Da un racconto alla realtà
di
avion
genere
bisex
Chi volesse commentare il racconto può scrivere a marco.pereyra72@yahoo.com
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Avevo pubblicato in un racconto su un sito erotico una mia esperienza gay, indicando il mio indirizzo mail per chi fosse interessato a contattarmi.
Dopo qualche giorno ricevo una mail da un tale Filippo che si complimenta con me per il racconto in sé, oltre che per la modalità di scrittura. Aggiunge che piacerebbe molto anche a lui avere un’esperienza con un altro maschio, ma di non aver mai trovato il coraggio di farlo.
Di lì nasce una cordiale corrispondenza che via via comincia a diventare divertente, poi eccitante.
Io gli invio altri miei racconti, un paio decisamente bisex e altri con protagonista la mia compagna . Lui apprezza sia i racconti che la mia compagna della quale gli ho anche inviato delle foto.
Le nostre conversazioni scritte diventano sempre più bollenti e ci immaginiamo intenti a soddisfare i piaceri della mia compagna Monica e in più a fare sesso tra di noi.
Beh, a questo punto, Monica ed io cominciamo a trovare la cosa estremamente intrigante; in verità soprattutto Monica che, per veder soddisfatta meglio la sua smania di esibizionismo, vorrebbe mostrarsi anche col viso, perché, in effetti, un corpo senza viso non identifica e non realizza lo scopo. Ma la prudenza ha ancora la meglio.
Forse la strada è un’altra. Una videochiamata? Non è registrabile, quindi è ok.
Prima però di proporla a Filippo alziamo un po’ l’asticella e gli inviamo un video, tagliato opportunamente. E’ oggettivamente un video molto erotico e sensuale, Monica tutta nuda con una mano maschile che le accarezza e seni e più giù. Vogliamo verificare la sua reazione che però si fa attendere, anzi non c’è finchè, dopo due o tre giorni non invio un’altra mail e questa volta, dopo poco, il riscontro:
Eccomi, scusa! In questi giorni non sono riuscito molto a guardare la mail..
Direi che va benissimo e anche il video.. beh è una meraviglia
Mi rimane però qualche perplessità e allora gli scrivo proponendogli una videochiamata a queste condizioni: che da una parte ci sia solo Monica e che lui non sia visibile/riconoscibile; in più non pensi e che non consideri quest’ultima richiesta come incoerente col fatto che lei si mostrerà completamente. Il punto è che, almeno al momento, lei voglia mantenere il brivido dello “sconosciuto”, del misterioso, il piacere di fantasticare una volta in un modo, un giovanotto, una volta in un altro, un uomo attempato, una volta in un altro ancora, un giovanissimo spettatore, forse anche una donna. L’eros sta principalmente nella testa.
Gli dico che non c’è niente di programmato e che quindi può aspettarsi poco, niente, molto, forse solo un saluto.
Acconsente, così fissiamo l’appuntamento per un venerdi sera sul tardi.
La cosa ci intriga in modo inaspettato; un appuntamento al buio, a distanza, come può eccitare così tanto i sensi? Non è credibile ma… provare per credere. Ripeto: non c’è afrodisiaco più potente della mente, dell’immaginazione.
Arriva la sera concordata e all’ora esatta si apre il collegamento. Monica indossa una canottiera appena scollata ma sufficiente a far apprezzare le forme del suo seno.
C’è un piccolo imbarazzo iniziale che scompare subito nella semplicità e tutto sommato banalità dello scambio di qualche convenevole e poco altro. Davvero è solo un approccio per rompere il ghiaccio. A un certo punto Monica chiede un’interruzione di qualche minuto, passati i quali e dopo aver fatto una doccia veloce, richiama, questa volta indossando una vestaglietta leggera appena scollata, più intrigante della precedente mise anche per la sensualità dei suoi capelli bagnati.
In quanto a capacità di seduzione la mia compagna ha di che insegnare.
Poche parole ancora poi la promessa di risentirsi.
La cosa sembra funzionare benissimo, almeno dalla nostra parte. Monica è eccitatissima e divertita e questo a me basta per esserlo altrettanto.
