Pranzo domenicale con zii e cugine

di
genere
dominazione

La storia di Maria Grazia VI capitolo
Pranzo domenicale con zii e cugine
Ida cercò di essere gentile e collaborativa in casa, le fantasie della suocera, donna severa e pronta a usare metodi antiquati, le metteva paura. Non si sapeva dove poteva arrivare, pur di mettere in riga chi, secondo lei, non si era comportata bene. Maria Grazia sopportava pure lei per timore che arrivasse un’altra mazzata, la sorella, diventata sempre più cattiva e la nonna, la obbligarono nei giorni seguenti la rasatura delle sue parti intime a non mettere le mutandine e a indossare una gonnellina corta che arrivava alla base delle natiche, bastava un piccolo movimento e si ritrovava con il culetto esposto. La madre avrebbe voluto aiutarla, ma si asteneva. Elvira se le passava dietro le sollevava la gonna e rideva alla vista delle sue natiche, se possibile era diventata più crudele della nonna. Il padre quando tornava a casa, senza parlare le scopriva la fessura rasata e le diceva:” Allora, hai capito che devi comportarti bene e studiare? Ti avviso, hai da recuperare latino e basta, se fai un esame decente ce la farai, ma con la nonna abbiamo deciso che se per caso porti una bocciatura, ti lego fuori al balcone, con le mani in alto fissate al filo dei panni messi a asciugare, ovviamente senza vestiti, pensa a quello che fai. Sai che vergogna a star nuda davanti ai nostri vicini, e faccio come la vicina della zia, ti mostro davanti e di dietro al ludibrio della gente.” Maria Grazia si sentiva morire e stava sempre sui libri, ma aveva un gran timore, un esame è sempre un’incognita, se per caso non ce l’avesse fatta avrebbe dovuto sopportare una cocente vergogna, poi si consolava, una sola materia era impossibile non superarla. Ecco la domenica, alle h.13, arrivarono i parenti. Maria Grazia quel giorno senza chiedere nulla a nessuno aveva indossato dei pantaloni e una camicetta, era molto carina, più della sorella e delle cugine, questo aumentava il malcontento verso di lei. Le cugine si presentarono in minigonna. La zia fu cordiale e presto presero posto a tavola. Per fortuna nessun discorso andò su argomenti che potevano essere spiacevoli per Maria Grazia, che cominciò a pensare che la visita in campagna, un bicchiere di vino in più, potevano aver eccitato gli animi e la cosa era finita lì, nulla l’ avrebbe messa di nuovo in difficoltà. La nonna non vedeva da molto la sorella della nuora, avevano tante cose da raccontarsi e Elvira disse che faceva praticantato in uno studio legale, in linea con la sua laurea in legge, superata col massimo dei voti. Alla fine del pasto Ida disse che aveva ordinato una torta alla migliore pasticceria, in piazza, con la macchina ci volevano dieci minuti e chiese al marito di andare a prenderla. Flavio si alzò infilò la giacca e prese le chiavi. Arrivò alla pasticceria e chiese della torta ordinata dalla moglie, c’era da aspettare, ma non si preoccupò, avevano avuto un pasto eccellente, la torta poteva andare nel pomeriggio con liquori e bevande varie, disse che sarebbe tornato dopo una mezzoretta e risalì in macchina. Si spostò di qualche metro e dalla piazza principale arrivò in una stradina sterrata, parcheggiò, prese il quotidiano, per far passare il tempo. Ebbe un colpo al cuore, sentendosi abbracciare dal sedile di dietro, si girò, con stupore vide Sofia, una delle gemelle: ”Da dove vieni fuori tu?” chiese al massimo della meraviglia. La ragazza contorcendosi un po’ passò al sedile davanti: “ Ho detto che dovevo ritirare appunti per un esame da una mia amica che abita vicino a voi” E nel frattempo passò una mano sulla patta dei pantaloni:” Ma che fai? Sei matta? Sono tuo zio, porta rispetto. Sofia si mise a ridere: “ Dimmi la verità, ti eccita sculacciare le tue figlie?” Flavio cominciò a innervosirsi:” Ma che dici, io le educo così, mia madre me lo ha insegnato, sculacciate e vergogna sono mezzi educativi infallibili.” Intanto si era fermato:” Scendi, non voglio storie, io voglio bene a mia moglie e non posso accettare queste tue manifestazioni. Sei una bambina, lo sai che io ho cinquant’anni e tu hai l’età di Maria Grazia, Elvira addirittura ha 26 anni. Scendi su” La ragazza non lo ascoltò si tirò su la