Svezzato al bordello

di
genere
prime esperienze

Molti miei compagni di scuola ci erano già andati e me ne avevano parlato come di un luogo di meraviglie. Era un bordello alla periferia sud della città, mascherato da centro massaggi. Aveva adottato una politica per incentivare i giovani maschi che si avvicinavano al sesso: tariffe speciali per gli under 20 e addirittura una card da 10 ingressi completata la quale si aveva una visita omaggio senza limite al tipo di prestazioni. Io a quell'epoca non ero andato oltre qualche pompino da un paio di compagne di classe ed ero molto infoiato, come tutti i giovani maschi in preda agli ormoni. Volevo scopare sul serio, così, un venerdì pomeriggio, decisi di andarci. La palazzina aveva l'insegna "Centro massaggi" con accanto la silouette di una donnina nuda. All'ingresso mi accolse una donna sui quarant'anni che mi sorrise porgendomi la mano. "Ciao caro come ti chiami?". "Roberto" risposi leggermente imbarazzato. "Molto piacere io sono Monia. Per qualsiasi problema o questione puoi fare riferimento a me. Hai compiuto i 18 anni?". La mia festa del diciottesimo era stata giusto una settimana prima. "La scorsa settimana" dissi. "Posso vedere un attimo la tua carta d'identità?" chiese la tenutaria. Cercai nel portafoglio e gliela porsi. Diede una rapida occhiata dopodiché me la restituì con un sorriso solare: "Perfetto, allora caro il mio giovane maschione, benvenuto nel paradiso del sesso.". Annuii imbarazzato ma anche emozionato. "Finalmente potrai realizzare tutte quelle cose che hai visto nei porno. Le nostre ragazze sono tutte molto giovani e addestrate specialmente per svezzare i giovani torelli come te" mi spiegò. "Ora ti dirò un po' le tariffe e poi ti porterò nella sala della Figa dove troverai sicuramente qualche troietta che ti piacerà". Le tariffe erano davvero alla portata, in pratica il servizio completo bocca, figa e culo veniva 70 euro. Fui quindi felice di poter constatare di potermelo permettere. "Wow, scelgo il completo" sorrisi felice. La tenutaria annuì: "Ottimo, così quando uscirai di qui potrai dire di saper usare bene il tuo bell'attrezzo" disse sfiorandomi la patta dei pantaloni. Sussultai. La tenutaria mi prese delicatamente per mano e mi accompagnò nella sala della Figa. Quando entrammo batte' le mani richiamando l'attenzione delle ragazze. Erano una ventina, tutte molto carine e giovani, vestite in intimo con tanto di giarrettiere e scarpe con tacco 12. La tenutaria fece un ampio gesto: "Scegli con calma la ragazza che ti stuzzica di più". C'era davvero l'imbarazzo della scelta. Data la mia preferenza per le tettone ne selezionai tre particolarmente ben dotate di balconata. Delle tre una biondina con i capelli a caschetto e gli occhi azzurri mi sembro' la scelta migliore. "Scelgo lei" la indicai. La tenutaria annuì: "Fabiana, vieni qui". La ragazza aveva un sorriso dolcissimo e mi porse la mano per presentarsi: "Ciao bel fusto, come ti chiami?". "Roberto" arrossii. La tenutaria fece un risolino e mi accarezzò una mano: "Stai tranquillo che sei in ottime mani. La nostra Fabiana per quanto giovane è qui da noi da più di un anno ed è bravissima.". Annuii felice. "Bene ragazzi, Fabi accompagnalo in camera" esorto' la tenutaria porgendo alla ragazza una tessera. Fabiana mi prese sotto braccio e mi portò al piano superiore. Lungo le scale mi accarezzò più volte il pacco e mi disse compiaciuta: "Però, sembri ben dotato. Penso che ci divertiremo". Aveva una voce che era un mix di dolcezza ed erotismo. Apri' con la tessera la porta di una stanza con il numero 4 e mi cinse per la vita invitandomi ad entrare con lei. Una volta richiusa la porta mi invitò ad abbracciarla sussurrandomi all'orecchio: "Fai come se fossi la tua fidanzata, per mezz'ora lo sarò veramente". Ci baciammo proprio come due fidanzatini dopodiché mi sussurrò: "Fammi vedere quanto sei maschio. Dai toccami tutta" e nel dirlo mi portò delicatamente una mano sulle sue tette. Ero un po' intimorito e rimasi con la mano immobile appoggiata al suo seno. "Dai bel maschietto, osa di più. Posso realizzare tutti i tuoi sogni". Posò la sua mano sulla patta dei miei pantaloni: "Voglio essere sbattuta come una troia" mi disse leccandomi un orecchio. Decisi di non perdere altro tempo e andai a