Passano due o tre giorni e Monica lo richiama mentre è dal fisioterapista per curare un problema alla spalla. Anche questa volta utilizza la formula del lasciar immaginare, piuttosto che far vedere. E’ in primo piano, stesa sul lettino, spalline del reggiseno scese sulle braccia. Immagine molto sensuale, anche e soprattutto per l’ambientazione e l’occasione.
Pochi secondi solo per fissare un successivo appuntamento.
Ci si ritrova all’ora concordata e questa volta Monica chiede di tacere e di guardare solamente.
Con lentezza, malizia, ammiccante si produce in uno spogliarello più divertente che sensuale che però diventa integrale.
Finito, solo un ciao e stop.
Aspettiamo una reazione.
Quale sarà?
E’ una mail che dice: “Che meraviglia, mamma mia! veramente intrigante, .. lei con le spalline del reggiseno abbassate e quel sorriso mi hanno acceso e poi lo spogliarello, passo passo, ha fatto il resto fino ad eccitarmi completamente.. tutto è molto eccitante, l'idea, la situazione, il suo corpo..
Mamma mia..”
Monica sorride compiaciuta e io sono eccitato, comincio a pensare di poter davvero fare sesso gay con lui che, se vorrà, potrà fare sesso anche con Monica.
Rimaniamo due o tre giorni in silenzio, senza un motivo preciso, ma per varie questioni che ci impegnano.
Poi una sera ci diciamo che dobbiamo incontrarlo. Gli mandiamo un whatsapp in cui Monica gli chiede se è libero per una video chiamata perché ha da dirgli qualcosa, raccomandandogli ancora di non rendersi visibile.
Detto fatto. Senza alcun preliminare Monica gli chiede se gli va di incontraci. Se sì dovrà dirci solo la zona in cui abita, non esattamente la città o il paese, ma la zona, perché noi, fissando una data, saremo da quelle parti in modo che possa raggiungerci senza dover fare troppi kilometri e perdere troppo tempo.
Acconsente e rimaniamo che gli comunicheremo quando.
Lo richiamo direttamente io, dopo un paio di giorni, fissiamo il giorno e mi premuro di dirgli le condizioni.
“Credimi, e peraltro l’ha già vista, lei è bella e potrebbe esser amata da chiunque, ma ha una parte perversa nella sua natura: le piace l’ignoto”.
A lei interessa solo un uomo che non abbia mai visto prima e che non rivedrà mai. Io curo al sua felicità e soddisfo ogni suo capriccio”.
“Capisco” risponde, “credo che per lei farei la stessa cosa”.
“Bene” continuo “allora sappi che avremo un solo incontro, durerà quanto sarai in grado di farlo durare o quanto vorrà lei, poi non ci sentiremo né vedremo mai più”.
“Ok” sussurra; non capisco se è deluso o altro.
Il giorno fissato raggiungiamo la zona, fortunatamente abbiamo prenotato in un magnifico hotel, lo chiamo per indicare dove raggiungerci.
Lo incontro nella hall, l’istinto me lo fa riconoscere appena varca la soglia dell’hotel.
Lui è cauto, intimidito, rispettoso, circospetto, ansioso, forse impaurito, ma so che soprattutto è eccitato e provo a immaginare cosa starà pensando: gli è concessa solo una notte per offrire il suo ardore di amante, poi non la vedrà mai più. Può possederla più di una volta? Con quanti uomini ha già fatto la stessa cosa? E riuscirà finalmente a soddisfare la voglia di un maschio.
Finalmente entriamo nella stanza in penombra, quasi buia. Lei è in piedi davanti alla finestra, indossa un vestitino che sembra una sottoveste, leggera, scollata, le spalle nude sotto le sottili spalline. Il suo corpo è perfettamente proporzionato, con i contorni di una donna snella insieme alla morbidezza di una maturità provocante. Tra i due ci sono sicuramente più di venti anni di differenza.
Gli sorride compiaciuta, la bocca socchiusa, soffice e piena. SI avvicina, lo attira a sé portandogli la bocca sulle sue spalle nude.
