Mamma e Zia befane super porche!
di
MammaTroia.com
genere
incesti
Non inserisco qui racconti da diversi mesi, approfitto dell'Epifania per condividere un vecchio racconto del 2018 pubblicato sul sito mammatroia.com proprio il giorno della Befana.
Avevamo preso in affitto uno chalet il week-end della befana, finalmente sembrava che fossimo tutti liberi dai nostri lavori per passare insieme l’ultima festa dell’anno. Eravamo due famiglie composte da mio padre, mia madre, mio zio e zia con rispettivo figlio, mio cugino, con cui ero andato anche a scuola nelle superiori, finite ormai un paio di anni fa.
Avere i padri che lavorano in ospedale e le madri in un centro commerciale aperto anche la domenica e i giorni di festa certo non aiuta a tenere la famiglia insieme e il fatto che anche noi figli da quasi un anno a questa parte siamo entrati nel mondo del lavoro rende le cose più difficili.
Preambolo a parte, ci ritroviamo già nella mattinata di venerdì 5 nella casetta ricca di ogni comfort e un bellissimo televisore da 50 pollici a cui attaccare la nostra fida Playstation. Gran pranzo in attesa del cenone non riuscito a fare il primo dell’anno con un paio di pacchi regalo da aprire per le nostre madri. I papà avevano preparato una sorpresa, mancata purtroppo a Natale, sempre per problemi con il lavoro. La cena era grandiosa, tantissima roba buona da mangiare del buon vino da bere, ma giunti al dolce, un bellissimo pandoro ripieno di mascarpone e nutella, arrivò la chiamata rompicoglioni. Mio padre e lo zio erano richiesti d’urgenza in ospedale, sfiga nera aveva voluto che gli altri due medici che sostituivano i nostri papà erano usciti fuori strada a causa della strada gelata e non sarebbero riusciti a raggiungere l’ospedale per il turno notturno. Alle nostre madri non rimaneva altro che farsi qualche altro bicchierino cercando con l’alcol di nascondere il loro rammarico.
Mentre io e mio cugino ci apprestavamo a iniziare una nuova sessione di gioco alla console, le nostre mamme, ormai un bel po’ brille, decisero di aprire in anticipo i loro due pacchi regalo che i mariti avevano preparato con tanta cura, definendoli per una serata molto speciale.
Gli “ohh” di stupore ci distrassero dal gioco, il biglietto nel pacco citava:
“Il necessario per le nostre care Befane per una notte molto speciale”
La prima cosa che le mamme tirarono fuori era un vestito dall’aria parecchio sexy da befana, poi tolsero l’incarto da un qualcosa dalla forma cilindrica e lunga dove c’era scritto “la vostra speciale scopa magica”, era in realtà il famoso massaggiatore vibrante della Hitachi, il Magic Wand, il preferito nelle masturbazioni dalle donne, solo che loro non ne avevano idea…
“Che strano, perché dovremmo utilizzare come scopa magica un frullatore a immersione?”
Io e mio cugino scoppiammo a ridere!
“Ma no, quello è un sex toy mamma!”
“Cosa? non è un minipimer grande?”
“No mamma, serve per fare giochini sessuali, vibra… e visto il vestitino sto pensando che papà voleva fare lo sporcaccione questa notte…”
Le mamme scoppiarono a ridere e la zia prese dal pacco l’ultima cosa che era rimasta, una bottiglietta di lubrificante sessuale. E mio cugino:
“oh oh, mamma, immagino che il papà oggi voleva provare nuove emozioni…”
Gli sguardi incerti delle nostre madri ci fecero intendere che non avevamo capito molto le vere intenzioni dei nostri genitori maschi, noi d’altronde essendo cresciuti con internet e Youporn avevamo inteso subito che i papà questa notte volevano metterlo nel culo, nel vero senso della parola, alle nostre mamme e il vibratore sarebbe servito a stimolare la figa mentre venivano inculate per benino…
“Mamma quello è un lubrificante, serve per i sexy massaggi e aiutare a far entrare le cose un po’ grosse in pertugi un po’ stretti…”
L’espressione facciale della zia dimostrava che finalmente aveva capito:
“ahhhhh, erano da un po’ di mesi che il mio maritino faceva la corte al mio culone, ecco spiegato, che gran porci che sono Gianni e Michele!”
E scoppiò una fragorosa risata da tutti e quattro. La situazione era diventata frizzante e dopo un’occhiata d’intesa con mio cugino, provammo a buttare l’amo per vedere se poteva succedere qualcosa di piccante:
“Su che aspettate? perché non indossate quelle uniformi? Dai che facciamo una foto e la mandiamo ai papà con WhatsApp!”
Le mamme non ci pensarono due volte, bevvero un altro sorso di vino e andarono in camera a cambiarsi.
