Violenza nei boschi

di
genere
etero

Sono M., mamma 40 enne da poco separata, e come spesso faccio per ritagliarmi un pò di spazio per me, vado a passeggiare assieme al mio fidato bassotto per cercare di staccare la mente dai casini che da tempo ormai affliggono la mia vita.
Fisicamente sono 1,50, piuttosto atletica, una prima di seno, fianchi larghi e un generoso lato B che fa impazzire i maschietti. Sentirsi ancora desiderata e apprezzata alla mia età è piuttosto piacevole, soprattutto da ragazzi decisamente più giovani di me, in cerca della milf da scoparsi che diventi poi motivo di vanto con gli amici.
Quella mattina i ragazzi dormivano ancora, perciò decisi di prendermi il mio tempo per la camminata mattutina; mi spogliai e indossai un vestitino leggero (per essere in montagna faceva piuttosto caldo), scarpe da ginnastica, cuffie per la musica ed ero pronta. Mi incamminai così nei boschi vicino a casa lasciando che fosse il mio bassotto a guidarmi.

Dopo qualche minuto, ad un certo punto da dietro due mani mi afferrarono le braccia. Non mi accorsi della presenza di una persona dietro di me per via delle cuffiette; mi stringeva forte, quasi da farmi male. Mi trascinò di forza contro un albero…ero impaurita…le cuffie mi caddero dalle orecchie e sentii la sua voce dirmi, ciao M…so che lo vuoi troia. Lo riconobbi immediatamente anche senza girarmi, era il ragazzo del bar con il quale avevo flirtato ogni tanto ma senza mai arrivare a nulla. Avevo già capito quali fossero le sue intenzioni.

Mentre con una mano mi teneva ferme le mani, mi ha sollevato il vestitino per potermi ammirare il culo sul quale aveva già fatto diversi apprezzamenti. In un attimo ha sfoderato il suo cazzo, e con due colpi di mano, alla vista del mio culo, era già diventato bello duro. Mi ha infine abbassato il mio perizoma lasciando mia fighetta alla sua vista.

Senza esitare, alla vista della fighettina liscia, puntò la cappella e me lo infilò dentro cominciando a scoparmi forte e duro; mi stava violentando. Ero terrorizzata, impietrita, non sapevo cosa fare per farlo smettere. Pregai che non avesse malattie ma poco potevo farci in quella situazione. Non riuscivo a liberarmi dalla sua presa. Gli confessai addirittura di avere il ciclo ma la sua unica risposta fu “almeno sei bella lubrificata brutta troia”. Continuava a scoparmi e nel frattempo addirittura beveva e fumava trattandomi come una troia. Appoggiava la bottiglia a terra tirando fuori il cazzo e rimettendolo dentro subito dopo. Mi è rimasto impresso lo strusciare del suo cazzo sulla mia gamba.

L’ho implorato di indossare un preservativo in quell’occasione ma non mi ascoltava. “Hai davvero un gran bel culo per la tua età M, mi fa impazzire” lo sentivo ansimare “e non parliamo della tua figa, sembra quella
di una ragazzina”. Mi ha sculacciato ma gli ho chiesto di fermarsi, pensavo ai miei bimbi. Era l’unico pensiero che mi faceva resistere.

Continuava a muovere il suo cazzo duro nella mia figa. Mi teneva le chiappe e lo inseriva fino alle palle. È andato avanti diversi minuti fino a quando lo ho sentito ansimare e alcuni fiotti di sborra riempirmi la figa.
Ha tirato fuori il cazzo e mi ha salutato, soddisfatto, dicendomi che si sarebbe fatto vivo. Sono rimasta li impietrita alcuni minuti nuda con la figa grondante di sborra.
Dopo essermi ricomposta sono tornata dai miei figli turbata nel profondo.
di
scritto il
2024-03-02
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