cercare il fermaglio del reggiseno. Lei fece un risolino: "Ti piacciono le mie tettone eh? Tutto naturale, ho una quarta abbondante.". Per semplificarmi le cose si tolse da sola il reggiseno e scosse le tette guardandomi con occhi pieni di dolcezza. Si staccò da me e con uno sguardo malizioso si girò di spalle e sculettando si sfilò anche le mutandine. "Toccami dai, fammi vedere che sei un vero uomo" mi incito'. Ormai travolto dalla situazione le palleggiai il sedere e poi le accarezzai la passera. Era quasi completamente depilata salvo una strisciolina di pelo al centro. Sempre più infoiato mi lasciai andare: "Sembri Sasha Grey". Lei rise lanciandomi un'occhiata divertita: "Ah allora non sei un pretino, li guardi i pornazzi!". "Ma certo!" risposi. "E allora pensa di essere con Sasha Grey e fai il porcellino" mormorò toccandosi la figa con le gambe leggermente divaricate. Ora o mai più, decisi di lasciarmi completamente andare: "Inginocchiati Sasha e fammi un pompino dei tuoi". Lei obbedi' all'istante e si chinò sulle gambe iniziando ad armeggiare con i miei pantaloni. Da vera esperta in pochi secondi tirò fuori dalle mutande il mio cazzo ancora timidamente semi eretto e iniziò a segarlo e leccarlo come un gelato dalle palle alla punta. "Oh sì dai pompinara" amsimai. Prese la cappella in bocca e guardandomi negli occhi iniziò a solleticarla con la lingua e a ciucciarla gemendo proprio come in un porno. Dopodiché apri' la bocca e, d'un solo colpo, prese tutta l'asta in gola fino alle palle. "Si troia succhiami perbene il cazzo" ordinai accarezzandole i capelli sulla nuca. Iniziò a spompinarmi come un'indemoniata, riusciva ad andare giù prendendo in gola anche le palle. 'Oh si da brava succhia tutto che ti piace". Accellero' il ritmo del pompino bagnandomi tutto il cazzo di saliva. Abile lei capi' quando stavo per venire e si staccò incitandomi: "Adesso me lo dai in figa, dimmi solo come me lo vuoi mettere.". Rapidissima mi infilo' un profilattico dopodiché la feci mettere carponi sul letto e guidai il mio cazzo verso la sua passera tentando la penetrazione ma facevo fatica a trovare l'ingresso della figa. Lei prontamente capi' e mi prese in mano l'uccello guidandolo a farsi penetrare in vagina. Iniziai a pomparla con entusiasmo tenendola saldamente per i fianchi. "Bravo, è così che si tromba una femmina. Dai dammelo duro fino alle palle" mi incito' sfacciata. La scopai per una decina di minuti dopodiché, di mia iniziativa, le chiesi il secondo canale. "Danmi il culo troia" ordinai. Lei con gesti esperti guidò con una mano il mio cazzo verso il suo sfintere. Il mio cazzo le scivolo' nell'ano con grande facilità. Era già molto sfondata. La stantuffai in modo quasi animalesco facendola gemere come la troietta che era. Quando mi sentii che stavo per venire ansimai: "Voglio sborrarti in faccia". Rapida si girò e, tolto il preservativo, si mise con il viso proprio di fronte al mio cazzo. "Punta la cappella alla mia fronte così mi centri bene" mi raccomandò lei. Me lo menai e in un minuto iniziai a schizzare fiotti densi e abbondanti di sborra che la centrarono negli occhi, sulle guance e sul mento. Con il viso tutto pieno del mio seme mi sorrise: "Grazie per la sborrata". Iniziò a raccogliere lo sperma con le dita e se lo mise in bocca. "Mmm, buono. Adoro il latte di cazzo" rise guardandomi con occhi pieni di libidine. Ci rivestimmo e la presi per mano uscendo dalla stanza. Mi sentivo svuotato e soddisfatto. La tenutaria si apparto' un attimo con la mia prostituta dopodiché si rivolse a me con un'espressione quasi materna: "E così la nostra cara Fabiana ti ha svezzato. Benvenuto nel mondo degli squarciafighe!". Pagai i miei 70 euro e lei mi fece passare da una porticina sul retro spiegandomi che mi avrebbe portato in un cortile dal quale potevo uscire in strada. Mi allontanai in tutta fretta con la paura di essere riconosciuto da qualcuno, ma la via era deserta in quel momento. Mi sentivo galvanizzato dall'esperienza e orgoglioso di poter mettere la prima tacca sul mio cazzo. Avevano ragione I miei compagni di classe, appena avrei avuto i soldi sarei sicuramente tornato al bordello per realizzare le mie fantasie sessuali più nascoste.
scritto il
2024-05-04
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