Quello che vedemmo al loro ritorno ci fece crescere il cazzo nelle mutande, sia a me che a mio cugino piacevano le nostre rispettive madri, non nascondo che qualche sega ce la siamo sparata pensando a loro, ma che ci venisse il cazzo duro a 20 anni solo a vederle vestite sexy non l’avremmo mai immaginato!
Saranno state le calze a rete, le spaventose scollature che lasciavano poco all’immaginazione, la gonnellina cortissima che a ogni movimento faceva vedere tutto perché c’era solo un esile perizoma a coprire culo e figa, fatto sta che i cazzi erano duri.
“Che ne dite fanciulli? Siamo belle e sexy?”
“Altro che! Guarda qui zia!”
Esclamò quel coglione di mio cugino che alzandosi in piedi fece vedere l’erezione attraverso i pantaloni della tuta.
“Però che soddisfazione sorella, se lo facciamo diventare duro a un ventenne non siamo ancora da buttare! E a te Luigi? Non facciamo nessun effetto?”
Dopo quella frase dovevo ammettere che mio cugino non era stato un coglione, ma un vero genio, si prospettava una serata interessante… Così mi alzai in piedi e feci vedere anche il mio cazzo era in tiro.
“Beneeee! Allora? non rimanete imbambolati, non ci dovevate fare delle foto da mandare ai papà?”
Prendemmo il cellulare e scattammo tante di quelle foto da consumare lo spazio libero sul telefonino, poi a mio cugino venne un’altra idea e lì capì quanto era perverso e programmatore.
“Ci siamo dimenticati di fare qualche foto con la scopa, non ha senso mandarle senza l’accessorio primario di una befana! Su sedetevi a gambe larghe e poggiatevi quell’affare tra le cosce”
Senza proferire alcuna eccezione le due madri seguirono alla lettera le indicazioni a cui seguirono altri scatti fotografici. Poi arrivò il colpo di grazia che penso mio cugino Alfredo aveva già in mente fin dall’inizio:
“Visto che ci siete, perché non mettete in funzione quell’affare? Basta premere il pulsante a scatto.”
Le mamme lo premettero in contemporanea e il tipico rumore della vibrazione si liberò nella stanza.
“Cavolo quanto vibra questo coso, ma come funziona poi…”
“Dovete poggiarlo delicatamente sulla farfallina e vedere voi poi come muoverlo a secondo di quello che sentite!”
Non se lo fecero ripetere due volte e cominciarono a massaggiarsi la patata ormai ben in vista con le game divaricate e sedute sulla poltrona. La figa della zia era quasi rasata, quella mamma invece era più pelosa. Già dopo meno di un minuto l’effetto vibrante portentoso di quel macchinario stava facendo effetto e le due donne ne godevano.
Alfredo tirò giù i pantaloni della tuta e cominciò a trastullarsi il cazzo con quello fantastico show. Dopo un paio di minuti misi da parte la mia iniziale titubanza e iniziai a spararmi una sega anch’io.
“Ma guarda quei due sporcaccioni si stanno menando il cazzo!”
“Già sorella, però noi non siamo da meno, ce la siamo cercata, ma questo affare è portentoso, me la sto proprio godendo…”
I respiri si fecero affannosi da parte di tutti e quattro perché aumentava il ritmo della sega da parte nostra e la capacità di utilizzare lo strumento dall’altra parte.
Sul più bello, quando le due donne erano probabilmente vicine all’orgasmo, le Magic Wand si spensero… giustamente non erano state messe in carica e la poca batteria disponibile appena scartate non era bastata a finire la sessione masturbatoria. Si vedeva che erano infoiate e vogliose e noi approfittammo della situazione.
“Rimanete lì, ci pensiamo noi con questi”
E Facemmo vedere i joypad della playstation. Con questa scusa ci avvicinammo tra le loro cosce e, utilizzando la funzione vibrazione di un giochino, facemmo finta che quello potesse essere un valido sostituto del sex toy precedente.
“Oh ragazzi, grazie per averci provato, ma questi cosi non riescono a risolvere il problema del fuoco che abbiamo tra le gambe.”
“Lo spegniamo noi il fuoco zia!”
E Alfredo con mossa veloce iniziò a leccare con abili mosse di lingua la figa di mia madre che rimase esterrefatta dall’azione del nipote e tentata a fermarlo, ma il piacere era troppo intenso per farlo, anzi dopo poco usò le sue mani per spingerlo ancor più verso il suo pertugio, quasi a farlo soffocare.
Mi accorsi che mia zia mi guardava con una certa aria, quasi a dire “e a me non fai lo stesso servizietto?” ma non proferiva parola, guardava un po’ me e un po’ lo spettacolo accanto.
“Zia, per caso vuoi…”
Mi interruppe bruscamente
“Si!!! Fai godere anche me come fa Alfredo!”