Lui ha un brivido, è ancora cauto ma certamente non ha altri sentimenti se non la prepotente eccitazione. Ha la forte tentazione di spogliarla immediatamente, ma sa che una donna così non può essere trattata in modo sommario, che ci vogliono arti sottili.
Capisce che Monica non ha fretta, non dà segni di impazienza e allora indugia ancora sulle sue spalle nude, assapora il profumo meraviglioso che emana il suo corpo.
Potrebbe prenderla subito tanto potente il fascino che lei impone, ma aspetta un segno da lei, la vuole vedere appassionata.
Monica è calma, obbediente ma, io lo so, priva di sentimenti.
Ora sono in piedi accanto al letto, in silenzio, lui fa scivolare le sue mani lungo le curve del suo corpo morbido, lo sta conoscendo. Lei è ancora impassibile. Lui si inginocchia, continuando a baciare e accarezzare, sente che sotto il vestito lei è nuda.
La spinge leggermente sull’orlo del letto e la fa sedere, le sfila le scarpe e le prende tra le mani i piedi. Lei gli sorride di nuovo in modo dolce e invitante. Lui le bacia i piedi e le sue mani corrono sotto il vestito, toccano le cosce lisce fin su, su e sta pensando che se ha la pelle così morbida lungo le gambe chissà cosa doveva essere vicino al sesso, là dove è sempre la più delicata.
Le cosce rimangono però strette, allora lui si alza e si piega su di lei per finalmente baciarla, distendendola sul letto. Sdraiandosi lei apre leggermente le gambe.
La accarezza dalle spalle ai piedi, cerca di infilarle una mano tra le gambe, ora più aperte.
Le spalline del vestitino si sono abbassate scoprendo un poco i seni che lui scopre completamente, belli, morbidi e sodi al contempo.
Lei continua a essere arrendevole, le sue carezze riscaldano lui ma non lei, le ha raggiunto con le dita la fica che è fresca, morbida, remissiva ma senza vibrazioni.
E’ davvero una grande prova per lui che però si dimostra molto capace.
Le tira giù il vestito e il suo corpo appare splendidamente e totalmente nudo. E succede finalmente e improvvisamente, lei trema e quasi gli grida “spogliati” e lii si spoglia, senza indugio, sembra che si senta più a suo agio nudo che vestito.
Lei lo guarda. Le piace? Lui non lo sa. Ormai la desidera talmente che non vede l’ora di toccarla con la punta del cazzo, ma lei lo ferma. Vuole baciarglielo e accarezzarlo e lo fa con tanta passione, spingendolo supino sul letto e mettendogli praticamente il culo vicino al viso, così lui la bacia e la esplora ovunque riesce.
Poi con la lingua avida, che diventa la punta di un piccolo cazzo, le lecca la fica, sente il fluire delicato del suo umore, del suo sapore. Mentre le mordicchia la carne sente un tremito e lei che sta per farlo esplodere. Stanno per godere tutti e due, allora lui riesce a trattenersi e si stacca da lei. Non vuole godere nella paura di non poterlo poi fare nel ventre di lei, tra le sue cosce, nella sua fica. Non sa se potrà rimanere ancora un po’ oppure dovrà andare via dopo aver goduto una volta. E vuol fare godere lei.
Monica ora ha il sangue infuocato, gli occhi le brillano e mi guardano fisso.
E guardandomi fisso si riadagia a gambe aperte sul letto, lentamente e finalmente accoglie il cazzo di lui nella sua fica. Inizia un amplesso prima lento poi sempre più veloce.
Io intanto mi sono avvicinato e accarezzo Filippo, la sua schiena e scendo fino a toccargli il culo e poi comincio a baciarlo e leccarlo cominciando dal collo, sulle spalle, la schiena, il culo. Sento che lui ha un brivido di piacere e io ho tanta voglia di fargli assaggiare il mio cazzo. Ora li faccio girare, ora lui è steso di spalle sul letto e lei gli è sopra. Il suo cazzo è nella sua fica che io, da dietro, sto leccando. Lecco lei e lecco il suo cazzo che spinge contemporaneamente.
Godono entrambi, violentemente. MI stendo accanto a lui, gli prendo la mano e la porto sul mio cazzo durissimo, ho tanta voglia di lui, voglio scoparmelo.
