Povertà e sesso
di
reucco
genere
incesti
Chi ha la casa piccola deve convivere, con situazioni particolari, la mancanza di spazio in
certi casi può essere un adattarsi, in altri può far scoprire i primi piaceri della vita.
La nostra famiglia composta da papà, mamma e da me unico figlio e quindi in simbiosi con loro. Le possibilità economiche erano scarse, papà era operaio, mamma casalinga, che si
prestava a fare qualche servizio in casa di due signore molto anziane. Proprio queste signore erano le proprietarie della casa in cui abitavamo, si scambiava alla pari, i servizi di mamma con la pigione. Mamma aveva trenta anni, papà uno in più. La nostra casa
era composta da una sola camera da letto, una saletta, allora chiamato tinello dove appunto c'era un mobile con questo nome ed una piccola cucina. Avevamo uno spazio molto grande attorno alla casa, recintato da piante di alloro messe così vicine che non si vedeva oltre. D'estate si stava nudi in casa ed in giardino, non era una forma di esibizionismo, era la necessità di risparmiare vestiti. Avevo la scuola a quel tempo, distante circa cinquecento metri da casa, papà aveva una bicicletta con cui si recava al lavoro. Nella mia crescita il sesso non è stato mai visto come qualcosa di brutto, le prime erezioni accompagnate dallo sguardo attento di mamma e papà. Loro facevano l'amore, cavolo se lo facevano papà era infaticabile, mamma insaziabile, io dormivo con loro da
sempre, dormivamo in tre nello stesso letto, d'inverno stretti si stava bene, d'estate
faceva caldo. Se di giorno si stava nudi figuriamoci di notte. Non poteva succedere che quando facevano l'amore mi chiedessero di andare in cucina. Per iniziare mi mettevano tra loro mi facevano di tutto, assaporavo il vero piacere, le erezioni sempre più potenti, le seghe le prime gocce di sborra, mamma le ha prese con le dita ingoiandole -Che buone tesoro- Lei ingoiava quella di papà, la mia era nettare. Mamma tutte le volte che scopava con papà mi faceva mettere comodo, mi faceva sborrare, beveva tutto poi si dedicava a papà. Forse per loro la mia presenza era motivo di eccitazione. D'estate girando nudi in casa, papà non la lasciava mai, qualsiasi posizione era buona per infilzarla, qualsiasi cosa stesse facendo, lei si predisponeva, era un comportamento quasi animalesco ma piacevole per loro e per me. Col tempo le condizioni sono migliorate, le signore anziane sono passate a miglior vita, lasciando la casetta in eredità a mamma. Ci sarebbe stata la possibilità di ampliarla quella casetta costruendoci un'altra stanza a fianco, nessuno di noi ha voluto. E' stato ricostruito il bagno, sono stati cambiati infissi e pavimento, è stato rifatto l'impianto termico, ma siamo rimasti nel nostro nido. In seguito abbiamo fatto costruire una piccola piscina, era il nostro
paradiso. Inseparabili assolutamente. Chissà se avessi avuto una sorella o un fratello se le attenzioni verso di me sarebbero state le stesse, o forse si magari riversandole anche verso di loro. Chi lo può dire, la nostra vita è stata ed è questa.
certi casi può essere un adattarsi, in altri può far scoprire i primi piaceri della vita.
La nostra famiglia composta da papà, mamma e da me unico figlio e quindi in simbiosi con loro. Le possibilità economiche erano scarse, papà era operaio, mamma casalinga, che si
prestava a fare qualche servizio in casa di due signore molto anziane. Proprio queste signore erano le proprietarie della casa in cui abitavamo, si scambiava alla pari, i servizi di mamma con la pigione. Mamma aveva trenta anni, papà uno in più. La nostra casa
era composta da una sola camera da letto, una saletta, allora chiamato tinello dove appunto c'era un mobile con questo nome ed una piccola cucina. Avevamo uno spazio molto grande attorno alla casa, recintato da piante di alloro messe così vicine che non si vedeva oltre. D'estate si stava nudi in casa ed in giardino, non era una forma di esibizionismo, era la necessità di risparmiare vestiti. Avevo la scuola a quel tempo, distante circa cinquecento metri da casa, papà aveva una bicicletta con cui si recava al lavoro. Nella mia crescita il sesso non è stato mai visto come qualcosa di brutto, le prime erezioni accompagnate dallo sguardo attento di mamma e papà. Loro facevano l'amore, cavolo se lo facevano papà era infaticabile, mamma insaziabile, io dormivo con loro da
sempre, dormivamo in tre nello stesso letto, d'inverno stretti si stava bene, d'estate
faceva caldo. Se di giorno si stava nudi figuriamoci di notte. Non poteva succedere che quando facevano l'amore mi chiedessero di andare in cucina. Per iniziare mi mettevano tra loro mi facevano di tutto, assaporavo il vero piacere, le erezioni sempre più potenti, le seghe le prime gocce di sborra, mamma le ha prese con le dita ingoiandole -Che buone tesoro- Lei ingoiava quella di papà, la mia era nettare. Mamma tutte le volte che scopava con papà mi faceva mettere comodo, mi faceva sborrare, beveva tutto poi si dedicava a papà. Forse per loro la mia presenza era motivo di eccitazione. D'estate girando nudi in casa, papà non la lasciava mai, qualsiasi posizione era buona per infilzarla, qualsiasi cosa stesse facendo, lei si predisponeva, era un comportamento quasi animalesco ma piacevole per loro e per me. Col tempo le condizioni sono migliorate, le signore anziane sono passate a miglior vita, lasciando la casetta in eredità a mamma. Ci sarebbe stata la possibilità di ampliarla quella casetta costruendoci un'altra stanza a fianco, nessuno di noi ha voluto. E' stato ricostruito il bagno, sono stati cambiati infissi e pavimento, è stato rifatto l'impianto termico, ma siamo rimasti nel nostro nido. In seguito abbiamo fatto costruire una piccola piscina, era il nostro
paradiso. Inseparabili assolutamente. Chissà se avessi avuto una sorella o un fratello se le attenzioni verso di me sarebbero state le stesse, o forse si magari riversandole anche verso di loro. Chi lo può dire, la nostra vita è stata ed è questa.
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Commenti dei lettori al racconto erotico