Non me lo feci ripetere, sprofondai tra le sue gambe assaporando la sua deliziosa figa.
Era così eccitata che venne prima di mia madre riempiendomi la faccia di umori. A quel punto mi alzai avvicinando pericolosamente il cazzo al suo viso e le chiesi come prima:
“Zia, per caso vuoi…”
Non rispose, si avvento sul mio uccello e cominciò a leccarlo come un gelato e a tentare un succoso pompino. In realtà non era poi tanto brava, probabilmente l’aveva fatto poche volte, qualche ragazzina con cui ero stato era molto più esperta nello sbocchinare. Comunque ero troppo eccitato per contestare la sua tecnica e mi distrassi abbastanza da non vedere che anche mia madre aveva preso in bocca il cazzo di mio cugino spompinandolo a dovere. Lei si che sembrava brava, leccava le palle per poi stuzzicare la cappella, poi lo prendeva tutto in bocca facendo un quasi gola profonda uscendone con il cazzo insalivato per benino a cui dava qualche botta di sega prima di riprendere la sua tecnica ripetendola più volte.
Mio cugino non poteva resistere molto a quel trattamento, così non tardò poi molto a venire come una fontana, colpendo ripetutamente la faccia di mia madre con strisce spesse di sborra, che, dopo un attimo di esitazione dovuta alla sorpresa e al fatto che Alfredo non l’avesse avvisata che stava venendo, fece in modo che il resto dello sperma finisse dritto in bocca per poi essere ingoiato. Quella visione mi aveva eccitato così tanto che ero prossimo alla venuta anch’io, che al contrario di mio cugino avvisai la zia della prossima esplosione:
“Ci sono quasi zia, sei pronta a ricevere una ricca e densa sborrata in bocca come ha fatto tua sorella?”
Ma lei era titubante, interruppe le leccate e continuando a segarmi il cazzo disse quasi a confessarsi:
“Veramente non l’ho mai fatto, mi eccita, ma non vorrei che andasse di traverso o…”
Intervenne mia madre avvicinandosi a carponi come fosse una pantera:
“Vieni caro, sborra nella bocca di mamma, fammi assaggiare il tuo sperma caldo e tu Giulia non temere, te ne lascio un po’ così puoi assaporare anche tu questo nettare delizioso”.
Neanche in un film porno avevo visto una scena tanto eccitante, mia madre era proprio una troia in quel momento e mentre usciva lo sperma dal cazzo mi sembrava di godere come mai avevo fatto prima. La mamma ingoiava uno dietro l’altro tutti gli schizzi che finivano nella sua bocca, solo verso la fine, quando diventarono più scarsi si fermò, ci fece vedere che era rimasto dello sperma sulla lingua, si avvicinò alla sorella aprendole la bocca e versandone il contenuto in una specie di bacio.
“Lo senti Giulia? Non lo mandare giù subito, assaporalo e poi ingoia! Fatto? Guarda qui in faccia mi è rimasta qualche traccia della sborra di tuo figlio, lavami il viso con la tua lingua e manda giù tutto! Allora ti piace?”
“Non lo so, non è cattiva, adesso mi hai fatto venire voglia di ricevere gli schizzi direttamente in bocca!”
“Beh, i ragazzi come vedi sono in tiro, è il vantaggio dei ventenni, sono già pronti per un’altra sessione.”
Alfredo approfittò della situazione:
“Non vedo l’ora di infilarti il cazzo nella tua figa zia”
La risposta però ci lasciò interdetti
“Non se ne parla nemmeno, non esageriamo, finché si tratta di una sega o di un pompino si può anche fare, ma non superiamo i limiti”
La zia Giulia non sembrava molto convinta:
“Beh cara abbiamo fatto 30… possiamo fare 31…”
A quel punto venne in mente a me la genialata, se ci penso adesso non mi sembra tale, però in quel momento mi sembrava una bella idea, poi ha funzionato, quindi inutile ribattere:
“Magari possiamo provare quello che avevano in mente i nostri papà, così quando succede con loro sarete più pronte!”
“Cioè?”
“Invece che in figa ve lo mettiamo nel culo!”
e Alfredo:
“Giusto! adesso usiamo il lubrificante per massaggiarvi il buco del culo, lo mettiamo anche sul cazzo così entra senza sforzo e mentre a turno vi inculiamo l’altra coppia lecca la figa per ottenere il doppio del piacere.”
