Il giorno che ho capito di essere bisex (capitolo quarto)
di
Luca Primo
genere
bisex
Dopo l’incontro con mia sorella, spiazzante quanto eccitante, ho ripreso a frequentare la mia ragazza dell’epoca, abbiamo organizzato una vacanza insieme e domani partiamo insieme ad un'altra coppia, ma nel frattempo Gina mi chiede se può venire con noi anche Pino, suo cugino, ma io non avevo mai sentito parlare di questo Pino, così le chiedo “Gina scusa ma chi è Pino e perché lo vuoi portare con noi?”. Ero abbastanza infastidito dalla presenza di una terza persona fra noi e non capivo il motivo per il quale lei volesse assolutamente farlo venire. Mi dice “Non arrabbiarti è mio cugino di Milano e da quando si è dichiarato gay si è chiuso in sè stesso e non frequenta più nessuno e mia zia mi ha chiesto se possiamo farlo venire con noi, in quanto è molto preoccupata per lui e per quello che stà passando ed una vacanza gli farebbe molto bene, si divagherebbe e passerebbe dei giorni in completa spensieratezza. Non preoccuparti, è tranquillo, non ci darà fastidio e poi nella nostra stanza c’è il terzo letto.” Non capivo perché aveva voluto per forza farlo dormire in stanza con noi, perché non gli avesse preso un’altra camera solo per lui.
Mi innervosisco, penso subito al fatto che non avrei potuto fare l’amore con Gina che non avremmo avuto più la nostra privacy…insomma una vacanza nella quale già avevo fatto tutti i miei progetti ma che stavano sfumando con la presenza di questo Pino….. ma solo dopo ho capito il perché di quella scelta, del terzo letto in camera, della sua premura verso questo cugino e tutto il resto.
Non faccio storie e il giorno dopo partiamo per Pescara incontrandoci con l’altra coppia di amici, Pino non era con noi ma mi dice Gina “lo troveremo già lì, verrà con il treno”.
Arriviamo a Pescara, entriamo nell’albergo e dopo aver presentato i documenti, il tipo alla reception ci dice che la chiave della nostra stanza è già stata consegnata al Sig. Pino il quale ha anche saldato la stessa. Mi giro verso Gina ed esclamo “Ma che bravo tuo cugino ci regala la vacanza, vorrà farsi perdonare del fatto che è venuto a fare il terzo incomodo!”. Prendiamo i bagagli e andiamo in stanza, arrivati davanti alla porta ci apre Pino, un ragazzo alto, snello, capelli lunghi biondi tenuti fermi da una coda improvvisata al momento, insomma un dio. Nella mia mente torna vivo il ricordo di Alfredo, e di tutto quello che era avvenuto, delle sue mani, della sua bocca che sfiorava tutto su di me e sul mio sesso, dei baci e dei suoi capelli morbidissimi tra le mie dita mentre assaggiava il mio membro con prepotenza e ardore, le emozioni si fanno sempre più prepotenti tanto che ho paura di essere visibilmente eccitato e visto da Pino che nel frattempo mi scruta e mi osserva con i suoi occhi indagatori. In un attimo sento di essere rosso in volto e quasi tremo dal pensiero di essere scoperto… ma cazzo proprio questo doveva succedere, credevo di aver dimenticato Alfredo, credevo che fosse stato un impeto del momento, una cazzata giovanile che si fà senza pensare ma solo per l’eccitazione della situazione, ma non era così. Disfo le valige insieme a Gina ma il pensiero non si stacca da Alfredo, la mia mente non ci pensava affatto a dimenticare, anzi godeva nel ricordare. Andiamo tutti a pranzo e torniamo in camera a riposare in quanto stanchi del viaggio. Gina entra in doccia per prima, dopo che lei è uscita entra Pino, perché io, come al solito, devo essere l’ultimo, ho i miei tempi e non riesco a fare tutto in modo sbrigativo. Esco dopo circa un’ora, Gina già, ma non dorme sul nostro letto ma dorme sul letto che era destinato a Pino.