Allora…….
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Avevo pubblicato in un racconto su un sito erotico una mia esperienza gay, indicando il mio indirizzo mail per chi fosse interessato a contattarmi.
Dopo qualche giorno ricevo una mail da un tale Filippo che si complimenta con me per il racconto in sé, oltre che per la modalità di scrittura. Aggiunge che piacerebbe molto anche a lui avere un’esperienza con un altro maschio, ma di non aver mai trovato il coraggio di farlo.
Di lì nasce una cordiale corrispondenza che via via comincia a diventare divertente, poi eccitante.
Io gli invio altri miei racconti, un paio decisamente bisex e altri con protagonista la mia compagna . Lui apprezza sia i racconti che la mia compagna della quale gli ho anche inviato delle foto.
Le nostre conversazioni scritte diventano sempre più bollenti e ci immaginiamo intenti a soddisfare i piaceri della mia compagna Monica e in più a fare sesso tra di noi.
Beh, a questo punto, Monica ed io cominciamo a trovare la cosa estremamente intrigante; in verità soprattutto Monica che, per veder soddisfatta meglio la sua smania di esibizionismo, vorrebbe mostrarsi anche col viso, perché, in effetti, un corpo senza viso non identifica e non realizza lo scopo. Ma la prudenza ha ancora la meglio.
Forse la strada è un’altra. Una videochiamata? Non è registrabile, quindi è ok.
Prima però di proporla a Filippo alziamo un po’ l’asticella e gli inviamo un video, tagliato opportunamente. E’ oggettivamente un video molto erotico e sensuale, Monica tutta nuda con una mano maschile che le accarezza e seni e più giù. Vogliamo verificare la sua reazione che però si fa attendere, anzi non c’è finchè, dopo due o tre giorni non invio un’altra mail e questa volta, dopo poco, il riscontro:
Eccomi, scusa! In questi giorni non sono riuscito molto a guardare la mail..
Direi che va benissimo e anche il video.. beh è una meraviglia
Mi rimane però qualche perplessità e allora gli scrivo proponendogli una videochiamata a queste condizioni: che da una parte ci sia solo Monica e che lui non sia visibile/riconoscibile; in più non pensi e che non consideri quest’ultima richiesta come incoerente col fatto che lei si mostrerà completamente. Il punto è che, almeno al momento, lei voglia mantenere il brivido dello “sconosciuto”, del misterioso, il piacere di fantasticare una volta in un modo, un giovanotto, una volta in un altro, un uomo attempato, una volta in un altro ancora, un giovanissimo spettatore, forse anche una donna. L’eros sta principalmente nella testa.
Gli dico che non c’è niente di programmato e che quindi può aspettarsi poco, niente, molto, forse solo un saluto.
Acconsente, così fissiamo l’appuntamento per un venerdi sera sul tardi.
La cosa ci intriga in modo inaspettato; un appuntamento al buio, a distanza, come può eccitare così tanto i sensi? Non è credibile ma… provare per credere. Ripeto: non c’è afrodisiaco più potente della mente, dell’immaginazione.
Arriva la sera concordata e all’ora esatta si apre il collegamento. Monica indossa una canottiera appena scollata ma sufficiente a far apprezzare le forme del suo seno.
C’è un piccolo imbarazzo iniziale che scompare subito nella semplicità e tutto sommato banalità dello scambio di qualche convenevole e poco altro. Davvero è solo un approccio per rompere il ghiaccio. A un certo punto Monica chiede un’interruzione di qualche minuto, passati i quali e dopo aver fatto una doccia veloce, richiama, questa volta indossando una vestaglietta leggera appena scollata, più intrigante della precedente mise anche per la sensualità dei suoi capelli bagnati.
In quanto a capacità di seduzione la mia compagna ha di che insegnare.
Poche parole ancora poi la promessa di risentirsi.
La cosa sembra funzionare benissimo, almeno dalla nostra parte. Monica è eccitatissima e divertita e questo a me basta per esserlo altrettanto.
