Istanbul parte terza

di
genere
gay

Ci diamo appuntamento dopo 3 giorni esatti da quell’incontro assurdo. Viene direttamente al
Mio hotel dove ci sono vari bar tra cui uno molto
Nascosto e privato, con luci soffuse frequentato principalmente da uomini d’affari in viaggio di lavoro. Li’ servono anche alcolici.
Io voglio una bella birra e lui di lascia andare pure lui a una birra.
Si accende una sigaretta. Fa caldo e c’è poca aria condizionata. Sento il suo odore. Mi arriva anche l’odore delle sue scarpe di cuoio. Bellissimo.
Parliamo poco. Lui è il tipico turco taciturno e virile fino all’estremo. Io sono italiano e mi piace parlare ma sono anche intimidito da lui e c’è tra noi una specie di prova di forza tra maschi. Lui chiaramente si sente il sultano e io che pur avendolo preso fino allo stomaco non mi sento da meno. Lui lo capisce e gli piace. Apprezza che siamo due uomini al tavolo non lui e il tipico gay europeo.
Si rimbocca le maniche della camicia con la sigaretta al lato del labbro. Baffi non solo folto ma spessi veramente belli.
Parla bene inglese come ho già detto e mi chiede se mi va di salire in camera. Gli rispondo certamente.
Ho voglia di qualcosa di più con lui stasera.
Lui lo sa.
Siamo in camera mia.
Vuole pisciare e va in bagno. Sento la sua del lavandino.
Lo aspetto seduto sul letto. Arriva e mi si para di fronte in piedi. Jeans stretti pacco incredibilmente grande so che cosa contiene ora…
Slaccio la patta. Odori gli slip che lo contengono a malapena. Pulito oggi appena docciato ma chiaramente già sa di maschio forte. Mix con deodorante.
Mi massaggia la testa rasata mentre premo bocca e naso sui suoi slip.
Glieli abbasso e ho davanti a me la selvaggia bellezza e potenza di questo stallone turco. Asta grande larga umida larga barzotta poggia su due palle grandi
Io sono duro nei pantaloni e anche io grosso ma lui è unico, categoria unica.
Bacio l’asta e apro la bocca
Mi introduce la cappella in bocca e mi cresce dentro piano. Penetrazione orale appena iniziata e già sono fuori di testa. Mi penetra come mi stesse scopando la bocca.
Devo respirare e lo tolgo. Il pizzo mi sa già di cazzo.
Si spoglia e si sdraia sul letto. Mi spoglio e nudo mi siedo su di lui. Ho nel comodino tutto il necessario per iniziar la cavalcata. Seduto sopra di lui. Si mette un condom così grande da far paura. Se li porta lui extra large
Tiro fuori il
Mio lubrificante e me lo metto in culo. Mi guarda serio non sorride, con una mano si liscia i baffi. Gli parte un rutto alla birra, mi dice sorry sempre serio. Per me ancora più sexy anche col rutto.
Mi siedo piano piano per farlo entrare e lo sento sbuffare come un treno a carbone.
Poggio le mani sul suo petto peloso e sudato. Mi do il ritmo piano e mi immagino come un cavallo da corsa un po’ anziano ma ancora desideroso di essere domato. Eccolo il domatore che sta facendo il suo porco dovere.
Alza le braccia e io mi abbasso a leccargli le ascelle.
Ha ragione a sentirsi un sultano con me perché lo è.
scritto il
2024-01-15
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