“Cazzo ma perché?” mi ripeto nella mente, ma Pino è in pantaloncini rilassato sul mio letto, faccio piano e mi metto al suo fianco per riposare, visto che non c’erano altri posti liberi, ma pensavo continuamente ad Alfredo. Nel frattempo Pino si gira e si avvinghia a me, credendo che dormisse lo muovo per allontanarlo ma lui non sembra intenzionato a spostarsi, lo sveglio, credendo che dormisse … ma non dormiva affatto…a quel punto esclamo “Pino cosa vuoi! lasciami riposare!” mi risponde con un ghigno malizioso sul viso “io nulla… sto solo facendo quello che vuoi tu, ma cosa pensi non mi sia accorto che non mi hai tolto gli occhi di dosso, che continuavi a guardare il mio basso ventre e guarda che se ne è accorta anche Gina, forse è il caso che le parli”. Ma nel frattempo, mentre diceva quelle parole mi aveva messo le mani negli slip, cominciando a muoverle disse “cazzo quanto è grosso, lo vedi che anche tu mi vuoi” esclama Pino, “non puoi non farmelo assaggiare!”. Resto basito, non sapevo cosa rispondere, preso alla sprovvista per quelle affermazioni ma anche molto eccitato dalla situazione quasi surreale che mi si stava presentando. Gina la mia ragazza ma anche sua cugina era sempre lì a 2 metri che dormiva. Non gli tolgo le mani, anzi lo lascio fare, lo desideravo, lo volevo fortemente, e lui lo tira fuori, lo prende tra le mani e io non sapevo più cosa fare.. se Gina si fosse svegliata sarebbe stata la fine, ma non volevo che Pino smettesse, appoggia con le sue labbra morbide e umide sul mio pene, lo bacia con avidità, lo succhia, lo vuole e me lo fa capire “quanto è grosso!” esclama, se lo fa entrare tutto in bocca e sento i suoi denti, poi la sua lingua, inizia ad andare avanti e indietro, il suo succhio mi fa rimanere senza respiro, ho il cuore in gola, il vuoto allo stomaco ma non lo fermo, lui è dolcissimo, mi piace e ci sà fare, il mio pene diventa sempre più duro e grande, lo sento indurirsi nella sua bocca maestra, mi piace da morire tanto che gli accompagno i movimenti della testa con la mia mano, lo stringo forte sul mio membro turgido. Arrivo dentro la sua bocca, lo inondo di sperma che scende anche ai lati della sua bocca. Preso dall’orgasmo e dal momento che non volevo finisse mai non mi accoro che Gina era lì, ci guardava e non aveva proferito parola. Me ne sono reso conto solo quando ha detto “E ora che fai, lasci Pino così con il suo cazzo pieno, non vedi come è gonfio e duro.. no così non si fa!” E senza parlare afferra la mia testa e con un cenno di mano mi spinge sul cazzo di Pino. Era la prima volta che prendevo in pene in bocca, Gina nel frattempo con le sue mani mi fa andare avanti e indietro fino a che Pino non mi arriva in bocca. L’istinto è stato quello di sputare via tutto, mentre dico “Gina ma sei matta, che cazzo fai!!!”.
“A si…la matta qui sono io ora???, tu sei frocio e io sono matta. Ma quando me lo volevi dire che sei frocio?”. “No Gina guarda forse penso di essere bisex ma frocio no, anzi in culo non l’ho mai preso te lo posso giurare se vuoi, e questa è la prima volta che l’ho preso in bocca!”
E’ arrabbiatissima, cerco di calmarla, mentre Pino è fermo in un angolo della stanza che ci guarda bisticciare. Ma nulla, lei non ne vuole sapere di calmarsi. “Gina ascolta ti dico tutto ma ascolta”. E mentre lei si calma, inizio a raccontare quello che era successo con Alfredo. Pino nel mentre ci lascia soli.