A quella porca di mia madre l’idea doveva essere piaciuta davvero tanto perché non fece nessuna opposizione e fu la prima a voler provare questa emozionante cavalcata. Non fu facile trovare la giusta posizione, ma alla fine la penetrazione anale riuscì senza troppi problemi, secondo me la mamma qualcosa nel culo doveva averlo già ricevuto, magari non un pene, forse un ortaggio, ma il suo sfintere sembrava allenato. Mentre Alfredo ci dava sotto, io da un lato e la zia Giulia dall’altra leccavamo la figa di mia madre che sbrodolava umori in continuazione e le grida di goduria lo dimostravano ampiamente. Tra un ansimo e l’altro mia madre diede le istruzioni del gran finale:
“Alfredo quando senti che stai per esplodere tira fuori il tuo uccello dal mio culo e spara tutto in bocca a tua madre che è a pochi centimetri a leccarmi la figa”
“Che dici mamma, te la senti di ricevere il mio sperma in bocca?”
“Si caro, voglio provare cosa si prova a ingoiare il seme del proprio figlio, lo vedi come mi sto toccando la figa mentre lecco quella di mia sorella? Sono una gran porca e non aspetto altro che mi sborri in bocca.”
“Eccola mamma arriva!”
Un “plop” si udì quando il cazzo di Alfredo uscì fuori dal buco del culo di mia madre, dalla punta del cazzo stava già uscendo lo sperma, il primo schizzo infatti andò a vuoto, il secondo finì sulle labbra della zia Giulia e finalmente il terzo e i seguenti nella bocca. Fu una fortuna che andò così, perché non essendo abituata a quella velocità di successione e di liquido molto denso e appiccicoso rischiava di affogarsi.
“Buona, adesso che Luigi mi incula voglio bermi anche la sua, prima Teresa tu hai fatto fuori quello che mi spettava per mia inesperienza, sei d’accordo vero?”
“Giulia! E dire che pensavo di essere io la porca delle sorelle, mi sto ricredendo che non è così!”
“Secondo me siete tutte e due delle gran troie e vi piace il cazzo e adesso che lo avete preso anche nel culo non vi ferma più nessuno”
“Eh no!, io ancora non l’ho preso nel culo! Su Luigi riempimi tutta!”
Ormai la posizione giusta per are il tutto l’avevamo già trovata, ma come pensavo non fu subito facile riuscire nella penetrazione, sicuramente l’ano di mia zia era più vergine di quello di mia madre. Ci vollero un po’ di tentativi prima di riuscire a infilarlo del tutto:
“Ah, Ah, fa un po’ male, piano, piano, ohhhhh, ohhhh, mi sento piena, ahi, ah, sembra che sto facendo la cacca, sento che sei entrato tutto! E’ caldo, duro, grosso, Ahhh, comincio a godere, si voi due leccatemi la figa presto!”
Devo dire che non durai molto, era solo la seconda volta che facevo sesso anale, Alfredo invece da quello che mi raccontava lo faceva spesso, molte delle ragazze che aveva conosciuto volevano rimanere verginelle, ma lui trovava sempre il modo di farsi una scopata, in un buco o nell’altro non faceva poi tanta differenza.
Tirai fuori il cazzo e anche in questo caso ci un fu un bel “plop” e la zia Giulia si inginocchiò per ricevere le mie schizzate e, nonostante fossero belle ricche e dense, da gran porca era diventata un abile ingoiatrice di sperma in brevissimo tempo. Dopo la bevuta diede un bacio sulla bocca di mia madre, che solo allora mi accorsi si stava sgrillettando la figa e si sdraiò sul pavimento con un enorme sorriso stampato sulla faccia. Se mia zia sembrava averne avuto abbastanza non lo sembrava per la mamma, che continuando a toccarsi disse:
“Io ho ancora sete e fame di cazzo, al diavolo tutto, adesso ho voglia di essere penetrata contemporaneamente da tutti e due, voglio mio figlio nel culo e mio nipote in figa, mettiamoci sul divano e troviamo la posizione giusta. Tu Alfredo mettiti un preservativo, evitiamo rischi inutili, Luigi mettilo anche tu, starai sotto di me e non riuscirai a tirarlo fuori senza sporcare ovunque.”
Fortunatamente avevamo sempre con noi la scatola di preservativi, seguimmo alla lettera le disposizione di mamma Teresa e iniziammo la nostra prima doppia penetrazione. Zia Giulia nel frattempo si era accomodata in poltrona e la scena l’aveva eccitata nuovamente, portandola alla masturbazione. Noi eravamo già venuti due volte, quindi durammo abbastanza da far venire un paio volte mia madre. Ci staccammo da quella presa sessuale e invitammo zia Giulia a prendere il posto della mamma. Lei venne per ben tre volte prima che noi riempissimo di sperma i preservativi, va da se che ci furono subito confiscati dalle nostre madri e ognuna di loro versò il contenuto nella bocca dell’altra. Bevvero con avidità quello che fu l’ultimo sperma versato per loro da parte nostra. Squillò un cellulare, era uno dei nostri papà, avvisava che finalmente i medici di turno erano riusciti a raggiungere l’ospedale e quindi loro potevano tornare indietro.
