Il negozio di scarpe
di
Luca Nelli
genere
gay
IL NEGOZIO DI SCARPE
Una delle mie passioni è quella di andare nei negozi di scarpe a vedere la gente che si mette e toglie calzature. Non ci andavo molto spesso perché non volevo che la gente mi beccasse a osservare piedi… Quel pomeriggio ero in un centro commerciale e così visto che avevo un po’ di tempo entrai in un negozio di scarpe. Curiosai un po’, quando mi accorsi che in una corsia c’era un ragazzo senza scarpe che camminava in calzini neri a righe bianche. Di solito uno ne prova solo una di scarpa, invece lui le sue le aveva abbandonate in un angolo e camminava scalzo senza problemi nella corsia continuando a provare scarpe. La cosa mi eccitò parecchio. Non riuscivo a togliere lo sguardo da quelle calze. Il ragazzo era anche molto carino. Ad un tratto lui si accorse che stavo guardando ossessivamente le sue calze e mi sorrise. Si avvicinò e mi disse : “Ho male ai piedi. Per questo me le sono tolte…”. Io arrossii. Gli risposi: “Tranquillo, anche a me capita spesso…di avere male ai piedi.”. Lui mi guardò un secondo, non c’era tanta gente in negozio, e mi disse: “Perché allora non te le togli anche tu? Vorrei vedere le tue calze…”. Non credevo alle mie orecchie. Il pisello mi si stava indurendo e anche parecchio. Mi guardai intorno: in effetti non c’era nessuno. Così me le sfilai lentamente mentre lui mi guardava. Avevo delle calze verdi con righe grigie e rosse. “Cavolo, mi disse, che belle calze che hai…”. Lo ringraziai, ma in realtà avevo paura che qualcuno ci scoprisse…a fare cosa niente direte voi, ma per noi amanti del genere sappiamo cosa vuol dire. La situazione però stava pericolosamente scappando di mano…così lui mi disse: “Senti, credo che abbiamo gli stessi gusti. Vuoi che andiamo a casa mia a continuare la conversazione? Abito qua vicino.” Non mi sembrava vero che uno mi invitasse a casa sua…così accettai senza remore, ci rimettemmo le scarpe e uscimmo dal negozio. In effetti abitava molto vicino. Era una casa piccola ma molto confortevole. Aveva il parquet riscaldato, così appena entrati mi disse: “Come puoi immaginare la regola della casa è togliersi le scarpe.” Mentre ce le togliemmo gli chiesi: “Ma lo chiedi a tutti quelli che entrano?”. Lui mi disse : “Sì, sempre. Non voglio che mi sporchino il parquet, e poi è riscaldato quindi si sta bene…” . In effetti la sensazione nel camminare sul pavimento riscaldato era piacevolissima. Ci sedemmo sul divano e iniziammo a parlare, mentre lui iniziava a farmi piedino. Io lo assecondavo mentre l’eccitazione stava salendo sempre di più. A un certo punto non ce la feci più e mi avvicinai alla sua bocca, ci baciammo prima dolcemente poi sempre più furiosamente mentre i piedi si incrociavano…poi ci staccammo, lui si girò e iniziammo a farci un 69 di calze. Annusavamo un piede e lo leccavamo a vicenda mentre l’altro si strofinava sul pacco dell’altro. I pantaloni stavano scoppiando, non ce la facevo più, stavo quasi per venire, ero troppo eccitato. Glielo stavo per dire quando lo sentii gemere: dopo qualche secondo venni anche io nelle mutande. Rimanemmo fermi e ansimanti sul divano ognuno con il piede sul viso dell’altro. “Scusa, gli dissi, non mi era mai capitato di venire così velocemente”. “Nemmeno a me, rispose lui.” Cercammo di rialzarci dal divano, andammo in bagno cercando di ripulirci un po’ non smettendo mai di farci piedino. Ci guardammo per un lungo attimo e ricominciammo a baciarci. Finalmente avevo trovato la persona giusta per me.