Mentre le racconto di Alfredo, Gina inizia ad eccitarsi, noto i suoi capezzoli diventati visibili perché turgidi e le si ingrandiscono, gli slip che si bagnavano sempre di più, allungo la mano sotto gli slip era fradicia, eppure non l’avevo neanche sfiorata, mi mette la mano sulle labbra e mi dice “zitto sto godendo come non mai!”.
Da quel giorno abbiamo deciso di comune accordo che ognuno di noi avrebbe fatto sesso con chi voleva senza problemi, ad una condizione che se ci fossimo innamorati di qualcuno/a dovevamo dircelo.
(continua)
Mi innervosisco, penso subito al fatto che non avrei potuto fare l’amore con Gina che non avremmo avuto più la nostra privacy…insomma una vacanza nella quale già avevo fatto tutti i miei progetti ma che stavano sfumando con la presenza di questo Pino….. ma solo dopo ho capito il perché di quella scelta, del terzo letto in camera, della sua premura verso questo cugino e tutto il resto.
Non faccio storie e il giorno dopo partiamo per Pescara incontrandoci con l’altra coppia di amici, Pino non era con noi ma mi dice Gina “lo troveremo già lì, verrà con il treno”.
Arriviamo a Pescara, entriamo nell’albergo e dopo aver presentato i documenti, il tipo alla reception ci dice che la chiave della nostra stanza è già stata consegnata al Sig. Pino il quale ha anche saldato la stessa. Mi giro verso Gina ed esclamo “Ma che bravo tuo cugino ci regala la vacanza, vorrà farsi perdonare del fatto che è venuto a fare il terzo incomodo!”. Prendiamo i bagagli e andiamo in stanza, arrivati davanti alla porta ci apre Pino, un ragazzo alto, snello, capelli lunghi biondi tenuti fermi da una coda improvvisata al momento, insomma un dio. Nella mia mente torna vivo il ricordo di Alfredo, e di tutto quello che era avvenuto, delle sue mani, della sua bocca che sfiorava tutto su di me e sul mio sesso, dei baci e dei suoi capelli morbidissimi tra le mie dita mentre assaggiava il mio membro con prepotenza e ardore, le emozioni si fanno sempre più prepotenti tanto che ho paura di essere visibilmente eccitato e visto da Pino che nel frattempo mi scruta e mi osserva con i suoi occhi indagatori. In un attimo sento di essere rosso in volto e quasi tremo dal pensiero di essere scoperto… ma cazzo proprio questo doveva succedere, credevo di aver dimenticato Alfredo, credevo che fosse stato un impeto del momento, una cazzata giovanile che si fà senza pensare ma solo per l’eccitazione della situazione, ma non era così. Disfo le valige insieme a Gina ma il pensiero non si stacca da Alfredo, la mia mente non ci pensava affatto a dimenticare, anzi godeva nel ricordare. Andiamo tutti a pranzo e torniamo in camera a riposare in quanto stanchi del viaggio. Gina entra in doccia per prima, dopo che lei è uscita entra Pino, perché io, come al solito, devo essere l’ultimo, ho i miei tempi e non riesco a fare tutto in modo sbrigativo. Esco dopo circa un’ora, Gina già, ma non dorme sul nostro letto ma dorme sul letto che era destinato a Pino.
