aprire, fa un po’ male ma l’eccitazione e la voglia di farmi scopare è tale che il dolore passa in secondo piano, pian piano, spinta dopo spinta entra tutto, sento l’inguine di Gilda appoggiarsi alle mie natiche, è dentro tutta, il suo lungo e grosso membro mi sta riempiendo. Poi comincia un lento movimento, entra ed esce, pian piano mi abituo al quel cazzo grossissimo, non sento più dolore solo una fantastica sensazione di riempimento, non ho mai preso un cazzo così grosso, avevo paura che mi distruggesse la mia fichetta sissy, invece ora provo solo un piacere immenso, il suo ritmo aumenta, sto per raggiungere l’orgasmo, anzi il primo orgasmo anale della serata, mi faccio travolgere dal suo ritmo e con la stessa frequenza mi scateno in un pompino fantastico, non capisco più nulla, mi sento in paradiso, un ragguardevole cazzo in bocca ed uno grosso nel culo che mi fanno sentire una gran troia in calore. Il ritmo di Gilda aumenta, in tutto questo il mio cazzo in gabbia cola precum come non mai, fin che lo sento arrivare, un orgasmo anale come non ho mai provato mi fa urlare come un’indemoniata, nonostante il rovente palo di Paola mi riempia la bocca, pochi secondi e la mia bocca è piena di sperma, anche la mia padrona sta avendo un’orgasmo “ahhh sborro, non ti fermare Mari continua a succhiare!” Assaporo il dolce nettare, non lascio uscire nemmeno una goccia dalla mia bocca.
Gilda continua a pomparmi, ora esce dal mio culo ormai sfondato, si distende di schiena e mi dice “cavalcami “ mi impalo sul suo possente membro e comincio un lento movimento su e giù arrivando fino alla radice del suo cazzo, lo sento fin nella mia pancia, ora sono io che gestisco il ritmo della cavalcata, la sento ansimare allora accelero il ritmo, sono in estasi questa scopata furiosa ed incredibile mi sta prendendo non solo il culo ma anche il cervello, sento le unghie di Gilda piantarsi nella mia schiena, il momento sta arrivando, il momento che mi riempirà con la sua calda sborra. Accelero il ritmo e nel momento che Gilda comincia ad urlare il suo orgasmo sento una scossa percorrere il mio corpo, un altro orgasmo si impossessa di me più forte del primo, godiamo assieme, urliamo assieme.
Paola ha assistito alla scena seduta sulla sua poltrona, io sono sfinita con ancora il palo di Gilda nel mio culo, mi alzo lentamente, molto lentamente e fiotti di sperma escono dalla mia fichetta devastata, la raccolgo e la spalmo sul mio viso, leccandomi le labbra. Paola mi guarda e sorride “ Mari, sei proprio una gran troia!”
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