Una delle mie passioni è quella di andare nei negozi di scarpe a vedere la gente che si mette e toglie calzature. Non ci andavo molto spesso perché non volevo che la gente mi beccasse a osservare piedi… Quel pomeriggio ero in un centro commerciale e così visto che avevo un po’ di tempo entrai in un negozio di scarpe. Curiosai un po’, quando mi accorsi che in una corsia c’era un ragazzo senza scarpe che camminava in calzini neri a righe bianche. Di solito uno ne prova solo una di scarpa, invece lui le sue le aveva abbandonate in un angolo e camminava scalzo senza problemi nella corsia continuando a provare scarpe. La cosa mi eccitò parecchio. Non riuscivo a togliere lo sguardo da quelle calze. Il ragazzo era anche molto carino. Ad un tratto lui si accorse che stavo guardando ossessivamente le sue calze e mi sorrise. Si avvicinò e mi disse : “Ho male ai piedi. Per questo me le sono tolte…”. Io arrossii. Gli risposi: “Tranquillo, anche a me capita spesso…di avere male ai piedi.”. Lui mi guardò un secondo, non c’era tanta gente in negozio, e mi disse: “Perché allora non te le togli anche tu? Vorrei vedere le tue calze…”. Non credevo alle mie orecchie. Il pisello mi si stava indurendo e anche parecchio. Mi guardai intorno: in effetti non c’era nessuno. Così me le sfilai lentamente mentre lui mi guardava. Avevo delle calze verdi con righe grigie e rosse. “Cavolo, mi disse, che belle calze che hai…”. Lo ringraziai, ma in realtà avevo paura che qualcuno ci scoprisse…a fare cosa niente direte voi, ma per noi amanti del genere sappiamo cosa vuol dire. La situazione però stava pericolosamente scappando di mano…così lui mi disse: “Senti, credo che abbiamo gli stessi gusti. Vuoi che andiamo a casa mia a continuare la conversazione? Abito qua vicino.” Non mi sembrava vero che uno mi invitasse a casa sua…così accettai senza remore, ci rimettemmo le scarpe e uscimmo dal negozio. In effetti abitava molto vicino. Era una casa piccola ma molto confortevole. Aveva il parquet riscaldato, così appena entrati mi disse: “Come puoi immaginare la regola della casa è togliersi le scarpe.” Mentre ce le togliemmo gli chiesi: “Ma lo chiedi a tutti quelli che entrano?”. Lui mi disse : “Sì, sempre. Non voglio che mi sporchino il parquet, e poi è riscaldato quindi si sta bene…” . In effetti la sensazione nel camminare sul pavimento riscaldato era piacevolissima. Ci sedemmo sul divano e iniziammo a parlare, mentre lui iniziava a farmi piedino. Io lo assecondavo mentre l’eccitazione stava salendo sempre di più. A un certo punto non ce la feci più e mi avvicinai alla sua bocca, ci baciammo prima dolcemente poi sempre più furiosamente mentre i piedi si incrociavano…poi ci staccammo, lui si girò e iniziammo a farci un 69 di calze. Annusavamo un piede e lo leccavamo a vicenda mentre l’altro si strofinava sul pacco dell’altro. I pantaloni stavano scoppiando, non ce la facevo più, stavo quasi per venire, ero troppo eccitato. Glielo stavo per dire quando lo sentii gemere: dopo qualche secondo venni anche io nelle mutande. Rimanemmo fermi e ansimanti sul divano ognuno con il piede sul viso dell’altro. “Scusa, gli dissi, non mi era mai capitato di venire così velocemente”. “Nemmeno a me, rispose lui.” Cercammo di rialzarci dal divano, andammo in bagno cercando di ripulirci un po’ non smettendo mai di farci piedino. Ci guardammo per un lungo attimo e ricominciammo a baciarci. Finalmente avevo trovato la persona giusta per me.
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