Zia Clelia e la Giovanna, un trio perfetto

di
genere
incesti

Ma che fai, gliela mostri? Quando è con noi ti scosci tutta per mostrargliela, lo so che hai belle cosce, ma hai 71 anni e tuo nipote ne ha solo 35.
Ma si dai, è un bel ragazzo, mi piace che guarda e si eccita un po, è stato sfortunato con quella stronza avida della moglie, che si è portata anche i figli, e gli fa un sacco di storie.
La discussione avveniva fra la sorella di mio padre, la zia Clelia, e la sua nipote 50enne, Giovanna, ed io ascoltavo tutto , stavo fuori in giardino, in effetti ero anche un po eccitato, mi avevano invitato a pranzo, cogliendo l’occasione che io lavorassi nella loro città.
Giovanna era un po grossa, non grassa, ma robusta un bel viso, coscione grosse ma di bella forma, e a me sembrava che anche lei mi avesse fatto un po di spettacolo, esibendo una scollatura esagerata.
Comunque mi erano sempre state simpatiche, mi faceva sentir bene stare con loro ed avevo accettato il loro invito
La zia Clelia era vedova, la Giovanna si era separata da un marito ubriacone e violento.
Mi avevano preparato tante buone cose, la zia era una gran cuoca, e mi sentivo bene con loro, erano anche spiritose e non si lasciavano scappare delle battute.
Era tarda primavera, primi caldi, avevano abitini leggeri e larghi, ed ogni tanto la zia si tirava su l’abito, non curante degli sguardi.
Guarda tua zia, disse la Giovanna, che gran figa, non ha ne pancia ne venuzze ed è bella soda, e sapessi come gli reggono le tette. Sai quanti maschi la cercano.
Ah, lo immagino, fa sensazione anche a me risposi.
La zia rientrava portando il caffè, sorrise compiaciuta, e nel chinarsi per darmi la tazzina, mostrò le tette nude senza reggiseno.
Era così vicina che la baciai sul seno, al che la Giovanna mi strizzò l’occhio e uscì con una scusa.
La zia non fece una piega, tirò fuori il petto e me lo porse da baciare, mentre io infilavo le mani fra le cosce e la trovai liscia come la seta.
Che fai ti ecciti con la vecchia zietta? Scherzò, ma si sentiva desiderata, aveva visto che ormai lo avevo durissimo, e andava sul sicuro.
Allungò le mani toccò anche lei, ci sedemmo sul divano, e lei si chinò per prenderlo in bocca, con sapienza, le guardavo le cosce davvero ancora belle e sode, non aveva pancia, ora avevo voglia di scoparla, la portai in camera da letto, la stesi sul letto, e scoprii una figa calda e reattiva, una gran voglia, dopo un po cominciò a gemere forte, poi diede un mezzo urlo, e venne con sussulti, aprì gli occhi, vide che ancora non era venuto, mi afferrò per farmi venire muovendo i fianchi, e dopo pochi minuti venni anche io e lei ancora una volta assieme.
Avevo avuto un momento bellissimo, ed anche lei, mi aveva tirato fuori dalle complicazioni in cui mi ero cacciato con la mia ex moglie, e lei riprendeva a far sesso dopo 6 anni di vedovato.
Rientrammo nel salotto dopo esserci sistemati e trovammo la Giovanna, tutta contenta, che bello, baciò su una guancia me e la zia.
Ci facemmo una risata, in effetti non c’era nulla di male, eravamo liberi tutti e tre, e ci davamo piacere senza tradire nessuno.
La Giovanna pensava giustamente che anche lei poteva avere la sua soddisfazione, non andava di corsa.
Quel pomeriggio decisi di restare con loro, la casa era grande, mi appisolai anche un po, e quando mi svegliai, vidi che la zia Clelia stava ciucciando una tettona della Giovanna, che chiudeva gli occhi.
Erano sul lettone seminude, e mi accostai, la Giovanna, mi attirò vicino a se, la zia si scostò, ma rimase vicino, cominciammo a limonare, mentre la zia me lo prendeva in mano, e la Giovanna venne anche lei a prenderlo in bocca.
Avevo già aborrato 3 ore prima, non mi mancava la forza per soddisfarle entrambe, la lasciai fare, mentre ciucciavo ancora le tette della zia.
Quando vidi che la Giovanna era ormai eccitata al punto giusto, le feci togliere slip e reggiseno e la penetrai con grande forza, non avevo paura di finire subito, e infatti, lo tenni duro dentro, ed ogni tanto cambiavamo posizione , per cui ebbe diversi piccoli orgasmi.
La zia carezzava entrambi.
Dopo diversi orgasmi, anche Giovanna si abbattè soddisfatta, un po sudata, ma contentissima.
Andai a lavarmi e rinfrescarmi un po e tornai sul lettone, dove era rimasta la zia in quanto Giovanna faceva una doccia.
Non avevo finito con Giovanna, ma non se ne erano accorte, e quindi avevo ancora voglia.
La zia non si fece pregare, e avemmo un altro rapporto tutto teso a darle un’altra grande soddisfazione, stavolta ebbe un orgasmo più contenuto che la rilassò completamente e venni anche io. Nei mesi seguenti fummo un trio affiatato, le due donne volevano provare anche cose nuove, e sperimentammo molte forme di piacere fra noi.
Fu tutto molto rilassato, eravamo felici, la zia fu molto pratica.

Disse che era una fortuna che ci fosse tanta intesa fra noi, e potevamo tutto quello che volevamo, loro sarebbero state felici si stare con me, fin quando non trovavo una sistemazione sentimentale, e mi fossi sentito.
Fu un bel periodo, servì a farci riprendere tutti, il sesso che facevamo era pieno di soddisfazioni ed altruistico.
E poi le cose si misero bene, Giovanna che era rifiorita ed un po dimagrita, si sistemò con un bravo ometto, ma quando poteva, si univa a noi due.
Io ebbi la fortuna di conoscere un’altra nipote di mia zia Clelia, calda, simpatica e bella, creammo una bella unione, benedetta dalla zia.
Ma con la zia Clelia avemmo rapporti certo più diradati, ancora per anni. Rimase sempre caldissima, una vera donna calda e disponibile.
Quel rapporto spassionato, di piacere, spontaneo, ci rese tutti migliori.
scritto il
2024-05-12
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