gonna e comparve una mutandina grande come un francobollo:” Forza – disse Sofia- toglimele! Mi hai eccitato con i tuoi sculaccioni sulle natiche nude di Maria Grazia e tu sei un furbone, mi sono accorta che le toccavi la fica” Flavio era rosso:” Tu sei matta, mia figlia andava male a scuola, infatti è stata rimandata a settembre, ho voluto punirla davanti a voi” Sofia rise:” Mi sono informata, si chiama spanking la pratica di eccitarsi con una bella sculacciata, magari dopo in camera, hai fatto l’amore con la zia. Ti prego -disse- avvicinando la mano dello zio alle mutandine:” Mi eccita che sia tu a toglierle.” Flavio fu irremovibile:” Tu sei pazza, se lo sanno i tuoi genitori… “ E sofia si mise in modo da stare a pancia in sotto sulle gambe dell’uomo. Si arrotolò la gonna e offrì la visione di due natiche nude, portava un tanga solo un sottile filo nel solco serviva a tener su l’indumento. Il culetto si muoveva, facendo quella che Flavio chiamava la danza delle natiche. Sofia era molto magra, non aveva un bel corpo, ma era sempre una ragazza di 18 anni. Si trovò a accarezzare quel culetto, poi fu preso da una rabbia, praticamente Sofia lo stava obbligando a fare una cosa senza il suo consenso. Prese l’elastico del tanga e lo tirò giù, fino a toglierlo. La ragazza si muoveva molto languidamente, facendo gridolini di piacere e lui cominciò a sculacciarla, poi le mise una mano sotto sulla patata e la sollevò. Vide che aveva rasato quel fiorellino in maniera particolare, una strisciolina di peli, la copriva dal ventre fino al culetto. Si trovò in mano una fica molto piacevole, con le grandi labbra schiuse sul fiorellino, era uno spettacolo, lui aveva visto quello delle sue figlie, molto più belle di Sofia, ma una patatina così aggraziata era la prima volta. Ricordò la fica di Ida quando era giovane, pure era bella, distrarsi gli fu fatale, la nipote aveva sbottonato la cerniera lampo e tirato fuori il pene lo stava succhiando: “ Basta ti prego, sto per venire.” Ma non fece a tempo a finire la frase che riempì di sborra la bocca della ragazza. Una vera impunita, ora con la testa stava sulle gambe dell’uomo e aveva aperto le gambe, mostrando il suo fiorellino, senza nessuna vergogna. Stavano in una strada di campagna deserta, ma Flavio aveva paura che passasse qualcuno. Le porse il perizoma e lei, aperto il finestrino lo buttò giù. “Non sei di parola, avevi detto che se Maria Grazia non fosse stata promossa, l’avresti fatta sculacciare da noi. Non dico tutti e quattro, ma a mio padre non devi toglierci questo piacere” Flavio rimase interdetto, “Dopo questo spettacolo, non credo che Maria Grazia meriti una punizione per una materia a ottobre” Sofia rise: “ Troppo divertente vederla come schivava i colpi senza riuscirci. Certo vedere Elvira così grande e con la puzza sotto al naso che si ritrova sarebbe molto più piacevole. Mia madre ha parlato diverse volte di quello che le era successo, pure del clistere e del fatto che mio padre le aveva asciugato la fica, tamponandogliela. Quando mio padre le ha aperto le natiche alla ricerca del buchino, io ero davanti a lei, penso che mai avrà provato tanta vergogna.” Flavio si ricompose e diede alla nipote alcuni fazzoletti di carta per pulirsi:” Ora vado a prendere la torta, tu scendi e torna a piedi, non vorrei che qualcuno si accorgesse di questo nostro incontro.” Fecero così, poi si ritrovarono tutti a casa in salotto per gustare il dolce e continuare a chiacchierare. Sofia si sedette davanti a Flavio, aprendo le gambe, nessuno poteva immaginare che la cagnetta era senza mutande, con tutte le sue cosine esposte. La nonna tirò fuori il discorso degli studi e chiese alle gemelle:” Allora voi siete al secondo anno di università, non come la somara che conosco io, ha da recuperare latino a settembre. Le due gemelle si misero a ridere: “ Ma si sapeva che non ce l’avrebbe fatta, il papà l’ha sculacciata a casa nostra proprio per un andamento molto scarso a scuola.” La nonna assentì, “ L’ho saputo, e le ha prese da me quando è tornata a casa con i risultati dell’esame.” Sofia disse, come se non lo sapesse, “le prende anche da lei?” La nonna si fece grande:” Io ho portato questa abitudine in questa casa e sono quella che le somministra più