Passano due o tre giorni e Monica lo richiama mentre è dal fisioterapista per curare un problema alla spalla. Anche questa volta utilizza la formula del lasciar immaginare, piuttosto che far vedere. E’ in primo piano, stesa sul lettino, spalline del reggiseno scese sulle braccia. Immagine molto sensuale, anche e soprattutto per l’ambientazione e l’occasione.
Pochi secondi solo per fissare un successivo appuntamento.
Ci si ritrova all’ora concordata e questa volta Monica chiede di tacere e di guardare solamente.
Con lentezza, malizia, ammiccante si produce in uno spogliarello più divertente che sensuale che però diventa integrale.
Finito, solo un ciao e stop.
Aspettiamo una reazione.
Quale sarà?
E’ una mail che dice: “Che meraviglia, mamma mia! veramente intrigante, .. lei con le spalline del reggiseno abbassate e quel sorriso mi hanno acceso e poi lo spogliarello, passo passo, ha fatto il resto fino ad eccitarmi completamente.. tutto è molto eccitante, l'idea, la situazione, il suo corpo..
Mamma mia..”
Monica sorride compiaciuta e io sono eccitato, comincio a pensare di poter davvero fare sesso gay con lui che, se vorrà, potrà fare sesso anche con Monica.
Rimaniamo due o tre giorni in silenzio, senza un motivo preciso, ma per varie questioni che ci impegnano.
Poi una sera ci diciamo che dobbiamo incontrarlo. Gli mandiamo un whatsapp in cui Monica gli chiede se è libero per una video chiamata perché ha da dirgli qualcosa, raccomandandogli ancora di non rendersi visibile.
Detto fatto. Senza alcun preliminare Monica gli chiede se gli va di incontraci. Se sì dovrà dirci solo la zona in cui abita, non esattamente la città o il paese, ma la zona, perché noi, fissando una data, saremo da quelle parti in modo che possa raggiungerci senza dover fare troppi kilometri e perdere troppo tempo.
Acconsente e rimaniamo che gli comunicheremo quando.
Lo richiamo direttamente io, dopo un paio di giorni, fissiamo il giorno e mi premuro di dirgli le condizioni.
“Credimi, e peraltro l’ha già vista, lei è bella e potrebbe esser amata da chiunque, ma ha una parte perversa nella sua natura: le piace l’ignoto”.
A lei interessa solo un uomo che non abbia mai visto prima e che non rivedrà mai. Io curo al sua felicità e soddisfo ogni suo capriccio”.
“Capisco” risponde, “credo che per lei farei la stessa cosa”.
“Bene” continuo “allora sappi che avremo un solo incontro, durerà quanto sarai in grado di farlo durare o quanto vorrà lei, poi non ci sentiremo né vedremo mai più”.
“Ok” sussurra; non capisco se è deluso o altro.
Il giorno fissato raggiungiamo la zona, fortunatamente abbiamo prenotato in un magnifico hotel, lo chiamo per indicare dove raggiungerci.
Lo incontro nella hall, l’istinto me lo fa riconoscere appena varca la soglia dell’hotel.
Lui è cauto, intimidito, rispettoso, circospetto, ansioso, forse impaurito, ma so che soprattutto è eccitato e provo a immaginare cosa starà pensando: gli è concessa solo una notte per offrire il suo ardore di amante, poi non la vedrà mai più. Può possederla più di una volta? Con quanti uomini ha già fatto la stessa cosa? E riuscirà finalmente a soddisfare la voglia di un maschio.
Finalmente entriamo nella stanza in penombra, quasi buia. Lei è in piedi davanti alla finestra, indossa un vestitino che sembra una sottoveste, leggera, scollata, le spalle nude sotto le sottili spalline. Il suo corpo è perfettamente proporzionato, con i contorni di una donna snella insieme alla morbidezza di una maturità provocante. Tra i due ci sono sicuramente più di venti anni di differenza.
Gli sorride compiaciuta, la bocca socchiusa, soffice e piena. SI avvicina, lo attira a sé portandogli la bocca sulle sue spalle nude.
Lui ha un brivido, è ancora cauto ma certamente non ha altri sentimenti se non la prepotente eccitazione. Ha la forte tentazione di spogliarla immediatamente, ma sa che una donna così non può essere trattata in modo sommario, che ci vogliono arti sottili.
