La tua voce
di
Colibrì
genere
masturbazione
Sono al lavoro. Arrivano i tuoi messaggi. Uno dietro l’altro, sempre più incalzanti, sempre più spinti. E poi scrivi il mio nome. Lo leggo e sento la tua voce nella mia testa, e tu lo sai benissimo. Sai quanto la tua voce calda, roca e profonda mi faccia effetto, come mi arrivi sotto la pelle e come una scossa percorre tutto il mio corpo, fino a farmi bagnare. Penso al giorno prima, a quanto tu mi abbia fatta stare in tensione tutto il giorno, continuando a mandarmi messaggi spinti, link a racconti erotici e video e foto del tuo cazzo.
Mi bagno pensando ai tuoi ordini di quale gioco erotico prendere, di come far scorrere le dita all’esplorazione della mia figa, della voglia di mandarti video di come eseguo i compiti. E poi inesorabile la tua chiamata: so che da lì a poco godrò in modo travolgente.
-Sig.ra A., come siamo ubbidienti oggi, ha voglia di godere?
-Si, ti prego.
-Troietta.
Rido nervosamente mentre continuo a scoparmi col dildo che ho scelto insieme a te. Un giochino che ho sempre fantasticato di comprare ma mai avuto il coraggio di andare fino in fondo per paura di sentirmi troppo porca: un dildo molto grosso che ricorda il pene di un grosso animale.
Invece tu sei riuscito a farmi liberare dai miei stessi giudizi, guidandomi nel piacere, facendomi perdere in me stessa, confessando le mie voglie più nascoste, per poi sapientemente far affiorare senza vergogna anche dopo il fervore dell’orgasmo.
-Hai messo il viva voce?
-Si, sei tra le mie tette.
-Mmh, troia.
-Assolutamente.
-Inizia a toccarti il monte e nel mentre con l’altra mano muovi il dildo e scopati veloce.
-Così verrò in pochissimo tempo.
-Meglio, non ho molto tempo.
Inizio ad ansimare più profondamente e velocemente e percepisco che te ne compiaci.
-Si sono già aperti i rubinetti?
-Si, mi sto bagnando tantissimo.
-Ora fai più veloce e perditi nel piacere, lasciati andare.
Inizi a dirmi di muovere le dita più velocemente, io mi concentro solo sulle sensazioni del mio corpo alle tue parole.
La tua voce mi sta scopando il cervello, sento l’orgasmo che si affaccia in modo prepotente e rallento, ma tu lo capisci e mi sgridi, vuoi sentirmi venire.
Riprendo a toccarmi sempre più veloce, ansimo sempre più forte.
-Cazzo, sto per venire.
-Vola, lasciati andare.
-Aaahhh.
Vengo con il liquido che esce prepotentemente dalla mia figa come un fiume in piena.
Vengo riportata alla realtà dalla mia collega, devo correre in bagno, mi abbasso velocemente i pantaloni e mi filmo per te mentre mi tocco velocemente, le dita scorrono tra le grandi labbra, fino al clitoride, sento quanto mi hai fatta bagnare e ogni volta è un po’ di più di quella precedente.
Mi bagno pensando ai tuoi ordini di quale gioco erotico prendere, di come far scorrere le dita all’esplorazione della mia figa, della voglia di mandarti video di come eseguo i compiti. E poi inesorabile la tua chiamata: so che da lì a poco godrò in modo travolgente.
-Sig.ra A., come siamo ubbidienti oggi, ha voglia di godere?
-Si, ti prego.
-Troietta.
Rido nervosamente mentre continuo a scoparmi col dildo che ho scelto insieme a te. Un giochino che ho sempre fantasticato di comprare ma mai avuto il coraggio di andare fino in fondo per paura di sentirmi troppo porca: un dildo molto grosso che ricorda il pene di un grosso animale.
Invece tu sei riuscito a farmi liberare dai miei stessi giudizi, guidandomi nel piacere, facendomi perdere in me stessa, confessando le mie voglie più nascoste, per poi sapientemente far affiorare senza vergogna anche dopo il fervore dell’orgasmo.
-Hai messo il viva voce?
-Si, sei tra le mie tette.
-Mmh, troia.
-Assolutamente.
-Inizia a toccarti il monte e nel mentre con l’altra mano muovi il dildo e scopati veloce.
-Così verrò in pochissimo tempo.
-Meglio, non ho molto tempo.
Inizio ad ansimare più profondamente e velocemente e percepisco che te ne compiaci.
-Si sono già aperti i rubinetti?
-Si, mi sto bagnando tantissimo.
-Ora fai più veloce e perditi nel piacere, lasciati andare.
Inizi a dirmi di muovere le dita più velocemente, io mi concentro solo sulle sensazioni del mio corpo alle tue parole.
La tua voce mi sta scopando il cervello, sento l’orgasmo che si affaccia in modo prepotente e rallento, ma tu lo capisci e mi sgridi, vuoi sentirmi venire.
Riprendo a toccarmi sempre più veloce, ansimo sempre più forte.
-Cazzo, sto per venire.
-Vola, lasciati andare.
-Aaahhh.
Vengo con il liquido che esce prepotentemente dalla mia figa come un fiume in piena.
Vengo riportata alla realtà dalla mia collega, devo correre in bagno, mi abbasso velocemente i pantaloni e mi filmo per te mentre mi tocco velocemente, le dita scorrono tra le grandi labbra, fino al clitoride, sento quanto mi hai fatta bagnare e ogni volta è un po’ di più di quella precedente.
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