Luca

di
genere
gay

Nel 1994, in una notte di fine luglio, tra le urla strazianti di Anna e la tensione di Paolo, venne al mondo Luca. Per Anna fu una gravidanza complicata; fin da subito, il feto aveva causato problemi alla madre. Nel giro di poche settimane dal concepimento, diversi tessuti e organi che normalmente si sviluppano più tardi erano già maturati in modo precoce. Anna e Paolo erano esterrefatti. Luca non era il primo figlio, bensì il terzo di tre maschi. Prima di lui c'erano i fratelli Giacomo, nato nel 1987, e Carlo, nato nel 1990.
La famiglia Carracci non era mai stata una famiglia atletica, né tantomeno portata per l'attività fisica. Sia Anna che Paolo rasentavano il metro e settanta, mentre i due figli maggiori misuravano entrambi poco più dei genitori. Luca sembrava essere l'eccezione. L'intera gravidanza, come detto prima, fu un vero e proprio incubo per Anna. Luca cresceva a vista d'occhio, raggiungendo un vero e proprio record in tutto il paese. Ormai non si parlava d'altro, e tutti erano ansiosi di conoscere il nascituro.
Così, il 30 luglio 1994, dopo un cesareo d'urgenza e un travaglio durato 22 ore, nacque Luca, pesante quasi otto chili e lungo oltre sessanta centimetri. Da quel giorno, le vite della famiglia Carracci furono per sempre cambiate. Poco dopo la nascita, i medici fecero le solite visite di controllo ai neonati e notarono come le caratteristiche fisiche di Luca fossero completamente fuori dal comune. La sua muscolatura era già in uno stato avanzato di sviluppo, i peli erano visibili, e dimostrava una forza notevole. I suoi piedi sembravano poter calzare tranquillamente una taglia 33. Tuttavia, ciò che colpì maggiormente il team medico furono le dimensioni del suo pene. Era qualcosa di eccezionale, mai visto prima nella loro carriera. Il pene di Luca era sproporzionatamente grosso rispetto alla sua stazza. Dopo le valutazioni, i medici restituirono il bambino ai genitori, e in modo discreto, strizzarono l'occhio al padre Paolo, come segno di approvazione, augurandogli una futura vita sessuale di successo per il figlio. Dopo qualche giorno, Anna e Paolo fecero ritorno alla loro dimora, dopo aver trascorso circa una settimana nella clinica. I fratelli Giacomo e Carlo erano stati affidati alla tata durante il periodo precedente al parto della madre.
La residenza della famiglia Carracci era una sontuosa villa che emanava opulenza da ogni angolo, fornita di ogni comfort immaginabile. Non sorprendeva che il padre di famiglia fosse annoverato tra gli uomini più influenti del paese, con connessioni che spaziavano in ogni settore. Appena varcarono la soglia, Giacomo, il primogenito, fu subito preso dalla curiosità di conoscere il suo nuovo fratellino, con il quale sperava di condividere momenti di gioia e divertimento. I primi anni di vita di Luca trascorsero in una quiete relativa, immerso nel lusso e nel comfort più esagerati. Era viziato in ogni aspetto della sua esistenza: desiderava qualcosa e immediatamente veniva accontentato, che si trattasse dell'ultimo giocattolo di moda o di un piatto prelibato. Nessuno dei suoi fratelli riusciva a imporsi su di lui; nonostante avesse solo 5 anni, Luca era già alto 1,50 metri, una statura notevole per la sua età. La sua robustezza muscolare gli permetteva di reggere il confronto con i fratelli maggiori senza problemi.
Nel 2000, all'età di 6 anni, Luca iniziò la scuola elementare, aprendo le porte al mondo esterno. Fin dal primo giorno, si distinse immediatamente: dotato di una fisicità imponente, non tardò a farsi rispettare tra i suoi compagni di classe. Si trasformò in un vero e proprio bullo, divertendosi a intimidire e prendere in giro gli altri bambini della scuola, circondato dai suoi tre fedeli seguaci. Kevin, un ragazzo dai capelli rossi proveniente da una famiglia altrettanto benestante, mostrava una meschinità innata. Con una cresta ribelle e cicatrici sul viso, era il principale istigatore delle malefatte di Luca. Abile nell'uso delle parole, conosceva ogni parolaccia esistente e non esitava a utilizzarle. Edoardo, di origine latina, era un'anima turbolenta sempre alla ricerca di guai. Amava mettere zizzania tra i compagni, con un debole per la distruzione e il furto di giocattoli. Sempre in compagnia di Luca, era un vero e proprio casinista, pronto a infrangere ogni regola. Infine, c'era Davide, soprannominato Big D. Pur essendo alto quanto Luca, la sua corporatura era molto diversa: compensava la mancanza di muscoli con una grossa quantità di grasso e tessuto adiposo, aveva un'abbondante pancia che spesso sporgeva sotto le magliette e sotto le tette di grasso vi era sempre qualche macchia di sudore. Ogni suo movimento era accompagnato da qualche traccia di sudore sul viso e qualche affanno. Loro quattro insieme formavano un gruppo perfetto di bullismo e distruzione.