spesso. Loro per fretta o buonismo a volte danno qualche colpo sui vestiti, io faccio le cose col massimo della lentezza, sulle mie gambe a culo nudo.” Tutti risero e Maria Grazia si sentì avvampare. Le gemelle erano perfide: “ Però lo zio aveva detto che se non fosse stata promossa l’avrebbe fatta sculacciare da noi, non ha mantenuto la promessa! “ La nonna rise: “ Da tutti e quattro? No, ne ha prese abbastanza, non voglio esagerare, ora sta studiando. Sofia si alzò per andare in bagno e passò davanti alla poltrona della nonna, senza che se lo aspettasse la signora le alzò la gonna:” Non mi sono sbagliata, vai senza mutande. E voi non dite nulla? “ La zia arrossì, il padre disse che non immaginava tanta spudoratezza. La donna si alzò e si avvicinò all’altra gemella, tirandole su la gonna. Comparvero le mutandine piccole come un francobollo. “ Non siete migliori delle mie nipoti” Gli zii erano confusi, balbettavano, non sapevano che dire. Bene disse la nonna rivolgendosi al padre delle ragazze, io mi metto comoda, seduta in poltrona e tu mi sdrai una alla volta le tue figlie. La zia cominciò a balbettare, Ma ora le giovani vanno solo così. “ Ma non fanno la morale alle altre, questa è casa mia e comando io. Forza una alla volta” La zia quasi piangeva, “Non lo abbiamo mai fatto, loro non sono abituate” E la nonna:” però sanno prendere in giro Maria Grazia. Non sono state carine con la cugina. Io sto aspettando. Sono ragazze giovani, più forti di me, non le so mettere in posizione” e intanto Sofia stava davanti a lei con il culo nudo. Ma non aveva nessun ritegno, anzi mandava a Flavio degli sguardi significativi. La nonna si rivolse all’altra gemella. “ Alzati e fammi vedere questi mutandoni dietro. I genitori cercarono di fermarla, ma Elvira la tirò su e fece vedere il cordoncino nel solco, che non copriva nulla. Sofia era spudorata, ma Giuseppina cominciava a vergognarsi di stare fra zii e cugine con le natiche al vento. Gli zii non accettarono l’imposizione della donna, non avevano mai toccato le figlie, che erano brave ragazze. Si alzarono e cominciarono a preparare le loro cose, “Andiamo via e non torneremo più” Il più arrabbiato era lo zio, mai aveva visto il sedere delle figlie e adesso era esposto sotto gli occhi di tutti. La nonna continuò: “ mi fa piacere pensare che se fosse stata punita Maria Grazia sareste stati tutti contenti. Si avvicinò a Giuseppina, in piedi con Elvira che le teneva la gonna sollevata la prese per un braccio e le assestò qualche colpo, prima che il padre venisse a salvarla. Era bastato per far piegare la ragazza in modo osceno e mostrare la fessura, depilata come quella della sorella. Elvira rise e disse, ma che bella questa patatina” Era davvero bella, ma i genitori erano già pronti a andare via, solo Ida, Flavio e Maria Grazia stavano zitti. Elvira disse con molto cinismo: “ Va bene, andate via, ma la legge è uguale per tutti, si avvicinò a Sofia e le diede qualche sculaccione sulle natiche nude. La madre di Sofia le si rivolse: ” Ma come ti è venuto in mente di uscire senza mutande?” La ragazza alzò le spalle. Fecero le scale a quattro a quattro per scappare via da quella donna infernale. La madre disse, “vi abbiamo difese, ma non si va in giro in quella maniera indecente, diciamo che qualche sculaccione lo avreste meritato, pure se non sono abitudini nostre, mia sorella sa che a casa avremo preso qualche ceffone, ma sculacciate a nudo, non sapevo neppure che esistessero. Entrarono in macchina, il padre si voltò al sedile di dietro, bello spettacolo avete dato, specialmente tu Sofia, ho visto come ti guardava lo zio, sicuro si sarà accorto che eri senza mutande. Sofia non rispose, era felice perché era riuscita a mettere nelle mani dello zio un biglietto .’Domani quando esci dall’ufficio, guardati intorno, ti vengo a prendere’ e si rammaricò di non aver potuto ricevere le sculacciate, le sarebbe piaciuto che Flavio la vedesse a culo nudo, con la cosina in primo piano. Giuseppina piangeva:” Che vergogna! Non è stata una sculacciata con tutti i passaggi, ma natiche e patatina me l’hanno viste tutti, gli zii, le cugine e Elvira mi ha dato bei colpi. Che vergogna.
scritto il
2024-01-29
2 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.