“Bene!” disse mia madre
“Si scopa per tutta la notte! Sorella, questo giorno della Befana non lo dimenticheremo mai!”
Avevamo preso in affitto uno chalet il week-end della befana, finalmente sembrava che fossimo tutti liberi dai nostri lavori per passare insieme l’ultima festa dell’anno. Eravamo due famiglie composte da mio padre, mia madre, mio zio e zia con rispettivo figlio, mio cugino, con cui ero andato anche a scuola nelle superiori, finite ormai un paio di anni fa.
Avere i padri che lavorano in ospedale e le madri in un centro commerciale aperto anche la domenica e i giorni di festa certo non aiuta a tenere la famiglia insieme e il fatto che anche noi figli da quasi un anno a questa parte siamo entrati nel mondo del lavoro rende le cose più difficili.
Preambolo a parte, ci ritroviamo già nella mattinata di venerdì 5 nella casetta ricca di ogni comfort e un bellissimo televisore da 50 pollici a cui attaccare la nostra fida Playstation. Gran pranzo in attesa del cenone non riuscito a fare il primo dell’anno con un paio di pacchi regalo da aprire per le nostre madri. I papà avevano preparato una sorpresa, mancata purtroppo a Natale, sempre per problemi con il lavoro. La cena era grandiosa, tantissima roba buona da mangiare del buon vino da bere, ma giunti al dolce, un bellissimo pandoro ripieno di mascarpone e nutella, arrivò la chiamata rompicoglioni. Mio padre e lo zio erano richiesti d’urgenza in ospedale, sfiga nera aveva voluto che gli altri due medici che sostituivano i nostri papà erano usciti fuori strada a causa della strada gelata e non sarebbero riusciti a raggiungere l’ospedale per il turno notturno. Alle nostre madri non rimaneva altro che farsi qualche altro bicchierino cercando con l’alcol di nascondere il loro rammarico.
Mentre io e mio cugino ci apprestavamo a iniziare una nuova sessione di gioco alla console, le nostre mamme, ormai un bel po’ brille, decisero di aprire in anticipo i loro due pacchi regalo che i mariti avevano preparato con tanta cura, definendoli per una serata molto speciale.
Gli “ohh” di stupore ci distrassero dal gioco, il biglietto nel pacco citava:
“Il necessario per le nostre care Befane per una notte molto speciale”
La prima cosa che le mamme tirarono fuori era un vestito dall’aria parecchio sexy da befana, poi tolsero l’incarto da un qualcosa dalla forma cilindrica e lunga dove c’era scritto “la vostra speciale scopa magica”, era in realtà il famoso massaggiatore vibrante della Hitachi, il Magic Wand, il preferito nelle masturbazioni dalle donne, solo che loro non ne avevano idea…
“Che strano, perché dovremmo utilizzare come scopa magica un frullatore a immersione?”
Io e mio cugino scoppiammo a ridere!
“Ma no, quello è un sex toy mamma!”
“Cosa? non è un minipimer grande?”
“No mamma, serve per fare giochini sessuali, vibra… e visto il vestitino sto pensando che papà voleva fare lo sporcaccione questa notte…”
Le mamme scoppiarono a ridere e la zia prese dal pacco l’ultima cosa che era rimasta, una bottiglietta di lubrificante sessuale. E mio cugino:
“oh oh, mamma, immagino che il papà oggi voleva provare nuove emozioni…”
Gli sguardi incerti delle nostre madri ci fecero intendere che non avevamo capito molto le vere intenzioni dei nostri genitori maschi, noi d’altronde essendo cresciuti con internet e Youporn avevamo inteso subito che i papà questa notte volevano metterlo nel culo, nel vero senso della parola, alle nostre mamme e il vibratore sarebbe servito a stimolare la figa mentre venivano inculate per benino…
“Mamma quello è un lubrificante, serve per i sexy massaggi e aiutare a far entrare le cose un po’ grosse in pertugi un po’ stretti…”
L’espressione facciale della zia dimostrava che finalmente aveva capito:
“ahhhhh, erano da un po’ di mesi che il mio maritino faceva la corte al mio culone, ecco spiegato, che gran porci che sono Gianni e Michele!”
E scoppiò una fragorosa risata da tutti e quattro. La situazione era diventata frizzante e dopo un’occhiata d’intesa con mio cugino, provammo a buttare l’amo per vedere se poteva succedere qualcosa di piccante:
“Su che aspettate? perché non indossate quelle uniformi? Dai che facciamo una foto e la mandiamo ai papà con WhatsApp!”
Le mamme non ci pensarono due volte, bevvero un altro sorso di vino e andarono in camera a cambiarsi.