Capisce che Monica non ha fretta, non dà segni di impazienza e allora indugia ancora sulle sue spalle nude, assapora il profumo meraviglioso che emana il suo corpo.
Potrebbe prenderla subito tanto potente il fascino che lei impone, ma aspetta un segno da lei, la vuole vedere appassionata.
Monica è calma, obbediente ma, io lo so, priva di sentimenti.
Ora sono in piedi accanto al letto, in silenzio, lui fa scivolare le sue mani lungo le curve del suo corpo morbido, lo sta conoscendo. Lei è ancora impassibile. Lui si inginocchia, continuando a baciare e accarezzare, sente che sotto il vestito lei è nuda.
La spinge leggermente sull’orlo del letto e la fa sedere, le sfila le scarpe e le prende tra le mani i piedi. Lei gli sorride di nuovo in modo dolce e invitante. Lui le bacia i piedi e le sue mani corrono sotto il vestito, toccano le cosce lisce fin su, su e sta pensando che se ha la pelle così morbida lungo le gambe chissà cosa doveva essere vicino al sesso, là dove è sempre la più delicata.
Le cosce rimangono però strette, allora lui si alza e si piega su di lei per finalmente baciarla, distendendola sul letto. Sdraiandosi lei apre leggermente le gambe.
La accarezza dalle spalle ai piedi, cerca di infilarle una mano tra le gambe, ora più aperte.
Le spalline del vestitino si sono abbassate scoprendo un poco i seni che lui scopre completamente, belli, morbidi e sodi al contempo.
Lei continua a essere arrendevole, le sue carezze riscaldano lui ma non lei, le ha raggiunto con le dita la fica che è fresca, morbida, remissiva ma senza vibrazioni.
E’ davvero una grande prova per lui che però si dimostra molto capace.
Le tira giù il vestito e il suo corpo appare splendidamente e totalmente nudo. E succede finalmente e improvvisamente, lei trema e quasi gli grida “spogliati” e lii si spoglia, senza indugio, sembra che si senta più a suo agio nudo che vestito.
Lei lo guarda. Le piace? Lui non lo sa. Ormai la desidera talmente che non vede l’ora di toccarla con la punta del cazzo, ma lei lo ferma. Vuole baciarglielo e accarezzarlo e lo fa con tanta passione, spingendolo supino sul letto e mettendogli praticamente il culo vicino al viso, così lui la bacia e la esplora ovunque riesce.
Poi con la lingua avida, che diventa la punta di un piccolo cazzo, le lecca la fica, sente il fluire delicato del suo umore, del suo sapore. Mentre le mordicchia la carne sente un tremito e lei che sta per farlo esplodere. Stanno per godere tutti e due, allora lui riesce a trattenersi e si stacca da lei. Non vuole godere nella paura di non poterlo poi fare nel ventre di lei, tra le sue cosce, nella sua fica. Non sa se potrà rimanere ancora un po’ oppure dovrà andare via dopo aver goduto una volta. E vuol fare godere lei.
Monica ora ha il sangue infuocato, gli occhi le brillano e mi guardano fisso.
E guardandomi fisso si riadagia a gambe aperte sul letto, lentamente e finalmente accoglie il cazzo di lui nella sua fica. Inizia un amplesso prima lento poi sempre più veloce.
Io intanto mi sono avvicinato e accarezzo Filippo, la sua schiena e scendo fino a toccargli il culo e poi comincio a baciarlo e leccarlo cominciando dal collo, sulle spalle, la schiena, il culo. Sento che lui ha un brivido di piacere e io ho tanta voglia di fargli assaggiare il mio cazzo. Ora li faccio girare, ora lui è steso di spalle sul letto e lei gli è sopra. Il suo cazzo è nella sua fica che io, da dietro, sto leccando. Lecco lei e lecco il suo cazzo che spinge contemporaneamente.
Godono entrambi, violentemente. MI stendo accanto a lui, gli prendo la mano e la porto sul mio cazzo durissimo, ho tanta voglia di lui, voglio scoparmelo.
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