A dieci anni, Luca aveva già raggiunto l'altezza di 1,85 metri, emergendo come una figura imponente con una stazza muscolare fuori dal comune. Il suo ego era cresciuto proporzionalmente, alimentato dal potere che esercitava sulla sua famiglia. A casa, la dinamica era rimasta immutata: Luca si era affermato come il dominatore indiscusso, divertendosi a sottomettere i suoi fratelli con la complicità di Kevin, Edoardo e Big D. Questi ultimi erano pronti ad assecondare ogni suo desiderio, godendo nel ruolo di complici nel bullismo verso gli altri membri della famiglia.
Luca e la sua squadra si erano iscritti alla squadra di basket del paese, grazie ai favori dei padri di Luca e di Kevin, che avevano aperto le porte di una delle sedi di basket più prestigiose. Gli allenamenti, che duravano circa quattro ore nel pomeriggio, lasciavano Luca esausto e affamato al suo rientro a casa. Il suo carisma esercitava un'enorme influenza sui suoi amici, quasi come se lo venerassero: tutto ciò che Luca diceva o suggeriva era accolto come un ordine da seguire.
Luca dopo ogni allenamento, aveva sempre un forte dolore ai piedi, portava un 49, una sera chiese ai suoi amici se avessero potuto massaggiarli per alleviare il dolore e tutti e tre si offrirono disponibili, catapultandosi sui piedoni grossi e odorosi di Luca e massaggiandoli per bene, leccandoli e ciucciandoli sotto richiesta di Luca.
Ormai questa pratica era diventata abitudine e con l’arrivo della stagione estiva, Luca sudava sempre di più, inoltre aveva cominciato a indossare sandali o ciabatte anche per le uscite normali così che i suoi amici potessero sempre avere a portata di mano, o di bocca, i piedoni di Luca.
Luca era fiero dei suoi amici-schiavi, adorava essere adorato, li sbeffeggiava e li annichiliva come solo lui sapeva fare. La cosa che lo divertiva di più era il fatto che i suoi amici fossero dei bulletti, prossimi avanzi di galera o criminali, che non si sarebbero piegati a nessuno, se non Luca che per qualche motivo a noi ignoto aveva completo e totale controllo su di loro.
Luca e Kevin ai tempi avevano una ragazza, nulla di serio, quelle classiche storie adolescenziali che poi sarebbero state dimenticate, almeno, per loro era così, per le loro fidanzatine no. La ragazza di Luca si chiamava Giorgia, intelligente, bella, in forma, la ragazza più ambita della scuola, e ovviamente non poteva che stare con Luca. Tutti a scuola andavano dietro a Luca. Le ragazze facevano a gara solo per potergli rivolgere la parola anche solo per un secondo, mentre i ragazzi volevano essergli amico a tutti i costi perché era il più figo di tutto l’istituto. Luca conobbe Giorgia il primo giorno di scuola del secondo anno delle medie, lei aveva provato più volte ad attirare la sua attenzione ma senza successo, un giorno però, Luca si avvicinò a lei di sua spontanea volontà e cominciarono a parlare.
Giorgia aveva le farfalle nello stomaco, si era presa proprio una bella cotta. I pomeriggi durante le pause passavano il tempo a limonare. Luca aveva riservato a Giorgia un posto al tavolo della squadra il che la faceva sentire ancora più importante.
Man mano che si conoscevano, Giorgia cominciava a scoprire i lati più strani di Luca, soprattutto certi comportamenti con i suoi amici. Un giorno, erano tutti a casa di Big D. e Giorgia non poté non notare come fossero tutti e quattro affiatati l’un l’altro. La scena era questa: Big D., Kevin e Luca erano seduti sul divano, da sinistra; Big D. che occupava due posti con il suo sedere lardoso che con gli anni era diventato sempre più grosso, al centro Luca, appoggiato sulla grossa e grassa spalla di Big D. che fumava una sigaretta mentre giocava alla PlayStation, e a destra, Kevin, che massaggiava e succhiava il piedone sinistro di Luca, facendo rumore a ogni leccata. Edoardo invece era sdraiato per terra con il piede destro di Luca a penzoloni che cadeva proprio sulla sua faccia, massaggiandolo e leccandolo a dovere. Kevin e Edoardo erano impegnati nel loro quotidiano veneramento dei piedoni di Luca, mentre Big D. accarezzava Luca sulla testa e lo coccolava come se fosse un figlio. Big D. col tempo era diventato mostruosamente e spaventosamente grasso. Ormai non si poteva nemmeno chiamare pancia quella che aveva, era un ammasso di grasso flaccido e ballonzolante che rimbalzava ad ogni passo e movimento, le sue tette obese, che erano sempre sudate, erano costantemente bagnate ed erano diventate ancora più cadenti, da sotto le sue braccia si estendevano come delle ali di pipistrello ma fatte completamente di grasso. Luca adorava usare Big D. come cuscino, e mentre era spaparanzato sul divano con gli altri due schiavi a farlo godere, si dedicava al succhiare i capezzoli di Big D., cercando di bere tutto il suo sudore, il quale non finiva mai in quanto il corpo lardoso e obeso di Big D. era sempre caldo e bagnato. Big D. era contento, anzi grato, che potesse servire Luca, ed era entusiasta di renderlo felice, offrendogli la sua tetta ogni qualvolta Luca la desiderasse.
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2024-05-08
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