Quello che vedemmo al loro ritorno ci fece crescere il cazzo nelle mutande, sia a me che a mio cugino piacevano le nostre rispettive madri, non nascondo che qualche sega ce la siamo sparata pensando a loro, ma che ci venisse il cazzo duro a 20 anni solo a vederle vestite sexy non l’avremmo mai immaginato!
Saranno state le calze a rete, le spaventose scollature che lasciavano poco all’immaginazione, la gonnellina cortissima che a ogni movimento faceva vedere tutto perché c’era solo un esile perizoma a coprire culo e figa, fatto sta che i cazzi erano duri.
“Che ne dite fanciulli? Siamo belle e sexy?”
“Altro che! Guarda qui zia!”
Esclamò quel coglione di mio cugino che alzandosi in piedi fece vedere l’erezione attraverso i pantaloni della tuta.
“Però che soddisfazione sorella, se lo facciamo diventare duro a un ventenne non siamo ancora da buttare! E a te Luigi? Non facciamo nessun effetto?”
Dopo quella frase dovevo ammettere che mio cugino non era stato un coglione, ma un vero genio, si prospettava una serata interessante… Così mi alzai in piedi e feci vedere anche il mio cazzo era in tiro.
“Beneeee! Allora? non rimanete imbambolati, non ci dovevate fare delle foto da mandare ai papà?”
Prendemmo il cellulare e scattammo tante di quelle foto da consumare lo spazio libero sul telefonino, poi a mio cugino venne un’altra idea e lì capì quanto era perverso e programmatore.
“Ci siamo dimenticati di fare qualche foto con la scopa, non ha senso mandarle senza l’accessorio primario di una befana! Su sedetevi a gambe larghe e poggiatevi quell’affare tra le cosce”
Senza proferire alcuna eccezione le due madri seguirono alla lettera le indicazioni a cui seguirono altri scatti fotografici. Poi arrivò il colpo di grazia che penso mio cugino Alfredo aveva già in mente fin dall’inizio:
“Visto che ci siete, perché non mettete in funzione quell’affare? Basta premere il pulsante a scatto.”
Le mamme lo premettero in contemporanea e il tipico rumore della vibrazione si liberò nella stanza.
“Cavolo quanto vibra questo coso, ma come funziona poi…”
“Dovete poggiarlo delicatamente sulla farfallina e vedere voi poi come muoverlo a secondo di quello che sentite!”
Non se lo fecero ripetere due volte e cominciarono a massaggiarsi la patata ormai ben in vista con le game divaricate e sedute sulla poltrona. La figa della zia era quasi rasata, quella mamma invece era più pelosa. Già dopo meno di un minuto l’effetto vibrante portentoso di quel macchinario stava facendo effetto e le due donne ne godevano.
Alfredo tirò giù i pantaloni della tuta e cominciò a trastullarsi il cazzo con quello fantastico show. Dopo un paio di minuti misi da parte la mia iniziale titubanza e iniziai a spararmi una sega anch’io.
“Ma guarda quei due sporcaccioni si stanno menando il cazzo!”
“Già sorella, però noi non siamo da meno, ce la siamo cercata, ma questo affare è portentoso, me la sto proprio godendo…”
I respiri si fecero affannosi da parte di tutti e quattro perché aumentava il ritmo della sega da parte nostra e la capacità di utilizzare lo strumento dall’altra parte.
Sul più bello, quando le due donne erano probabilmente vicine all’orgasmo, le Magic Wand si spensero… giustamente non erano state messe in carica e la poca batteria disponibile appena scartate non era bastata a finire la sessione masturbatoria. Si vedeva che erano infoiate e vogliose e noi approfittammo della situazione.
“Rimanete lì, ci pensiamo noi con questi”
E Facemmo vedere i joypad della playstation. Con questa scusa ci avvicinammo tra le loro cosce e, utilizzando la funzione vibrazione di un giochino, facemmo finta che quello potesse essere un valido sostituto del sex toy precedente.
“Oh ragazzi, grazie per averci provato, ma questi cosi non riescono a risolvere il problema del fuoco che abbiamo tra le gambe.”
“Lo spegniamo noi il fuoco zia!”
E Alfredo con mossa veloce iniziò a leccare con abili mosse di lingua la figa di mia madre che rimase esterrefatta dall’azione del nipote e tentata a fermarlo, ma il piacere era troppo intenso per farlo, anzi dopo poco usò le sue mani per spingerlo ancor più verso il suo pertugio, quasi a farlo soffocare.
Mi accorsi che mia zia mi guardava con una certa aria, quasi a dire “e a me non fai lo stesso servizietto?” ma non proferiva parola, guardava un po’ me e un po’ lo spettacolo accanto.
“Zia, per caso vuoi…”
Mi interruppe bruscamente
“Si!!! Fai godere anche me come fa Alfredo!”
Non me lo feci ripetere, sprofondai tra le sue gambe assaporando la sua deliziosa figa.
