Emozioni sospese
di
vittoriovaccaro
genere
prime esperienze
Nei primi tempi della nostra unione, come per molte coppie, la pratica del sesso è stata l'attività prevalente. Ogni momento era buono, l'eccitazione era continua, lei attraente
ogni oltre limite, io discretamente dotato, abbiamo ricavato piacere in ogni angolo della
casa. I pensieri spesso andavano oltre quei rapporti, con l'eccitazione i confini vengono
dilatati con l'epilogo frustrante, si torna con i piedi in terra. Non sono un depravato,
ho sempre cercato il massimo dell'eccitazione, anche da ragazzo. Mi masturbavo, volevo ingoiare la mia stessa sborra, cercavo posizioni in modo da riceverla direttamente in bocca, a volte ci riuscivo a volte no, subito dopo avevo un senso di repulsione verso quella pratica, prima però la desideravo ardentemente. Con Miriam l'intesa era perfetta,
l'orgasmo era sempre contemporaneo, anche nella ripetizione dell'atto. Durante quelle fasi, in qualche recondita zona del cervello, si prospettava l'idea di un rapporto a tre
senza il sesso delle parti, vale a dire con due donne o con due uomini. L'interrogativo
era interessante, ma impraticabile infatti con Miriam non ne ho mai fatto parola, l'amavo
non volevo correre il rischio di perderla. Mi bastava solo pensarlo per rafforzare la mia eccitazione. Uscivamo sempre insieme, a volte nel centro commerciale parlava con un commesso, mi allontanavo appena immaginandola in dialoghi oltre le righe. Lei non capiva,
non poteva capire. Ogni occasione era buona per avvicinarla ad un immaginario amante.
Avevo anche delle erezioni, una volta lei si è accorta, non ha commentato, mi ha sorriso.
Poteva essere un tacito consenso? Naturale che alla lunga cercassi di ripetere la prova.
D'estate il mio banco di prova poteva essere il mare, negli altri periodi era più difficile anche se approfittavo delle belle giornate per idealizzare, il problema era che non c'era nessuno oltre a noi su quella spiaggia. Uno spiraglio quando ho accennato che nella zona, approfittando che non c'era anima viva, si poteva stare nudi. Non è stato un si convintissimo, è stata una risposta sibillina che non dava molte speranze. Poteva essere l'alba di un nuovo giorno. Nel mercato rionale un sabato mattina, in un piccolo stand, un venditore di biancheria intima aveva dei costumi esposti, erano appesi a delle grucce appena sotto il telo, mi sono soffermato, mi ha chiesto cosa stessi guardando.
-Guarda quello- -quello chi- -Noo! parlo del costume- -Offesa al pudore- -Lo prendiamo?-
-Non essere ridicolo- -Bene lo prendo, lo indosso io- -Depravato- -Con cinque euro mi
sono aggiudicato quel costume di colore bianco. Quando il venditore lo stava mettendo
nella busta mi sono accorto che chiamarlo costume era improprio, si trattava di una
serie di cordicelle intrecciate che avrebbero dovuto coprire appena la figa ed i capezzoli. In quel frangente si è ripresentata l'erezione, che ha notato, ma invece del
sorriso è uscito un vocabolo dalla sua bocca "maiale" Questa volta il sorriso l'ho fatto io. La sorpresa l'ho avuta quando appena rientrati a casa è stata lei a dire che voleva
provarlo. Il meno che potessi fare abbracciarla e baciarla per manifestare la mia gioia.
-Spogliati e sdraiati sul letto, voglio vedere che reazione hai- -Guarda la puoi vedere
subito la mia reazione- Il cazzo non stava più nella sua sede- Questa volta ci è andata
giù pesante -Porco- comunque ho eseguito il suo invito, mi sono sdraiato nudo sul letto.
