Il manganello di gomma dura, nero. 2

di
genere
sadomaso

"Che cazzo succede?" Pensai, "che stracazzo di storia è questa?" Mi divincolavo e sprizzavo rabbia da ogni poro, quando mi arrivò un colpo violento sulla schiena. Pensai che mi fosse cascato addosso la pesante coppa di Fabio dallo scaffale in alto e cbe sicuramente ero ferita. Il dolore si irradiava in profondità, lo sentivo nelle ossa, si espandeva e pulsava ogni secondo di più. Il secondo colpo mi attinse sui polpacci e capii che non si trattava di un oggetto caduto per caso. La mia rabbia divenne feroce, riuscii ad alzare un piede e, in qualche modo, a calciare chi stava dietro di me. Mi arrivò un colpo violentissimo sulla pianta del piede, poi sulle cosce, poi sul sederino, una scarica infinita e poi i lombi, il dorso, le spalle. Quando il supplizio fu terminato, una mano mi slegò, un'altra mi serrò gli occhi con una spessa sciarpa nera e un uomo con una voce metallica e irriconoscibile, mi disse che, da quel momento in poi, sarei stata manganellata ferocemente fino a piegarmi completamente. "Imparerai il rispetto a caro prezzo", mi disse serafico.
Intanto, sentii una mano, credo di donna, toccarmi con avidità la vulva: le grandi e piccole labbra, il clitoride, l'uretra, e poi mi infilò due dita umide nella vagina. Ero nera e lo feci capire con le poche ermi che avevo a mia disposizione. La mano lasciò il posto a un cazzo che sembrava essere bello grande, non lo prendevo da un po' e lo desideravo molto. Mi bagnai e lui mi sfondò agevolmente, venimmo insieme e lui smise di svuotarsi nella mia bocca. Mi tolsero il bavaglio e davanti a me vidi la moglie di zio e Gian, mi ordinarono di andare a lavarmi. Fu difficilissimo fare la doccia, sulla parte posteriore non riuscivo neanche a sfiorarmi per il dolore e quando intravidi nello specchio i segni scuri che mi erano stati lasciati, ebbi paura e mi rincattucciai in un angolo a terra. Arrivò lei e mi disse di andare nuda in sala, dovevano parlarmi.
"Dunque", esordì Gian, "questa è la situazione: puoi uscire immediatamente e denunciarci per percosse e non tornare mai più, oppure puoi restare ma alle nostre e non più alle tue, condizioni".
Lei, la megera, mi indicò sul tavolo un manganello nero di gomma dura, dicendo di avermi "accarezzata" con quello. Accanto, c'era una frusta, ma non per modo di dire, proprio una frusta in pelle pesante. "Saranno usati, alternativamente, per insegnarti la buona educazione".
Poi mi mostrò la fica dicendo che, se fossi rimasta là, dovevo imparare a succhiarla per bene a ogni sua richiesta.
Poi, lui uscì il cazzo che già conoscevo: avrei imparato a prenderlo in qualunque momento e in ogni dove.
Ebbi tre giorni per riflettere e alla scadenza del terzo, scelsi di restare.
di
scritto il
2023-12-18
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