Era così eccitata che venne prima di mia madre riempiendomi la faccia di umori. A quel punto mi alzai avvicinando pericolosamente il cazzo al suo viso e le chiesi come prima:
“Zia, per caso vuoi…”
Non rispose, si avvento sul mio uccello e cominciò a leccarlo come un gelato e a tentare un succoso pompino. In realtà non era poi tanto brava, probabilmente l’aveva fatto poche volte, qualche ragazzina con cui ero stato era molto più esperta nello sbocchinare. Comunque ero troppo eccitato per contestare la sua tecnica e mi distrassi abbastanza da non vedere che anche mia madre aveva preso in bocca il cazzo di mio cugino spompinandolo a dovere. Lei si che sembrava brava, leccava le palle per poi stuzzicare la cappella, poi lo prendeva tutto in bocca facendo un quasi gola profonda uscendone con il cazzo insalivato per benino a cui dava qualche botta di sega prima di riprendere la sua tecnica ripetendola più volte.
Mio cugino non poteva resistere molto a quel trattamento, così non tardò poi molto a venire come una fontana, colpendo ripetutamente la faccia di mia madre con strisce spesse di sborra, che, dopo un attimo di esitazione dovuta alla sorpresa e al fatto che Alfredo non l’avesse avvisata che stava venendo, fece in modo che il resto dello sperma finisse dritto in bocca per poi essere ingoiato. Quella visione mi aveva eccitato così tanto che ero prossimo alla venuta anch’io, che al contrario di mio cugino avvisai la zia della prossima esplosione:
“Ci sono quasi zia, sei pronta a ricevere una ricca e densa sborrata in bocca come ha fatto tua sorella?”
Ma lei era titubante, interruppe le leccate e continuando a segarmi il cazzo disse quasi a confessarsi:
“Veramente non l’ho mai fatto, mi eccita, ma non vorrei che andasse di traverso o…”
Intervenne mia madre avvicinandosi a carponi come fosse una pantera:
“Vieni caro, sborra nella bocca di mamma, fammi assaggiare il tuo sperma caldo e tu Giulia non temere, te ne lascio un po’ così puoi assaporare anche tu questo nettare delizioso”.
Neanche in un film porno avevo visto una scena tanto eccitante, mia madre era proprio una troia in quel momento e mentre usciva lo sperma dal cazzo mi sembrava di godere come mai avevo fatto prima. La mamma ingoiava uno dietro l’altro tutti gli schizzi che finivano nella sua bocca, solo verso la fine, quando diventarono più scarsi si fermò, ci fece vedere che era rimasto dello sperma sulla lingua, si avvicinò alla sorella aprendole la bocca e versandone il contenuto in una specie di bacio.
“Lo senti Giulia? Non lo mandare giù subito, assaporalo e poi ingoia! Fatto? Guarda qui in faccia mi è rimasta qualche traccia della sborra di tuo figlio, lavami il viso con la tua lingua e manda giù tutto! Allora ti piace?”
“Non lo so, non è cattiva, adesso mi hai fatto venire voglia di ricevere gli schizzi direttamente in bocca!”
“Beh, i ragazzi come vedi sono in tiro, è il vantaggio dei ventenni, sono già pronti per un’altra sessione.”
Alfredo approfittò della situazione:
“Non vedo l’ora di infilarti il cazzo nella tua figa zia”
La risposta però ci lasciò interdetti
“Non se ne parla nemmeno, non esageriamo, finché si tratta di una sega o di un pompino si può anche fare, ma non superiamo i limiti”
La zia Giulia non sembrava molto convinta:
“Beh cara abbiamo fatto 30… possiamo fare 31…”
A quel punto venne in mente a me la genialata, se ci penso adesso non mi sembra tale, però in quel momento mi sembrava una bella idea, poi ha funzionato, quindi inutile ribattere:
“Magari possiamo provare quello che avevano in mente i nostri papà, così quando succede con loro sarete più pronte!”
“Cioè?”
“Invece che in figa ve lo mettiamo nel culo!”
e Alfredo:
“Giusto! adesso usiamo il lubrificante per massaggiarvi il buco del culo, lo mettiamo anche sul cazzo così entra senza sforzo e mentre a turno vi inculiamo l’altra coppia lecca la figa per ottenere il doppio del piacere.”
A quella porca di mia madre l’idea doveva essere piaciuta davvero tanto perché non fece nessuna opposizione e fu la prima a voler provare questa emozionante cavalcata. Non fu facile trovare la giusta posizione, ma alla fine la penetrazione anale riuscì senza troppi problemi, secondo me la mamma qualcosa nel culo doveva averlo già ricevuto, magari non un pene, forse un ortaggio, ma il suo sfintere sembrava allenato. Mentre Alfredo ci dava sotto, io da un lato e la zia Giulia dall’altra leccavamo la figa di mia madre che sbrodolava umori in continuazione e le grida di goduria lo dimostravano ampiamente. Tra un ansimo e l’altro mia madre diede le istruzioni del gran finale:
“Alfredo quando senti che stai per esplodere tira fuori il tuo uccello dal mio culo e spara tutto in bocca a tua madre che è a pochi centimetri a leccarmi la figa”
“Che dici mamma, te la senti di ricevere il mio sperma in bocca?”