L'ha indossato, si piaceva si rimirava allo specchio, assumeva delle pose per essere più
sexi. -Vieni sei desiderabile- Abbiamo scopato in modo animalesco, stava diventando tutto
più chiaro, quel mio modo di fare stava diventando intrigante per lei -Lo faccio per te,
ti amo da morire- -Non lo devi fare solo per me, deve essere anche tuo il piacere- -Lo è
sono felice di essere tua- Quel costume lasciava poco all'immaginazione praticamente era
nuda, già la immaginavo seguita da orme di maschi con l'intento di scoparla, finalmente
era entrata nella parte. Non si può essere felici se si desidera vedere la propria moglie
scopata da un altro, impensabile.
ogni oltre limite, io discretamente dotato, abbiamo ricavato piacere in ogni angolo della
casa. I pensieri spesso andavano oltre quei rapporti, con l'eccitazione i confini vengono
dilatati con l'epilogo frustrante, si torna con i piedi in terra. Non sono un depravato,
ho sempre cercato il massimo dell'eccitazione, anche da ragazzo. Mi masturbavo, volevo ingoiare la mia stessa sborra, cercavo posizioni in modo da riceverla direttamente in bocca, a volte ci riuscivo a volte no, subito dopo avevo un senso di repulsione verso quella pratica, prima però la desideravo ardentemente. Con Miriam l'intesa era perfetta,
l'orgasmo era sempre contemporaneo, anche nella ripetizione dell'atto. Durante quelle fasi, in qualche recondita zona del cervello, si prospettava l'idea di un rapporto a tre
senza il sesso delle parti, vale a dire con due donne o con due uomini. L'interrogativo
era interessante, ma impraticabile infatti con Miriam non ne ho mai fatto parola, l'amavo
non volevo correre il rischio di perderla. Mi bastava solo pensarlo per rafforzare la mia eccitazione. Uscivamo sempre insieme, a volte nel centro commerciale parlava con un commesso, mi allontanavo appena immaginandola in dialoghi oltre le righe. Lei non capiva,
non poteva capire. Ogni occasione era buona per avvicinarla ad un immaginario amante.
Avevo anche delle erezioni, una volta lei si è accorta, non ha commentato, mi ha sorriso.
Poteva essere un tacito consenso? Naturale che alla lunga cercassi di ripetere la prova.
D'estate il mio banco di prova poteva essere il mare, negli altri periodi era più difficile anche se approfittavo delle belle giornate per idealizzare, il problema era che non c'era nessuno oltre a noi su quella spiaggia. Uno spiraglio quando ho accennato che nella zona, approfittando che non c'era anima viva, si poteva stare nudi. Non è stato un si convintissimo, è stata una risposta sibillina che non dava molte speranze. Poteva essere l'alba di un nuovo giorno. Nel mercato rionale un sabato mattina, in un piccolo stand, un venditore di biancheria intima aveva dei costumi esposti, erano appesi a delle grucce appena sotto il telo, mi sono soffermato, mi ha chiesto cosa stessi guardando.
-Guarda quello- -quello chi- -Noo! parlo del costume- -Offesa al pudore- -Lo prendiamo?-
-Non essere ridicolo- -Bene lo prendo, lo indosso io- -Depravato- -Con cinque euro mi
sono aggiudicato quel costume di colore bianco. Quando il venditore lo stava mettendo
nella busta mi sono accorto che chiamarlo costume era improprio, si trattava di una
serie di cordicelle intrecciate che avrebbero dovuto coprire appena la figa ed i capezzoli. In quel frangente si è ripresentata l'erezione, che ha notato, ma invece del
sorriso è uscito un vocabolo dalla sua bocca "maiale" Questa volta il sorriso l'ho fatto io. La sorpresa l'ho avuta quando appena rientrati a casa è stata lei a dire che voleva
provarlo. Il meno che potessi fare abbracciarla e baciarla per manifestare la mia gioia.
-Spogliati e sdraiati sul letto, voglio vedere che reazione hai- -Guarda la puoi vedere
subito la mia reazione- Il cazzo non stava più nella sua sede- Questa volta ci è andata
giù pesante -Porco- comunque ho eseguito il suo invito, mi sono sdraiato nudo sul letto.
L'ha indossato, si piaceva si rimirava allo specchio, assumeva delle pose per essere più
sexi. -Vieni sei desiderabile- Abbiamo scopato in modo animalesco, stava diventando tutto
più chiaro, quel mio modo di fare stava diventando intrigante per lei -Lo faccio per te,
ti amo da morire- -Non lo devi fare solo per me, deve essere anche tuo il piacere- -Lo è
sono felice di essere tua- Quel costume lasciava poco all'immaginazione praticamente era
nuda, già la immaginavo seguita da orme di maschi con l'intento di scoparla, finalmente
era entrata nella parte. Non si può essere felici se si desidera vedere la propria moglie
scopata da un altro, impensabile.
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Commenti dei lettori al racconto erotico