“Cazzo ma perché?” mi ripeto nella mente, ma Pino è in pantaloncini rilassato sul mio letto, faccio piano e mi metto al suo fianco per riposare, visto che non c’erano altri posti liberi, ma pensavo continuamente ad Alfredo. Nel frattempo Pino si gira e si avvinghia a me, credendo che dormisse lo muovo per allontanarlo ma lui non sembra intenzionato a spostarsi, lo sveglio, credendo che dormisse … ma non dormiva affatto…a quel punto esclamo “Pino cosa vuoi! lasciami riposare!” mi risponde con un ghigno malizioso sul viso “io nulla… sto solo facendo quello che vuoi tu, ma cosa pensi non mi sia accorto che non mi hai tolto gli occhi di dosso, che continuavi a guardare il mio basso ventre e guarda che se ne è accorta anche Gina, forse è il caso che le parli”. Ma nel frattempo, mentre diceva quelle parole mi aveva messo le mani negli slip, cominciando a muoverle disse “cazzo quanto è grosso, lo vedi che anche tu mi vuoi” esclama Pino, “non puoi non farmelo assaggiare!”. Resto basito, non sapevo cosa rispondere, preso alla sprovvista per quelle affermazioni ma anche molto eccitato dalla situazione quasi surreale che mi si stava presentando. Gina la mia ragazza ma anche sua cugina era sempre lì a 2 metri che dormiva. Non gli tolgo le mani, anzi lo lascio fare, lo desideravo, lo volevo fortemente, e lui lo tira fuori, lo prende tra le mani e io non sapevo più cosa fare.. se Gina si fosse svegliata sarebbe stata la fine, ma non volevo che Pino smettesse, appoggia con le sue labbra morbide e umide sul mio pene, lo bacia con avidità, lo succhia, lo vuole e me lo fa capire “quanto è grosso!” esclama, se lo fa entrare tutto in bocca e sento i suoi denti, poi la sua lingua, inizia ad andare avanti e indietro, il suo succhio mi fa rimanere senza respiro, ho il cuore in gola, il vuoto allo stomaco ma non lo fermo, lui è dolcissimo, mi piace e ci sà fare, il mio pene diventa sempre più duro e grande, lo sento indurirsi nella sua bocca maestra, mi piace da morire tanto che gli accompagno i movimenti della testa con la mia mano, lo stringo forte sul mio membro turgido. Arrivo dentro la sua bocca, lo inondo di sperma che scende anche ai lati della sua bocca. Preso dall’orgasmo e dal momento che non volevo finisse mai non mi accoro che Gina era lì, ci guardava e non aveva proferito parola. Me ne sono reso conto solo quando ha detto “E ora che fai, lasci Pino così con il suo cazzo pieno, non vedi come è gonfio e duro.. no così non si fa!” E senza parlare afferra la mia testa e con un cenno di mano mi spinge sul cazzo di Pino. Era la prima volta che prendevo in pene in bocca, Gina nel frattempo con le sue mani mi fa andare avanti e indietro fino a che Pino non mi arriva in bocca. L’istinto è stato quello di sputare via tutto, mentre dico “Gina ma sei matta, che cazzo fai!!!”.
“A si…la matta qui sono io ora???, tu sei frocio e io sono matta. Ma quando me lo volevi dire che sei frocio?”. “No Gina guarda forse penso di essere bisex ma frocio no, anzi in culo non l’ho mai preso te lo posso giurare se vuoi, e questa è la prima volta che l’ho preso in bocca!”
E’ arrabbiatissima, cerco di calmarla, mentre Pino è fermo in un angolo della stanza che ci guarda bisticciare. Ma nulla, lei non ne vuole sapere di calmarsi. “Gina ascolta ti dico tutto ma ascolta”. E mentre lei si calma, inizio a raccontare quello che era successo con Alfredo. Pino nel mentre ci lascia soli.
Mentre le racconto di Alfredo, Gina inizia ad eccitarsi, noto i suoi capezzoli diventati visibili perché turgidi e le si ingrandiscono, gli slip che si bagnavano sempre di più, allungo la mano sotto gli slip era fradicia, eppure non l’avevo neanche sfiorata, mi mette la mano sulle labbra e mi dice “zitto sto godendo come non mai!”.
Da quel giorno abbiamo deciso di comune accordo che ognuno di noi avrebbe fatto sesso con chi voleva senza problemi, ad una condizione che se ci fossimo innamorati di qualcuno/a dovevamo dircelo.
(continua)
1
voti
voti
valutazione
3
3
Commenti dei lettori al racconto erotico