“Si caro, voglio provare cosa si prova a ingoiare il seme del proprio figlio, lo vedi come mi sto toccando la figa mentre lecco quella di mia sorella? Sono una gran porca e non aspetto altro che mi sborri in bocca.”
“Eccola mamma arriva!”
Un “plop” si udì quando il cazzo di Alfredo uscì fuori dal buco del culo di mia madre, dalla punta del cazzo stava già uscendo lo sperma, il primo schizzo infatti andò a vuoto, il secondo finì sulle labbra della zia Giulia e finalmente il terzo e i seguenti nella bocca. Fu una fortuna che andò così, perché non essendo abituata a quella velocità di successione e di liquido molto denso e appiccicoso rischiava di affogarsi.
“Buona, adesso che Luigi mi incula voglio bermi anche la sua, prima Teresa tu hai fatto fuori quello che mi spettava per mia inesperienza, sei d’accordo vero?”
“Giulia! E dire che pensavo di essere io la porca delle sorelle, mi sto ricredendo che non è così!”
“Secondo me siete tutte e due delle gran troie e vi piace il cazzo e adesso che lo avete preso anche nel culo non vi ferma più nessuno”
“Eh no!, io ancora non l’ho preso nel culo! Su Luigi riempimi tutta!”
Ormai la posizione giusta per are il tutto l’avevamo già trovata, ma come pensavo non fu subito facile riuscire nella penetrazione, sicuramente l’ano di mia zia era più vergine di quello di mia madre. Ci vollero un po’ di tentativi prima di riuscire a infilarlo del tutto:
“Ah, Ah, fa un po’ male, piano, piano, ohhhhh, ohhhh, mi sento piena, ahi, ah, sembra che sto facendo la cacca, sento che sei entrato tutto! E’ caldo, duro, grosso, Ahhh, comincio a godere, si voi due leccatemi la figa presto!”
Devo dire che non durai molto, era solo la seconda volta che facevo sesso anale, Alfredo invece da quello che mi raccontava lo faceva spesso, molte delle ragazze che aveva conosciuto volevano rimanere verginelle, ma lui trovava sempre il modo di farsi una scopata, in un buco o nell’altro non faceva poi tanta differenza.
Tirai fuori il cazzo e anche in questo caso ci un fu un bel “plop” e la zia Giulia si inginocchiò per ricevere le mie schizzate e, nonostante fossero belle ricche e dense, da gran porca era diventata un abile ingoiatrice di sperma in brevissimo tempo. Dopo la bevuta diede un bacio sulla bocca di mia madre, che solo allora mi accorsi si stava sgrillettando la figa e si sdraiò sul pavimento con un enorme sorriso stampato sulla faccia. Se mia zia sembrava averne avuto abbastanza non lo sembrava per la mamma, che continuando a toccarsi disse:
“Io ho ancora sete e fame di cazzo, al diavolo tutto, adesso ho voglia di essere penetrata contemporaneamente da tutti e due, voglio mio figlio nel culo e mio nipote in figa, mettiamoci sul divano e troviamo la posizione giusta. Tu Alfredo mettiti un preservativo, evitiamo rischi inutili, Luigi mettilo anche tu, starai sotto di me e non riuscirai a tirarlo fuori senza sporcare ovunque.”
Fortunatamente avevamo sempre con noi la scatola di preservativi, seguimmo alla lettera le disposizione di mamma Teresa e iniziammo la nostra prima doppia penetrazione. Zia Giulia nel frattempo si era accomodata in poltrona e la scena l’aveva eccitata nuovamente, portandola alla masturbazione. Noi eravamo già venuti due volte, quindi durammo abbastanza da far venire un paio volte mia madre. Ci staccammo da quella presa sessuale e invitammo zia Giulia a prendere il posto della mamma. Lei venne per ben tre volte prima che noi riempissimo di sperma i preservativi, va da se che ci furono subito confiscati dalle nostre madri e ognuna di loro versò il contenuto nella bocca dell’altra. Bevvero con avidità quello che fu l’ultimo sperma versato per loro da parte nostra. Squillò un cellulare, era uno dei nostri papà, avvisava che finalmente i medici di turno erano riusciti a raggiungere l’ospedale e quindi loro potevano tornare indietro.
“Bene!” disse mia madre
“Si scopa per tutta la notte! Sorella, questo giorno della Befana non lo dimenticheremo mai!”
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